"Il previsto calo del traffico aereo mette a rischio 340 posti di lavoro presso ADR, la società di gestione degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Lo ha detto ADR in una nota che annuncia l’apertura di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per definire «il quadro delle risorse coinvolte e i conseguenti strumenti di intervento, incluso l’eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali.» Secondo ADR la situazione di crisi proseguirà per tutto il 2010, con una riduzione complessiva dei passeggeri del 10% già nel 2009. A rendere più complessa la situazione per ADR è il blocco delle tariffe in vigore dal 2001 e - secondo il gestore - oggi «mediamente inferiori del 50% rispetto a quelle degli altri Paesi europei». Tutto ciò ha portato ADR alla «assoluta necessità di riproporzionare con urgenza la propria struttura, attuando maggiori efficienze con sinergie organizzative e attivando processi di mobilità."
E' chiaramente una notizia (la fonte è Dedalonews) che non è affatto incoraggiante e non soltanto per i posti di lavoro che andranno persi, ma anche per la conferma di uno scenario che non promette grandi sviluppi nel corso dei prossimi mesi.
In più vorrei anche aggiungere qualcosa che ho letto qualche giorno fa circa la politica relativa ai "tagli del personale", politica feroce soprattutto in periodi di crisi economica come quella che stiamo vivendo.
Da studi fatti su grandi corporation è emerso che tagli della forza lavoro hanno prodotto nella maggior parte di queste cadute sia nel valore delle azioni che delle quotazioni, anche sulla lunga distanza.
C'è un esempio relativo anche all'aviazione con uno studio fatto dopo l'11 settembre: la Southwest, che non ha mai licenziato, non ha chiuso un trimestre in rosso, diversamente da Us Airways, che ha licenziato e perso per 11 trimestri.
Sempre nello stesso articolo, poi, veniva detto come, sempre più spesso, grandi manager, di fronte a situazioni critiche, nelle quali si riduce il margine di guadagno, anzichè lavorare sul fronte dei ricavi, incerto e sicuramente più problematico, si buttino in primis sul costo del lavoro.
Inoltre, cito, "l'ipotesi che la riduzione del personale produca un miglioramento nella qualità dei risultati nell'impresa tiene a condizione che la produttività delle persone rimanga uguale a quella prima dei tagli, e che vengano eliminati i meno efficienti.Cose che spesso non accadono, perchè è forte il rischio che quelli rimasti, demotivati, abbassino il livello delle prestazioni e che i più produttivi se ne vadano da soli".
C'è poi un'altra cosa che scrivo qui, perchè forse la cosa non è estranea all'argomento, ed è che quando ho letto le priorità dell' A.D. CAI Sabelli sono rimasta perplessa.
Lui ha tre obiettivi e li mette in questo ordine:
1) Non deludere gli azionisti
2) Soddisfare i clienti
3) Valorizzare le persone in azienda
Credevo che la motivazione del personale fosse il primo obiettivo da raggiungere per il perseguimento degli altri, che a mio avviso avverrebbero a catena, ma evidentemente le mie conoscenze sul management non sono così alte.
Che cosa sta succedendo e dove arriveremo?
ADR:traffico in calo, allo studio tagli del personale
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Re: ADR:traffico in calo, allo studio tagli del personale
Solo un paio di considerazioni al volo:MD82_Lover ha scritto:"Il previsto calo del traffico aereo mette a rischio 340 posti di lavoro presso ADR, la società di gestione degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Lo ha detto ADR in una nota che annuncia l’apertura di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per definire «il quadro delle risorse coinvolte e i conseguenti strumenti di intervento, incluso l’eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali.» Secondo ADR la situazione di crisi proseguirà per tutto il 2010, con una riduzione complessiva dei passeggeri del 10% già nel 2009. A rendere più complessa la situazione per ADR è il blocco delle tariffe in vigore dal 2001 e - secondo il gestore - oggi «mediamente inferiori del 50% rispetto a quelle degli altri Paesi europei». Tutto ciò ha portato ADR alla «assoluta necessità di riproporzionare con urgenza la propria struttura, attuando maggiori efficienze con sinergie organizzative e attivando processi di mobilità."
E' chiaramente una notizia (la fonte è Dedalonews) che non è affatto incoraggiante e non soltanto per i posti di lavoro che andranno persi, ma anche per la conferma di uno scenario che non promette grandi sviluppi nel corso dei prossimi mesi.
In più vorrei anche aggiungere qualcosa che ho letto qualche giorno fa circa la politica relativa ai "tagli del personale", politica feroce soprattutto in periodi di crisi economica come quella che stiamo vivendo.
Da studi fatti su grandi corporation è emerso che tagli della forza lavoro hanno prodotto nella maggior parte di queste cadute sia nel valore delle azioni che delle quotazioni, anche sulla lunga distanza.
C'è un esempio relativo anche all'aviazione con uno studio fatto dopo l'11 settembre: la Southwest, che non ha mai licenziato, non ha chiuso un trimestre in rosso, diversamente da Us Airways, che ha licenziato e perso per 11 trimestri.
Sempre nello stesso articolo, poi, veniva detto come, sempre più spesso, grandi manager, di fronte a situazioni critiche, nelle quali si riduce il margine di guadagno, anzichè lavorare sul fronte dei ricavi, incerto e sicuramente più problematico, si buttino in primis sul costo del lavoro.
Inoltre, cito, "l'ipotesi che la riduzione del personale produca un miglioramento nella qualità dei risultati nell'impresa tiene a condizione che la produttività delle persone rimanga uguale a quella prima dei tagli, e che vengano eliminati i meno efficienti.Cose che spesso non accadono, perchè è forte il rischio che quelli rimasti, demotivati, abbassino il livello delle prestazioni e che i più produttivi se ne vadano da soli".
