La discussione che è stata iniziata mi riporta alla mente un tentativo di calcolo che qualche tempo fa, evidentemente in un momento di follia

, avevo tentato di fare. Oddio, non era tanto follia quanto la lettura di un interessante documento presentato ad un convegno internazionale sul mutamento del numero di impatti a fronte di un sostanziale cambio di tipo di a/m operante abitualmente nell'aeroporto di Dublino.
Senza entrare nei dettagli del tipo di aeromobile più "esposto" (prego notare il virgolettato) ai bird strike, tentavo di capire se ci potesse essere almeno una correlazione fra bird strike e posizione dei motori, ovvero sotto le ali o in coda.
L'indagine riguardava solo i bimotori.
Ho ancora sulla scrivania gli esiti di quell'indagine, compiuta sulla base di tutti i dati in mio possesso (che non erano pochi) riguardanti gli impatti con volatili in Italia e la composizione delle flotte che operavano nel nostro paese.
Presi in considerazione l'anno 2008, e le compagnie CAI, Ryanair, Easyjet, Meridiana.
Un pò per gioco ed un pò sul serio mi dilettai nell'elaborare una tabella che vi sottopongo, con la preghiera di non riempirmi di insulti, tanto lo so che non è una cosa molto attendibile per le ragioni che vedremo poi.
Corro dunque il rischio: gli aa/mm con motori sotto le ali rappresentavano nel 2008 il 75% del totale, mentre ovviamente quelli con i propulsori in coda il 25%. Gli aerei con motori alari avevano subito il 63% del totale degli impatti mentre gli altri il 37%.
Per un pò ho cercato di lambiccarmi il cervello per capire se questo dato avesse un senso o meno e conclusi per il meno, o almeno che non riuscivo a trovare un nesso. Troppi i fattori coinvolti non presi in considerazione, alcuni dei quali evidenziati anche da altri qui sopra, lunghezza delle tratte, politiche di compagnia (attraversamento veloce della fascia 0-1000 ft., riduzione della velocità in app), frequenza delle tratte e quindi impiego delle macchine, utilizzo abituale di aeroporti più o meno esposti al rischio bird strike ecc... tanto che ci vorrebbe un logaritmo (spero si dica così) lungo mezza pagina per descriverli (e io ho fatto il classico...

).
Lasciai dunque perdere e continuai a dedicarmi alla prevenzione; ma se qualcuno volesse proseguire l'analisi con metodi più scientifici dei miei, sarei ancora lieto di collaborare.
Per inciso, invece l'autore di quella ricerca su DUB arrivò alla conclusione che esiste un rapporto fra numero di b/s e tipo di a/m, ma lo studio fu esposto come presentazione e mai pubblicato per intero per cui, pur avendo assistito alla stessa, non sono in grado di ricordarne i passaggi.
Infine, più che concentrarsi sul tipo di macchina o sulla posizione dei motori, richiamerei la vostra attenzione sul fatto che ancora una volta vengono coinvolti da un 'ingestione di volatili entrambe i motori di un bimotore, evento potenzialmente catastrofico. Purtroppo i casi non sono infrequenti, qualunque cosa le diverse autorità possano inventarsi in merito (talvolta minimizzano). Ebbene ecco di seguito la situazione:
07/07/2007: Roma Fiumicino, Delta B767;
03/08/2008: Burgas, Balkan Holidays A320;
10/11/2008: Roma Ciampino, Ryanair B737;
14/11/2008: Kansas City, Frontier A319;
19/10/2009: Knock, bmibaby B737;
29/09/2009, Trapani, Ryanair B737;
16/8/2010, Malaga, Easyjet Switzerland A319
(dati tratti da:
http://www.birdstrike.it/index.php?Archivio_2010)
....Io mi preoccuperei di più del fatto che tre degli impatti sono avvenuti in Italia....