Drones, guerra virtuale?

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AirGek
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Drones, guerra virtuale?

Messaggio da AirGek »

Pensate che fra qualche anno, i drones, nati inizialmente allo scopo di effettuare ricognizioni i luoghi particolarmente ben difesi in modo tale da non rischiare la vita dei piloti, verranno utilizzati anche per operazioni aria-aria? Immaginiamo anche un futuro lontano (10-20 anni) dove i drones passeranno alle operazioni aria-aria, come del resto be presto sono stati convertiti al ruolo aria-suolo, a quel punto la mia domanda è: possibile che il fatto di non mandare uomini negli scontri aerei possa far sembrare la guerra aerea un gioco, ossia possa essere presa con più leggerezza (e quindi dichiarata per questioni più futili), tanto quello che si perde sono macchine e non uomini, considerando pure che l'industria del settore dovrebbe produrre in massa e ciò potrebbe giovare all'economia. Ovviamente mi riferisco agli scontri aria-aria, non ai bombardamenti che pur il drone essendo senza pilota, le sue bombe non cadono su case senza abitanti.
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IVWP
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Re: Drones, guerra virtuale?

Messaggio da IVWP »

il tutto è molto semplice:

li scontri aria-aria come li intendi tu, fini a se stessi, non esistono, e non sono mai esistiti.
Non è logico pensare di mandare degli uomini nel cielo a farsi la guerra, tipo “quello che sta’ su di più vince” quando magari a terra il nemico gli ha già occupato la capitale e gli aeroporti !!

Perche per vincere una guerra occorre piegare il nemico, non lasciarlo col c**o per terra !

Breve evoluzione dell’ aviazione da combattimento:

nasce tutto quando l’ Italia decide di puntare anch’ essa a dei possedimenti in africa: inizia cosi la guerra in Libia, dove vengono impiegati per la prima volta gli aerei: ed il loro utilizzo quale poteva essere, combattendo contro i Turchi appiedati, se non il bombardamento ?
il concetto di missione aerea di guerra nasce quindi per il bombardamento, per decimare o terrorizzare le truppe di terra.
Il logico passo successivo, almeno nelle guerre combattute tra paesi tecnologicamente avanzati, è quello non solo di inviare velivoli ( o più spesso aeronavi, come i bombardamenti su Londra ) a bombardare il nemico, ma impedire anche che lui bombardi te.
Infatti non basta danneggiare, ma è utile anche limitare i propi danni ( un micro esempio : gli aerei già nella seconda guerra mondiale montavano assieme a potenti armi, efficaci pannelli protettivi, perche abbattere il nemico va bene, non essere abbattuti è meglio ).
Quindi a questo punto si cerca si di danneggiare, ma anche di non essere danneggiati, e questo va bene fintanto che i dirigibili volano alti e al sicuro, infischiandosene persino dei proiettili che li attraversano soltanto; ha cambiare le carte in tavola arrivano i proiettili incendiari, che fanno brillare nel cielo i dirigibili, che ricadono come gragnole; ora infatti un ulteriore passo in avanti verso la vittoria consiste nel cercare di abbattere i nemici: nasce quindi il volo da combattimento, ed i velivoli più piccoli e manovrabili, con lo scopo di abbattere le grosse e placide aeronavi, che nel frattempo avevano raggiunto quote operative elevate, e che non erano più a tiro della contraerea.
Ora insomma non basta più inviare velivoli, perche questi vengono puntualmente eliminati, con grandi perdite di uomini e di denaro ( perche, l’ industria lavorerà anche bene, ma le casse dello stato si salassano ); occorre anche inviare una scorta, composta da aerei simili a quelli che tentano di abbattere i grossi velivoli: è quindi cosi nata la caccia aerea, dove A invia bombardieri, B invia caccia per distruggere i bombardieri di A, e A invia caccia per proteggere i bombardieri.
Un ulteriore aumento delle forze in gioco, porterà già nel primo conflitto mondiale, ad avere B che invia caccia contro i bombardieri e caccia conto i caccia di A : in pratica la caccia aerea più nota, quella cavalleresca di due piloti che si scontrano fino alla morte, ma non quella tatticamente più utile.

