Visto che il Forum è frequentato da appassionati di storia, chiedo se qualcuno conosce la storia del gestore dell'aeroporto di Dobbiaco.
Questo aeroporto (pista 700 m in erba) è stato costruito dagli austriaci durante il primo conflitto mondiale. Di seguito è sempre stato un aeroporto militare. Oggi è aperto al traffico civile solo agli appartenenti all'aeroclub locale.
La cosa che mi incuriosisce è che dal 1953, nonostante la natura militare, è gestito dalla società Meteor (http://it.wikipedia.org/wiki/Aeroporto_di_Dobbiaco). Questa è stata (è?) un'azienda che ha prodotto molto per l'aeronautica militare (dal recupero dei velivoli post-bellici agli aerobersagli e oltre) fondata da Furio Lauri, ex pilota della seconda guerra, pluridecorato, poi passata ad Aeritalia. Lauri in seguito vendette tutto allo stato e fondò Iniziative Industriali Italiane (Meteor SpA, http://www.asso4stormo.it/arc4/link401_005.htm), l'azienda che costruiva lo Sky Arrow.
Ora, perchè un aeroporto militare è gestito da una società civile? Chi è questa Meteor che dal 1953 gestisce il piccolo aeroporto? Perchè esiste un aeroporto militare usato solo per esercitazioni elicotteristiche alpine dell'aviazione dell'esercito? Perchè, nel caso di aeromobili, può essere usato solo dall'aeroclub locale?
Qualcuno ha notizie?
Aeroporto di Dobbiaco
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Re: Aeroporto di Dobbiaco
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http://www.skyarrow.com/mainwebsite_htm ... storia.htm
http://www.skyarrow.com/mainwebsite_html/oggi.htm
http://www.skyarrow.com/mainwebsite_html/volare.htm
http://www.museocaproni.it/news8.asp
Furio Lauri
Nato a Zara l'11 ottobre 1918, deceduto a Roma il 2 ottobre 2002, avvocato, asso dell'aviazione, Medaglia d'oro al valor militare.
La passione per il volo ha caratterizzato tutta la vita dell'avvocato Lauri. Dopo aver frequentato la Scuola di pilotaggio di Castiglion del Lago, dal 1940 prestò servizio attivo come tenente pilota nel Mediterraneo, in Grecia e in Tunisia, meritando due Medaglie d'argento e una Croce di guerra. Il 22 gennaio 1943, Lauri (che durante il conflitto aveva abbattuto undici aerei nemici), fu a sua volta abbattuto. Sia pur gravemente ferito, riuscì a sopravvivere. Si trovava ancora in licenza di convalescenza a Trieste, quando fu annunciato l'armistizio. Lauri raggiunse subito l'aeroporto di Ronchi dei Legionari (nel 2004, al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, è stato proposto di intitolare a Furio Lauri quello scalo) e si portò in volo a Roma, in tempo per partecipare agli sfortunati combattimenti contro i tedeschi a Porta San Paolo.
“Successivamente - come è ricordato nella motivazione della MOVM - si faceva animatore della Resistenza, capeggiando una esigua schiera di sabotatori annidatisi sul monte Gennaro. Sfuggito al rastrellamento di detta località, raggiungeva ancora una volta Roma e, ad avvenuta liberazione, con velivolo disarmato e di scarsa velocità, atterrava in zone impervie a tergo del nemico, onde raccogliere notizie preziose per lo sviluppo delle operazioni e trasportare alcuni feriti gravi e prigionieri. Di particolare utilità quelle che consentivano di prevenire la distruzione di Genova”. Lauri, infatti, nell'aprile del 1945, fu tra coloro che riuscirono ad impedire - portando in volo a Genova il comandante militare germanico del porto, catturato dai partigiani e trovato in possesso dei piani di minamento - che i tedeschi portassero a compimento il loro progetto di far saltare il porto e, con esso, buona parte della città.
Promosso capitano e poi, nel 1947, maggiore, Furio Lauri, collocato “nella riserva”, si trasferì a Roma, iniziando una lunghissima carriera come avvocato e, soprattutto, come industriale aeronautico e importante esperto dell'Aviazione civile, senza mai rinunciare a volare (nel 1957 cadde con un aliante, fratturandosi una gamba e nel 1958 sarebbe sopravvissuto, sia pure gravemente ferito, al suo amico Enrico Meille, precipitato presso Ronchi dei Legionari mentre era ai comandi di un aeroplano che avrebbe dovuto partecipare al “Giro Aereo della Sicilia”).
