Safety del volo commerciale 2010
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Safety del volo commerciale 2010
Invito tutti voi alla lettura di questo interessante articolo, apparso oggi su Dedalonews:
http://www.dedalonews.it/it/index.php/0 ... go-in-calo
Paolo
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Paolo
"La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria. Ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano" (Staccando l'ombra da terra - D. Del Giudice)


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Re: Safety del volo commerciale 2010
Si possono fare alcune considerazioni sull'articolo sopra riportato, considerazioni chiaramente personali su cui si può essere d'accordo o meno.
Nel complesso emerge ancora una volta, se ce ne fosse ancora bisogno, la grande affidabilità complessiva del mezzo aereo. Le criticità maggiori rimangono abbastanza confinate in determinati paesi, dove emergono varie problematiche che portano al verificarsi di un numero maggiore di incidenti, in realtà politiche ed economiche che spesso presentano molti altri problemi oltre alla sicurezza aerea.
Nord America, Europa occidentale, presentano performance decisamente soddisfacenti.
Riguardo alle considerazioni fatte sul 330 AF, è positivo che riprendano le ricerche, anche se personalmente sono decisamente pessimista che portino a qualcosa, ma non è del tutto vero che l'incidente rimarrà "irrisolto" a causa del non ritrovamento dei registratori: l'inchiesta va comunque avanti e non è certo ferma. Poi chiaramente il ritrovare cvr e fdr aiuterebbe molto. Logico che sia una cosa positiva studiare altri sistemi alternativi ai classici registratori, ma la cosa tecnicamente non è assolutamente di facile soluzione. E non è nemmeno del tutto vero che la responsabilità sia interamente dei Pitot, come potrebbe trasparire dall'articolo.
Riguardo al Cargo, nonostante quest'anno siano dimunuiti gli incidenti rispetto allo scorso anno, certamente rimane un settore di notevole criticità. Purtroppo sono insufficienti i controlli sulle merci trasportate e sulle eventuali precauzioni da prendere, e abbiamo visto tutti cosa può provocare ciò che si trasporta.
Ma anche dal punto di vista HF le operazioni Cargo espongono a problemi che vanno debitamente contrastati dagli operatori, con adeguato addestramento in primis e maggiore consapevolezza a riguardo.
Le buone performance di Italia, altri paesi europei, ecc... sono un dato positivo, ma anche da noi non bisogna mai abbassare la guardia e mantenere viva la discussione e l'attenzione sulle tematiche della sicurezza: esempio più che giusto, riportato dall'articolo, il fattore "fatica operazionale", importantissimo per compiere operazioni in sicurezza, oltre ad un addestramento sempre preciso, completo, efficace. Tutte cose conosciute, ma che costano molto, e quindi in tempi di crisi....... qualcuno magari chiude un occhio.
L'evento del Qantas ha rappresentato nello scorso anno l'ultimo accadimento su cui si sono spese molte parole e che ha suscitato molto clamore tra addetti e non.
Il fatto che sia andato tutto bene è un'ulteriore dimostrazione dell'affidabilità raggiunta e di come anche un avaria piuttosto grave, che ha generato altre avarie, possa essere gestita in modo da arrivare ad una positiva conclusione dell'evento.
La macchina ha reagito benissimo e si è dimostrata sempre governabile pur in una situazione degradata e con impianti danneggiati; un plauso quindi ad Airbus.
Ma senza dubbio ci potranno essere miglioramenti ed affinamenti, dato che comunque un avaria, pur se grave ed uncontained, al motore, ha poi causato una catena rilevante di altre avarie.
Paolo
Nel complesso emerge ancora una volta, se ce ne fosse ancora bisogno, la grande affidabilità complessiva del mezzo aereo. Le criticità maggiori rimangono abbastanza confinate in determinati paesi, dove emergono varie problematiche che portano al verificarsi di un numero maggiore di incidenti, in realtà politiche ed economiche che spesso presentano molti altri problemi oltre alla sicurezza aerea.
Nord America, Europa occidentale, presentano performance decisamente soddisfacenti.
Riguardo alle considerazioni fatte sul 330 AF, è positivo che riprendano le ricerche, anche se personalmente sono decisamente pessimista che portino a qualcosa, ma non è del tutto vero che l'incidente rimarrà "irrisolto" a causa del non ritrovamento dei registratori: l'inchiesta va comunque avanti e non è certo ferma. Poi chiaramente il ritrovare cvr e fdr aiuterebbe molto. Logico che sia una cosa positiva studiare altri sistemi alternativi ai classici registratori, ma la cosa tecnicamente non è assolutamente di facile soluzione. E non è nemmeno del tutto vero che la responsabilità sia interamente dei Pitot, come potrebbe trasparire dall'articolo.
Riguardo al Cargo, nonostante quest'anno siano dimunuiti gli incidenti rispetto allo scorso anno, certamente rimane un settore di notevole criticità. Purtroppo sono insufficienti i controlli sulle merci trasportate e sulle eventuali precauzioni da prendere, e abbiamo visto tutti cosa può provocare ciò che si trasporta.
