aviation ha scritto:E' una domanda un po' tecnica e potrei dire castronerie... ma provo a formularla lo stesso.
Una volta toccato il suolo un aereo ha diversi sistemi frenanti su cui agire. In condizioni di tempo sereno in percentuale qual'è l'impiego dei vari componenti frenanti? Immagino che possa essere diverso da pista a pista e da aereo ad aereo ma nella norma per frenare in che percentuale si usano:
- Reverse
- Freni
- Flap

Dare valori di percentuale senza riferirsi alla velocità è impossibile.
Restando in ambiente sereno e pista asciutta, i freni rappresentano la percentuale più alta e sono aiutati dalla resistenza del flap alle alte velocità e dall'uso del reverse, quando ammesso. Dico quando ammesso perché in alcuni aeroporti, specialmente di notte, l'uso del reverse in frenata è vietato per motivi di rumore.
Poi c'è da considerare la lunghezza della pista (su piste lunghe si può rallentare anche senza toccare i freni e usando solo gli aerodinamici e il reverse), la posizione delle uscite, ecc.
In genere si può dire che quando il carburante costa poco si consiglia di usare il reverse risparmiando i freni, quando il carburatnte aumenta di prezzo si consiglia l'inverso.
Per atterraggi su piste contaminate, più è ridotta l'azione frenante maggiore è l'efficacia dei reverse nei confronti dei freni. Il massimo dell'efficacia del reverse si ha su piste ghiacciate o in presenza di acquaplanning (attenzione però che la spinta sia simmetrica, sennò ti saluto effetto frenante).
Quanto sopra per le operazioni normali. Nella fase di certificazione, quella che porta poi alla definizione delle prestazioni in atterraggio, l'uso del reverse non è considerato e si usano solo i freni (e gli aerodinamici), sia su pista asciutta che bagnata. Su pista allagata o contaminata si conteggia anche il reverse, ma quella è un'altra storia.