Al momento della scomparsa, Furio Lauri era presidente dell'ente morale “Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare”.
Lo zaratino che amava volare
GORIZIA – Nell’ambito del progetto dell’opera di riqualificazione delle infrastrutture aeroportuali a Ronchi dei Legionari (Gorizia), l’associazione IV Stormo di Gorizia si pronuncia in difesa della salvaguardia degli edifici storici comprendenti hangar e strutture che costituiscono il risveglio del settore aeronautico in Regione nell’immediato dopoguerra. Si tratta, in particolare, di alcuni manufatti relativi all’attività della Meteor e dell’Aero Club “Falco”, società che hanno contribuito, nelle rispettive competenze, alla diffusione del volo in tutti i suoi diversi aspetti. Entrambe sono il frutto dello spirito imprenditoriale dello zaratino Furio Lauri.
Nell’immediato dopoguerra, quando la stragrande maggioranza delle industrie erano state ridotte ad un cumulo di macerie, nasceva la “Meteor Costruzioni Aeronautiche”, per opera di un uomo che credeva nell’avvenire dell’aviazione, un personaggio dal carattere granitico dotato di una mente che propendeva sempre verso il nuovo, verso il futuro.
Nato nel 1918 a Zara e cresciuto a Trieste, Furio Lauri ottiene giovanissimo il brevetto di pilota, si laurea in giurisprudenza e si arruola nella Regia Aeronautica dove inizia a pilotare biplani Fiat Cr 42.
Viene impiegato dal 1941 al 1943 dalla Regia e poi nel 1945 dagli alleati in diversi voli di collegamento con i partigiani al di là della linea Gotica dove si distingue per le sue doti di pilota.
Al termine del secondo conflitto mondiale viene decorato con una Medaglia d’Oro, due d’Argento al Valor Militare e una croce di guerra.
1947: nasce la «Meteor»
L’aeroporto di Ronchi dei Legionari viene conquistato dagli anglo-americani nella primavera del 1945, utilizzato parzialmente e nuovamente abbandonato nel 1946, esso diviene in poco tempo terreno agricolo con vari appezzamenti coltivati abusivamente, dato che ufficialmente fa ancora parte del Demanio aeronautico.
Nel marzo del 1947 Furio Lauri assieme ad alcuni amici costituisce la Meteor S.p.a che inizia la sua attività nell’ambito del lavoro aereo e nella costruzione di velivoli leggeri.
Ma all’inizio non c’è molto da costruire, nei tormentati territori del nord-est giacciono decine di velivoli americani e inglesi che vengono recuperati dalla Meteor come rottami, portati a Ronchi e rimessi in efficienza.
Nel frattempo iniziano i lavori per poter intraprendere l’attività di costruzioni aeronautiche: viene spianato il terreno, vengono costruiti diversi fabbricati e viene ottenuta una concessione ventennale per una parte dell’aeroporto dal Ministero della Difesa.
In breve tempo nascono nuove strutture tra le quali un capannone dove vengono assemblati i velivoli.
L’Areo Club «Falco»
Per iniziativa di Lauri nel 1950 viene data vita all’Aero Club “Falco” che organizza una scuola di volo e promuove le “giornate dell’ala” che avranno un gran richiamo in tutta la regione.
Nel 1953 la Meteor rileva la Francis Lombardi di Vercelli e dal biposto da turismo di questa società vengono realizzati aerei per molteplici impieghi. Inizia anche la produzione di alianti tra i quali il tipo “Canguro” commissionato dall’Aeronautica Militare.
Negli anni sessanta la Meteor inizia ad interessarsi ad un nuovo settore, quello degli aerei senza pilota RPV (remote pilot vehicle) che vengono impiegati come aero-bersagli per l’addestramento delle artiglierie terrestri e per missioni di ricognizione.
Nascono diversi prototipi, si intensifica la produzione e la società si affina nel settore dell’elettronica.
Negli anni settanta la società si trasferisce da Ronchi a Vermegliano per la necessità di spazi maggiori ed inizia un’intensa collaborazione con l’Esercito e la Marina Militare italiana, la Marina Sudafricana e quella statunitense con la quale vengono realizzati diversi sistemi di navigazione teleguidata di vettori aerei denominati “sistema Andromeda”.
