piombata tra capo e collo, poi l'arrivo della nuova macchinetta fotografica (ancora non provata in modo esaustivo, ma una spottatina a Tessera non è lontana), non ho trovato il tempo per fare un resoconto del viaggio VCE-CDG-JFK e ritorno e purtroppo, come al solito, niente foto

Del viaggio di andata, a parte che aerei ho preso, non vi so dire molto: come mio solito mi sono addormentato prima della partenza da Venezia (qualcuno dice che sbaglio, ma per me non andare a dormire la notte prima del viaggio è una mano santa!). Una cosa simpatica mi è successa il giorno prima quando sono andato alla hertz dell'aeroporto a ritirare la macchina che avrei utilizzato la mattina successiva. La signora, sorridendo a 32 denti, dandomi le chiavi mi ha detto: "Sono sicura che la macchina le piacerà!". Hertz mi ama! Mi hanno dato, per 25,70 euro, una Peugeot 207 CC, per cui ho passato buona parte della serata a fare lo sborone in giro, modello ras, a cappotta abbassata!

La mattina del 20 luglio arrivo in aeroporto, come al solito, moooolto in anticipo (non mi è stato possibile fare
nemmeno la sera prima il web-check in), sbrigo tutte le formalità, me ne vado al gate e faccio colazione con un
cappuccino (quanto mi mancherà nei successivi 15 giorni! Però pure 2 euro mi sembra una ladrata infame!).
L'imbarco inizia in orario, velocemente ci infiliamo nell'A-320, il tempo di gonfiare la ciambella da mettere
attorno al collo, piazzare la mascherina sugli occhi, allacciare e tirare la cintura e crollo addormentato.
Mi risveglio subito prima dell'atterraggio a Parigi (molto soft, lo devo ammettere) e come sto per scendere do una occhiata all'ala: questo 320 non aveva le winglet!
Ho circa un'ora per passare dal 2F al 2E. Il controllo passaporti e quello di sicurezza (mi hanno fatto svuotare lo
zaino di GPS, caricabatterie per i telefoni, macchinetta fotografica ecc. ecc. e mi hanno pure domandato che ci
dovevo fare con tutta quella roba!) mi fanno perdere quasi tre quarti d'ora, arrivo al gate giusto in tempo per
sentire chiamare l'inizio dell'imbarco per il JFK. Sto nelle ultime file, quindi sono tra i primi ad imbarcarmi: il
volo è decisamente pieno ed accanto a me ho 3 gentili signori danesi: l'unico problema è che sono tutti di stazza
piuttosto enorme, quindi me ne dovrò stare in uno spazio piuttosto risicato, in quanto sul 777-300ER di Air France (i posti sono messi 3-4-3, 2-4-2 nel mio caso perché inizia il restringimento della fusoliera) le poltrone sono decisamente strette, modello 747-400 di Lufthansa, però ognuna con il suo schermetto.
Una cosa carina del 777-300ER è che ha una telecamera in prua e una sotto: la cosa strana è che al decollo non le
fanno funzionare, accidenti!
Questa volta mi forzo a restare sveglio e quanto meno mi godo il decollo, dopodiché, guarda caso, mascherina sugli occhi, tappi nelle orecchie, mi riaddormento.
Strano ma vero non mi hanno svegliato per il pranzo, mi sono risvegliato per qualche secondo un paio di volte sopra l'oceano e, definitivamente, poco dopo Boston che stavamo iniziando la discesa verso il JFK.
Poco prima dell'atterraggio, meraviglia, hanno deciso che ci volevano far vedere le immagini della telecamera
frontale: è stato decisamente molto bello con una virata decisa verso destra quasi in testata pista e atterraggio
morbidissimo con tanto di applauso da parte di molti (ma non eravamo solo noi italiani ad applaudire agli
atterraggi?).
Controllo passaporti fatto in circa un'ora (solo per la fila, il controllo vero è proprio non ha richiesto più di 3
minuti) e altro passaggio da Hertz, altra bella macchina avuta a noleggio (una Pontiac G6 GT: maledetta quanto
beve!!!), setto il navigatore e via a casa dall'amore mio (P.S. il pedaggio per il Whitestone Bridge è aumentato a
5$).
Cosa dire del ritorno? Mi sarei dovuto aspettare quello che poi è successo già dall'inizio: esco da casa per andare
a prendere il pullman di NJ Transit per il bus terminal di Port Authority e quello mi passa davanti al naso con 7 minuti di anticipo... aspetto quello successivo (un'ora), non trovo traffico (che fortuna pensando che è sabato pomeriggio), scendo per andare a prendere il bus di NYAS e, anche quello, mi parte davanti agli occhi, quindi devo aspettare 20 minuti per quello successivo: 16.20 con il volo in partenza per le 19.00 e il terminal 1 è uno di quelli serviti per ultimi

