Allora. Il delirio (solo di alcuni per fortuna) mi pare continui.
Continuo a sostenere che chi non ha idea dell'argomento "parapendio" possa solo astenersi dal fare commenti sull'incidente o dare anche solo giudizi sullo sport stesso.
Non commento la battuta (spero sia solo quello) del chiamare o meno pilota chi "conduce" un parapendio, perchè potrei uscirne fuori con cose del tipo "col motore son capaci tutti...", o "ai PILOTI di altri appercchi gli incidenti forse non succedono?" ma sarebbero altre semplici e gratuite scemate offensive, che non penso e che non porterebbero da nessuna parte.
E invitare a non generalizzare NON SIGNIFICA minimizzare!
Tornando alla parte costruttiva del discorso.
Un ala da parapendio (perchè è un ala a tutti gli effetti, il profilo è lo stesso di quella di un aereo) non è rigida, quindi in caso di turbolenza può accadere che una parte di essa possa chiudersi. Ecco la chiusura asimmettrica. é asimmetrica in quanto avviene solo da una parte). E' una cosa temporanea, a cui si pone rimedio più o meno banalmente se riguarda una parte più o meno piccola dell'ala stessa.
Spesso chiusure "simmetriche" vengono indotte volontariamente per aumentare il tasso di caduta.
Chiusure asimmetriche vengono indotte volontariamente per imparare a "riaprirle". Fa parte del programma d'esame per ottenere l'ablitazione al pilotaggio. Sono cose banali. All'ordine del giorno nel parapendio e al 99,9 % dei casi assolutamente risolvibili.
Purtroppo a volte capita che chiusure di questo tipo possono innescare altre configurazioni. Chiusure, picchiate imbardate, ecc... se si vola molto vicino al suolo l'impatto diventa inevitabile. Se accade in fase di decollo può essere pericoloso, se si vola molto vicini ai costoni (per sfruttare maggiormaente le correnti ascensionali) idem. SE la configurazione diventa irreparabile e non si ha una quota adeguata nemmeno lanciare il paracadute di soccorso può servire. Sottolineo che questi sono ovviamente casi estremi.
Insomma, una cattiva valutazione meteo, una distrazione, una chiusura accidentale nel posto sbagliato, un malore, sono solo alcuni dei motivi che possono indirettamente causare altri problemia cui non necessariamente non si potrà porre rimedio.
Di certo qualcosa di storto è accaduto. Capirlo non è cosa altrettanto semplice. Una scatola nera non c'è.
IL punto è che IL VOLO in genere, di per sè, presenta dei rischi. E nessun rischio, in quanto tale può essere al 100% prevenuto o nel 100% dei casi in cui diventa un problema vero e proprio, risolto.
Quindi dire: che è uno sport pericoloso non è vero,. non lo è più di ogni altra disciplina area. Che il "conducente" era rambo, a meno che uno non lo conosca, non si può dire nemmeno (ed anzi inviterei chi ne ha voglia ad informarsi sullo stesso, vedrà che non era affatto uno sprovveduto senza esperienza che volava tra l'altro nel sito di casa sua)
Scusate la lungaggine, ma spero di aver aperto uno spiraglio di luce, non sull'incidente, ma almeno sulla disciplina.