Negli anni ottanta si configura un nuovo assetto societario, la Meteor passa da capitale privato a capitale misto fondendosi con un’altra società, la Aeritalia.
Un futuro museale?
Furio Lauri cede la sua quota e fonda una nuova società nel campo dell’aviazione leggera.
In occasione delle celebrazioni per la ricorrenza della battaglia di El Alamein, Lauri conduce un Raid di tre velivoli Sky Arrow, tutti pilotati da reduci della guerra d’Africa e senza l’uso degli arti inferiori. 4200 chilometri da Fiano Romano a Capo Matapan ad El Alamein su tre velivoli appositamente modificati per consentire il pilotaggio con i soli arti superiori.
L’avvocato Furio Lauri si è spento nel 2002 all’età di 84 anni.
L’associazione VI Stormo di Gorizia chiede ed auspica che fabbricati di tale importanza storica siano valorizzati ed utilizzati per costituire un settore museale che possa essere anche un richiamo a livello turistico nell’ambito dell’Euroregione e di un contesto europeo vista la particolarità e l’importanza di queste strutture.
http://www.arcipelagoadriatico.it/somma ... INTERVENTI
http://www.ams.vr.it/PIER/AircWalkAroun ... Fi-156.htm
http://194.20.52.14/it/history/pascale.htm

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http://www.skyarrow.com/mainwebsite_html/oggi.htm
http://www.skyarrow.com/mainwebsite_html/volare.htm
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Furio Lauri
Nato a Zara l'11 ottobre 1918, deceduto a Roma il 2 ottobre 2002, avvocato, asso dell'aviazione, Medaglia d'oro al valor militare.
La passione per il volo ha caratterizzato tutta la vita dell'avvocato Lauri. Dopo aver frequentato la Scuola di pilotaggio di Castiglion del Lago, dal 1940 prestò servizio attivo come tenente pilota nel Mediterraneo, in Grecia e in Tunisia, meritando due Medaglie d'argento e una Croce di guerra. Il 22 gennaio 1943, Lauri (che durante il conflitto aveva abbattuto undici aerei nemici), fu a sua volta abbattuto. Sia pur gravemente ferito, riuscì a sopravvivere. Si trovava ancora in licenza di convalescenza a Trieste, quando fu annunciato l'armistizio. Lauri raggiunse subito l'aeroporto di Ronchi dei Legionari (nel 2004, al Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, è stato proposto di intitolare a Furio Lauri quello scalo) e si portò in volo a Roma, in tempo per partecipare agli sfortunati combattimenti contro i tedeschi a Porta San Paolo.
“Successivamente - come è ricordato nella motivazione della MOVM - si faceva animatore della Resistenza, capeggiando una esigua schiera di sabotatori annidatisi sul monte Gennaro. Sfuggito al rastrellamento di detta località, raggiungeva ancora una volta Roma e, ad avvenuta liberazione, con velivolo disarmato e di scarsa velocità, atterrava in zone impervie a tergo del nemico, onde raccogliere notizie preziose per lo sviluppo delle operazioni e trasportare alcuni feriti gravi e prigionieri. Di particolare utilità quelle che consentivano di prevenire la distruzione di Genova”. Lauri, infatti, nell'aprile del 1945, fu tra coloro che riuscirono ad impedire - portando in volo a Genova il comandante militare germanico del porto, catturato dai partigiani e trovato in possesso dei piani di minamento - che i tedeschi portassero a compimento il loro progetto di far saltare il porto e, con esso, buona parte della città.
Promosso capitano e poi, nel 1947, maggiore, Furio Lauri, collocato “nella riserva”, si trasferì a Roma, iniziando una lunghissima carriera come avvocato e, soprattutto, come industriale aeronautico e importante esperto dell'Aviazione civile, senza mai rinunciare a volare (nel 1957 cadde con un aliante, fratturandosi una gamba e nel 1958 sarebbe sopravvissuto, sia pure gravemente ferito, al suo amico Enrico Meille, precipitato presso Ronchi dei Legionari mentre era ai comandi di un aeroplano che avrebbe dovuto partecipare al “Giro Aereo della Sicilia”).
Al momento della scomparsa, Furio Lauri era presidente dell'ente morale “Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare”.
