La misteriosa fine spaziale di Laika
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La misteriosa fine spaziale di Laika
A 50 anni dal lancio restano aperti i dubbi sulla morte della cagnetta usata come cavia dai russi
La misteriosa fine spaziale di Laika
Partì il 3 novembre 1957 a bordo dello Sputnik, destinato a bruciare nell'atmosfera come una meteora
Quando il missile si sollevò dal cosmodromo di Baikonur, sotto la spinta e il fragore dei suoi motori, la cagnetta rinchiusa nella capsula cominciò a guaire penosamente e ad agitarsi nel tentativo di fuggire. Ma la stretta imbracatura che le avvolgeva corpo e zampe le impedì qualunque movimento, se non quello della testa. Poi, nei lunghi minuti in cui i propulsori del missile furono forzati al massimo per vincere la forza di gravità terrestre, l’animale si sentì schiacciato come in una morsa e la frequenza del suo cuore arrivò al limite dell’infarto, passando dagli abituali 100 a 250 battiti ogni minuto. Il terrore non abbandonò la cagnetta nemmeno quando si ritrovò, ormai priva di peso, in orbita attorno alla Terra, fra 200 e 1600 km d’altezza. Solo dopo tre ore di quella straniante condizione la bestia si calmò, ignara della sorte che l’aspettava.
IL VIAGGIO SENZA RITORNO - Cominciò così, il 3 novembre 1957, il viaggio senza ritorno della cagnetta russa Laika, il primo essere vivente ad avere varcato i confini della Terra. Ancora oggi, nel cinquantenario di quell’evento, resta insoluto il mistero su come sia veramente morta Laika: gli esperti continuano a fornire differenti versioni di quel sacrificio programmato, alcune rassicuranti, altre decisamente strazianti. Come pure resta aperto il contenzioso se si trattò di un indispensabile esperimento per aprire all’uomo la via dello spazio, oppure di un’inutile ed esibizionistica crudeltà. Appena un mese prima, il 4 ottobre 1957, l’ex Unione Sovietica aveva sbalordito il mondo collocando in orbita lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale, dimostrando un’insospettata supremazia rispetto agli Stati Uniti nella corsa allo spazio.
I RETROSCENA POLITICI - Stando ai documenti resi pubblici dopo il crollo dell’Urss, il lancio di Laika fu un affrettato fuori programma. Galvanizzato dal successo, il presidente Nikita Kruscev chiese al capo dei programmi spaziali Sergei Korolev di anticipare a qualunque costo il volo orbitale di una cagnetta, previsto per i mesi successivi, in modo da farlo coincidere con il 40.mo anniversario della rivoluzione d’ottobre (7 novembre 1917). «Le procedure consuete dell’ingegneria spaziale furono accantonate – racconta Boris Chertok, il braccio destro di Korolev -. Non ci fu tempo nemmeno di stendere il progetto. La capsula fu costruita in officina sulla base di disegni improvvisati». Lo Sputnik 2 era una capsula a forma di cono, 4 metri di altezza per 2 metri di base, del peso di 500 kg, che sarebbe stata collocata in cima a uno dei missili balistici intercontinentali più potenti dell’epoca, l’R-7. L’abitacolo era dotato di atmosfera artificiale pressurizzata, impianto termoregolatore, e apparati di trasmissione dei parametri vitali della cagnetta. In un certo senso confortevole, ma assolutamente privo di un sistema di recupero: una volta compiuta la sua missione orbitale, era destinato a bruciare nell’atmosfera come una meteora.
LA SCELTA DI LAIKA - Anche il reclutamento della cagnetta fu estemporaneo: accalappiata mentre vagava senza padrone in una via di Mosca, fu selezionata per la sua docilità fra tanti altri compagni di sventura. Laika era una femmina ba**arda di circa 3 anni, risultato di incrocio fra un husky siberiano e un terrier. Sopportò con grande pazienza i test attitudinali: le costrizioni della tuta spaziale, gli elettrodi incollati nel petto, la centrifuga per simulare l’accelerazione di gravità durante il lancio. E si guadagnò con onore quel posto nella capsula spaziale dove, secondo fonti della Nasa, fu sigillata per ben tre giorni in attesa del lancio, con le deiezioni che si raccoglievano copiose in un sacchetto. Dopo il terrore del lancio e la ritrovata calma in orbita, Laika fu sentita dai controllori di volo consolarsi mangiando la sua pappa gelatinosa. Ma fu una breve parentesi.