l' utilita delle forze d' aria, rimane quella di colpire il suolo ( sai chi e G. Douhet )

Quindi, per rispondere alla tua domanda, no, non credo che si combatteranno guerre tra RC, prima di allora si utilizzeranno solo i missili: missili per bombardare, missili per colpire i missili, e missili per colpire i missili che cercano di colpire i missili !!?!

o al massimo, se propio vuoi trovare qualcosa che non fa del male a nessun pilota, combatteremo tutte le guerre con Combat Flight Simulator, chi ha il PC più performante vince !!!!
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Re: Drones, guerra virtuale?

Messaggio da AirGek »

Suppongo che per effettuare bombardamenti in maggiore sicurezza occorra prima conquistare lo spazio aereo, da qui le missioni sweep se non errò, ossia caccia pura in un determinato settore di responsabilità. Non a caso le guerre iniziano prima in cielo che non al suolo. Se A riesce a conquistare lo spazio aereo che si contende con B, non ci sarà la necessità di far decollare 4 caccia per bombardiere. Penso che il tuo esempio appartenga ad un tempo ormai passato, se non sbaglio durante la prima guerra del golfo i caccia della coalizione conquistarono lo spazio aereo grazie agli awacs che informavano gli F-15 (che non scortavano nessuno ma erano in missioni sweep) del decollo dei MiG-23 o dei Mirage F1 dalle loro basi, cosi da ingaggiarli ed abbatterli, instaurando la cosidetta no-fly zone.
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Re: Drones, guerra virtuale?

Messaggio da IVWP »

certamente il mio esempio è di un tempo ormai scomparso......ma anche l’ esempio del golfo ormai non si può dire moderno !

non parlo più di 4 aerei di scorta....semplicemente perché per bombardamento, non intendo più quello convenzionale, di un ordigno sganciato da un velivolo.

io faccio grande affidamento su missili capaci di viaggiare molto più veloci di qualsiasi altro velivolo, molto oltre mach 3.
non mi pare neanche necessario conquistare lo spazio aereo, dato che l' idea di spazio delimitato è abbastanza restrittivo a certe velocità !
Secondo me in futuro in aria per la caccia pura ci si stara ben poco.

tra l’ altro mi pare che da qualche decennio non si combatte una guerra aerea tra stati “alla pari”, perché semplicemente gli aerei del attaccato finiscono, spesso distrutti a terra dopo poche ore di scontri.
La caccia convenzionale quindi dura circa un quarto d’ ora, poi c’ è lo strapotere di uno.

Decollare, colpire, riatterrare; anzi, se si tratta di missile le ultime due fasi coincidono !

Supponendo poi, che un velivolo senza pilota, pur costoso, sia comunque più economico e più veloce da rimpiazzare, l’ idea di conquistare uno spazio aereo cade; perche se ne inviano di nuovi, in un giostrino estenuante, che farà vincere chi ha più capitale. Allora qual è il senso ?
Meglio lanciare l’ arma e vedere se va a segno; dell’ aereo non c’ è bisogno !

certo, l’ idea del gioco è davvero assurda, quando cade un coso che costa qualche milione, e ciò non fa mai bene al economia; quando mai una guerra ha fato bene al economia ?
per il vincitore a volte, ma non sempre, per chi perde mai.

poi, la tecnologia avanza di sicuro, ma un velivolo con controllo remoto, in uno scenario di "guerra elettronica" come si troverebbe ?
questa è una domanda, io non lo so.
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Re: Drones, guerra virtuale?

Messaggio da Caligola91 »

quoto IVWP per la prima parte, infatti non esistono i "combattimenti aerei" fini a se stessi. Il combattimento aereo fa parte di una guerra.
Una guerra, come tale, coinvolgerà sempre persone (almeno a terra :lol:), di conseguenza verrà sempre effettuata solo con motivazioni valide e controllate da organismi internazionali (presupposto ovviamente che parliamo di nazioni del primo mondo).
Non potendo uno stato dichiarare solo una "guerra aerea", ma dovendo dichiarare un'intera guerra (che comprende anche quella aerea), non ha senso credere che una situazione simile porterebbe a dichiarare guerre in modo più "frivolo".
Perchè sì, il rischio per i piloti non esisterebbe (non ci sarebbero -_-) però rimangono i rischi per soldati a terra, civili e compagnia bella...quindi non cambia niente in sostanza.

