

secondo voi potrebbe avere qualche applicazioni in aeronautica?
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... 3.html?p=0
Moderatore: Staff md80.it
bè penso che uno si debba abituare87Nemesis87 ha scritto:
...ma come fanno gli occhi a reggere un tale stress?
ma con occhio di un giovane che intendi? cioè a che età è possibile che un umano possa avere questi 15/10? e se è così non si parla di ipermetropia? (dovrebbe essere una malattia quest'ultima)Almost Blue ha scritto:Non credo che si possa parlare di "stress" per l'occhio, infatti da quello che ho capito è solo una pura questione di lenti, cristallino e soprattutto cornea, altre lenti non ne abbiamo. La cornea sarebbe "fissa", mentre il cristallino dovrebbe essere mobile, anzi, "a geometria variabile", in quanto cambia raggio di curvatura e spessore per mettere a fuoco le cose vicine e lontane.
Il "POTERE RISOLUTIVO", che si identifica con l' "ACUTEZZA VISIVA" o "VISUS", è dato dalla distanza minima (ossia, il più piccolo valore angolare) tra due punti che può essere vista (e cioè discriminata) dall'occhio umano.
Per convenzione, il potere risolutivo minimo per poter parlare a buon diritto di occhi "SANI" è pari a 1', cioè 1 minuto d'arco tra due punti vicini.
Ma è solo il valore minimo. Quasi tutti credono che una vista di 10/10 sia il massimo, in realtà E' IL MINIMO per poter dire che uno ha un VISUS normale. L'occhio umano perfettamente sano arriva NORMALMENTE, specie nel giovane sano, a superare l'acuità visiva minima di 10/10, arrivando tranquillamente a 15/10, 16/10, in quanto ha un potere risolutivo che riesce tranquillamente a discriminare un valore angolare minimo tra due punti ravvicinati che è sotto 1', arrivando anche a 30''. (Un valore normale va infatti da 1', cioè 60', fino a 40'' di arco).
Quindi parlare di 15 o 16/10 forse fa impressione sulla "massa" che ascolta, ma NON deve stupire! Un occhio giovane e sano come ho scritto ci arriva tranquillamente da solo. però forse, parlare di viste a 15/10 ha una grossa valenza pubblicitaria....
Gli strumenti per misurare il VISUS sono gli Ottotìpi e le tavole ottometriche, che misurano l'acutezza visiva su scala decimale. Tutti avrete visto almeno una volta la "E" di Albini.
Spero di non aver scritto balle, dato che non è esttamente il mio campo, però ci vado vicino.
parlo di stress visivo, perchè 10/10 in teoria è considerata una vista ottimale....Almost Blue ha scritto:Non credo che si possa parlare di "stress" per l'occhio, infatti da quello che ho capito è solo una pura questione di lenti, cristallino e soprattutto cornea, altre lenti non ne abbiamo. La cornea sarebbe "fissa", mentre il cristallino dovrebbe essere mobile, anzi, "a geometria variabile", in quanto cambia raggio di curvatura e spessore per mettere a fuoco le cose vicine e lontane.
Il "POTERE RISOLUTIVO", che si identifica con l' "ACUTEZZA VISIVA" o "VISUS", è dato dalla distanza minima (ossia, il più piccolo valore angolare) tra due punti che può essere vista (e cioè discriminata) dall'occhio umano.
Per convenzione, il potere risolutivo minimo per poter parlare a buon diritto di occhi "SANI" è pari a 1', cioè 1 minuto d'arco tra due punti vicini.
Ma è solo il valore minimo. Quasi tutti credono che una vista di 10/10 sia il massimo, in realtà E' IL MINIMO per poter dire che uno ha un VISUS normale. L'occhio umano perfettamente sano arriva NORMALMENTE, specie nel giovane sano, a superare l'acuità visiva minima di 10/10, arrivando tranquillamente a 15/10, 16/10, in quanto ha un potere risolutivo che riesce tranquillamente a discriminare un valore angolare minimo tra due punti ravvicinati che è sotto 1', arrivando anche a 30''. (Un valore normale va infatti da 1', cioè 60', fino a 40'' di arco).
Quindi parlare di 15 o 16/10 forse fa impressione sulla "massa" che ascolta, ma NON deve stupire! Un occhio giovane e sano come ho scritto ci arriva tranquillamente da solo. però forse, parlare di viste a 15/10 ha una grossa valenza pubblicitaria....