I DUBBI SULLA MORTE DI LAIKA - Qualcosa andò storto nell’impianto di termoregolazione. Invece di mantenersi a 16 gradi, la temperatura schizzò a 41 e la cagnetta riprese a guaire e ad agitarsi. I battiti del suo cuore, poi ritrasmessi da alcune emittenti radiofoniche, diventarono sempre più flebili. Secondo la versione ufficiale dei fatti, trascorse circa 5 ore dall’ingresso in orbita, i controllori di volo applicarono la prevista soluzione della "dolce morte", rendendo disponibile alla cagnetta un’apposita pozione velenosa già pronta in cabina. Ma nell’ottobre del 2002, nel corso di un convegno spaziale a Houston, Texas, Dimitri Malascenkov, uno degli scienziati che partecipò all’impresa, rivelò che la versione dell’eutanasia era una pietosa bugia e che in realtà la cagnetta era morta 5-6 ore dopo il lancio per stress termico. Secondo altre fonti russe (Anatoly Zak, The True Story of Laika the Dog), l’agonia della cagnetta si sarebbe prolungata per ben quattro giorni. Lo Sputnik 2 divenne la bara spaziale di Laika, fino a quando la sua orbita decadde e tutto finì, il 14 aprile 1958, con un’infuocata disintegrazione nell’atmosfera.
MONDO DIVISO - Cinquant’anni fa il mondo si divise fra coloro che esaltarono l’impresa, incuranti delle sofferenze di Laika, sostenendo che quella era l’unica via per verificare la capacità di un essere evoluto a sopportare le forti sollecitazioni del lancio, seguite dalla repentina e prolungata assenza di gravità; e coloro i quali affermavano che tutte le verifiche potevano essere fatte tranquillamente nei simulatori spaziali a Terra, sia sugli animali sia direttamente sull’uomo. Così, mentre gli animalisti protestavano davanti alle ambasciate sovietiche di tutto il mondo, gli scienziati russi, e poi anche gli americani, continuavano i loro esperimenti spaziali con cavie animali: non solo cani, ma anche scimpanzé, topolini, rane, alcuni dei quali recuperati, altri finiti tragicamente come Laika. Solo di recente, Oleg Gazenko, uno dei superstiti ricercatori che partecipò al tirocinio di Laika, ha fatto una pubblica ammissione di pentimento: «Più tempo passa e più mi rammarico per la nostra scelta. Non era proprio necessaria. Da quella missione non abbiamo imparato tanto da giustificare la tragica fine di quel cane».
Franco Foresta Martin
http://www.corriere.it
La misteriosa fine spaziale di Laika
Partì il 3 novembre 1957 a bordo dello Sputnik, destinato a bruciare nell'atmosfera come una meteora
Quando il missile si sollevò dal cosmodromo di Baikonur, sotto la spinta e il fragore dei suoi motori, la cagnetta rinchiusa nella capsula cominciò a guaire penosamente e ad agitarsi nel tentativo di fuggire. Ma la stretta imbracatura che le avvolgeva corpo e zampe le impedì qualunque movimento, se non quello della testa. Poi, nei lunghi minuti in cui i propulsori del missile furono forzati al massimo per vincere la forza di gravità terrestre, l’animale si sentì schiacciato come in una morsa e la frequenza del suo cuore arrivò al limite dell’infarto, passando dagli abituali 100 a 250 battiti ogni minuto. Il terrore non abbandonò la cagnetta nemmeno quando si ritrovò, ormai priva di peso, in orbita attorno alla Terra, fra 200 e 1600 km d’altezza. Solo dopo tre ore di quella straniante condizione la bestia si calmò, ignara della sorte che l’aspettava.
IL VIAGGIO SENZA RITORNO - Cominciò così, il 3 novembre 1957, il viaggio senza ritorno della cagnetta russa Laika, il primo essere vivente ad avere varcato i confini della Terra. Ancora oggi, nel cinquantenario di quell’evento, resta insoluto il mistero su come sia veramente morta Laika: gli esperti continuano a fornire differenti versioni di quel sacrificio programmato, alcune rassicuranti, altre decisamente strazianti. Come pure resta aperto il contenzioso se si trattò di un indispensabile esperimento per aprire all’uomo la via dello spazio, oppure di un’inutile ed esibizionistica crudeltà. Appena un mese prima, il 4 ottobre 1957, l’ex Unione Sovietica aveva sbalordito il mondo collocando in orbita lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale, dimostrando un’insospettata supremazia rispetto agli Stati Uniti nella corsa allo spazio.
