IATA:Mancano i piloti
Moderatore: Staff md80.it
- Atr72
- FL 400
- Messaggi: 4419
- Iscritto il: 25 maggio 2007, 12:22
- Località: 7,69 nm 356° OutBound LIN VOR, Monza
IATA:Mancano i piloti
L'associazione internazionale del trasporto aereo (IATA) ha avvertito che se non verranno rapidamente modificate le procedure di qualifica e di addestramento con l'introduzione dei programmi MPL (Multi-Crew Pilot Licence), nei prossimi anni si verificherà in tutto il mondo una grave carenza di piloti A medio termine la IATA ha stimato un fabbisogno di 17000 nuovi piloti di linea l'anno.
Fonte Volare di Gennaio 2008 pg 44
_______________________________
Modificando l'addestramento come si può far fronte alla richiesta di piloti?(parlo da profano)
e possibile che con maggiore richiesta i prezzi di T/R e licenze si abbassino??
Fonte Volare di Gennaio 2008 pg 44
_______________________________
Modificando l'addestramento come si può far fronte alla richiesta di piloti?(parlo da profano)
e possibile che con maggiore richiesta i prezzi di T/R e licenze si abbassino??
BSc in Aerospace Eng. (PoliMi)
Student at MSc in Aeronautical Eng. - Flight Mechanics (PoliMi)
Erasmus+ Experience at ENAC, in Toulouse.
---
O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza.
(Ernesto Che Guevara)
Student at MSc in Aeronautical Eng. - Flight Mechanics (PoliMi)
Erasmus+ Experience at ENAC, in Toulouse.
---
O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza.
(Ernesto Che Guevara)
- marko29
- 01000 ft
- Messaggi: 155
- Iscritto il: 7 maggio 2007, 21:26
- Località: Cagliari
Se hai i soldi ti attirano altrimenti rimane un sogno: Una volta le compagnie pagavano il tr adesso manco piu quello. Si arrivera che in pochi potranno permettersi di pagare il corso cosi magari le aziende rivedranno i loro piani magari riaprendo le loro scuole senza farti pagare o magari pagare un po meno.
- air.surfer
- FL 500
- Messaggi: 9521
- Iscritto il: 18 aprile 2007, 9:36
- Giulio88
- FL 200
- Messaggi: 2402
- Iscritto il: 7 dicembre 2006, 1:10
- Località: Roma
ma MAGARI....L'associazione internazionale del trasporto aereo (IATA) ha avvertito che se non verranno rapidamente modificate le procedure di qualifica e di addestramento con l'introduzione dei programmi MPL (Multi-Crew Pilot Licence), nei prossimi anni si verificherà in tutto il mondo una grave carenza di piloti A medio termine la IATA ha stimato un fabbisogno di 17000 nuovi piloti di linea l'anno.
Fonte Volare di Gennaio 2008 pg 44
PPL (A)
- marko29
- 01000 ft
- Messaggi: 155
- Iscritto il: 7 maggio 2007, 21:26
- Località: Cagliari
io non dico che per attirare piloti dovranno raddoppiare stipendi ecc... ma il costo dei brevetti è eccessivo... in quell'articolo parlano dell'mpl come di un sistema di addestramento con costi non così elevati.. invece sono altissimi.. oppure il loro ragionamento è basato solo sul fatto di riuscire ad addestrarne il maggiorn numero possibile in breve tempo?? in tal caso perchè hanno chiesto aiuto i governi? che aiuto dovrebbero dare i governi??
Impossibile non è un dato di fatto, è un opinione. Impossibile non è una regola, è una sfida. Impossible is nothing.
The world is yours.
The world is yours.
- marko29
- 01000 ft
- Messaggi: 155
- Iscritto il: 7 maggio 2007, 21:26
- Località: Cagliari
e allora mi chiedo... perchè parlano della mpl come una soluzione al problema atpl quanto costa molto di più? vorrei capire in cosa consisterebbe l'aiuto dai governi....????
