scusate: MA PERCHE' NON PUBBLICARE LA BACK LIST? Hanno paura di mandare in fallimento certe compagnie, non le voglio "sputtanare"? Perchè no?Lunardi: chi non è in regola non vola Categoriche affermazioni al termine del vertice che si è svolto ieri a Roma con l’Enac e l’Enav. «I livelli di sicurezza in Italia sono tra i più elevati al mondo»
ROMA - Se la Francia decide di rendere nota la lista delle compagnie aeree insicure, l’Italia non cambia rotta. «Non ha alcun senso parlare di black-list, cioè di una lista di compagnie aeree non affidabili. Perché è semplice: da noi chi non è in regola non vola». È categorico il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi al termine del vertice che si è svolto ieri a Roma con l’Enac, l’Ente nazionale dell’aviazione civile, e l’Enav, l’Ente nazionale degli assistenti di volo.
«Le compagnie ispezionate con esito negativo dall’Enac sono state bandite e non possono decollare, sorvolare e atterrare in Italia». Non soltanto, «il mezzo aereo è di gran lunga il più sicuro al mondo - continua il ministro -. E nel nostro Paese se una compagnia non dimostra di possedere adeguati standard di sicurezza non può operare». I livelli di sicurezza aerea in Italia, ribadisce Lunardi, «sono tra i più elevati al mondo, ma abbiamo comunque deciso di innalzarne la qualità e la frequenza».
È soddisfatto anche il presidente dell’Enac, Vito Riggio, che aveva sollecitato le autorità a rendere pubblica la lista nera ora nelle mani di Lunardi, il quale alla Ue chiederà «che le compagnie aeree bandite dal nostro spazio aereo vengano interdette anche agli altri Stati membri». Riggio ha ottenuto di poter assumere più ispettori: «Spero entro l’anno che si passi dai 32 attuali ad almeno 60».
È comunque possibile conoscere l’elenco delle compagnie sicure sul sito dell’Enac, che ha bandito 12 compagnie, quasi la metà dei 29 nomi che compongono la lista nera in tutta Europa, e «nessuna di queste 29 compagnie ha l’autorizzazione a volare in Italia», dice Riggio. Inoltre, «i controlli strutturali li facciamo continuamente sui nostri aerei, ma su quelli delle compagnie estere operiamo delle ispezioni, controlli all’esterno e all’interno dell’aeromobile seguendo uno standard di sicurezza mondiale molto elevato».
Resta quindi ferma, come ha detto pure Lunardi, la responsabilità dei controlli strutturali di ogni Paese sui propri aeromobili. Quanto ai voli charter, «dal punto di vista della sicurezza non vi sono differenze», ha detto il ministro. Anche se ha apprezzato la proposta dell’Enac di «vietare il rilascio delle autorizzazioni a volare in Italia per i voli charter non comunicati tempestivamente» dai tour operator all’Enac, assieme alla lista delle compagnie aeree eventualmente adoperate come sostitute.
E il «rating»? Quel giudizio complessivo sulle compagnie che è altro rispetto alla lista nera e che rassicurerebbe ancor più i passeggeri? Riggio lo vuole, ma il ministro Lunardi si è riservato di approfondire l’argomento: «Non avrebbe senso farlo da soli, occorre il consenso e l’accordo con tutti i Paesi dell’Unione Europea».
M. Io.
26 agosto 2005
Non ha alcun addire come scusa che: da noi chi non è in regola non vola. Il cittadino ha il sacrosanto diritto di sapere chi non è in regola! Non stiamo parlando di giocattoli.... Se mi trovo in giro x il mondo, cosa faccio? Chiedo al comandante
se vola anche in Italia?!?
Lo trovo assurdo.