I RETROSCENA POLITICI - Stando ai documenti resi pubblici dopo il crollo dell’Urss, il lancio di Laika fu un affrettato fuori programma. Galvanizzato dal successo, il presidente Nikita Kruscev chiese al capo dei programmi spaziali Sergei Korolev di anticipare a qualunque costo il volo orbitale di una cagnetta, previsto per i mesi successivi, in modo da farlo coincidere con il 40.mo anniversario della rivoluzione d’ottobre (7 novembre 1917). «Le procedure consuete dell’ingegneria spaziale furono accantonate – racconta Boris Chertok, il braccio destro di Korolev -. Non ci fu tempo nemmeno di stendere il progetto. La capsula fu costruita in officina sulla base di disegni improvvisati». Lo Sputnik 2 era una capsula a forma di cono, 4 metri di altezza per 2 metri di base, del peso di 500 kg, che sarebbe stata collocata in cima a uno dei missili balistici intercontinentali più potenti dell’epoca, l’R-7. L’abitacolo era dotato di atmosfera artificiale pressurizzata, impianto termoregolatore, e apparati di trasmissione dei parametri vitali della cagnetta. In un certo senso confortevole, ma assolutamente privo di un sistema di recupero: una volta compiuta la sua missione orbitale, era destinato a bruciare nell’atmosfera come una meteora.
LA SCELTA DI LAIKA - Anche il reclutamento della cagnetta fu estemporaneo: accalappiata mentre vagava senza padrone in una via di Mosca, fu selezionata per la sua docilità fra tanti altri compagni di sventura. Laika era una femmina ba**arda di circa 3 anni, risultato di incrocio fra un husky siberiano e un terrier. Sopportò con grande pazienza i test attitudinali: le costrizioni della tuta spaziale, gli elettrodi incollati nel petto, la centrifuga per simulare l’accelerazione di gravità durante il lancio. E si guadagnò con onore quel posto nella capsula spaziale dove, secondo fonti della Nasa, fu sigillata per ben tre giorni in attesa del lancio, con le deiezioni che si raccoglievano copiose in un sacchetto. Dopo il terrore del lancio e la ritrovata calma in orbita, Laika fu sentita dai controllori di volo consolarsi mangiando la sua pappa gelatinosa. Ma fu una breve parentesi.
I DUBBI SULLA MORTE DI LAIKA - Qualcosa andò storto nell’impianto di termoregolazione. Invece di mantenersi a 16 gradi, la temperatura schizzò a 41 e la cagnetta riprese a guaire e ad agitarsi. I battiti del suo cuore, poi ritrasmessi da alcune emittenti radiofoniche, diventarono sempre più flebili. Secondo la versione ufficiale dei fatti, trascorse circa 5 ore dall’ingresso in orbita, i controllori di volo applicarono la prevista soluzione della "dolce morte", rendendo disponibile alla cagnetta un’apposita pozione velenosa già pronta in cabina. Ma nell’ottobre del 2002, nel corso di un convegno spaziale a Houston, Texas, Dimitri Malascenkov, uno degli scienziati che partecipò all’impresa, rivelò che la versione dell’eutanasia era una pietosa bugia e che in realtà la cagnetta era morta 5-6 ore dopo il lancio per stress termico. Secondo altre fonti russe (Anatoly Zak, The True Story of Laika the Dog), l’agonia della cagnetta si sarebbe prolungata per ben quattro giorni. Lo Sputnik 2 divenne la bara spaziale di Laika, fino a quando la sua orbita decadde e tutto finì, il 14 aprile 1958, con un’infuocata disintegrazione nell’atmosfera.
MONDO DIVISO - Cinquant’anni fa il mondo si divise fra coloro che esaltarono l’impresa, incuranti delle sofferenze di Laika, sostenendo che quella era l’unica via per verificare la capacità di un essere evoluto a sopportare le forti sollecitazioni del lancio, seguite dalla repentina e prolungata assenza di gravità; e coloro i quali affermavano che tutte le verifiche potevano essere fatte tranquillamente nei simulatori spaziali a Terra, sia sugli animali sia direttamente sull’uomo. Così, mentre gli animalisti protestavano davanti alle ambasciate sovietiche di tutto il mondo, gli scienziati russi, e poi anche gli americani, continuavano i loro esperimenti spaziali con cavie animali: non solo cani, ma anche scimpanzé, topolini, rane, alcuni dei quali recuperati, altri finiti tragicamente come Laika. Solo di recente, Oleg Gazenko, uno dei superstiti ricercatori che partecipò al tirocinio di Laika, ha fatto una pubblica ammissione di pentimento: «Più tempo passa e più mi rammarico per la nostra scelta. Non era proprio necessaria. Da quella missione non abbiamo imparato tanto da giustificare la tragica fine di quel cane».
