La luna che ispirava i poeti...

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Emanuele M
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La luna che ispirava i poeti...

Messaggio da Emanuele M »

Vi siete sempre chiesti come mai la luna ha ispirato i poeti dall'antichità ad oggi?
Ecco la spiegazione... 8)

http://www.airliners.net/open.file/297036/L/
Penguin

Messaggio da Penguin »

bella :wink:
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Luke3
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Messaggio da Luke3 »

Bellissima, anzi, meravigliosa, anzi, stupenda, vabbè, non trovo le parole per descriverla :wink:
A me quella luna mi ha ispirato ad un volo.. :D
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Liuke
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La Notte della Luna

Messaggio da Liuke »

di Umberto Guidoni

Ma siamo andati veramente sulla Luna? Questa e’ una delle domande che mi sento rivolgere piu’ spesso dai giovani studenti, quando vado a parlare dell’esplorazione dello spazio nelle scuole o nelle universita’. La prima volta, il quesito mi ha colto di sorpresa: come si puo’ chiedere una cosa simile? Poi, riflettendoci sopra, mi sono reso conto di quanto conti il dato generazionale, il fatto di aver vissuto personalmente eventi che hanno fatto la storia. Gia’, perche’ di storia si tratta! Per i giovani di oggi l’impresa lunare si perde nelle nebbie del secolo scorso, e’ lontana da loro come lo era la guerra per la mia generazione. Quando ero ragazzo, la guerra di liberazione, lo sbarco alleato, i bombardamenti, tutti quegli argomenti che miei genitori evocavano, con un certo fervore, quando mi rimproveravano di non apprezzare il benessere presente, erano solo nomi e date, alla stregua degli altri paragrafi di storia da mandare a memoria per la lezione del giorno dopo. Immagino che, con le opportune differenze, lo stesso meccanismo possa funzionare per le generazioni che hanno sentito parlare dello sbarco sulla Luna solo sui libri e, al massimo, in televisione. Io, di quell’evento, ho un ricordo indelebile, uno dei pochi casi in cui si rammentano anche i dettagli piu insignificanti. Avevo quasi 15 anni la notte in cui l’uomo mise piede sulla Luna ed ero al mare a godermi le meritate vacanze. Era il 1969, ultimo anno di un decennio memorabile che aveva aperto all’uomo la via dello spazio. In pochissimi anni, uno sparuto gruppo di ingegneri e tecnici aveva realizzato macchine sempre piu’ complesse, che sfidavano la legge di gravita’, ed un nucleo di uomini coraggiosi, quelle macchine, le aveva pilotate per spingersi dove nessun essere vivente era mai stato prima. L’intera vicenda si era svolta tra le pianure dell’Alabama e le paludi della Florida: al Marshall Space Center, dove Wernher von Braun andava realizzando vettori sempre piu’ potenti e Cape Canaveral, primo “spazioporto” da cui spiccare il balzo verso l’ignoto. Per il resto del mondo, quel decennio era stato caratterizzato, sopratutto, dalla guerra fredda, dal confronto tra due blocchi contapposti e dalla minaccia di un devastante conflitto nucleare. Eppure in quel magico 20 Luglio - alle 15:18 ora di Houston - senza distinzione di appartenenza all’uno o all’altro blocco, il mondo intero si fermo’, con il fiato sospeso, a guardare Neil Armstrong ed Edwin "Buzz" Aldrin che mettevano piede sul suolo lunare. Per un istante, piu’ di un miliardo di uomini e donne, sul nostro pianeta, furono accomunati dalla consapevolezza che un sogno, vecchio come l’umanita’, si era finalmente realizzato: la specie umana aveva spiccato il primo balzo verso un altro corpo celeste! Oggi, dell’epopea della Luna, restano tre Saturno V - i giganteschi razzi alti piu’ di trenta piani - in bella mostra in altrettante basi della NASA. Erano i vettori destinati ad effettuare le ultime missioni lunari che furono cancellate, all’improvviso, per mancanza di fondi. Quei giganti, costruiti per toccare il suolo di un altro mondo e finiti, invece, sui prati a fare da sfondo alle foto dei turisti, sembrano volerci ammonire che anche i sogni piu’ belli debbono fare i conti con la realta’. Alle prese con il dramma della guerra del Vietnam, gli Stati Uniti non avevano piu’ risorse da destinare alla conquista dello spazio e una delle tante “vittime” del conflitto fu, proprio, il programma Apollo. Ed e’ proprio questo il punto, quell’impresa cosi’ spettacolare non ha lasciato traccia; nata dalla guerra fredda, la corsa alla Luna si e’ arenata nelle paludi di una guerra guerreggiata. Eppure, anche se solo per un attimo, aveva acceso la fantasia di milioni di individui, ci aveva fatto sentire orgogliosi di appartenere al genere umano. In quelle immagini un po’ sfuocate si era intravisto un futuro positivo, un’umanita’ che poteva spingersi oltre i limiti del proprio mondo, non alla ricerca di nuovi campi di battaglia ma per migliorare le condizioni di vita sulla Terra. Quelle emozioni, oggi, possiamo viverle solo nelle pagine di un buon racconto di “science fiction”. E’ forse per questo che le nuove generazioni, cresciute nel mondo “virtuale” della televisione e di internet, preferiscono credere che si sia trattato di un film di fantascienza e per di piu’ girato anche abbastanza male: con pochi effetti speciali, poca azione e soprattutto senza “happy ending”.