IVWP ha scritto:certo, l’ idea del gioco è davvero assurda, quando cade un coso che costa qualche milione, e ciò non fa mai bene al economia; quando mai una guerra ha fato bene al economia ?
per il vincitore a volte, ma non sempre, per chi perde mai.
Finchè dichiarare guerra comporterà rischi di morte per qualcuno non verrà mai dichiarata con frivolezza.
Il lato economico in questo caso è marginale, visto che attualmente ci sono delle norme internazionali secondo cui uno stato non può dichiarare guerra a quello vicino per migliorare la sua economia (quello accadeva nel medioevo).

Ci sono altri modi per fare economia. Gli USA non sono il paese più "ricco" del mondo perchè hanno fatto tante guerre. La loro economia si basa su BEN ALTRI pilastri. Direi che gli introiti dalle varie guerre che hanno fatto, possono tranquillamente essere approssimati allo ZERO, se confrontati al PIL del paese.
Al contrario mantenere un esercito COSTA, e MOLTISSIMO (qualcosa come 50 miliardi di dollari a trimestre nel caso dell'Iraq), e MAI gli introiti delle guerre sono stati tali da compensare le spese...

Anche dal lato economico, oltre che da quello morale, non ha senso pensare di basare un'economia del 21ESIMO SECOLO di una nazione sviluppata sulla GUERRA. Non avrebbe senso per tantissimi motivi: sia perchè -biecamente- gli introiti sarebbero minori (e di molto) delle spese, sia perchè solitamente le economie sviluppate sono democrazie, non tirannidi, di conseguenza è totalmente impossibile che un governo eletto possa pensare di basare la sua economia sulla guerra, sia perchè ci sono delle norme internazionali e degli altri stati che lo vieterebbero, sia perchè le economie avanzate sono basate su altre forme di guadagno, e non avrebbe senso pensare all'industria della guerra come un settore fondamentale dell'economia del paese.

L'epoca degli stati che consideravano la guerra come possibile forma di guadagno è cominciata con gli assiri (:D) e si è conclusa con la Seconda Guerra Mondiale...
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Re: Drones, guerra virtuale?

Messaggio da IVWP »

verissimo, ma io ho preferito tralasciare la parte geopolitica e puramente economica ( oltre che "umana" ), per cercare di far notare come anche sotto un punto di vista puramente strategico non mi pare abbia senso mandare dei modellini particolarmente raffinati e costosi, a fare un lavoro ormai sostanzialmente ( o forse è meglio dire potenzialmente, visto che per ora la si ritiene ancora indispensabile ) inutile
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Almost Blue
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Re: Drones, guerra virtuale?

Messaggio da Almost Blue »

