Stallo aerodinamico
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Stallo aerodinamico
Ragazzi chi di voi mi potrebbe spiegare quando avviene lo stallo aerodinamico e perche??
Grazie 1000
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- Tixio
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Grosso modo quando il flusso tende a "staccarsi" dall'ala molto in avanti rispetto al bordo d'attacco, con conseguente caduta di portanza.
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Oltre un certo angolo di attacco il flusso che scorre intorno all'ala (e che in questo modo genera la portanza) tende a staccarsi dall'ala stessa in una posizione abbastanza vicina al bordo di attacco. In questo modo si ha una perdita di portanza più o meno improvvisa che è lo stallo.raoul80 ha scritto:In che senso? Potresti spiegarmi meglio??Tixio ha scritto:Grosso modo quando il flusso tende a "staccarsi" dall'ala molto in avanti rispetto al bordo d'attacco, con conseguente caduta di portanza.
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Gli slat?? No, l'angolo d'attacco dell'ala...l'angolo tra la corda media e la direzione del flusso.
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Dipende essenzialmente dalla forma del profilo alare e, in seconda analisi, dalla pianta e dalla geometria generale dell'ala.
Dico in seconda analisi nel senso che il profilo è il principale protagonista, ma non il solo e unico...
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Sì, l'ala dell'EFA, grosso modo, essendo tra l'altro un'ala a delta, permette AoA più elevati.
No, il peso non c'entra molto perchè la portanza eguaglia sempre il peso dello specifico velivolo, quindi è indipendente.

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Quello indicato con la lettera greca Alfa...
Come vedi è l'angolo tra la corda media del profilo e la direzione dell'aria (lettera V_infinito)
Come vedi è l'angolo tra la corda media del profilo e la direzione dell'aria (lettera V_infinito)
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- Tixio
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Segue la legge:Maxx ha scritto:Perfetto. Come si comporta la portanza al variare della velocità?
L= 0.5 d V^2 S C_L
dove:
d: densità dell'aria
V: velocità
S: superficie alare
C_L: coefficiente di portanza, dipendente perlopiù dalla forma del profilo
Come vedi dipende dal quadrato della velocità.
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lo stallo è il fenomeno del distacco dello strato limite dalla superficie alare.
questo può avvenire per un elevato angolo di attacco ( angolo tra corda alare e direzione del vento relativo) o per una interferenza nello strato limite stesso di una onda d'urto.
lo stallo di alto angolo di attacco, detto stallo di bassa velocità, avviene perchè la posizione del profilo rispetto al vento relativo rende impossibile, per l'energia che ha il flusso, all'aria di avvolgere e bagnare la superficie del dorso e quindi il distacco con conseguente moto turbolento del flusso.
data una sezione di ala sarà sempre fisso il valore di angolo al quale tale fenomeno avviene ( eccezione fatta per uso ti ipersostentatori che ovviamente modificano il profilo o che energizzano il flusso di aria ).
non so se basta
chiedi pure altro
questo può avvenire per un elevato angolo di attacco ( angolo tra corda alare e direzione del vento relativo) o per una interferenza nello strato limite stesso di una onda d'urto.
lo stallo di alto angolo di attacco, detto stallo di bassa velocità, avviene perchè la posizione del profilo rispetto al vento relativo rende impossibile, per l'energia che ha il flusso, all'aria di avvolgere e bagnare la superficie del dorso e quindi il distacco con conseguente moto turbolento del flusso.
data una sezione di ala sarà sempre fisso il valore di angolo al quale tale fenomeno avviene ( eccezione fatta per uso ti ipersostentatori che ovviamente modificano il profilo o che energizzano il flusso di aria ).
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- Maxx
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- raoul80
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Grande Tixio sei stato chiarissimo..Tixio ha scritto:Segue la legge:Maxx ha scritto:Perfetto. Come si comporta la portanza al variare della velocità?
L= 0.5 d V^2 S C_L
dove:
d: densità dell'aria
V: velocità
S: superficie alare
C_L: coefficiente di portanza, dipendente perlopiù dalla forma del profilo
Come vedi dipende dal quadrato della velocità.

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Per completezza...cresce come detto (con il quadrato della velocità), poi diminuisce per angoli superiori a quello di stallo, ma già qualche grado prima la sua crescita è meno accentuata.Tixio ha scritto:Come vedi dipende dal quadrato della velocità.Maxx ha scritto:Perfetto. Come si comporta la portanza al variare della velocità?
Detto in modo pedestre, ma credo chiaro!

