Ma andiamo con ordine. Si parte il giorno prima da LIN con destinazione TXL, volo classico operato da LH con A320-200.

In avvicinamento a TXL circumnavighiamo Berlino e, quindi, abbiamo l’occasione di sorvolare anche il nuovo aeroporto BER, aprirà mai?!

Atterrando a TXL sulla 26, non ricordo se R o L, si ha la possibilità di vedere tutta la città dal finestrino… riconoscete la Fernseherturm di Alexanderplatz?

La mattina della partenza sveglia all’alba per essere in tempo in aeroporto. Il check-in è previsto tra le 6 e le 7 al terminal C in un edificio dedicato solo al nostro volo.

Arrivo che il nostro A330-200 D-ALPI è già pronto sul piazzale.

Che strana destinazione sui monitor…

Check-in rapidissimo. Avendo già prenotato i posti sull’aereo e non dovendo nessun passeggero imbarcare bagagli, le carte d’imbarco sono già pronte, basta solo ritirarle dopo aver mostrato un documento al banco di pertinenza della propria lettera in base al cognome. Efficienza teutonica!
Destinazione fasulla, anche se effettivamente da LYR passeremo, ma del resto è l’aeroporto più a nord del mondo, oltre non si può atterrare!

Notato l’augurio sulla carta? “Guten Flug zum Nordpol!”, “Buon volo verso il Polo Nord!”.
Il tempo di accettare tutti e 268 i passeggeri, di cui il 90% tedeschi e il resto proveniente da Austria, Svizzera, Polonia, Serbia, Francia, Australia, Belgio e… Italia (con un rappresentante d’eccezione!!!!), è imbarchiamo a piedi.

A bordo, oltre al crew AirBerlin, è presente anche l’equipaggio della AirEvents che ci intratterrà lungo le 12 ore tra racconti, filmati, testimonianze (a bordo è presenta anche un astronauta dell’ESA e uno scienziato che hanno tenuto due brevi lezioni), indicazioni geografiche e aeronautiche, risposte alle domande poste dai passeggeri durante il volo. Il resto del tempo lo si passa incollati ai finestrini per ammirare il paesaggio, quando non si è impegnati a mangiare, bere o chiacchierare con i vicini. Tutto questo rigorosamente in tedesco! (in realtà tutto veniva anche tradotto, con qualche riduzione, in inglese).

Dopo nemmeno mezz’ora di volo sorvoliamo la Danimarca e riesco ad immortalare il ponte che collega Copenhagen a Malmo, in Svezia. L’ho percorso in treno e ora lo percorro dall’alto!

Il volo prosegue verso Oslo, che sorvoliamo ad est dopo circa un’altra mezz’ora.

In Norvegia il disgelo è in fase avanzata e i laghi iniziano a sciogliersi regalando immagini molto particolari.

Lasciamo Tronheim alla nostra destra e sorvoliamo le isole Lofoten, un paradiso della natura.


Puntiamo sempre verso nord e lasciamo la terra ferma dopo aver sorvolato Tromso e l’estremo nord della Norvegia. Sorvoliamo, quindi, il mar di Barents e qui il primo contatto con il ghiaccio in acqua dopo quasi 3 ore di volo. Sembrano nubi, ma è ghiaccio e si nota bene l’effetto della corrente artica che spinge verso sud i blocchi.



Più si va verso nord e più il ghiaccio si compatta

Giunti sulle Svalbard scendiamo a FL 170 ma purtroppo le nubi sono ancora sotto di noi, tentiamo un passaggio sulla pista di LYR – Longyearbyen, ma la copertura è troppo bassa. Ci accontentiamo di vedere le cime appuntite dei monti, da cui il nome tedesco delle Svalbard: Spitzbergen.

