Per chi non lo sapesse una Mashrutka è un termine che indica un minibus. Nei paesi ex sovietici spesso questi automezzi svolgono il ruolo di taxi collettivi o fungono da trasporto extraurbano economico. Controindicazioni: orari "flessibili" (in genere partono solo se sono a pieno carico), autisti spesso spericolati e che non parlano una parola d'inglese. Vantaggi: nel comune pericolo è facile socializzare con altri turisti e/o malcapitati anglofoni, o anglofone!




Ma torniamo ai voli: all'andata la prima tratta è stata col volo PS204 da TXL a KBP, Boeing 737-300 con Winglets. Gli interni erano chiaramente datati e vi erano diversi danni estetici. Ma superato l'impatto visivo il volo è stato piacevole, l'offerta di bevande ampia (nessun problema a chiedere due bibite e davano le bottigliette da mezzo litro intere). Ci viene anche servito un "saccottino" ripieno di carne. Rifiuto cordialmente, avevo specificato un pasto vegano ma evidentemente questo era considerato "snack" e quindi non erano previste varianti. (Non sono vegano ma non mangio ne maiale ne latticini, quindi è l'opzione che considero più affidabile quando volo).
Alle 17.10 ora locale atterriamo a Kiev. Il passaggio in zona transito è lungo. Dapprima bisogna fare una coda per la verifica delle carte di imbarco, poi un'ulteriore coda per il controllo passaporti. Il mio collegamento è alle 20:00 quindi non ho fretta. Il terminal di transito è ampio, moderno, luminoso. Povera la scelta di bar e/o ristoranti. Ma nulla di grave, c'è un caffè e un fast food stile americano con degli ottimi Hamburger. La saletta fumatori sembra una qualsiasi strada della valpadana in un mattino d'autunno. Non si vede a un palmo. Ma è la posizione migliore per fare alcune foto degli aerei parcheggiati.
L'imbarco è puntuale e proseguo col volo PS727 per Tbilisi. Stavolta è un nuovissimo 737-800. Per curioso scherzo del destino mi trovo seduto presso le uscite di emergenza. Una pacchia!!!

Afferro un taxi e mi reco all'Hotel che ho prenotato a poca distanza dalla Rustaveli Avenue, la via centrale della città. Durante il tragitto il tassista, che parla inglese, mi fa una ramanzina sul fatto che a 32 anni ancora non ho famiglia e che in Italia ci sono donne meravigliose e che vorrebbe tanto che le donne georgiane fossero come le donne italiane, etc. Molto loquace, lo apprezzo...

Ulteriori considerazioni su Tbilisi e su Yerewan e sul viaggio in generale nella seconda parte del post. Ora vi lascio con qualche foto. La qualità non è eccelsa, la mia macchinetta da 89 euri in saldo non rende molto. Ma se trovo un lavoro decente prometto che provvederò all'aggiornamento dell'equipaggiamento.