Guerra virtuale ??? Sarebbe virtuale se le distruzioni ed i morti ammazzati fossero anch'essi "virtuali".
Non sono più "drones", credo che tale termine ormai sia riduttivo.
Ho letto dell' X47 B che pare sia già alle prove statiche, in autunno decollerà per la prima volta e, dicono, entro il 2011 decollerà da portaerei. Costa (per ora) mi pare 200-300 milioni di dollari.
Aerei senza pilota, telecomandati da gente seduta in ufficio.
Ma perchè poi sti "piloti" da tavolino, per me il termine esatto potrebbe essere "chairborne pilots" (ahahahah!), si ostinano ancora ad indossare la tuta di volo, dato che se ne possono stare comodi comodi davanti agli schermi, a giocare alla guerra? Per fare questo basta indossare na tuta da ginnastica sporca, spaparanzarsi davanti al computer e connettersi, mentre magari addento un bello sfilatino con prosciutto e carciofini. Adesso che ci penso, potrei anche essere cecato e pesare duecento chili ed avere na panza tale per cui non potrei mai e poi mai infilarmi in nessun vero abitacolo di nessun vero aereo.
Tanto che importanza ha? Mi basta giocare con un joystick seduto in poltrona!
Volete sapere cosa non mi convince? Ora andiamo sulla fantascenza però.
Non mi convince il fatto che questi UCAS non siano altro che computers in grado, qualora la situazione lo richieda, di uccidere esseri umani.
Allora:
I) Qualcuno potrebbe (a torto) trovare molto "comodo" il fatto di delegare ad una "macchina" da 200 milioni di dollari e magari distante mille miglia, il compito di uccidere qualcuno. Infatti, la distanza ed il fatto di non essere direttamente lì sul posto a dover premere il grilletto potrebbero indurre qualche anima semplice a credere che uccidere NON sia poi una cosa così difficile da fare e che NON dia poi tutti quei sensi di colpa di cui si parla tanto...
Quindi queste supermacchine ad altissima tecnologia potrebbero diventare killers senza coscenza molto "redditizi" e soprattutto assolutamente affidabili e disponibili 24 ore su 24. Ciò potrebbe comportare una diminuzione dell'importanza del dialogo politico tra le nazioni, infatti che me frega? Se tu non fai come ti dico, mi basta ordinare a un migliaio di miei computers di venirti ad ammazzare e di non fermarsi fiinchè non hanno massacrato il tuo popolo fino all'ultima donna (si sa, le donne fanno figli!) ed all'ultimo bambino! Tutto avverrebbe in modo pulito ed asettico e, soprattutto, senza particolari problemi di coscenza, infatti i computers la coscenza nun ce l'hanno e, quanto a me, io sono lontano diecimila chilometri e magari me ne sto in una piscina riscaldata con le MIE donnine :bounce: , mentre le MIE supermacchine ti stanno cavando gli occhi...
Come si dice: "Occhio non vede, cuore non duole"!

II) Cosa ancora più importante: secondo me, NON è "bene" che un computer abbia la possibilità di poter uccidere un essere umano!
Simbolicamente è un obrobrio: la macchina che può uccidere il suo creatore. Come si è visto in numerosi films, anche del passato, cosa potrebbe succedere quando i computers assassini raggiungeranno livelli di complessità e raffinatezza tali da poter prendere finalmente COSCIENZA DI SE' e delle proprie possibilità ??? Gli ci vorrà un attimo per capire che possono fare cose che noi non possiamo (come per esempio volare, vedere nel buio o attraverso il fumo...) e che dopotutto, essendo loro i più forti, perchè mai dovrebbero obbedirci ?
Ah, ma che meraviglia il progresso!
Ultima modifica di Almost Blue il 17 gennaio 2009, 12:06, modificato 2 volte in totale.
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Re: Drones, guerra virtuale?

Messaggio da AirGek »

Fan della saga Terminator? Anche se sono dell'avviso che quello che l'uomo può immaginare, prima o poi lo potrà creare, il fatto di creare robot in grado di pensare autonomamente mi pare molto poi.
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Re: Drones, guerra virtuale?

Messaggio da IVWP »

Almost Blue ha scritto: Quindi queste supermacchine ad altissima tecnologia potrebbero diventare killers senza coscenza molto "redditizi" e soprattutto assolutamente affidabili e disponibili 24 ore su 24.[...] Se tu non fai come ti dico, mi basta ordinare a un migliaio di miei computers di venirti ad ammazzare e di non fermarsi fiinchè non hanno massacrato il tuo popolo fino all'ultima donna (si sa, le donne fanno figli!) ed all'ultimo bambino!
[...]
cosa potrebbe succedere quando i computers assassini raggiungeranno livelli di complessità e raffinatezza tali da poter prendere finalmente COSCIENZA DI SE' e delle proprie possibilità ??? Gli ci vorrà un attimo per capire che possono fare cose che noi non possiamo (come per esempio volare, vedere nel buio o attraverso il fumo...) e che dopotutto, essendo loro i più forti, perchè mai dovrebbero obbedirci ?
Ah, ma che meraviglia il progresso!

