Salve, data la calura non indifferente di questi giorni, mi è sorta una domanda... Come fanno gli aerei a sopportare sbalzi tanto grandi di temperatura, tra quella ground (in questi giorni vicina ai 40°) e quella alle quote di crociera nei voli intercontinentali, di svariate decine sotto lo zero? La domanda mi viene perchè penso che i liner moderni sono costruiti essenzialmente in metallo, fortemente soggetto a oscillazioni di volume e lineari in rapporto alla temperatura.
Queste forti variazioni di temperatura esterna (e quindi di tutte le parti dell'aereo che sono a diretto contatto con l'aria esterna o che ne sono influenzate), che si realizzano tra l'altro in breve tempo (il tempo che un'aereo si porti a quota di crociera), possono produrre alla lunga delle microfratture nella struttura o sono ben sopportate?
Inoltre, l'aerodinamica dell'ala, in fase di progettazione, deve tener conto di queste variazioni? (mi viene da pensare che una diminuzione di 70 gradi possa produrre una discreta contrazione della superficie alare).
Grazie a tutti per l'interesse e la collaborazione.
Federico
Sollecitazione e prestazioni al variare della temperatura
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Re: Sollecitazione e prestazioni al variare della temperatura
Pensa il concorde, prima caldino (a terra) poi freschino (in quota), poi calduccio (volo supersonico). il concorde si allungava di un bel po' da quanto ne so.
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Re: Sollecitazione e prestazioni al variare della temperatura
Appunto... Ma prima mi accontenterei di saperne di più sui liners subsonici...giangoo ha scritto:Pensa il concorde, prima caldino (a terra) poi freschino (in quota), poi calduccio (volo supersonico). il concorde si allungava di un bel po' da quanto ne so.

Federico
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Re: Sollecitazione e prestazioni al variare della temperatura
Beh oltre alle sollecitazioni termiche almeno per quanto riguarda la fusoliera ci devi anche aggiungere lo stress dovuto alle continue variazioni della differenza di pressione tra la cabina e l'esterno. Non ci si pensa ma anche quello è uno stress non indifferente, anzi, non vorrei sbagliarmi (non sono un ingegnere) ma credo che questo tipo di sollecitazione è quello più pericoloso (e nel passato ha portato a disastri come questo). Comunque penso che l'alluminio sopporti molto bene le dilatazioni termiche (una volta ci facevano le pentole). Sul composito... vedremo
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Re: Sollecitazione e prestazioni al variare della temperatura
Avevo letto che anche l'SR 71, quando atterrava, aveva il muso raggrinzito dal calore...certo andava a mach3...non ricordo che materiale fosse...giangoo ha scritto:Pensa il concorde, prima caldino (a terra) poi freschino (in quota), poi calduccio (volo supersonico). il concorde si allungava di un bel po' da quanto ne so.
"Cosa sei tu aeroplano? Cosa sei se non una massa di acciaio e alluminio e carburante e olio idraulico?" Chiara come una voce ne buio arrivò la risposta "Cosa sei tu uomo se non una massa di carne e sangue e aria e acqua? Sei forse più di questo?" "Certo" confermai nel buio, e ascoltai il mormorio solitario, là in alto, di uno dei suoi fratelli in quota. "Come tu sei più del tuo corpo, così io sono più del mio corpo" disse, e di nuovo scese il silenzio. "R. Bach"
Re: Sollecitazione e prestazioni al variare della temperatura
In linea generale, per i metalli la dilatazione termica è di alcuni centesimi di millimetro/metro/grado. Il coefficiente di dilatazione è similare (non uguale) per la maggior parte dei materiali metallici di uso comune.
Per limitare al minimo questo fenomeno la metallurgia ci offre le speciali leghe ferro-nichel conosciute col nome di acciai invar.
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