C'è poi un'altra cosa che scrivo qui, perchè forse la cosa non è estranea all'argomento, ed è che quando ho letto le priorità dell' A.D. CAI Sabelli sono rimasta perplessa.
Lui ha tre obiettivi e li mette in questo ordine:
1) Non deludere gli azionisti
2) Soddisfare i clienti
3) Valorizzare le persone in azienda
Credevo che la motivazione del personale fosse il primo obiettivo da raggiungere per il perseguimento degli altri, che a mio avviso avverrebbero a catena, ma evidentemente le mie conoscenze sul management non sono così alte.
Che cosa sta succedendo e dove arriveremo?
1) Cercare una relazione causa effetto fra taglio (o non taglio) del personale e andamento degli utili è tirata per i capelli, perché ogni azienda fa storia a se, sia come struttura interna sia come mercato di riferimento.
2) Per motivare il personale, dal punto di vista economico o anche "normativo" devi avere un bilancio sano, ma se vuoi avere un bilancio sano devi avere del personale motivato (mai sentito parlare della storia dell'uovo e della gallina?). Questo paradosso fa sì che molte aziende di successo siano entrate in una spirale senza uscita quando le cose hanno iniziato ad andare meno bene, soprattutto nel caso in cui il personale non sia troppo specializzato.
D'altra parte, vista dal punto di vista del personale, investire sulla azienda quando le cose vanno male è difficile, però chi lo fa, se la situazione migliora, si trova ad essere generalmente molto più premiato di chi ha cambiato cercando un vantaggio di breve.
In altre parole la gestione del personale è, ad essere buoni, un'arte, ad essere cattivi, una scienza esoterica dove il cXXo conta molto più della capacità.
In ogni caso in bocca al lupo a tutti i dipendenti di ADR che in questo momento si sentono a rischio!
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Re: ADR:traffico in calo, allo studio tagli del personale
Son d'accordo con la tua analisi, i profitti vanno agli azionisti, le perdite allo stato con la Cig e ai lavoratori una bella pacca sulle spalle e un grazie (forse, ma non credo).MD82_Lover ha scritto:"Il previsto calo del traffico aereo mette a rischio 340 posti di lavoro presso ADR, la società di gestione degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Lo ha detto ADR in una nota che annuncia l’apertura di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per definire «il quadro delle risorse coinvolte e i conseguenti strumenti di intervento, incluso l’eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali.» Secondo ADR la situazione di crisi proseguirà per tutto il 2010, con una riduzione complessiva dei passeggeri del 10% già nel 2009. A rendere più complessa la situazione per ADR è il blocco delle tariffe in vigore dal 2001 e - secondo il gestore - oggi «mediamente inferiori del 50% rispetto a quelle degli altri Paesi europei». Tutto ciò ha portato ADR alla «assoluta necessità di riproporzionare con urgenza la propria struttura, attuando maggiori efficienze con sinergie organizzative e attivando processi di mobilità."
E' chiaramente una notizia (la fonte è Dedalonews) che non è affatto incoraggiante e non soltanto per i posti di lavoro che andranno persi, ma anche per la conferma di uno scenario che non promette grandi sviluppi nel corso dei prossimi mesi.
In più vorrei anche aggiungere qualcosa che ho letto qualche giorno fa circa la politica relativa ai "tagli del personale", politica feroce soprattutto in periodi di crisi economica come quella che stiamo vivendo.
Da studi fatti su grandi corporation è emerso che tagli della forza lavoro hanno prodotto nella maggior parte di queste cadute sia nel valore delle azioni che delle quotazioni, anche sulla lunga distanza.
C'è un esempio relativo anche all'aviazione con uno studio fatto dopo l'11 settembre: la Southwest, che non ha mai licenziato, non ha chiuso un trimestre in rosso, diversamente da Us Airways, che ha licenziato e perso per 11 trimestri.
Sempre nello stesso articolo, poi, veniva detto come, sempre più spesso, grandi manager, di fronte a situazioni critiche, nelle quali si riduce il margine di guadagno, anzichè lavorare sul fronte dei ricavi, incerto e sicuramente più problematico, si buttino in primis sul costo del lavoro.
Inoltre, cito, "l'ipotesi che la riduzione del personale produca un miglioramento nella qualità dei risultati nell'impresa tiene a condizione che la produttività delle persone rimanga uguale a quella prima dei tagli, e che vengano eliminati i meno efficienti.Cose che spesso non accadono, perchè è forte il rischio che quelli rimasti, demotivati, abbassino il livello delle prestazioni e che i più produttivi se ne vadano da soli".
C'è poi un'altra cosa che scrivo qui, perchè forse la cosa non è estranea all'argomento, ed è che quando ho letto le priorità dell' A.D. CAI Sabelli sono rimasta perplessa.
Lui ha tre obiettivi e li mette in questo ordine:
1) Non deludere gli azionisti
2) Soddisfare i clienti
3) Valorizzare le persone in azienda
Credevo che la motivazione del personale fosse il primo obiettivo da raggiungere per il perseguimento degli altri, che a mio avviso avverrebbero a catena, ma evidentemente le mie conoscenze sul management non sono così alte.
Che cosa sta succedendo e dove arriveremo?
Capitalismo avanzato ed etica del lavoro....mah
"Se diventa mia amica la gente parlerà male di lei"
"Me lo promette?"
"Me lo promette?"