È quasi mezzogiorno, sono passate 4 ore dal decollo, lasciate le Svalbard, tra le nuvole il paesaggio artico inizia a mostrarsi


Nel frattempo ci colleghiamo via radio HF, il cui audio viene diffuso in cabina, con una stazione scientifica che si trova alle Svalbard e il nostro comandante scambia qualche battuta con una ricercatrice che ha passato tutto l’inverno lì. Dice che tutto sommato non è andata male! Beato ottimismo!!!
Dopo aver già consumato un’abbondante colazione tedesca a base di salmone, salumi, formaggi, burro, marmellata, yogurt e chi più ne ha più ne metta!.. e dopo altri due giri di bevande calde e fredde, ci servono lo spuntino in vista dell’arrivo al Polo

Vuoi non festeggiare con un brindisi il sorvolo dei 90°N?!?!
È l’una quando arriviamo al Polo e una delle cose impressionanti lassù è rendersi conto che girando intorno al Polo in pochissimo tempo si fa il giro del mondo. Prima sei sopra l’Alaska

E poco dopo sopra la Russia

Ed ecco cosa si vede al Polo Nord,

Ma lo sapete che il ghiaccio raggiunge al massimo i 3-4 metri di spessore? E che la media è di 1-2 metri? E sapete anche tutte le differenze tra Polo Nord e Polo Sud? Sapete come funziona la navigazione aerea da queste parti? Queste ed altre cose ci hanno spiegato nei tempi morti a bordo.. ma io ve le risparmio!
Mentre la Russia ci ha concesso un’autorizzazione temporanea ad entrare nel suo spazio aereo, non così gli USA (e te pareva!), per cui giriamo i tacchi e riscendiamo lungo lo spazio aereo Europeo con destinazione Groenlandia.
La Groenlandia è la seconda isola più grande della Terra (dopo l’Australia) e me ne rendo conto dopo che per ore e ore continuiamo a volarci sopra e non finisce mai. Ha dei paesaggi splendidi e molto diversi tra loro.
Qui siamo ancora nell’oceano artico tra il Polo e la Groenlandia.




Il punto d’ingresso in Groenlandia è Cap Morris Jesup


è impressionante vedere le cime di queste catene montuose che spuntano appena dalla nave, sapendo che sono alte 2-3 mila metri. La cima più alta supera i 3.600 metri!
E le catene montuose sono intervallate con profondi fiordi completamente ricoperti di neve e ghiaccio

Le diverse zone climatiche (più secche a nord e più umide procedendo verso sud) e l’effetto dei forti venti artici modellano il paesaggio, offrendo immagini spettacolari.


E quando si arriva ai bordi della terra, ci si tuffa, con un salto di qualche migliaio di metri, nell’oceano artico ghiacciato



Paesaggi da favola

E il fenomeno del ghiaccio blu. Acqua ricca di ossigeno che ghiaccia velocemente imprigionando le molecole d’ossigeno.

Dopo quasi 9 ore di volo abbiamo superato l’esame! E ci viene consegnato il certificato..

Sorvoliamo l’Islanda che sono le 16.30

Sorvolando il mare del Nord tra Scozia e Germania ci viene servita la cena

E, infine, rientriamo in Germania passando per le isole più amate dai tedeschi Sylt e Helgoland

Dopo 12 ore esatte di volo, 5.180 miglia percorse, 69 tonnellate di carburante consumate, rimettiamo piede a terra, anche se dal tabellone degli arrivi sembra che non ci siamo mai staccati dal suolo…

Questo il dettaglio della rotta percorsa:
Berlin - Northern Germany - Copenhagen - Malmö - Oslo - Trondheim - Lofoten - Barents Sea / Bear Island - Spitzbergen / Svalbard - Northern Icy Ocean - 90°N - Greenland (Cap Morris Jesup) - North Eastern Greenland(Pearyland) - along Greenland's East Coast towards Contstable Point - Iceland / Faröer - North Sea / Sylt / Helgoland – Berlin
Che dire, un’esperienza unica e molto bella! Spero di essere riuscito a darne un’idea nonostante le foto fatte con una compattina attraverso i vetri dell’aereo. Per chi mastica un po’ di tedesco questo il link di un reportage fatto dalla RBB (televisione regionale di Berlino) che era a bordo con noi. Per godersi le immagini non è necessario conoscere le lingue!
Ciaoooooo!