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Io non sono animalista ma direi che simili esperimenti non servono proprio a nulla.
Tante volte certe sostanze che sui topi si sono rivelate eccezionali poi non hanno avuto alcun effetto sull'uomo data la forte differenza tra i due sistemi biologici.
E proprio data la complessita' del sistema, anche il 2% di differenza tra noi e gli scimpanze' e' significativo.
Paolo
Tante volte certe sostanze che sui topi si sono rivelate eccezionali poi non hanno avuto alcun effetto sull'uomo data la forte differenza tra i due sistemi biologici.
E proprio data la complessita' del sistema, anche il 2% di differenza tra noi e gli scimpanze' e' significativo.
Paolo
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Mio caro.Draklor ha scritto:E invece è proprio la complessità di questi sistemi che ti induce a cominciare mandando nello spazio prima degli animali,e poi dopo,acquisiti più dati e conoscenze,a mandare l'uomo.
Se veramente Laika ha fatto quella fine per colpa del malfunzionamento di qualche sistema(quello termoregolatore) devi pensare che ci sarebbe potuta essere una persona al suo posto,e che sarebbe morta lo stesso.
I fratelli Wright non misero nessun animale sul loro aereo,e tanto meno ne fecero uno in scala inserendoci coattamente un cane per poi lanciarlo con un elastico o scaraventandolo da un dirupo,ci entrarono eroicamente loro stessi,e loro stessi volarono per primi.Scusa,ma la tua logica mi pare quella del" Se mia nonna avesse avuto le ruote sarebbe stata un tram..."
No.Io son convinto che l'etica e la vita in genere debbano essere rispettate in senso assoluto,soprattutto quando si parla di esseri viventi che non chiedono di immolarsi per cause che non conoscono e che forse neanche vorrebbero.Secondo te allora i piloti collaudatori,dovrebbero essere sostituiti da scimpanzè?Suvvia!
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Difronte a cotanta sinecura,mi complimento per il tuo lungimirante senso del progresso.Scusa,non sapevo di parlare con un epicureo,avrei volentieri fatto a meno di replicare ad una persona che al contrario di me (finto moralista?) è un moralista vero.E con questo chiudo,almeno per quello che mi riguarda.Draklor ha scritto:No,suvvia tu!
Non mi puoi paragonare i fratelli Wright e i piloti collaudatori con un viaggio orbitale!
Se devi testare dei sistemi che permettano la vita umana nello spazio prima lo fai con un animale,e poi dopo mandi l'uomo nello spazio.
Oppure non lo mandi proprio!
Ricordati che siamo negli anni '50,quando 15 anni prima volavano ancora quasi tutti con i motori a pistoni.
Si tratta quindi di tecnologie nuove,quasi sconosciute,e che per essere sicuri che funzionino vanno testate,prima di condannare a morte un uomo a causa del loro malfunzionamento(cosa che sembrerebbe sia successa poi con alcuni cosmonauti,tenuta segreta però).
Poi la logica de mi nonna che è un tram la vedi solo tu perchè non centra niente proprio.
E poi basta con questi finti moralismi relativi ad una cagnetta di 50 anni fa!
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Draklor ha scritto:No,suvvia tu!
Non mi puoi paragonare i fratelli Wright e i piloti collaudatori con un viaggio orbitale!
Se devi testare dei sistemi che permettano la vita umana nello spazio prima lo fai con un animale,e poi dopo mandi l'uomo nello spazio.
Oppure non lo mandi proprio!
Ricordati che siamo negli anni '50,quando 15 anni prima volavano ancora quasi tutti con i motori a pistoni.
Si tratta quindi di tecnologie nuove,quasi sconosciute,e che per essere sicuri che funzionino vanno testate,prima di condannare a morte un uomo a causa del loro malfunzionamento(cosa che sembrerebbe sia successa poi con alcuni cosmonauti,tenuta segreta però).
Poi la logica de mi nonna che è un tram la vedi solo tu perchè non centra niente proprio.
E poi basta con questi finti moralismi relativi ad una cagnetta di 50 anni fa!
Se la missione serviva per testare i motori o sistemi automatici (dato che ovviamente la cagnetta non poteva intervenire in nessun modo) potevano utilizzare un modulo vuoto; se la missione serviva per valutare gli effetti del volo spaziale sul corpo umano era inutile mandare in orbita un essere biologicamente diverso...
...non so e non mi interessa sapere che morale hai tu...ma mi è capitato di sentire la frase "o me o lei" (riferita ad una cagnetta trovatella che vive con me da quasi 2 anni)...ho scelto la cagnetta...
