Per chi se la perdesse la può guardare già da domani in podcast sul sito del programma.
http://www.ulisse.rai.it/dl/portali/sit ... 4f976.html

Moderatore: Staff md80.it
YessssSlowly ha scritto:Il podcast è scaricabile?
Che si è fatto un bel giro sull'EurofighterTh3Crow ha scritto:Lo vedrò... non vedo l'ora... mi sembra di tornare bambino guardando alberto angela!![]()
A chi lo dici, deve essere stato emozionante anche il volo sul biplano ingleseHartmann ha scritto:Grande puntata. Gli Angela sono una garanzia (anche se ho rosicato non poco per il volo sull'eurofighter)
MarcoGT ha scritto:Ora dall'ufficio non riesco a provare...ma e' ancora valida la "regola" che gli streaming RAI non sono disponibili per chi si connette dall'estero? Chi vive all'estero che fa? S'attacca?
Eh, gli aerei dell'era con motori rotativi Rhone e derivati non erano certo maneggevoli come quelli moderni. Il catastrofico effetto giroscopico del massiccio castello delle testate che ruotava assieme all'elica faceva in modo che, a seconda del senso di rotazione dell'insieme elica-motore, fosse più veloce e meno problematico virare da una parte piuttosto che dall'altra...Skip100 ha scritto:Mi piace quando i due piloti inglesi provano l'Avro 504 della prima guerra mondiale e uno fa all'altro:
...ora vira a destra................se ce la fai...
Se così è, prova ad usare un proxy italiano per ingannare il sito RAI... tipo quello di Fastweb, che ho letto qualche tempo fa funzionava: 93.62.4.207:80 ...e se non va prova a cercare su Gughel per un altro proxy italiano.MarcoGT ha scritto:Ora dall'ufficio non riesco a provare...ma e' ancora valida la "regola" che gli streaming RAI non sono disponibili per chi si connette dall'estero? Chi vive all'estero che fa? S'attacca?
Certo, usero' un proxy.Ashaman ha scritto: Se così è, prova ad usare un proxy italiano per ingannare il sito RAI... tipo quello di Fastweb, che ho letto qualche tempo fa funzionava: 93.62.4.207:80 ...e se non va prova a cercare su Gughel per un altro proxy italiano.
Credo per un problema di diritti di visione. Non è il caso di Ulisse, credo, ma come regola generale la RAI paga ai propietari dei diritti di visione dei programmi trasmessi per la diffusione in ambito territorialeMarcoGT ha scritto:Certo, usero' un proxy.Ashaman ha scritto: Se così è, prova ad usare un proxy italiano per ingannare il sito RAI... tipo quello di Fastweb, che ho letto qualche tempo fa funzionava: 93.62.4.207:80 ...e se non va prova a cercare su Gughel per un altro proxy italiano.
Quello che non capisco e' perche' la RAI vieti la visione dei propri canali al di fuori dell'Italia. Fine OT.
Forse perchè all'estero non si paga il canoneMarcoGT ha scritto:Certo, usero' un proxy.Ashaman ha scritto: Se così è, prova ad usare un proxy italiano per ingannare il sito RAI... tipo quello di Fastweb, che ho letto qualche tempo fa funzionava: 93.62.4.207:80 ...e se non va prova a cercare su Gughel per un altro proxy italiano.
Quello che non capisco e' perche' la RAI vieti la visione dei propri canali al di fuori dell'Italia. Fine OT.
Concordo. Sottolineo che Saint Ex ebbe un rapporto privilegiato con il Nord Sardegna e con l'aeroporto di Alghero in particolare: ci passò gli ultimi tre mesi di vita, ma per la missione fatale partì da Borgo, in Corsica. Almeno questo ce lo siamo risparmiato.pasubio ha scritto:A me è piaciuta molto la sezione dedicata a Saint Exupery.
Un grande Uomo, un grande poeta e un grande aviatore.
Le tre cose sono perfettamente compatibili, come ben sa chi va in volo per passione.
Esisteva già il paracadute?i-daxi ha scritto:E' curioso il fatto di terminare la cosra di atterraggio nell'erba alta (causa la mancanza dei freni sui carrelli nei primi aerei) e il fatto di rallentare la discesa spegnendo e riaccendendo il motore (compiendo una planata, correndo il rischio che il motore non riattaccasse) invece considero abbastanza assurdo il fatto che i piloti durante la prima guerra mondiale non potessero avere il paracadute a bordo (per regolamento)![]()
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CiaoHartmann ha scritto:Esisteva già il paracadute?i-daxi ha scritto:E' curioso il fatto di terminare la cosra di atterraggio nell'erba alta (causa la mancanza dei freni sui carrelli nei primi aerei) e il fatto di rallentare la discesa spegnendo e riaccendendo il motore (compiendo una planata, correndo il rischio che il motore non riattaccasse) invece considero abbastanza assurdo il fatto che i piloti durante la prima guerra mondiale non potessero avere il paracadute a bordo (per regolamento)![]()
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E se esisteva era già sicuro e collaudato?
GrazieHartmann ha scritto:Avevo letto appunto. E trovo anche "Durante la prima guerra mondiale si ebbero, da parte di piloti tedeschi, i primi salvataggi con paracadute da velivoli danneggiati e, pochi anni dopo, il paracadute entrava nelle normali dotazioni di volo delle aviazioni dei maggiori paesi." da un sito di paracadutismo. Però credo si fosse proprio agli albori, magari non tutte le nazioni avevano sviluppato un paracadute o ci si fidava ancora poco (stiamo parlando di un paio di anni dopo il primo lancio e una decina di anni dopo il primo volo)
i-daxi ha scritto: ...invece considero abbastanza assurdo il fatto che i piloti durante la prima guerra mondiale non potessero avere il paracadute a bordo (per regolamento)![]()
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Anche questo è possibileSkip100 ha scritto:i-daxi ha scritto: ...invece considero abbastanza assurdo il fatto che i piloti durante la prima guerra mondiale non potessero avere il paracadute a bordo (per regolamento)![]()
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Secondo me c'entrano i valori e l'onore... erano altri tempi... e si aveva una visione della sicurezza e della morte sicuramente differente da quella odierna.