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la portanza al variare della velocità ? se l'aereo è lo stesso e il peso è lo stesso .... deve rimanere costante!
se aumentiamo la velocità di volo dobbiamo cambiare qualcosaltro ...
visto che il CL ( coefficiente ) varia al variare dell'angolo di attacco, dovremo modificare appunto tale angolo al variare della velocità.
semplificando al massimo = più veloce si va più piccolo deve essere l'angolo d'attacco.
se aumentiamo la velocità di volo dobbiamo cambiare qualcosaltro ...
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- Tixio
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E perchè mai dovrebbe aumentare la quota??Maxx ha scritto:Non ero tanto bravo in matematica...Ipotizzando un aereo in volo livellato, perchè all'aumentare della velocità non aumenta anche la quota?
Da un punto di vista della meccanica del volo, si ha (in genere) un momento cabrante all'aumentare della velocità....ma perchè deve aumentare la quota con la velocità?
200 nodi a 35000 ft so' un po' pochini....alle quote più alte la densità dell'aria scende abbastanza da necessitare di maggiori velocità per produrre portanza (scende d devi aumentare V, secondo la formula di cui sopra).Cioè, perchè si può volare indifferentemente a 35.000 ft a 200 mph o a 500 (sto vergognosamente generalizzando)?
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la portanza al variare della velocità ? se l'aereo è lo stesso e il peso è lo stesso .... deve rimanere costante!
se aumentiamo la velocità di volo dobbiamo cambiare qualcosaltro ...
visto che il CL ( coefficiente ) varia al variare dell'angolo di attacco, dovremo modificare appunto tale angolo al variare della velocità.
semplificando al massimo = più veloce si va più piccolo deve essere l'angolo d'attacco.
se aumentiamo la velocità di volo dobbiamo cambiare qualcosaltro ...
visto che il CL ( coefficiente ) varia al variare dell'angolo di attacco, dovremo modificare appunto tale angolo al variare della velocità.
semplificando al massimo = più veloce si va più piccolo deve essere l'angolo d'attacco.
Invece la quota aumenta si, aumentando la velocità (potenza).Maxx ha scritto:Non ero tanto bravo in matematica...Ipotizzando un aereo in volo livellato, perchè all'aumentare della velocità non aumenta anche la quota? Cioè, perchè si può volare indifferentemente a 35.000 ft a 200 mph o a 500 (sto vergognosamente generalizzando)?
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Infatti, come detto nel seguito, un aumento di velocità produce un momento a cabrare dovuto (anche) all'aumento di portanza momentaneo. L'aereo in assetto cabrato tende a rallentare, picchiando quindi....e così via finchè l'assetto non si "stabilizza" per la nuova velocità.TKO ha scritto:la portanza al variare della velocità ? se l'aereo è lo stesso e il peso è lo stesso .... deve rimanere costante!
Tant'è che questo è anche alla base di un modo di pilotare: variare la quota mediante la manetta!

L'angolo di attacco...se aumentiamo la velocità di volo dobbiamo cambiare qualcosaltro ...
Però in parole povere la portanza dipende dal quadrato della velocità, non ci son dubbi!
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- Maxx
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Secondo quello che tu dicevi, Tixio, e che neppure mi sogno di discutere visto che ne capisci, la portanza dipende dal quadrato della velocità. Più si va veloci, maggiore è la portanza, giusto? Visto che la portanza tiene su l'aereo, mi chiedevo in base a quale legge un aereo livellato può accelerare senza guadagnare quota. O la guadagna davvero e bisogna contrastare? In effetti 35.000 piedi sono troppi: diciamo un pò più giù.
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No, no, discuti sempre! Devi!Maxx ha scritto:Secondo quello che tu dicevi, Tixio, e che neppure mi sogno di discutere visto che ne capisci,