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Lo ammetto, non riesco a capire se fecero bene o no.
La fine di quella povera bestiola mi fa impressione (io stesso possiedo un cagnolino e so quanto gli animali possono essere migliori di noi umani); d'altra parte, talvolta, la sperimentazione sugli animali è utile all'uomo.
Solo talvolta, però ...
Si poteva evitare? Cercherò nuove tesi su gugl ...
La fine di quella povera bestiola mi fa impressione (io stesso possiedo un cagnolino e so quanto gli animali possono essere migliori di noi umani); d'altra parte, talvolta, la sperimentazione sugli animali è utile all'uomo.
Solo talvolta, però ...
Si poteva evitare? Cercherò nuove tesi su gugl ...
L'errore, a mio avviso, in discorsi come questo è non contestualizzare.
Si tende a giudicare con la morale odierna qualcosa accaduto nel passato.
Un po' come condannare un antico romano per la schiavitù.
Ora non si farebbe più, ma negli anni '50 per testare il "Life Support Sistem" di una capsula spaziale l'unico sistema (forse il più affidabile allora) era metterci una forma di vita complessa che non valesse quanto un umano.
Poi le cose cambiano e sono in costante evoluzione, fortunatamente o meno è irreversibile il processo, e ci si evolve alla luce dei progressi, sia materiali che morali.
Si tende a giudicare con la morale odierna qualcosa accaduto nel passato.
Un po' come condannare un antico romano per la schiavitù.
Ora non si farebbe più, ma negli anni '50 per testare il "Life Support Sistem" di una capsula spaziale l'unico sistema (forse il più affidabile allora) era metterci una forma di vita complessa che non valesse quanto un umano.
Poi le cose cambiano e sono in costante evoluzione, fortunatamente o meno è irreversibile il processo, e ci si evolve alla luce dei progressi, sia materiali che morali.
- araial14
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Risposta sensata e corretta.runner ha scritto:Lo ammetto, non riesco a capire se fecero bene o no.
La fine di quella povera bestiola mi fa impressione (io stesso possiedo un cagnolino e so quanto gli animali possono essere migliori di noi umani); d'altra parte, talvolta, la sperimentazione sugli animali è utile all'uomo.
Solo talvolta, però ...
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E' appurato,ed è storia scientifica non falso moralismo,che testare sugli animali quello che dovrebbe poi ripercuotersi sull'uomo ha valore scientifico relativo e non assolutamente empirico. Un cane,come altri esseri non"umani"hanno anatomia e fisiologia totalmente diversa dall'homo sapiens,quindi quello che potrebbe essere fatale per un cane potrebbe non esserlo per un uomo e viceversa.Che la scienza debba procedere,nessuno lo nega,ma che la scienza debba essere accolta come campo nel quale tutto è manovrabilmente lecito,questo assolutamente no.Spesso si confonde la morale con l'etica,proprio perchè si fa un uso indebito e selvaggio delle parole,che grazie al cielo hanno ancora una loro accezione.
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Su questo concordo.Black Magic ha scritto:L'errore, a mio avviso, in discorsi come questo è non contestualizzare.
Si tende a giudicare con la morale odierna qualcosa accaduto nel passato.
Un po' come condannare un antico romano per la schiavitù.
Ora non si farebbe più, ma negli anni '50 per testare il "Life Support Sistem" di una capsula spaziale l'unico sistema (forse il più affidabile allora) era metterci una forma di vita complessa che non valesse quanto un umano.
La scorsa settimana ho avuto l'occasione di visitare una centrale idroelettrica delle mie parti (abito in Trentino).
Un dato mi ha sconvolto: per costruire la centrale, e la rete idraulica che la alimenta, morirono trentatre operai. Trentatre!!! Una strage. Erano gli anni 50 ...
Erano proprio altri tempi, anche se certo oggi si muore ancora sul lavoro la sensibilità è (e meno male!) ben cambiata.
- araial14
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araial... col senno di poi si dicono tante cose.araial14 ha scritto:E poi,invito i non moralisti a leggersi tutto l'articolo di testa postato,è ammissione stessa dello scienziato che partecipò al test Oleg Gazenko,che fu una cosa inutile.Con il senno del poi si son sacrificate troppe vite,umane o animali che siano.
purtroppo è un senno che si ha sempre "poi", non "prima".
a bocce ferme siamo tutti grandi maestri.