Ma anche dal punto di vista HF le operazioni Cargo espongono a problemi che vanno debitamente contrastati dagli operatori, con adeguato addestramento in primis e maggiore consapevolezza a riguardo.
Le buone performance di Italia, altri paesi europei, ecc... sono un dato positivo, ma anche da noi non bisogna mai abbassare la guardia e mantenere viva la discussione e l'attenzione sulle tematiche della sicurezza: esempio più che giusto, riportato dall'articolo, il fattore "fatica operazionale", importantissimo per compiere operazioni in sicurezza, oltre ad un addestramento sempre preciso, completo, efficace. Tutte cose conosciute, ma che costano molto, e quindi in tempi di crisi....... qualcuno magari chiude un occhio.
L'evento del Qantas ha rappresentato nello scorso anno l'ultimo accadimento su cui si sono spese molte parole e che ha suscitato molto clamore tra addetti e non.
Il fatto che sia andato tutto bene è un'ulteriore dimostrazione dell'affidabilità raggiunta e di come anche un avaria piuttosto grave, che ha generato altre avarie, possa essere gestita in modo da arrivare ad una positiva conclusione dell'evento.
La macchina ha reagito benissimo e si è dimostrata sempre governabile pur in una situazione degradata e con impianti danneggiati; un plauso quindi ad Airbus.
Ma senza dubbio ci potranno essere miglioramenti ed affinamenti, dato che comunque un avaria, pur se grave ed uncontained, al motore, ha poi causato una catena rilevante di altre avarie.
Paolo
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- Maurice
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Re: Safety del volo commerciale 2010
Quoto quanto scritto sopra.JT8D ha scritto:Il fatto che sia andato tutto bene è un'ulteriore dimostrazione dell'affidabilità raggiunta e di come anche un avaria piuttosto grave, che ha generato altre avarie, possa essere gestita in modo da arrivare ad una positiva conclusione dell'evento.
La macchina ha reagito benissimo e si è dimostrata sempre governabile pur in una situazione degradata e con impianti danneggiati; un plauso quindi ad Airbus.
Questo incidente dimostra anche come il fattore psicologico di un incidente aereo sia ancora molto sentito nella pubblica opinione. Ha fatto molto più clamore che un gigante dei cieli come l'A380 possa "rompersi" piuttosto che la catena di avarie non abbia comportato nessuna grave conseguenza sulle cose e le persone.
Bisogna anche ricordare che non c'è mai stato un motore aeronautico che è rimasto immune da guasti seri nei primi anni di vita, il guasto al Trent dell'A380 può essere considerato fisiologico.
Se e quando avrò l'occasione di volare con un A380, lo farò sicuramente con estrema tranquillità.
Senza cozzar dirocco
- SuperMau
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Re: Safety del volo commerciale 2010
Paolo,
si, posso dire che l’articolo e’ abbastanza neutrale e non e’ scritto male, e concordo anche con la tua analisi.
Come detto, vedo due punti un po’ tirati per il capelli. L’incidente AF e il QF….non sono d’accordo su quanto esposto anche se posso capire che per dovere di spazio non si puo’ essere prolissi, anche se quanto indicato (per AF, colpa attribuita ai Pitot, e per QF il fatto che solo perche’ c’erano 5 piloti le cose sono andate a buon fine), non mi trova assolutamente d’accordo.
Ciao
M.
si, posso dire che l’articolo e’ abbastanza neutrale e non e’ scritto male, e concordo anche con la tua analisi.
Come detto, vedo due punti un po’ tirati per il capelli. L’incidente AF e il QF….non sono d’accordo su quanto esposto anche se posso capire che per dovere di spazio non si puo’ essere prolissi, anche se quanto indicato (per AF, colpa attribuita ai Pitot, e per QF il fatto che solo perche’ c’erano 5 piloti le cose sono andate a buon fine), non mi trova assolutamente d’accordo.
Ciao
M.
- cabronte
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Re: Safety del volo commerciale 2010
Assolutamente d'accordo con te!SuperMau ha scritto: e per QF il fatto che solo perche’ c’erano 5 piloti le cose sono andate a buon fine), non mi trova assolutamente d’accordo.

Ale
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Re: Safety del volo commerciale 2010
Sì, pienamente d'accordo. Quelli sono i due punti in cui anch'io mi sento critico. E' vero come dici tu che probabilmente ciò è avvenuto anche per motivi di compattezza dell'articolo, però ad una lettura veloce può trasparire il fatto che l'AF sia caduto solo per i Pitot, cosa non vera.SuperMau ha scritto:Paolo,
si, posso dire che l’articolo e’ abbastanza neutrale e non e’ scritto male, e concordo anche con la tua analisi.
Come detto, vedo due punti un po’ tirati per il capelli. L’incidente AF e il QF….non sono d’accordo su quanto esposto anche se posso capire che per dovere di spazio non si puo’ essere prolissi, anche se quanto indicato (per AF, colpa attribuita ai Pitot, e per QF il fatto che solo perche’ c’erano 5 piloti le cose sono andate a buon fine), non mi trova assolutamente d’accordo.