Lo zaratino che amava volare
GORIZIA – Nell’ambito del progetto dell’opera di riqualificazione delle infrastrutture aeroportuali a Ronchi dei Legionari (Gorizia), l’associazione IV Stormo di Gorizia si pronuncia in difesa della salvaguardia degli edifici storici comprendenti hangar e strutture che costituiscono il risveglio del settore aeronautico in Regione nell’immediato dopoguerra. Si tratta, in particolare, di alcuni manufatti relativi all’attività della Meteor e dell’Aero Club “Falco”, società che hanno contribuito, nelle rispettive competenze, alla diffusione del volo in tutti i suoi diversi aspetti. Entrambe sono il frutto dello spirito imprenditoriale dello zaratino Furio Lauri.
Nell’immediato dopoguerra, quando la stragrande maggioranza delle industrie erano state ridotte ad un cumulo di macerie, nasceva la “Meteor Costruzioni Aeronautiche”, per opera di un uomo che credeva nell’avvenire dell’aviazione, un personaggio dal carattere granitico dotato di una mente che propendeva sempre verso il nuovo, verso il futuro.
Nato nel 1918 a Zara e cresciuto a Trieste, Furio Lauri ottiene giovanissimo il brevetto di pilota, si laurea in giurisprudenza e si arruola nella Regia Aeronautica dove inizia a pilotare biplani Fiat Cr 42.
Viene impiegato dal 1941 al 1943 dalla Regia e poi nel 1945 dagli alleati in diversi voli di collegamento con i partigiani al di là della linea Gotica dove si distingue per le sue doti di pilota.
Al termine del secondo conflitto mondiale viene decorato con una Medaglia d’Oro, due d’Argento al Valor Militare e una croce di guerra.
1947: nasce la «Meteor»
L’aeroporto di Ronchi dei Legionari viene conquistato dagli anglo-americani nella primavera del 1945, utilizzato parzialmente e nuovamente abbandonato nel 1946, esso diviene in poco tempo terreno agricolo con vari appezzamenti coltivati abusivamente, dato che ufficialmente fa ancora parte del Demanio aeronautico.
Nel marzo del 1947 Furio Lauri assieme ad alcuni amici costituisce la Meteor S.p.a che inizia la sua attività nell’ambito del lavoro aereo e nella costruzione di velivoli leggeri.
Ma all’inizio non c’è molto da costruire, nei tormentati territori del nord-est giacciono decine di velivoli americani e inglesi che vengono recuperati dalla Meteor come rottami, portati a Ronchi e rimessi in efficienza.
Nel frattempo iniziano i lavori per poter intraprendere l’attività di costruzioni aeronautiche: viene spianato il terreno, vengono costruiti diversi fabbricati e viene ottenuta una concessione ventennale per una parte dell’aeroporto dal Ministero della Difesa.
In breve tempo nascono nuove strutture tra le quali un capannone dove vengono assemblati i velivoli.
L’Areo Club «Falco»
Per iniziativa di Lauri nel 1950 viene data vita all’Aero Club “Falco” che organizza una scuola di volo e promuove le “giornate dell’ala” che avranno un gran richiamo in tutta la regione.
Nel 1953 la Meteor rileva la Francis Lombardi di Vercelli e dal biposto da turismo di questa società vengono realizzati aerei per molteplici impieghi. Inizia anche la produzione di alianti tra i quali il tipo “Canguro” commissionato dall’Aeronautica Militare.
Negli anni sessanta la Meteor inizia ad interessarsi ad un nuovo settore, quello degli aerei senza pilota RPV (remote pilot vehicle) che vengono impiegati come aero-bersagli per l’addestramento delle artiglierie terrestri e per missioni di ricognizione.
Nascono diversi prototipi, si intensifica la produzione e la società si affina nel settore dell’elettronica.
Negli anni settanta la società si trasferisce da Ronchi a Vermegliano per la necessità di spazi maggiori ed inizia un’intensa collaborazione con l’Esercito e la Marina Militare italiana, la Marina Sudafricana e quella statunitense con la quale vengono realizzati diversi sistemi di navigazione teleguidata di vettori aerei denominati “sistema Andromeda”.
Negli anni ottanta si configura un nuovo assetto societario, la Meteor passa da capitale privato a capitale misto fondendosi con un’altra società, la Aeritalia.
Un futuro museale?
