

Il Monte Cook si specchia nelle acque lattiginose del lago.


Raggiungiamo Queenstown, cittadina situata sul Lago Wakatipu, circondata da maestose montagne. Si trova al centro della zona dei Fiordi ubicati all'estremo sud dell'Isola del Sud, in uno dei parchi nazionali più estesi del mondo: oltre 1.000.000 di ettari di montagne, intersecate da 14 lunghi fiordi.


In questa cittadina passiamo la notte di Capodanno purtroppo rovinata un po’ dalla pioggia. Sveglia all’alba il primo gennaio con destinazione Te Anau. Mi ferma nuovamente la polizia, ma stavolta niente multa!!!!, per il controllo dell’alcol.
Da Te Anau parte una delle strade più pericolose della Nuova Zelanda in direzione Milford Sound: sono circa 120km di strada alpina, senza possibilità di rifornimento e coperta da metri di neve e ghiaccio per buona parte dell’anno. Noi la percorriamo su un autobus godendo lo spettacolo che la natura regala.
Colpisce l’immensità e l’assoluta assenza dell’uomo in questa vallata.

Notate il cartello! È scritto al contrario!

Non a caso si chiamano Mirror Lakes!
Le cascate lungo le pareti scoscese dei fiordi sono spettacolari. Lo scioglimento dei ghiacci e della neve oltre che l’effetto delle piogge, statisticamente presenti ogni giorno da queste parti, provoca maestose cascate che si riversano lungo la vallata per poi finire nel fiordo.

E qui siamo nel punto più alto del valico, poco prima di entrare nel tunnel a senso unico che porta dall’altro lato della montagna direttamente dentro il fiordo.

Passeremo la notte a bordo di questa nave

che ci condurrà alla scoperta del fiordo di Milford Sound fino ad entrare nell’Oceano aperto che qui prende il nome di Mar di Tasmania.
Particolare del fiordo.

La nave gemella sta per ormeggiare per la notte.

Mentre noi andiamo sotto, proprio letteralmente sotto, questa cascata.


Con delle piccole imbarcazioni lasciamo la nave e facciamo un giro lungo la gola dove siamo ormeggiati. Sembrava di salire sulle scialuppe di salvataggio: tutti con il giubbotto salvagente, a gruppi di 10, con un membro dell’equipaggio alla guida… emozionante.
Passiamo la serata a bordo della nave facendo amicizia con altre persone: una coppia di australiani con cui discutiamo di Melbourne, loro città, e ridiamo a non finire con gli aneddoti che ci raccontano sul lavoro di lui che è una specie di regista di spot pubblicitari e una coppia di brasiliani che si sono trasferiti in Australia, a Sydney, trovando uno stile di vita decisamente migliore di quello brasiliano… che invidia!
Piove a dirotto tutta la notte e l’indomani mattina il mare all’interno del fiordo è agitatissimo, molte persone hanno il mal di mare e io mi rifugio nella plancia di comando, il punto più stabile della nave (!!!!), dove il comandante ci racconta un po’ di cose sulla navigazione. La pioggia della notte regala, però, un paesaggio surreale e fantastico che le foto, purtroppo, non rendono troppo bene.


Lasciando il fiordo ed entrando in oceano aperto le onde diventano sempre più alte e la nave viene sballottata in continuazione… meglio virare e rientrare. Esperienza notevole!!! Altro che qualche turbolenza in volo!
Lasciata la nave, rientriamo a Te Anau, dove assistiamo alla classica quiete dopo la tempesta.



Siamo ormai al termine del nostro viaggio. L’ultima tappa ci porta a Dunedin, città scozzese, famosa per la sua meravigliosa stazione.
Lungo il viaggio le pecore ci accompagnano…

Ormai questi paesaggi non li vedremo più…


Ed ecco la fantastica stazione di Dunedin. L’esterno

L’interno

E il pavimento

Da qui parte un treno speciale panoramico che percorre la costa est dell’isola del sud incuneandosi lungo tortuosi tragitti collinari.

E Dunedin è anche la porta dalla quale usciamo dalla Nuova Zelanda. Con un volo interno di Air NewZealand torniamo ad Auckland e lì ci attente un’ultima sorpresa!!!
Il nostro volo CX per HKG-FCO sarebbe dovuto partire alle 14,40, già entrando nel terminal dei voli internazionali noto sul tabellone che il volo è ritardato e leggo “3,40”, mi dico che un’ora di ritardo non è un grosso problema visto che il transito a HKG è sufficientemente largo. Al check-in l’addetta mi dice “lo sa che il volo è in ritardo?” e io “si ho visto che parte alle 15,40” e lei “no no non alle 15,40 alle 3,40 di questa notte!!!!” cioè 13 ore di ritardo!!!!!!! Al che si prodigano a darci un voucher per mangiare e ad indicarci lo sportello dove organizzarci per il trasferimento in hotel. Peccato che un ritardo simile sconvolge tutti i transiti successivi. Dopo circa 1 ora di attesa e di discussioni varie con il caposcalo CX ci propongono di volare in Italia con la Thai via BKK. Al momento sono anche felice di questo cambiamento, peccato che non riescono a capire che la nostra destinazione finale non è FCO ma è LIN e che quindi devono in qualche modo organizzare i voli in modo di farci arrivare a Milano e non a Roma! Vabbé che siamo dall’altra parte del mondo ma il concetto per cui FCO non è LIN non è molto chiaro… andiamo al banco della Thai e scopriamo che siamo stati riprotetti solo fino a FCO, dopo l’ennesimo tentativo di spiegare la situazione, mi fanno parlare con il caposcalo Thai il quale molto scortesemente mi dice che non è un problema suo e che lui deve occuparsi dei suoi passeggeri e non di quelli CX. A quel punto… m’incaxxo! Vado fisicamente a prendere la gentilissima addetta CX e la porto dal caposcalo Thai dicendo “ora sbrigatevela fra di voi basta che ci facciate arrivare alla nostra destinazione finale”. Dopo un’altra ora finalmente sembra tutto risolto, voleremo AKL-BKK-FCO-LIN. Bene, ma non è finita qui….perchè volendo spedire i bagagli direttamente a LIN devono caricare nel sistema anche la tratta FCO-LIN… l’addetta del check-in Thai non sa qual è il codice IATA di Milano al che le dico che è LIN, “Lima India November, please try to type this code!” .. ma evidentemente di me non si fida… chiede alla collega, la quale non lo sa (e te credo siamo dall’altra parte del mondo!!!) … inizia la ricerca nei loro terminali… e cosa scopre? Che il codice di Milano è MIL … io le spiego che quello è un codice generico e che a Milano ci sono più aeroporti e che quindi deve usare LIN …. Non mi ascolta e mi dice “ma non risultano voli tra FCO e MIL” e io “ma va? E che ti ho detto finora???”… al che alla quinta volta e dopo che le scriviamo su un pezzo di carta L-I-N ci prova, non convinta, e il nostro volo compare!!!!! Ahhhh! Che liberazione!!!
A parte le 2/3 ore perse ai check-in di Auckland questa disavventura non ci crea particolari disagi e anzi ci consente di passare per BKK, di apprezzare i sevizi della Thai (nemmeno lontanamente comparabili a CX) e di arrivare a Roma un’ora prima del previsto. Anticipiamo il rientro su LIN? Ma no dai e poi dovrebbero recuperare i bagagli e reinstradarli sul nuovo volo… altri passeggeri da BKK invece anticipano il volo per LIN di 1,5 ore…. Morale? Li ritroviamo all’attesa bagagli a Linate quando arriviamo noi con il volo successivo!!!!!
(fine)