Gli strumenti per misurare il VISUS sono gli Ottotìpi e le tavole ottometriche, che misurano l'acutezza visiva su scala decimale. Tutti avrete visto almeno una volta la "E" di Albini.
Spero di non aver scritto balle, dato che non è esttamente il mio campo, però ci vado vicino.
Almost Blue ha scritto:Non credo che si possa parlare di "stress" per l'occhio, infatti da quello che ho capito è solo una pura questione di lenti, cristallino e soprattutto cornea, altre lenti non ne abbiamo. La cornea sarebbe "fissa", mentre il cristallino dovrebbe essere mobile, anzi, "a geometria variabile", in quanto cambia raggio di curvatura e spessore per mettere a fuoco le cose vicine e lontane.
Il "POTERE RISOLUTIVO", che si identifica con l' "ACUTEZZA VISIVA" o "VISUS", è dato dalla distanza minima (ossia, il più piccolo valore angolare) tra due punti che può essere vista (e cioè discriminata) dall'occhio umano.
Per convenzione, il potere risolutivo minimo per poter parlare a buon diritto di occhi "SANI" è pari a 1', cioè 1 minuto d'arco tra due punti vicini.
Ma è solo il valore minimo. Quasi tutti credono che una vista di 10/10 sia il massimo, in realtà E' IL MINIMO per poter dire che uno ha un VISUS normale. L'occhio umano perfettamente sano arriva NORMALMENTE, specie nel giovane sano, a superare l'acuità visiva minima di 10/10, arrivando tranquillamente a 15/10, 16/10, in quanto ha un potere risolutivo che riesce tranquillamente a discriminare un valore angolare minimo tra due punti ravvicinati che è sotto 1', arrivando anche a 30''. (Un valore normale va infatti da 1', cioè 60', fino a 40'' di arco).
Quindi parlare di 15 o 16/10 forse fa impressione sulla "massa" che ascolta, ma NON deve stupire! Un occhio giovane e sano come ho scritto ci arriva tranquillamente da solo. però forse, parlare di viste a 15/10 ha una grossa valenza pubblicitaria....
Gli strumenti per misurare il VISUS sono gli Ottotìpi e le tavole ottometriche, che misurano l'acutezza visiva su scala decimale. Tutti avrete visto almeno una volta la "E" di Albini.
Spero di non aver scritto balle, dato che non è esttamente il mio campo, però ci vado vicino.
Tony88 ha scritto:pochi giorni fa al TG hanno parlato di un nuovo intervento laser che permetterebbe all'uomo di raggiungere una vista di 15/10, vi posto il video così, perchè non l'ha visto
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secondo voi potrebbe avere qualche applicazioni in aeronautica?
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... 3.html?p=0
10/10 dovrebbe essere la minima vista ottimale.parlo di stress visivo, perchè 10/10 in teoria è considerata una vista ottimale....
....in ambito medico capita spesso che a chi abbia 11/10 o più, gli oculisti consiglino degli occhiali per "abbassare" la vista a 10/10 proprio perchè una vista di o oltre 11/10 affatica troppo l'occhio, con il rischio che invecchiando o comunque mano a mano con l'età la vista si abbassi anche sotto i 10/10 ....
...e per questo volevo sapere se e come intendevano fare con questo problema
giangoo ha scritto:Almost Blue ha scritto: Qualcuno sa se i corpi mobili pregiudicano la possibilita' di pilotare?
quoto, io avevo pensato di fare l'intervento, quindi mi sono informato dal mio oculista (tra l'altro primario di oculistica). Praticamente il laser interviene su un area di 0,4 cm circa, quindi fintanto che la vostra pupilla si mantiene di queste dimensioni non si hanno problemi. Di notte, la poca luce fa dilatare la pupilla che raggiunge dimensioni maggiori, quindi la visione si presenta con aloni.neutrinomu ha scritto:Se permettete io non sarei così ottimista. L'"operazione con il laser" non è propriamente un taglio di capelli, il rischio che qualche altro aspetto della vista rimanga pregiudicata c'è sempre. Io parlo in prima persona in quanto ho subito un intervento di PRK (cheratoctomia rifarattiva) più di due anni fa e sebbene l'intervento sia perfettamente riuscito a detta di tutti gli oculisti che mi hanno visitato successivamente (ora ho quasi 10/10 mentre prima avevo 5/10 ad un occhio e 1/10 all'altro) adesso ho comunque altri piccoli problemini, per esempio una perdita di di contrasto e definizione dell'immagine oltre al fatto che vedo le stelline e gli aloni intorno alle luci di notte. In particolare la visione notturna risulta sempre indebolita. Sapevo inoltre che la FAA aveva sconsigliato i piloti americani a fare l'intervento di PRK o peggio di LASIK (che p meno doloroso ma prevede anche un taglio chirugico invasivo della cornea con conseguentte crescita del rischio) proprio perché i problemi che si presentano dopo possono essere peggiori della cura. Io direi quindi che è un intervento da fare con cautela e solo se c'è la reale necessità di farlo (nel mio caso la forte differenza di miopia tra un occhio e l'altro) e non per provare a farsi venire la vista da falco. Per di più con 15/10 di vista vedreste benissimo da "lontano" ma avreste poi una difficoltà enorme a mettere a fuoco da "vicino", ne vale la pena?