Impossibile non è un dato di fatto, è un opinione. Impossibile non è una regola, è una sfida. Impossible is nothing.
The world is yours.
The world is yours.
-
- 01000 ft
- Messaggi: 130
- Iscritto il: 5 marzo 2008, 11:12
- Località: Roma
Re: IATA:Mancano i piloti
Trovato l'articolo....se fosse vero ragazzi siamo a cavallo! Sennò...bè....come si dice a roma...ce lo pijamo nel.....
28 gennaio, 2008) - Corriere della Sera
Le compagnie Si contendono i comandanti e i salari lievitanoL' America Bush ha alzato l' età pensionabile per garantire il traffico aereo
Il boom dei voli: mancano i piloti
Ne servono 17 mila in più l' anno
Il traffico aereo è in pieno boom, i passeggeri aumentano e gli aerei sono sempre più pieni. A novembre, ultimo dato disponibile, i passeggeri nei cieli di tutto il mondo sono saliti del 9,3% rispetto a un anno fa, il tasso più alto degli ultimi 18 mesi, con un coefficiente medio di riempimento che ha ormai raggiunto il 75,5%. Ma la forte crescita dei viaggi aerei, in ripresa costante dal 2003, adesso costringe molte compagnie a fare i conti con un nuovo, inaspettato problema: la mancanza di piloti. Così succede che in Asia le compagnie hanno cominciato a rubarsi i comandanti tra loro, facendo volare i salari. E in America il presidente Bush ha detto sì all' innalzamento dell' età pensionabile per la categoria. I numeri? A fine novembre l' International Air Transportation Association (Iata) di Ginevra ha lanciato l' allarme annunciando che l' industria aerea avrà bisogno di 17 mila nuovi piloti all' anno per i prossimi due decenni per stare al passo con la domanda. E ha messo in guardia l' industria e i governi a collaborare per cambiare formazione e pratiche di qualificazione per far fronte alla drammatica carenza. Le compagnie asiatiche assorbiranno 6 mila nuovi piloti ogni anno da qui al 2020, stima l' Asia Pacific Airline Training Symposium. E, in Europa, la sola Irlanda assumerà 570 nuovi piloti, attraverso le sue tre compagnie aeree (Air Lingus, CityJet e l' aggressiva Ryanair). La fame di comandanti colpisce soprattutto l' Asia in pieno boom economico, tanto che alcuni vettori concorrenti, per stare dietro all' aumento esponenziale dei voli, hanno iniziato a sottrarsi piloti a vicenda, provocando un' impennata degli stipendi. Qualche esempio. Philippine Airlines ha ricevuto 104 lettere di dimissioni negli ultimi 4 anni da parte degli equipaggi e, per frenare la fuga del personale esperto, si è vista costretta ad aumentare le buste paga del 60%. Dragon Air, la compagnia rivale basata a Hong Kong, ha addirittura tagliato il numero dei voli programmati in seguito all' esodo dei suoi piloti legato a ragioni di salario e di orario. «Il fatto è che ci sono più posti vacanti che piloti nell' intera industria», ha spiegato a Newsweek il portavoce di Dragon Air. Così anche la compagnia di Hong Kong si è arresa e, dopo due anni di trattative, a metà dicembre ha offerto un aumento del 20% ai propri piloti. Se il problema è acuto soprattutto in Asia, la crisi di piloti è globale. Negli Stati Uniti le compagnie aeree lo scorso ottobre hanno registrato il