- beluga
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Vorrei lanciare una piccola provocazione, che ha poco a che vedere con i test scientifici ma per far riflettere più in generale sulla relatività che gravita attorno alla morale riguardante le condizioni di vita degli animali imposte dall'uomo:
..quando vi mangiate una cotoletta vi cheidete come ha passato le tre settimane il povero pollo che ne costituisce la materia prima? O come, a volte viaggiano certi animali, nopnostante ci siano direttivie specifiche (se non ricordo male)?
Sempre rigurado la sensibilità nei confronti degli animali, mia ha detto un'ex collega americana che negli USA non si mangia il coniglio (non so se corrisponda la vero, non ho mai verificato), in quanto considerato alla stregua di un animale da compagnia, mentre dalle mie parti (ma anche nel resto d'italia) è considerato una prelibatezza (specie quando non d'allevamento).
..quando vi mangiate una cotoletta vi cheidete come ha passato le tre settimane il povero pollo che ne costituisce la materia prima? O come, a volte viaggiano certi animali, nopnostante ci siano direttivie specifiche (se non ricordo male)?
Sempre rigurado la sensibilità nei confronti degli animali, mia ha detto un'ex collega americana che negli USA non si mangia il coniglio (non so se corrisponda la vero, non ho mai verificato), in quanto considerato alla stregua di un animale da compagnia, mentre dalle mie parti (ma anche nel resto d'italia) è considerato una prelibatezza (specie quando non d'allevamento).
Fabrizio
Warnehmung / Constatazione
Als ich wiederkeherte / War mein Haar noch nicht grau / Da war ich froh. Die Muhen der Gebirge liegen hinter uns / Vor uns liegen die Muhen der Ebenen
Quando ritornai / i miei capelli non erano ancora grigi / ed ero contento. Le fatiche delle montagne sono alle nostre spalle / davanti a noi le fatiche delle pianure
Bertolt Brecht
Saltate pure e con coraggio di testa nel presente che non ritorna per ritrovarvi in un attimo nel cuore stesso dell'eternità...
Bohumil Hrabal (Brno 1914, Praha 1997)

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- araial14
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Mi dispiace,per quel che mi riguarda sono problemi che non mi posso porre,sono vegetariano da sempre,quindi la mia risposta è implicita.beluga ha scritto:Vorrei lanciare una piccola provocazione, che ha poco a che vedere con i test scientifici ma per far riflettere più in generale sulla relatività che gravita attorno alla morale riguardante le condizioni di vita degli animali imposte dall'uomo:
..quando vi mangiate una cotoletta vi cheidete come ha passato le tre settimane il povero pollo che ne costituisce la materia prima? O come, a volte viaggiano certi animali, nopnostante ci siano direttivie specifiche (se non ricordo male)?
Sempre rigurado la sensibilità nei confronti degli animali, mia ha detto un'ex collega americana che negli USA non si mangia il coniglio (non so se corrisponda la vero, non ho mai verificato), in quanto considerato alla stregua di un animale da compagnia, mentre dalle mie parti (ma anche nel resto d'italia) è considerato una prelibatezza (specie quando non d'allevamento).

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Perfetto! Non avresti potuto sintetizzare meglio il mio pensiero. Grazie!Black Magic ha scritto:araial... col senno di poi si dicono tante cose.araial14 ha scritto:E poi,invito i non moralisti a leggersi tutto l'articolo di testa postato,è ammissione stessa dello scienziato che partecipò al test Oleg Gazenko,che fu una cosa inutile.Con il senno del poi si son sacrificate troppe vite,umane o animali che siano.
purtroppo è un senno che si ha sempre "poi", non "prima".
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Bene, non posso fare altro che approvare!
Però non tutti i "moralisti" dispongono della stessa dose di coerenza!
Però non tutti i "moralisti" dispongono della stessa dose di coerenza!
Ultima modifica di beluga il 3 novembre 2007, 12:27, modificato 1 volta in totale.
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Diciamo che, pur terribili in entrambi i casi, valuterei in maniera diversa le condizioni degli animali destinati alla nostra alimentazione rispetto a quelli destinati ai test o per altre destinazioni meno necessarie...beluga ha scritto:Vorrei lanciare una piccola provocazione, che ha poco a che vedere con i test scientifici ma per far riflettere più in generale sulla relatività che gravita attorno alla morale riguardante le condizioni di vita degli animali imposte dall'uomo:
..quando vi mangiate una cotoletta vi cheidete come ha passato le tre settimane il povero pollo che ne costituisce la materia prima? O come, a volte viaggiano certi animali, nopnostante ci siano direttivie specifiche (se non ricordo male)?