Ah, ok...allora è quello che ho risposto a TKO (mi sembra....): sì, in effetti l'aumento di velocità produce una certa tendenza a salire...come detto si sfrutta l'effetto per salire con le manette, ma quando si vuole evitare questo si trimma il velivolo per tenersi alla stessa quota con la velocità maggiore/minorela portanza dipende dal quadrato della velocità. Più si va veloci, maggiore è la portanza, giusto?
Visto che la portanza tiene su l'aereo, mi chiedevo in base a quale legge un aereo livellato può accelerare senza guadagnare quota. O la guadagna davvero e bisogna contrastare? In effetti 35.000 piedi sono troppi: diciamo un pò più giù.
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cocchi ... stiamo sparlandooooooooooo
a seconda della velocità si deve avere un differente angolo di attacco, se manteniamo un peso costante.
ovviamente ad ogni velocità corrisponde una resistenza che andrà contrastata da una corretta applicazione della spinta ... altrimenti si cambia quota !!!!!
se siamo in equilibrio di forze e vogliamo andare più veloci dobbiamo ridurre l'angolo d'attacco e applicare una spinta superiore ... altrimenti scende !!!!
non mischiamo le "poche cose che sappiamo dalla pratica" con la fisica, aerodinamica e le performance
a seconda della velocità si deve avere un differente angolo di attacco, se manteniamo un peso costante.
ovviamente ad ogni velocità corrisponde una resistenza che andrà contrastata da una corretta applicazione della spinta ... altrimenti si cambia quota !!!!!
se siamo in equilibrio di forze e vogliamo andare più veloci dobbiamo ridurre l'angolo d'attacco e applicare una spinta superiore ... altrimenti scende !!!!
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Tixio ha scritto:Infatti, come detto nel seguito, un aumento di velocità produce un momento a cabrare dovuto (anche) all'aumento di portanza momentaneo. L'aereo in assetto cabrato tende a rallentare, picchiando quindi....e così via finchè l'assetto non si "stabilizza" per la nuova velocità.TKO ha scritto:la portanza al variare della velocità ? se l'aereo è lo stesso e il peso è lo stesso .... deve rimanere costante!
Tant'è che questo è anche alla base di un modo di pilotare: variare la quota mediante la manetta!
Tixio che vuol dire assetto cabrato?se aumentiamo la velocità di volo dobbiamo cambiare qualcosaltro ...
L'angolo di attacco...
Però in parole povere la portanza dipende dal quadrato della velocità, non ci son dubbi!
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Che vuol dire assetto cabrato??Tixio ha scritto:L'aereo in assetto cabrato tende a rallentare, picchiando quindi....e così via finchè l'assetto non si "stabilizza" per la nuova velocità.TKO ha scritto:la portanza al variare della velocità ? se l'aereo è lo stesso e il peso è lo stesso .... deve rimanere costante!
Tant'è che questo è anche alla base di un modo di pilotare: variare la quota mediante la manetta!
L'angolo di attacco...se aumentiamo la velocità di volo dobbiamo cambiare qualcosaltro ...
Però in parole povere la portanza dipende dal quadrato della velocità, non ci son dubbi!
Due parole anch`io,
in aggiunta a quello che e` stato gia` detto.
La spinta generata da un profilo alare (che in verita` viene aspirato verso l`alto e non spinto...ma non ditelo a chi ha paura di volare
) dipende prevalentemente da condizioni locali.
Queste condizioni sono funzione dello strato limite.
Si tratta di uno spessore, piccolo, dove la velocita`varia da 0 (a contatto con la superficie aerodinamica), fino al valore della velocita` del flusso in campo libero.
La condizione locale e`, come e` stato detto, che lo strato limite rimanga attaccato al profilo.
L`unica condizione di farfield e` la chiusura del vortice di Kutta, lontano dal trailing edge.
Quando lo strato separa la sua perdita di profilo genera una coda di turbolenze che impedisce la chiusura della circolazione di flusso intorno alla sezione alare; diminuisce in corrispondenza la portanza, fino a non essere piu` sufficiente a sostenere il peso del velivolo.
Il rimanere attaccato dello starto limite dipende dall`angolo (AOA) con cui il leading edge del profilo vede il flusso che gli viene incontro.
Ho tratto un paio di immagini dal KUNDU "Fluid Mechanics" che possono far visualizzare meglio il fenomeno.


ciao

La spinta generata da un profilo alare (che in verita` viene aspirato verso l`alto e non spinto...ma non ditelo a chi ha paura di volare

Queste condizioni sono funzione dello strato limite.
Si tratta di uno spessore, piccolo, dove la velocita`varia da 0 (a contatto con la superficie aerodinamica), fino al valore della velocita` del flusso in campo libero.
La condizione locale e`, come e` stato detto, che lo strato limite rimanga attaccato al profilo.
L`unica condizione di farfield e` la chiusura del vortice di Kutta, lontano dal trailing edge.
Quando lo strato separa la sua perdita di profilo genera una coda di turbolenze che impedisce la chiusura della circolazione di flusso intorno alla sezione alare; diminuisce in corrispondenza la portanza, fino a non essere piu` sufficiente a sostenere il peso del velivolo.
Il rimanere attaccato dello starto limite dipende dall`angolo (AOA) con cui il leading edge del profilo vede il flusso che gli viene incontro.
Ho tratto un paio di immagini dal KUNDU "Fluid Mechanics" che possono far visualizzare meglio il fenomeno.


ciao
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Eh, l'ho detto male magari ma l'ho dettoTKO ha scritto: a seconda della velocità si deve avere un differente angolo di attacco, se manteniamo un peso costante.
ovviamente ad ogni velocità corrisponde una resistenza che andrà contrastata da una corretta applicazione della spinta ... altrimenti si cambia quota !!!!!
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Quoto...brutta abitudine (anche mia) di "tradurre" angle of attack con angolo di attacco, che in italiano non se po' sentì!N757GF ha scritto: Mi pare saggio, e aggiungerei anche l'italiano: si dice angolo di incidenza, non di attacco (anche se in molti traslitterano dall'inglese e non traducono)

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