maggiore numero di nuove assunzioni dal luglio 2005 (+3,5% rispetto a un anno prima), secondo i dati dell' Ufficio statistico dei Trasporti. E' il caso della Delta che, uscita ad aprile da 19 mesi di ristrutturazione, ha messo a segno il maggior incremento di personale, salito dell' 8,8% a oltre 48 mila dipendenti rispetto a un anno prima. O di United Airlines, che ha visto il primo, seppure modesto, aumento dei dipendenti dal settembre 2001 (+0,03%). Anche American Airlines, il maggior datore di lavoro dell' industria aerea statunitense, continua ad assumere e a ottobre ha superato quota 73 mila dipendenti (+0,7%), dopo aver già richiamato al lavoro, nei mesi scorsi, piloti e assistenti di volo già pensionati. Mentre l' occupazione di Us Airways è cresciuta del 2,1%. E' però la mancanza di piloti a destare le maggiori preoccupazioni anche Oltreoceano. Così, per venire incontro alle richieste delle compagnie aeree, lo scorso dicembre il presidente George W. Bush ha firmato una legge che alza obbligatoriamente l' età di pensionamento dei piloti da 60 a 65 anni. Una mossa anticipata dall' Unione Europea già nel 1996. Se la carenza di piloti da un lato aumenta il potere contrattuale dei più esperti, che oggi possono guadagnare fino a 15 mila dollari al mese su alcuni mercati, dall' altro pone però il problema della sicurezza, visto che per condurre aeroplani sempre più grandi e sofisticati servono lunghi anni di formazione e molte ore di volo alle spalle. E' stata la stessa Associazione internazionale dei piloti (Air Line Association International) la scorsa estate a lanciare l' allarme, denunciando i rischi legati alla scarsità dei piloti, una crisi così acuta da spingere le compagnie aeree ad assegnare i galloni di comandante anche a persone con poca esperienza. Il problema è sentito soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove la legislazione è meno stringente. In Indonesia, ad esempio, dal 2000 il numero dei passeggeri è triplicato a 30 milioni, mentre le compagnie aeree sono salite da 5 a 25. Ed entro il 2010 il governo stima che i voli possano più che raddoppiare. Ma lo sviluppo straordinario è stato accompagnato da numerosi incidenti, tra cui il crash, lo scorso marzo, di un aereo della Garuda Indonesia Airline, che ha fatto 22 vittime, tra cui cinque australiani, legato, come ha rivelato un' inchiesta ufficiale, a una serie di errori del capitano e del suo co-pilota. Una soluzione per aumentare l' offerta di piloti, suggeriscono gli esperti del settore, potrebbe essere la revisione dei programmi di formazione, ormai obsoleti visto che risalgono agli anni 50-60. L' idea? Favorire l' uso massiccio dei simulatori di volo e aprire scuole di pilotaggio in contrapposizione ai lunghi e costosi programmi di training realizzati «in casa» da parte dei singoli vettori. Basteranno queste misure a tamponare la straordinaria domanda di piloti nel mondo negli anni a venire (salvo nuovi choc)? Chissà, in ogni caso i giovani disposti a muoversi, anche lontano, per inseguire un buon impiego, sanno dove e come orientarsi. La globalizzazione, in fondo, è anche questo.