Sempre rigurado la sensibilità nei confronti degli animali, mia ha detto un'ex collega americana che negli USA non si mangia il coniglio (non so se corrisponda la vero, non ho mai verificato), in quanto considerato alla stregua di un animale da compagnia, mentre dalle mie parti (ma anche nel resto d'italia) è considerato una prelibatezza (specie quando non d'allevamento).
...nonostane questo cerco comunque, nel limite del possibile, di acquistare e mangiare solo carne e pesce (ma anche uova) derivate da animali allevati in condizioni dignitose.
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Io ho estremizzato (l'ho anche specificato nell'incipit del mio intervento, parlando di provocazione voluta), perchè a valle di tanta indignazione in molti casi c'è un'adeguata dose di ipocrisia
Anch'io la penso come te, Jasair...
Anzi, se io allevassi animali, non credo che poi potrei cibarmene! Mi affezionerei allo stesso modo al maialino che dovessi allevare che al gatto che ronza intorno a casa!
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Fabrizio
Warnehmung / Constatazione
Als ich wiederkeherte / War mein Haar noch nicht grau / Da war ich froh. Die Muhen der Gebirge liegen hinter uns / Vor uns liegen die Muhen der Ebenen
Quando ritornai / i miei capelli non erano ancora grigi / ed ero contento. Le fatiche delle montagne sono alle nostre spalle / davanti a noi le fatiche delle pianure
Bertolt Brecht
Saltate pure e con coraggio di testa nel presente che non ritorna per ritrovarvi in un attimo nel cuore stesso dell'eternità...
Bohumil Hrabal (Brno 1914, Praha 1997)

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- beluga
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E infine, a chiosa dei miei precedenti interventi, e relativamente al caso di cui stiamo discutendo non posso che quotare quanto detto da Black Magic. A tale proposito, mi è venuto in mento un episodio che si è verificato qualche tempo fa...dopo l'introduzione della legge Sirchia sul fumo, mi aveva particolarmente colpito la scena di un film (l'audace colpo dei soliti ignoti, per la cronaca) in cui si vede l'interno di un cinema (dove Mario Salvadori faceva temporaneamente la "maschera") dove tantissime persone fumavamo e veniva considerato la normalità.Black Magic ha scritto:L'errore, a mio avviso, in discorsi come questo è non contestualizzare.
Si tende a giudicare con la morale odierna qualcosa accaduto nel passato.
Un po' come condannare un antico romano per la schiavitù.
Ora non si farebbe più, ma negli anni '50 per testare il "Life Support Sistem" di una capsula spaziale l'unico sistema (forse il più affidabile allora) era metterci una forma di vita complessa che non valesse quanto un umano.
Poi le cose cambiano e sono in costante evoluzione, fortunatamente o meno è irreversibile il processo, e ci si evolve alla luce dei progressi, sia materiali che morali.
Fabrizio
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Ripeto quanto detto precedentemente...se dovevano sperimentare la cellula non c'era bisogno che usassero la cagnetta, bastavano semplicemente dei sensori...se nella cellula registravano una temperatura di 80° o una carenza di ossigeno avrebbero capito ugualmente che c'era un problema...Draklor ha scritto: Assolutamente giusto.
Infatti usare Laika per quel volo spaziale non mi sembra sia mai passato alla storia come il maltrattamento di un animale,quanto piuttosto come una tappa importante nella conquista dello spazio.
Qualcuno dice che non vede l'utilità di mandare un cane nello spazio.
Ecco,a me invece l'utilità sembra molto chiara,ovvero se non ha funzionato qualcosa nella navetta,tanto da provocare la morte di Laika per stress termico,gli scienziati e i tecnici russi hanno capito che c'era qualcosa in quei sistemi che non andava bene e ci si saranno messi a lavorarci sopra per correggere i difetti.
Non vi sembra abbastanza?
Oppure come ho già detto si mandava direttamente un uomo che avrebbe fatto la stessa fine di Laika.
Scegliete voi.
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Dai ragazzi ma smettiamola di piangere sta cagnetta, in fondo era un cane randagio trovato per le vie di Mosca...
Mi pare che stiamo andando fuori dai binari perchè sto povero cane sarebbe in ogni caso morto di fame o di freddo per strada(magari con un'agonia ben più lunga)...francamente tra morire per strada o per un'esperimento spaziale bè credo che sia molto meglio la seconda!!!
Mi pare che stiamo andando fuori dai binari perchè sto povero cane sarebbe in ogni caso morto di fame o di freddo per strada(magari con un'agonia ben più lunga)...francamente tra morire per strada o per un'esperimento spaziale bè credo che sia molto meglio la seconda!!!