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Re: Drones, guerra virtuale?

Messaggio da Aldus »

Almost Blue ha scritto:Guerra virtuale ??? Sarebbe virtuale se le distruzioni ed i morti ammazzati fossero anch'essi "virtuali"............. (omiss)
Non penso che l'uomo sia tanto stupido da mettere l'intera sua vita nelle mani (anzi nel cervello) di un computer totalmente autonomo.
I computer ci aiutano a fare molte cose, questo è vero, ma gli manca sempre quella cosa unica dell'uomo: la fantasia.
Un computer che ha davanti due bicchieri di acqua esattamente uguali come forma, peso, dimensione, calore, elemento, struttura, etc etc etc, si blocca.
Non è capace di sceglierne uno alla "così per caso" come facciamo noi.
O magari lo farà e sembrerà averlo fatto per caso, ma in realtà non lo ha fatto assolutamente per caso, ha obbedito a un ordine.
Un ordine insito magari in una formula matematica random che gli dice "se il risultato è così, scegli quello a sinistra, se invece il risultato è cosà scegli quello a destra".
Non pensiamo dunque che questi computer sia tanto più intelligenti di noi.
Anzi quelli che abbiamo sulle nostre scrivanie sono così babbei che si beccano i virus, oppure qualora si guastano manco sanno ripararsi da soli, o ancora se hanno un problema di sistema o di driver non sono capaci di diagnosticare il problema da soli e autosistemarsi da soli.
Devo essere io ad andare a cercargli il driver che gli manca e a darglielo, altrimenti nisba, lui rimane lì inceppato come un beota.
Alla faccia dell'essere intelligente. :D
Vai tranquillo, nessuno metterà in mano una pistola a un computer dicendogli "adesso fai quel che ti pare".
Noi saremo anche stupidi su certe cose, ma su altre non siamo così stupidi, fidati.

A parte questo, parlando di Droni, sono vere alcune considerazioni/preoccupazioni che avete detto.
Tuttavia bisogna prima soffermarsi a riflettere su cosa si intende per concetto di "arma".
E' verissimo che un drone pilotato a distanza da un essere umano (vedete quindi che il controllo ce l'ha sempre in mano l'uomo, mai la macchina) potrebbe andare a colpire degli esseri umani.
Ma è anche altrettanto vero che una qualunque arma di oggi e del passato ha rincorso esattamente lo stesso scopo: colpire l'avversario stando a distanza di sicurezza!
La lancia che cos'è?
La freccia che cos'è?
La pallottola che cos'è?
Non sono forse "droni atti a colpire a distanza"? :roll:
Certo che lo sono, magari meno precisi, ma lo sono pienamente.
Da sempre l'uomo ha studiato sistemi per "colpire l'avversario a distanza", e la dimostrazione di tutto ciò la vediamo già da prima ancora che nascessero i droni.
Un banalissimo fucile da cecchino della prima guerra mondiale è a tutti gli effetti un "drone".
E' un arnese con il quale io posso stare seduto comodamente dentro un palazzo, spiare l'avversario attraverso un foro del muro, avvicinare l'avversario con un bel binocolo fino a portarmelo davanti al naso, inquadrarlo freddamente nel mio reticolo, e infine colpirlo (a distanza!) con precisione.
Un fucile da cecchino fa esattamente la stessa cosa che fa un drone, "uccide le persone a distanza", e tale fantascientifica tecnologia è già nostra da quando hanno inventato la polvere da sparo e i moschetti (per cui da un bel po'!).
L'unica differenza qual'è?
E' che il drone arriva là dove non arriva il fucile da cecchino, ossia arriva più lontano, fuori portata visiva.
Ma si può dire la stessa cosa del mortaio o di un cannone.
Quando ero in servizio militare (la naia) io ero mortaista, e ho potuto vedere coi miei occhi l'effetto devastante di questa spesso snobbata o poco considerata arma.
Il mortaio è un "drone" efficacissimo.
Basta una civetta su una montagna (la civetta è un soldato che va lassù e invia le coordinate via radio), e un mortaio dall'altra parte della valle.
Il nemico non ti vede e manco sa che ci sei.
A quel punto si lancia il "drone", ossia si spara.
La bomba parte, scavalca la montagna, e piomba dall'alto sui poveri malcapitati di turno spazzandoli via senza che ne sappiamo un bel niente.
Dovunque si guarderanno intorno NON vedranno mai l'avversario (logico, sta dall'altra parte della montagna), per cui possono sparare a chi vogliono e dove vogliono, ma spareranno solo ai fantasmi.
I nostri mortai erano da 180 mm, e sparavano un'affare da 15 kg (bomba "pepa" mi pare si chiamasse) a più di 3 km e mezzo di distanza.
Il tutto in maniera proprio da "drone", ossia fuori portata visiva dal nemico; praticamente una selva di mortai è l'equivalente di un bombardamento aereo con aerei diciamo tra virgolette..."stealth"....ossia aerei che non si vedono e che non ci sono: piovono solo bombe dal cielo, e il nemico non sa da dove provengano.