http://www.umbertoguidoni.it/index.asp
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Luke3
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Messaggio da Luke3 »

Grande Liuke!!!! :D :D :D
Vado subito ad elencare il sito del mio babbo nella sezione links, mi ero scordato di farlo...
Ettore
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re: La luna che ispirava i poeti...

Messaggio da Ettore »

Io invece, nonostante l' ottimo articolo di Umberto Guidoni, non sono affatto convinto che quegli astronauti sono stati davvero sulla Luna !

Se volete vi spiego perchè !



Saluti da Ettore ! :D
Ettore
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re: La luna che ispirava i poeti...

Messaggio da Ettore »

Comunque quella foto è veramente spettacolare !! - Vivissime congratulazioni al fotografo !!! :)

Ciao e a presto ! :wink:
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MadForTheMD
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re: La luna che ispirava i poeti...

Messaggio da MadForTheMD »

E di questa che ne dite?

http://www.airliners.net/open.file/968765/L/

Ciao
Maurizio
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pippo682
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Re: re: La luna che ispirava i poeti...

Messaggio da pippo682 »

Ettore";p="59982 ha scritto:Io invece, nonostante l' ottimo articolo di Umberto Guidoni, non sono affatto convinto che quegli astronauti sono stati davvero sulla Luna !

Se volete vi spiego perchè !



Saluti da Ettore ! :D
Beh, sto aspettando...
Emanuele M
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Re: La Notte della Luna

Messaggio da Emanuele M »

