«In aereo mi hanno detto: troppo grassa,paghi due posti». Denunciata EasyJet
L'avvocato della donna: «Il personale della compagnia ha invitato la mia cliente a pesarsi come un bagaglio»
ROMA (22 agosto) - «Mi spiace signora ma lei è troppo voluminosa, se vuole viaggiare con noi deve pagare due biglietti», sarebbe questa la contestazione fatta ad una signora da una impiegata addetta al check-in della compagnia aerea a basso costo EasyJet, nell'aeroporto di Bari. La donna, 55enne, avrebbe replicato: «Come si permette di darmi della cicciona. Non sarò una anoressica come voi hostess, ma da quando viaggio non mi è mai capitata una cosa del genere», racconta il suo legale, l'avv. Anna Orecchioni, del foro di Roma, che oggi ha reso nota la vicenda.
L'episodio è avvenuto ieri mattina al “Karol Wojtyla”. La signora, che stava rientrando a Roma dopo una settimana passata in Puglia è rimasta sbigottita. Dopo alcuni minuti di discussione la donna ha lasciato perdere ed è rientrata a Roma in auto dove ha denunciato la compagnia aerea per danni morali e materiali. La 55enne era giunta a Bari in auto con suo figlio che vive nel capoluogo pugliese.
Il rientro nella capitale era previsto per ieri con un volo EasyJet in partenza alle 10.45. Giunta per tempo al check-in ha mostrato il piccolo bagaglio a mano e il biglietto acquistato via internet, ma all'impiegata è bastato uno sguardo per sollevare la contestazione. In sostanza la signora, di statura piuttosto bassa e di peso intorno al quintale, è stata ritenuta troppo grassa per poter essere ospitata su un solo posto del velivolo. Ce ne sarebbero voluti due e quindi avrebbe dovuto pagare due biglietti.
La denuncia. La donna si è rivolta all' avvocato Orecchioni e al suo collega, Giacinto Canzona, per denunciare il comportamento della compagnia aerea. «Tra l'altro questa conversazione - rileva Orecchioni - si è svolta alla presenza degli altri viaggiatori in attesa del check-in e quindi è immaginabile l'imbarazzo provato dalla signora». Imbarazzo che è diventato evidente quando il personale della compagnia ha invitato la donna a pesarsi «come fosse un bagaglio», dice ancora il legale che ora citerà Easyjet per danni morali e materiali e anche per il rimborso del biglietto. Alla fine è stato il figlio della donna a troncare la discussione. «Sono avvilita - commenta la donna - per il modo con cui sono stata trattata, per le parole usate dalla hostess, e questa prepotenza: mi volevano imporre di acquistare un altro biglietto senza avermi prima messa nelle condizioni di scegliere. E solo perché non rispondo ai loro canoni estetici».
«In aereo mi hanno detto: troppo grassa...
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