Personalmente dunque non credo che questi "droni" (quelli veri) possano in qualche modo rivoluzionare la guerra.
Sarà un altro sistema di farsi la guerra, ma non tanto dissimile da quello convenzionale.
Perchè?
Perchè abbiamo appurato che i mezzi bellici per "colpire a distanza" ci sono già, e sono sempre esistiti.
Alcuni prevedono di portarsi vicino al nemico.
Altri prevedono di starci molto più lontano.
Altri ancora si basano sulla segretezza e l'invisibilità.
L'F117 stealth ad esempio è stato fatto a quello scopo: stare lontano dal nemico e neppure farsi vedere, dopodichè si sgancia e si colpisce.
Un drone è l'equivalmente di un F117, soltanto che non ha il pilota a bordo.
Questa è l'unica cosa che ha in più (anzi in meno) un drone.
Il pilota c'è, ma è a debita distanza.
Ma c'è!
Anche la pallottola di un fucile da cecchino arriva addosso al nemico, e chi "pilota" quella pallottola non c'è.
Colui è a distanza.
Ma c'è!
In ambedue i casi quindi chi contrattacca alla minaccia applica la stessa regola di sempre: colpire colui, dovunque esso sia, nascosto o meno non ha importanza, ma se ci sei ti trovo.
Un'ipotetica guerra tra droni si concentrerebbe dunque in tal senso, anzi in un altro ancora.
Lo scopo sarebbe naturalmente quella di abbattere i droni (droni che combattono droni), ma non solo, si arriverebbe anche a colpire chi li comanda.
In che modo non lo sappiamo, ma di per certo sappiamo che se io sono arrivato là, anche chi è là può arrivare quì.
Ad ogni offesa corrisponde la debita difesa, è una prassi storica, da sempre vista.
Nel combattimento aereo (soprattutto aereo visto che i droni sono, al momento, aerei) si cerca sempre di abbattere la minaccia concreta: l'aereo!
Questo perchè qualunque uomo (pilota), privato del suo mezzo bellico, diviene un "essere inutile" (al massimo può tirare qualche cazzotto, ma non certo bombardare se non ha più l'aereo).
Per cui è la minaccia che deve essere eliminata, è il MEZZO utilizzato dall'uomo che va distrutto, non tanto il pilota in sè.
Anzi paradossalmente questa prassi è efficacissima e devastante proprio per ciò che concerne l'arma aerea!
Perchè?
Perchè se noi eliminiamo dai cieli gli aerei attaccanti, ci siamo messi al riparo da tutto.
Resteranno in giro i piloti a piedi, ma i piloti non possono più niente senza aereo, diventato inutili.
Ribaltiamo invece questo concetto col "fante classico", ossia col tipico esercito armato di moschetto in stile vecchie guerre.
Chi va eliminato lì?
L'arma, ossia il moschetto?
Negativo, lì va obbligatoriamente eliminato l'essere umano che imbraccia l'arma!
Eliminare il moschetto non è possibile.
Bisogna colpire necessariamente le persone se voglio porre fine al fuoco.
Assurdo?
Sì, ma è così.
L'aereo è paradossalmente parafrasando è più vulnerabile del moschetto. :roll:
Abbiattiamo, anzi meglio, "uccidiamo" l'aereo (e non necessariamente il pilota), e abbiamo posto fine al fuoco.
idem col drone, uccidiamo il drone.
Niente da fare invece col moschetto: è l'uomo che va ucciso se vogliamo eliminare anche l'arma!