Liuke";p="4841 ha scritto:di Umberto Guidoni

Ma siamo andati veramente sulla Luna? Questa e’ una delle domande che mi sento rivolgere piu’ spesso dai giovani studenti, quando vado a parlare dell’esplorazione dello spazio nelle scuole o nelle universita’. La prima volta, il quesito mi ha colto di sorpresa: come si puo’ chiedere una cosa simile? Poi, riflettendoci sopra, mi sono reso conto di quanto conti il dato generazionale, il fatto di aver vissuto personalmente eventi che hanno fatto la storia. Gia’, perche’ di storia si tratta! Per i giovani di oggi l’impresa lunare si perde nelle nebbie del secolo scorso, e’ lontana da loro come lo era la guerra per la mia generazione. Quando ero ragazzo, la guerra di liberazione, lo sbarco alleato, i bombardamenti, tutti quegli argomenti che miei genitori evocavano, con un certo fervore, quando mi rimproveravano di non apprezzare il benessere presente, erano solo nomi e date, alla stregua degli altri paragrafi di storia da mandare a memoria per la lezione del giorno dopo. Immagino che, con le opportune differenze, lo stesso meccanismo possa funzionare per le generazioni che hanno sentito parlare dello sbarco sulla Luna solo sui libri e, al massimo, in televisione. Io, di quell’evento, ho un ricordo indelebile, uno dei pochi casi in cui si rammentano anche i dettagli piu insignificanti. Avevo quasi 15 anni la notte in cui l’uomo mise piede sulla Luna ed ero al mare a godermi le meritate vacanze. Era il 1969, ultimo anno di un decennio memorabile che aveva aperto all’uomo la via dello spazio. In pochissimi anni, uno sparuto gruppo di ingegneri e tecnici aveva realizzato macchine sempre piu’ complesse, che sfidavano la legge di gravita’, ed un nucleo di uomini coraggiosi, quelle macchine, le aveva pilotate per spingersi dove nessun essere vivente era mai stato prima. L’intera vicenda si era svolta tra le pianure dell’Alabama e le paludi della Florida: al Marshall Space Center, dove Wernher von Braun andava realizzando vettori sempre piu’ potenti e Cape Canaveral, primo “spazioporto” da cui spiccare il balzo verso l’ignoto. Per il resto del mondo, quel decennio era stato caratterizzato, sopratutto, dalla guerra fredda, dal confronto tra due blocchi contapposti e dalla minaccia di un devastante conflitto nucleare. Eppure in quel magico 20 Luglio - alle 15:18 ora di Houston - senza distinzione di appartenenza all’uno o all’altro blocco, il mondo intero si fermo’, con il fiato sospeso, a guardare Neil Armstrong ed Edwin "Buzz" Aldrin che mettevano piede sul suolo lunare. Per un istante, piu’ di un miliardo di uomini e donne, sul nostro pianeta, furono accomunati dalla consapevolezza che un sogno, vecchio come l’umanita’, si era finalmente realizzato: la specie umana aveva spiccato il primo balzo verso un altro corpo celeste! Oggi, dell’epopea della Luna, restano tre Saturno V - i giganteschi razzi alti piu’ di trenta piani - in bella mostra in altrettante basi della NASA. Erano i vettori destinati ad effettuare le ultime missioni lunari che furono cancellate, all’improvviso, per mancanza di fondi. Quei giganti, costruiti per toccare il suolo di un altro mondo e finiti, invece, sui prati a fare da sfondo alle foto dei turisti, sembrano volerci ammonire che anche i sogni piu’ belli debbono fare i conti con la realta’. Alle prese con il dramma della guerra del Vietnam, gli Stati Uniti non avevano piu’ risorse da destinare alla conquista dello spazio e una delle tante “vittime” del conflitto fu, proprio, il programma Apollo. Ed e’ proprio questo il punto, quell’impresa cosi’ spettacolare non ha lasciato traccia; nata dalla guerra fredda, la corsa alla Luna si e’ arenata nelle paludi di una guerra guerreggiata. Eppure, anche se solo per un attimo, aveva acceso la fantasia di milioni di individui, ci aveva fatto sentire orgogliosi di appartenere al genere umano. In quelle immagini un po’ sfuocate si era intravisto un futuro positivo, un’umanita’ che poteva spingersi oltre i limiti del proprio mondo, non alla ricerca di nuovi campi di battaglia ma per migliorare le condizioni di vita sulla Terra. Quelle emozioni, oggi, possiamo viverle solo nelle pagine di un buon racconto di “science fiction”. E’ forse per questo che le nuove generazioni, cresciute nel mondo “virtuale” della televisione e di internet, preferiscono credere che si sia trattato di un film di fantascienza e per di piu’ girato anche abbastanza male: con pochi effetti speciali, poca azione e soprattutto senza “happy ending”.


http://www.umbertoguidoni.it/index.asp
Ti consiglio di aprire un topic a parte su questo argomento vedrai che diventerà una discussione veramente interessante... :wink:
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