Si esatto, ma non è detto che la causa delle stelline sia sempre l'allargamento della pupilla. Purtroppo per quanto possa riuscire bene l'intervento la riformazione della cornea non è mai completamente sotto contollo e si possono formare delle piccole irregolarità con conseguente astigmatismo. Nei casi più gravi si può fare un "ritocco" ma ovviamente anche in questo caso il risultato finale non è garantito al 100%. E' anche vero che normalmente minore è la correzione minori sono gli "strascichi". Nel mio caso sono contento comunque di essermi levato quei fondi di bottiglia dal naso (o quelle fastidiose lentine a contatto) per cui mi accontento così. Ma per uno a cui affida il 100% del proprio lavoro alla vista... non so se consigliarglielo. Ma ovviamente il parere determinante è quello dell'oculista non il mio.DragonFly ha scritto: quoto, io avevo pensato di fare l'intervento, quindi mi sono informato dal mio oculista (tra l'altro primario di oculistica). Praticamente il laser interviene su un area di 0,4 cm circa, quindi fintanto che la vostra pupilla si mantiene di queste dimensioni non si hanno problemi. Di notte, la poca luce fa dilatare la pupilla che raggiunge dimensioni maggiori, quindi la visione si presenta con aloni.
...mi ha sconsigliato l'intervento (io sono ai limiti per la normativa quindi o faccio il brevetto all'estero o mi prendo il VDS) non mi va di rischiare, una volta fatto non si può + tornare indietro.
DragonFly ha scritto:quoto, io avevo pensato di fare l'intervento, quindi mi sono informato dal mio oculista (tra l'altro primario di oculistica). Praticamente il laser interviene su un area di 0,4 cm circa, quindi fintanto che la vostra pupilla si mantiene di queste dimensioni non si hanno problemi. Di notte, la poca luce fa dilatare la pupilla che raggiunge dimensioni maggiori, quindi la visione si presenta con aloni.neutrinomu ha scritto:Se permettete io non sarei così ottimista. L'"operazione con il laser" non è propriamente un taglio di capelli, il rischio che qualche altro aspetto della vista rimanga pregiudicata c'è sempre. Io parlo in prima persona in quanto ho subito un intervento di PRK (cheratoctomia rifarattiva) più di due anni fa e sebbene l'intervento sia perfettamente riuscito a detta di tutti gli oculisti che mi hanno visitato successivamente (ora ho quasi 10/10 mentre prima avevo 5/10 ad un occhio e 1/10 all'altro) adesso ho comunque altri piccoli problemini, per esempio una perdita di di contrasto e definizione dell'immagine oltre al fatto che vedo le stelline e gli aloni intorno alle luci di notte. In particolare la visione notturna risulta sempre indebolita. Sapevo inoltre che la FAA aveva sconsigliato i piloti americani a fare l'intervento di PRK o peggio di LASIK (che p meno doloroso ma prevede anche un taglio chirugico invasivo della cornea con conseguentte crescita del rischio) proprio perché i problemi che si presentano dopo possono essere peggiori della cura. Io direi quindi che è un intervento da fare con cautela e solo se c'è la reale necessità di farlo (nel mio caso la forte differenza di miopia tra un occhio e l'altro) e non per provare a farsi venire la vista da falco. Per di più con 15/10 di vista vedreste benissimo da "lontano" ma avreste poi una difficoltà enorme a mettere a fuoco da "vicino", ne vale la pena?
...mi ha sconsigliato l'intervento (io sono ai limiti per la normativa quindi o faccio il brevetto all'estero o mi prendo il VDS) non mi va di rischiare, una volta fatto non si può + tornare indietro.