Furio Lauri cede la sua quota e fonda una nuova società nel campo dell’aviazione leggera.
In occasione delle celebrazioni per la ricorrenza della battaglia di El Alamein, Lauri conduce un Raid di tre velivoli Sky Arrow, tutti pilotati da reduci della guerra d’Africa e senza l’uso degli arti inferiori. 4200 chilometri da Fiano Romano a Capo Matapan ad El Alamein su tre velivoli appositamente modificati per consentire il pilotaggio con i soli arti superiori.
L’avvocato Furio Lauri si è spento nel 2002 all’età di 84 anni.
L’associazione VI Stormo di Gorizia chiede ed auspica che fabbricati di tale importanza storica siano valorizzati ed utilizzati per costituire un settore museale che possa essere anche un richiamo a livello turistico nell’ambito dell’Euroregione e di un contesto europeo vista la particolarità e l’importanza di queste strutture.
http://www.arcipelagoadriatico.it/somma ... INTERVENTI
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Re: Aeroporto di Dobbiaco
Non credo che sia la Meteor alla quale fa capo Iniziative Industriali Italiane (peraltro fallita nel 2008) la gestrice di Dobbiaco, anche se hanno origini comuni.
Il mistero si infittisce.
E' piu' probabile che la voce di Wikipedia non sia aggiornata e il gestore sia l'aeronautica che apre solo all'aeroclub Pusteria....
Il mistero si infittisce.
E' piu' probabile che la voce di Wikipedia non sia aggiornata e il gestore sia l'aeronautica che apre solo all'aeroclub Pusteria....
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Re: Aeroporto di Dobbiaco
Dal sito dell'Aeroclub Pusteria:
"All'inizio, per costituire la Fondazione, è stato necessario ottenere
un parere favorevole per l'uso della pista di Dobbiaco da parte delle
Autorità Militari, Aeronautica ed Esercito, responsabili e gestori della
area demaniale.
Non avevamo grandi aspettative, sapendo che tutto il territorio è zona
militare. Ma guarda un po'... il 20-11-2004 è stato fondato il club Alta
Pusteria.
Gran parte del successo è da attribuire al nostro Vice-presidente
Rudi Krautgasser, che ha saputo innescare, attraverso i canali giusti,
un proficuo negoziato. E' nota, peraltro, la sua tenacia e determinazione.
La professionalità dei nostri piloti, consolidata in anni di esperienza ed
attività svolta presso l'aeroporto di Lienz/Nikolsdorf (A) e la sistemazione
della pista e della zona di decollo, eseguita dal personale del Club, hanno
consentito di raggiungere i requisiti necessari per un parere favorevole
anche dall'ENAC.
Grazie, innanzitutto, alle Autorità Militari che hanno condiviso le nostre
aspettative;
grazie al nostro socio Dr. Manfred Mussner Direttore ENAC Bolzano;
un grazie particolare al nostro Presidente Robert Fuchs, il quale impegna
con passione, dedizione e tenacia ogni momento libero al progetto ed alla
funzionalità dell'Aeroporto di Dobbiaco. Grazie al suo buon rapporto,
con le Autorità civili e militari e con la gente, ed alla sua popolarità in
Alta Pusteria, oggi possiamo utilizzare un Aeroporto Militare per svolgere,
risparmiando estenuanti viaggi a Lienz, l'attività di volo e di esercitare, nel
nel contempo, il nostro bellissimo sport."
http://www.aeroclub-pusteria.it/links.htm
"All'inizio, per costituire la Fondazione, è stato necessario ottenere
un parere favorevole per l'uso della pista di Dobbiaco da parte delle
Autorità Militari, Aeronautica ed Esercito, responsabili e gestori della
area demaniale.
Non avevamo grandi aspettative, sapendo che tutto il territorio è zona
militare. Ma guarda un po'... il 20-11-2004 è stato fondato il club Alta
Pusteria.
Gran parte del successo è da attribuire al nostro Vice-presidente
Rudi Krautgasser, che ha saputo innescare, attraverso i canali giusti,
un proficuo negoziato. E' nota, peraltro, la sua tenacia e determinazione.
La professionalità dei nostri piloti, consolidata in anni di esperienza ed
attività svolta presso l'aeroporto di Lienz/Nikolsdorf (A) e la sistemazione
della pista e della zona di decollo, eseguita dal personale del Club, hanno
consentito di raggiungere i requisiti necessari per un parere favorevole
anche dall'ENAC.
