Ho studiato il decollo e come si determinano le distanza che il velivolo impiega per raggiungere l' ipotetico ostacolo di 35 ft, quindi il calcolo delle tre fasi: fase di rullaggio, di manovra ed involo.
- Nella fase di rullaggio il calcolo deriva da varie equazioni e la risoluzione di integrali, ok.
- Nella fase di manovra non c'è molto da fare, semplicemente
Xm (spazio di manovra) = Vd (velocità di decollo) x tm (tempo che impiego), ok.
- Nella fase di involo invece studio un punto della fase di salita e ricavo le accelerazioni ax (componente dell' accelerazione cui è sottoposto il velivolo lungo l' asse x) e az (lungo l'asse z) :
ax= (-T cos b + D cos b + L sen b) / m
az= (T sen b - D sen b + L cos b - W) / m
In cui T= trazione, D= resistenza, W= peso, m= massa, b = angolo di rampa.
Poi pongo alune ipotesi molto rilevanti : W,L,D,T = cost. , b = molto piccolo ed ax = 0 (la sua media)
Poi ho il vuoto, non so cosa accade ma raggiungo che la
distanza di involo = Vd x la radice quadrata di (2hW)/[epsilon g (L-W)]
In cui h = 35 ft , epsilon = 0.9 (cosa è?), g = accelerazione gravitazionale.
Ma cosa accade? Come raggiungo questa equazione? E, voi conoscete i passaggi privi di quelle ipotesi?
Grazie anticipatamente