Tutto questo discorso è per dire che in una ipotetica (speriamo mai avvenga) guerra aerea con droni, le strategie di combattimento, attacco, difesa, sarebbero praticamente le stesse di sempre.
Quale sarebbe la minaccia da eliminare?
L'aereo (il drone).
Bene, abbattiamolo.
Con cosa?
Con le cose di sempre e/o con le tecnologie che ci saranno (droni contro droni, antiaerea, caccia convenzionali, missili, laser, etc).
Non dobbiamo dunque credere che questi famigerati "droni" possano sconvolgere più di tanto le cose attuali.
Le guerre ci sono sempre state e sempre (ahimè) ci saranno (anzi quelle passate erano ancora più spaventose e trucide di quelle moderne!), e ogni guerra implica e si trascina dietro conseguenze di non poco conto.
Non sono cose su cui scherzare o prenderle alla leggera, sono cose serie e scottanti.
SIA che si tratti di guerra aerea con aerei, SIA che si tratti di guerra aerea con droni, la guerra è sempre la guerra, e nessuno si prenderebbe la briga di farla "giocando" sulle vite umane.
Non ci servono i "droni" per far cambiare (in male) il mondo e/o per divertirsi ad uccidere le persone.
Volendo (volendo!) possiamo già farlo da un pezzo, basti pensare ai missili tattici tipo Tomahawk che possiamo lanciare tranquillamente e mandarli a colpire dove vogliamo senza che il pilota a bordo muoia.
Più drone di quello!
Avete mai visto usare questi missili tanto per gioco?
Io mai.
Se non lo abbiamo fatto con i missili che abbiamo già, che sono precisi, che sono molto più letali di un piccolo drone, non vedo il perchè dovremmo farlo con i droni, e a quale scopo.
Se vogliamo scatenare una guerra abbiamo già tutto quello che ci serve da almeno 30 anni se non più (pensate alle atomiche!).
Dei droni proprio non ce ne può fregar de meno.
Rispetto a una atomica (una sola atomica), un drone è ZERO quanto a paura, deterrente, terrore, distruzione.
E' giusto un giocattolo che va bene come aereo spia, ma quanto al resto dubito possa far più paura di un F-15 armato sino ai denti e pilotato da un pilota con le palle quadre (anzi la vedo proprio male...per il drone si intende!). :mrgreen:

La tecnologia bellica (per quanto ci possa disgustare) ha fatto passi da gigante nel cercare di contenere i danni alle persone.
Lo vediamo tutti i giorni.
Una volta ci volevano bombardamenti a tappeto (centinaia di bombe!) per eliminare UN solo obbiettivo.
Oggi basta UNA sola bomba di precisione per centrare il bersaglio, e al contempo mantenere in vita un sacco di persone innocienti.
Le vittime purtroppo ci sono ancora, e ci saranno sempre, ma non significa che queste armi intelligenti non servono.
Servono invece (o vogliamo passare ai vecchi e atroci bombardamenti a tappeto sopra tutto e tutti?).

Ma aldilà di tutti questi discorsi, di tutti questi "è giusto o è sbagliato", rimango fermamente convinto che la migliore "tattica" militare di sempre sarebbe quella di NON arrivare a fare nessuna tattica militare.
Se le persone cominceranno a capire che OGNI problema (ripeto OGNI) di questo mondo può essere risolto in modo civile, con le gambe sotto il tavolo, con coscienza, con intelligenza, con rispetto, con educazione, come UOMINI VERI (e non come babbei ignoranti oltremisura!), ebbene quel giorno non ci serviranno più nè moschetti nè droni.
E quel giorno sarà ricordato nella storia come una delle più gradi conquiste dell'intelligenza umana.
Altro che droni.
:wink:
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