Grazie, innanzitutto, alle Autorità Militari che hanno condiviso le nostre
aspettative;
grazie al nostro socio Dr. Manfred Mussner Direttore ENAC Bolzano;
un grazie particolare al nostro Presidente Robert Fuchs, il quale impegna
con passione, dedizione e tenacia ogni momento libero al progetto ed alla
funzionalità dell'Aeroporto di Dobbiaco. Grazie al suo buon rapporto,
con le Autorità civili e militari e con la gente, ed alla sua popolarità in
Alta Pusteria, oggi possiamo utilizzare un Aeroporto Militare per svolgere,
risparmiando estenuanti viaggi a Lienz, l'attività di volo e di esercitare, nel
nel contempo, il nostro bellissimo sport."
http://www.aeroclub-pusteria.it/links.htm
- sardinian aviator
- FL 500
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- Iscritto il: 20 ottobre 2009, 11:12
- Località: Nord Sardegna
Re: Aeroporto di Dobbiaco
Credo che ora la Meteor sia confluita in Selex Finmeccanica. Si occupava di forniture militari e non mi stupisce che avesse sede in una struttura militare. Probabilmente di fatto la gestiva. Operava anche qui in Sardegna in una aviosupeficie nei pressi di una importante base militare.
Non mi pare ci sia alcun mistero.
Comunque dal sito del club si evince che il gestore è militare su demanio militare.
Non mi pare ci sia alcun mistero.
Comunque dal sito del club si evince che il gestore è militare su demanio militare.
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- 01000 ft
- Messaggi: 153
- Iscritto il: 14 luglio 2009, 15:07
- Contatta:
Re: Aeroporto di Dobbiaco
Ovviamente scherzavo sul fatto del mistero! Mi devo ricordare di usare le faccinesardinian aviator ha scritto:Credo che ora la Meteor sia confluita in Selex Finmeccanica. Si occupava di forniture militari e non mi stupisce che avesse sede in una struttura militare. Probabilmente di fatto la gestiva. Operava anche qui in Sardegna in una aviosupeficie nei pressi di una importante base militare.
Non mi pare ci sia alcun mistero.
Comunque dal sito del club si evince che il gestore è militare su demanio militare.

Si, sembra proprio che sia a gestione militare e Wikipedia abbia toppato, probabilmente rifacendosi a vecchi documenti. Pensandoci è curioso che vi sia 700 metri di aeroporto militare a Dobbiaco, militarmente usato solo da elicotteri. Oltretutto l'area eliporto è ben separata dalla pista in erba. Chissà perchè non venga convertito in civile in modo di aprirlo a tutti. Scommetto che c'è chi pagherebbe per andarsene a zonzo per le dolomiti atterrando a Dobbiaco..
Le forniture militari della Meteor nascevano a Gorizia e soprattutto a Ronchi e quindi, in seguito all'aumento degli affari, a Vermigliano.
Da: http://www.asso4stormo.it/arc4/link401_005.htm
"Nel 1970 si inizia il trasferimento da Ronchi a Vermegliano e nello stesso anno si verificano progressi commerciali in Italia ed all’estero della Meteor: Ordini giungono dalla Marina sudafricana, dall’Esercito e dalla Marina Militare italiani mentre l’Amministrazione Difesa le affida la manutenzione degli aerobersagli che verranno lanciati in Sardegna in zona San Lorenzo; la Meteor costituisce a questo scopo nel 1972 l’Avionica Sarda che nella zona stessa realizza quattro capannoni ed una pista in erba di 700 metri."
Per ora continua a sfuggirmi cosa faceva la Meteor di Lauri a Dobbiaco. Forse aveva a che fare con il collaudo e/o la costruzione degli alianti di quel periodo. Anche oggi infatti è usato per il volo in aliante e motoaliante come si nota dal sito dell'aeroclub.
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Re: Aeroporto di Dobbiaco
sulla storia del Cicogna italiano,esiste parecchia documentazione,e dalla stessa risulta che lauri abbia avuto a che fare parecchio con la ditta Meteor,una curiosita',qualcuno ha foto/profili,documentazione su cicogna nell'aviazione della RSI?,perche' non ne ho mai vista!,e non mi risulta proprio che ne siano mai confluiti.
marco

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