Ciao
M.
Sul Qantas, certo non era un male che vi erano a bordo cinque piloti, ma sono convinto che anche se a bordo vi erano solo i due classici piloti, la vicenda avrebbe avuto ugualmente conclusione positiva.
Piuttosto le cose su cui incentrare l'attenzione sono il fatto che un avaria uncontained al motore abbia poi provocato una catena rilevante di avarie ad altri impianti: e senza dubbio Airbus starà già valutando se saranno necessarie modifiche impiantistiche, cosa tra l'altro più che normale essendo il 380 un aereo giovanissimo, e che quindi potrà ancora essere migliorato in futuro (senza nulla togliere, come già detto sopra, all'ottima performance della macchina durante l'emergenza, che nonostante tutto ha mentenuto una ottima volabilità e controllabilità).
Altro aspetto è il rapporto uomo macchina quando si opera su macchine con glass cockpit e sistemi evoluti come il 380: è molto studiato questo aspetto, e continuerà ad essere studiato. I glass cockpit, i vari sistemi computerizzati che gestiscono il velivolo, hanno dato un grossissimo aiuto ai piloti nel loro lavoro, ma sono sorte altre problematiche nuove, che sono e dovranno essere debitamente affrontate.
Paolo
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- Zenith
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Re: Safety del volo commerciale 2010
Così da inesperto mi ha stupito quel 37% di incidenti in fase da crociera/inizio discesa. Ho sempre sentito (da semplice spettatore di documentari) che quella è la fase di volo più sicura, pensavo molto meno.
- Zenith
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Re: Safety del volo commerciale 2010
Ho letto solo adesso la specifica sotto la tabella, bè della Africa posso capire forse i mezzi alquanto datati ma perchè il sud America? Sono più o meno nelle stesse condizioni?
- m.forna
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Re: Safety del volo commerciale 2010
probabilmente la manutenzione è diversaZenith ha scritto:Ho letto solo adesso la specifica sotto la tabella, bè della Africa posso capire forse i mezzi alquanto datati ma perchè il sud America? Sono più o meno nelle stesse condizioni?

Marco
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Re: Safety del volo commerciale 2010
Quoto Zenith e chiedo:come mai in Russia,paese non certo appartenente al 'terzo mondo',rimane così alto il dato sugli incidenti?
-
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Re: Safety del volo commerciale 2010
Riguardo alla russia io opterei per le condizioni meteo, in sudamerica il terreno stesso non è molto "facile" e qualche controllore non è propriamente...come dire...."professionale" http://www.youtube.com/watch?v=VvrbMjDvcX8
- SuperMau
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Re: Safety del volo commerciale 2010
Guarda, il meteo in Russia non ha cosi' influenza sugli incidenti come dici....e gli ultimi esempi lo dimostrano.
Ma l'arretratezza delle strutture e degli aerei, la vetusta' delle parti di ricambio e una certa leggerezza nella gestione delle operazioni (guarda il caso del volo del presidente polacco) aumentano sensibilmente le possibilita' di un incidente, rispetto alla media occidentale...
Ciao
M,
Ma l'arretratezza delle strutture e degli aerei, la vetusta' delle parti di ricambio e una certa leggerezza nella gestione delle operazioni (guarda il caso del volo del presidente polacco) aumentano sensibilmente le possibilita' di un incidente, rispetto alla media occidentale...
Ciao
M,
- JT8D
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Re: Safety del volo commerciale 2010
Chiaramente per fare un analisi accurata e precisa ogni incidente andrebbe analizzato singolarmente per trarne le dovute conclusioni con precisione, dato che ogni evento è un caso unico.
Mantenendo comunque il discorso in termini generali, diciamo che in certe realtà le ristrettezze economiche in cui gli operatori si trovano a operare sono molto rilevanti, e vanno a influenzare la sicurezza delle operazioni.
Da questo derivano manutenzioni a volte approssimative, utilizzo di pezzi di ricambio non idonei o magari, se prorpio uno vuole fare il criminale, contraffatti, un sistema aviazione nella sua complessità che non mette la sicurezza al primo posto, dato che la sicurezza costa, e anche molto.
A ciò si aggiunge poi, in alcune realtà, un addestramento del personale non effettuato secondo i nostri standard.
Sommando il tutto è logico che in alcuni paesi la frequenza di incivolo sia maggiore.
Paolo
Mantenendo comunque il discorso in termini generali, diciamo che in certe realtà le ristrettezze economiche in cui gli operatori si trovano a operare sono molto rilevanti, e vanno a influenzare la sicurezza delle operazioni.
Da questo derivano manutenzioni a volte approssimative, utilizzo di pezzi di ricambio non idonei o magari, se prorpio uno vuole fare il criminale, contraffatti, un sistema aviazione nella sua complessità che non mette la sicurezza al primo posto, dato che la sicurezza costa, e anche molto.
A ciò si aggiunge poi, in alcune realtà, un addestramento del personale non effettuato secondo i nostri standard.
Sommando il tutto è logico che in alcuni paesi la frequenza di incivolo sia maggiore.
Paolo
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