28 gennaio, 2008) - Corriere della Sera
Le compagnie Si contendono i comandanti e i salari lievitanoL' America Bush ha alzato l' età pensionabile per garantire il traffico aereo
Il boom dei voli: mancano i piloti
Ne servono 17 mila in più l' anno
Il traffico aereo è in pieno boom, i passeggeri aumentano e gli aerei sono sempre più pieni. A novembre, ultimo dato disponibile, i passeggeri nei cieli di tutto il mondo sono saliti del 9,3% rispetto a un anno fa, il tasso più alto degli ultimi 18 mesi, con un coefficiente medio di riempimento che ha ormai raggiunto il 75,5%. Ma la forte crescita dei viaggi aerei, in ripresa costante dal 2003, adesso costringe molte compagnie a fare i conti con un nuovo, inaspettato problema: la mancanza di piloti. Così succede che in Asia le compagnie hanno cominciato a rubarsi i comandanti tra loro, facendo volare i salari. E in America il presidente Bush ha detto sì all' innalzamento dell' età pensionabile per la categoria. I numeri? A fine novembre l' International Air Transportation Association (Iata) di Ginevra ha lanciato l' allarme annunciando che l' industria aerea avrà bisogno di 17 mila nuovi piloti all' anno per i prossimi due decenni per stare al passo con la domanda. E ha messo in guardia l' industria e i governi a collaborare per cambiare formazione e pratiche di qualificazione per far fronte alla drammatica carenza. Le compagnie asiatiche assorbiranno 6 mila nuovi piloti ogni anno da qui al 2020, stima l' Asia Pacific Airline Training Symposium. E, in Europa, la sola Irlanda assumerà 570 nuovi piloti, attraverso le sue tre compagnie aeree (Air Lingus, CityJet e l' aggressiva Ryanair). La fame di comandanti colpisce soprattutto l' Asia in pieno boom economico, tanto che alcuni vettori concorrenti, per stare dietro all' aumento esponenziale dei voli, hanno iniziato a sottrarsi piloti a vicenda, provocando un' impennata degli stipendi. Qualche esempio. Philippine Airlines ha ricevuto 104 lettere di dimissioni negli ultimi 4 anni da parte degli equipaggi e, per frenare la fuga del personale esperto, si è vista costretta ad aumentare le buste paga del 60%. Dragon Air, la compagnia rivale basata a Hong Kong, ha addirittura tagliato il numero dei voli programmati in seguito all' esodo dei suoi piloti legato a ragioni di salario e di orario. «Il fatto è che ci sono più posti vacanti che piloti nell' intera industria», ha spiegato a Newsweek il portavoce di Dragon Air. Così anche la compagnia di Hong Kong si è arresa e, dopo due anni di trattative, a metà dicembre ha offerto un aumento del 20% ai propri piloti. Se il problema è acuto soprattutto in Asia, la crisi di piloti è globale. Negli Stati Uniti le compagnie aeree lo scorso ottobre hanno registrato il maggiore numero di nuove assunzioni dal luglio 2005 (+3,5% rispetto a un anno prima), secondo i dati dell' Ufficio statistico dei Trasporti. E' il caso della Delta che, uscita ad aprile da 19 mesi di ristrutturazione, ha messo a segno il maggior incremento di personale, salito dell' 8,8% a oltre 48 mila dipendenti rispetto a un anno prima. O di United Airlines, che ha visto il primo, seppure modesto, aumento dei dipendenti dal settembre 2001 (+0,03%). Anche American Airlines, il maggior datore di lavoro dell' industria aerea statunitense, continua ad assumere e a ottobre ha superato quota 73 mila dipendenti (+0,7%), dopo aver già richiamato al lavoro, nei mesi scorsi, piloti e assistenti di volo già pensionati. Mentre l' occupazione di Us Airways è cresciuta del 2,1%. E' però la mancanza di piloti a destare le maggiori preoccupazioni anche Oltreoceano. Così, per venire incontro alle richieste delle compagnie aeree, lo scorso dicembre il presidente George W. Bush ha firmato una legge che alza obbligatoriamente l' età di pensionamento dei piloti da 60 a 65 anni. Una mossa anticipata dall' Unione Europea già nel 1996. Se la carenza di piloti da un lato aumenta il potere contrattuale dei più esperti, che oggi possono guadagnare fino a 15 mila dollari al mese su alcuni