Il traffico invece lo troviamo andando all'aeroporto, arrivo al terminal alle 17.20, faccio una corsa terrificante
con la mia mega valigia arancione, mi fiondo ai banchi check-in e leggo che il volo AF007 delle 19.00 è in ritardo:
beh, non tutti i mali vengono per nuocere. Questo ritardo mi farà perdere la coincidenza per Venezia, ma
direttamente lì mi spostano il volo con quello delle 12.45 dicendomi che il mio volo da New York dovrebbe partire
con circa un'ora e mezza di ritardo ma, volendo, mi potrebbero spostare su quello successivo delle 21.00 che invece partirà in orario. Siccome la matematica non è un'opinione mi rendo conto che un'ora e mezza di ritardo significa che partirò alle 20.30, mezz'ora prima di quello successivo, per cui dico che non è un problema e resto su quello prescelto. Mi danno un voucher di 10$ per il ritardo e lo uso per andarmi a mangiare qualcosa di cinese, dopodiché mi avvio verso il gate.
Sto lì da un'oretta quando avvisano che il volo AF007 viene spostato ad un altro gate, ciondolon ciondoloni ci vado e, sorpresa! Il volo non arriverà prima delle 20.30!!!!
Per farla breve partiamo alle 23.10, l'aeromobile era sempre un 777-300ER, io ero di un umore nero inchiostro di
seppia, il sonno mi era passato e mi metto a vedere Kung Fu Panda (inciso: ve lo consiglio, è decisamente
divertente), faccio cena (non malvagia assolutamente, anche se l'orzo era molto poco cotto, ma il vitello era
decisamente buono) e, alla fine, mi riesco ad addormentare.
Il volo era semivuoto (mi sa che tutti si erano fatti trasferire su quello che è partito in orario) per cui sono
stato abbastanza comodo, ma mi sono svegliato più di un'ora prima dell'arrivo a Parigi (ho dormito circa tre ore
forse).
L'atterraggio è stato il peggiore che mi sia mai capitato, con questo aereo che deve aver appoggiato prima il
carrello sinistro, poi il destro, poi è andato avanti a trasferimenti di carico discretamente violenti tra l'uno e
l'altro fino a quando non ha posato a terra il ruotino anteriore, con un bello scossone e abbiano rullato non fino
al terminal, ma ci hanno fatto fermare non so dove (c'erano dei jumbolini di AF vicino) e ci hanno trasferito su due pullman (che nemmeno abbiamo riempito, immaginate in quanti pochi eravamo) e alle 12.20 ci hanno scaricato al 2E.
Sicuro di aver perso la coincidenza per Venezia mi sono andato ad avvicinare ai banchi per vedere quando sarei
riuscito a partire. Controllo sbadatamente i video e noto che il volo per Venezia avrebbe cominciato l'imbarco alle
12.55! Wow, non tutti i mali vengono per nuocere!
Corro verso il terminal 2F, fortunatamente il controllo passaporti è durato pochissimo, e arrivo che già avevano
iniziato l'imbarco e salgo su un Airbus 321: l'unico che mi mancava alla mia collezione di Airbus (attenzione, non
dico varianti, dico solo famiglie)! Azz.. non è vero: ora mi manca il 380


Volo per Venezia tranquillo (avvicinandomi alla pista per il decollo ho visto per la prima volta l'Embraer 190 di
Air France) e il pilota, incredibile ma vero, parlava in italiano! L'atterraggio pure qui non è stato troppo bello
(sempre stesso discorso di passaggi di carico tra una gamba e l'altra del carrello principale), inversione a U in
pista in quanto la 4L non era utilizzabile per i rullaggi e, cosa strana, l'inversore di spinta del motore destro è
rimasto aperto fino a quando non abbiamo preso il raccordo verso l'aeroporto.
Tanto per finire in bellezza la valigia non mi è arrivata, ma lo sapevo in quanto io ho potuto correre tra un
terminal e l'altro, la mia valigia non credo avrebbe mai potuto fare altrettanto, però l'ho ricevuta il giorno dopo.
Ed ecco qui un altro trip report. Per il prossimo vi rimando a novembre, quando tornerò dall'amore mio per il
Thanksgiving!