mercati, dall' altro pone però il problema della sicurezza, visto che per condurre aeroplani sempre più grandi e sofisticati servono lunghi anni di formazione e molte ore di volo alle spalle. E' stata la stessa Associazione internazionale dei piloti (Air Line Association International) la scorsa estate a lanciare l' allarme, denunciando i rischi legati alla scarsità dei piloti, una crisi così acuta da spingere le compagnie aeree ad assegnare i galloni di comandante anche a persone con poca esperienza. Il problema è sentito soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove la legislazione è meno stringente. In Indonesia, ad esempio, dal 2000 il numero dei passeggeri è triplicato a 30 milioni, mentre le compagnie aeree sono salite da 5 a 25. Ed entro il 2010 il governo stima che i voli possano più che raddoppiare. Ma lo sviluppo straordinario è stato accompagnato da numerosi incidenti, tra cui il crash, lo scorso marzo, di un aereo della Garuda Indonesia Airline, che ha fatto 22 vittime, tra cui cinque australiani, legato, come ha rivelato un' inchiesta ufficiale, a una serie di errori del capitano e del suo co-pilota. Una soluzione per aumentare l' offerta di piloti, suggeriscono gli esperti del settore, potrebbe essere la revisione dei programmi di formazione, ormai obsoleti visto che risalgono agli anni 50-60. L' idea? Favorire l' uso massiccio dei simulatori di volo e aprire scuole di pilotaggio in contrapposizione ai lunghi e costosi programmi di training realizzati «in casa» da parte dei singoli vettori. Basteranno queste misure a tamponare la straordinaria domanda di piloti nel mondo negli anni a venire (salvo nuovi choc)? Chissà, in ogni caso i giovani disposti a muoversi, anche lontano, per inseguire un buon impiego, sanno dove e come orientarsi. La globalizzazione, in fondo, è anche questo.
- raoul80
- 10000 ft
- Messaggi: 1272
- Iscritto il: 17 maggio 2006, 12:27
- Località: Milano - Bari
Re: IATA:Mancano i piloti
il problema è che le compagnie si contendono solo i piloti con esperienza..pupillo ha scritto:Trovato l'articolo....se fosse vero ragazzi siamo a cavallo! Sennò...bè....come si dice a roma...ce lo pijamo nel.....![]()
28 gennaio, 2008) - Corriere della Sera
Le compagnie Si contendono i comandanti e i salari lievitanoL' America Bush ha alzato l' età pensionabile per garantire il traffico aereo
Il boom dei voli: mancano i piloti
Ne servono 17 mila in più l' anno
Il traffico aereo è in pieno boom, i passeggeri aumentano e gli aerei sono sempre più pieni. A novembre, ultimo dato disponibile, i passeggeri nei cieli di tutto il mondo sono saliti del 9,3% rispetto a un anno fa, il tasso più alto degli ultimi 18 mesi, con un coefficiente medio di riempimento che ha ormai raggiunto il 75,5%. Ma la forte crescita dei viaggi aerei, in ripresa costante dal 2003, adesso costringe molte compagnie a fare i conti con un nuovo, inaspettato problema: la mancanza di piloti. Così succede che in Asia le compagnie hanno cominciato a rubarsi i comandanti tra loro, facendo volare i salari. E in America il presidente Bush ha detto sì all' innalzamento dell' età pensionabile per la categoria. I numeri? A fine novembre l' International Air Transportation Association (Iata) di Ginevra ha lanciato l' allarme annunciando che l' industria aerea avrà bisogno di 17 mila nuovi piloti all' anno per i prossimi due decenni per stare al passo con la domanda. E ha messo in guardia l' industria e i governi a collaborare per cambiare formazione e pratiche di qualificazione per far fronte alla drammatica carenza. Le compagnie asiatiche assorbiranno 6 mila nuovi piloti ogni anno da qui al 2020, stima l' Asia Pacific Airline Training Symposium. E, in Europa, la sola Irlanda assumerà 570 nuovi piloti, attraverso le sue tre compagnie aeree (Air Lingus, CityJet e l' aggressiva Ryanair). La fame di comandanti colpisce soprattutto l' Asia in pieno boom economico, tanto che alcuni vettori concorrenti, per stare dietro all' aumento esponenziale dei voli, hanno iniziato a sottrarsi piloti a vicenda, provocando un' impennata degli stipendi. Qualche esempio. Philippine Airlines ha ricevuto 104 lettere di dimissioni negli ultimi 4 anni da parte degli equipaggi e, per frenare la fuga del personale esperto, si è vista costretta ad aumentare le buste paga del 60%. Dragon Air, la compagnia rivale basata a Hong Kong, ha addirittura tagliato il numero dei voli programmati in seguito all' esodo dei suoi piloti legato a ragioni di salario e di orario. «Il fatto è che ci sono più posti vacanti che piloti nell' intera industria», ha spiegato a Newsweek il portavoce di Dragon Air. Così anche la compagnia di Hong Kong si è arresa e, dopo due anni di trattative, a metà dicembre ha offerto un aumento del 20% ai propri piloti. Se il problema è acuto soprattutto in Asia, la crisi di piloti è globale. Negli Stati Uniti le compagnie aeree lo scorso ottobre hanno registrato il maggiore numero di nuove assunzioni dal luglio 2005 (+3,5% rispetto a un anno prima), secondo i dati dell' Ufficio statistico dei Trasporti. E' il caso della Delta che, uscita ad aprile da 19 mesi di ristrutturazione, ha messo a segno il maggior incremento di personale, salito dell' 8,8% a oltre 48 mila dipendenti rispetto a un anno prima. O di United Airlines, che ha visto il primo, seppure modesto, aumento dei dipendenti dal settembre 2001 (+0,03%). Anche American Airlines, il maggior datore di lavoro dell' industria aerea statunitense, continua ad assumere e a ottobre ha superato quota 73 mila dipendenti (+0,7%), dopo aver già richiamato al lavoro, nei mesi scorsi, piloti e assistenti di volo già pensionati. Mentre l' occupazione di Us Airways è cresciuta del 2,1%. E' però la mancanza di piloti a destare le maggiori preoccupazioni anche Oltreoceano. Così, per venire incontro alle richieste delle compagnie aeree, lo scorso dicembre il presidente George W. Bush ha firmato una legge che alza obbligatoriamente l' età di pensionamento dei piloti da 60 a 65 anni. Una mossa anticipata dall' Unione Europea già nel 1996. Se la carenza di piloti da un lato aumenta il potere contrattuale dei più esperti, che oggi possono guadagnare fino a 15 mila dollari al mese su alcuni mercati, dall' altro pone però il problema della sicurezza, visto che per condurre aeroplani sempre più grandi e sofisticati servono lunghi anni di formazione e molte ore di volo alle spalle. E' stata la stessa Associazione internazionale dei piloti (Air Line Association International) la scorsa estate a lanciare l' allarme, denunciando i rischi legati alla scarsità dei piloti, una crisi così acuta da spingere le compagnie aeree ad assegnare i galloni di comandante anche a persone con poca esperienza. Il problema è sentito soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove la legislazione è meno stringente. In Indonesia, ad esempio, dal 2000 il numero dei passeggeri è triplicato a 30 milioni, mentre le compagnie aeree sono salite da 5 a 25. Ed entro il 2010 il governo stima che i voli possano più che raddoppiare. Ma lo sviluppo straordinario è stato accompagnato da numerosi incidenti, tra cui il crash, lo scorso marzo, di un aereo della Garuda Indonesia Airline, che ha fatto 22 vittime, tra cui cinque australiani, legato, come ha rivelato un' inchiesta ufficiale, a una serie di errori del capitano e del suo co-pilota. Una soluzione per aumentare l' offerta di piloti, suggeriscono gli esperti del settore, potrebbe essere la revisione dei programmi di formazione, ormai obsoleti visto che risalgono agli anni 50-60. L' idea? Favorire l' uso massiccio dei simulatori di volo e aprire scuole di pilotaggio in contrapposizione ai lunghi e costosi programmi di training realizzati «in casa» da parte dei singoli vettori. Basteranno queste misure a tamponare la straordinaria domanda di piloti nel mondo negli anni a venire (salvo nuovi choc)? Chissà, in ogni caso i giovani disposti a muoversi, anche lontano, per inseguire un buon impiego, sanno dove e come orientarsi. La globalizzazione, in fondo, è anche questo.