Jacopo
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Quando il volo supera la passione, per decollare basta chiudere gli occhi!!

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A parte che randagio non significa per forza destinato a morte certa come hai detto tu (esistono, soltanto nella provincia dove abito, centinaia di gruppi di cani randagi che tutto sommato se la passano bene)...ma anche se fosse...un conto è una morte per cause naturali in un ambiente naturale, un conto è una morte "scientifica" in un ambiente totalmente sconosciuto dopo sollecitazioni assurde e senza nemmeno la possibilità di movimento.Jacopo ha scritto:Dai ragazzi ma smettiamola di piangere sta cagnetta, in fondo era un cane randagio trovato per le vie di Mosca...
Mi pare che stiamo andando fuori dai binari perchè sto povero cane sarebbe in ogni caso morto di fame o di freddo per strada(magari con un'agonia ben più lunga)...francamente tra morire per strada o per un'esperimento spaziale bè credo che sia molto meglio la seconda!!!
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Eh bè indubbiamente un cane randagio se la passa bene: pulci,zecche,malattie,mangiare quello che trova (magari può anche non averle tutte insieme)
Forse è meglio una morte "veloce" che una lenta dovuta a denutrizione,infezioni e malattie varie....suvvia!!!
P.S. quando vengo ad Alghero vedo sti cani randagi e non è che siano tutta sta felicità...per non parlare di quelli che vengono avvelenati con bocconcini impregnati di veleno.....
Forse è meglio una morte "veloce" che una lenta dovuta a denutrizione,infezioni e malattie varie....suvvia!!!
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Attento a non confonderti tra cani randagi e cani abbandonati...i primi difficilmente li vedi a spasso per la città, stanno in branco e spesso vivono in zone dove trovano abbastanza facilmente cibo...Jacopo ha scritto:P.S. quando vengo ad Alghero vedo sti cani randagi e non è che siano tutta sta felicità...per non parlare di quelli che vengono avvelenati con bocconcini impregnati di veleno.....
...i secondi vagano per lo più da soli, spaesati, in città o nelle immediate vicinanze (e sono poi loro che finiscono tragicamente spesso sotto le auto)...e sono sempre loro che, mediamente, vengono avvelenati da quel "simpatico" Essere che è l'uomo (con la u minuscola perchè certa gente non è degna della U maiuscola)
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Perfettamente d'accordo con araial14 (anche io sono vegetariana all'80%, non vi sto a spiegare perché all'80 comunque è mia intenzione diventarlo o cercare di diventarlo del tutto il prima possibile). Chi dice che Laika è pur sempre passata alla storia adotta un punto di vista antropocentrico che è poi quello che grava sugli animali e porta l'uomo a non riconsocere loro una dignità intrinseca. noi siamo superiori e dunque abbiamo diritto di scelta sulle loro vite. Leggere di come le sia scoppiato il cuore dalla paura, incapace di comprendere tutto ciò che le stava capitando e che NON AVEVA SCELTO ha fatto scoppiare il mio di cuore!
Laura

« Non sono ebreo - non ho questo onore » (Charlie Chaplin)
La ricchezza e' un metallo, la gloria un'eco e l'amore un'ombra. [Fernando Pessoa]


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Piccola domandina forse provocatoria: se ci avessero messo un topo si sarebbe alzato ugualmente questo "polverone"???
P.S. chi vi dice che il cane ci sia andato di malavoglia nello spazio?
alla fine è vero che non ha detto si ma neanche di no!!!Per quanto riguarda la paura penso che anche Gagarin ci sia andato vicino con la differenza che sapeva quello che sarebbe accaduto,sapeva della potente spinta, sapeva della mancanza di gravità quindi si era preparato e aveva meno paura perchè sapeva cosa aspettarsi...chiaramente ste cose non le puoi andare a spiegare a un cane...
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- jackiebrown
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Certo è che più un essere senziente è evoluto, più c'è motivo di tenere conto di ciò che prova, proprio perché "prova" di più.
So che non è un punto di vista condivisibile, ad esempio, da fedeli Cristiani... ma è "un" punto di vista... che l'uomo sia solo un gradino un po' più in alto di un cane, che a sua volta è un po' più in alto di un topo... nella grande scala dell'universo. (Segnate pure, eh, potete rivenderla citando la fonte
).
Certo, se ci avessimo messo una pianta... la scienza ci dice che la pianta non "prova". (Eh, c'è sempre chi dice il contrario di qualsiasi cosa...
)
So che non è un punto di vista condivisibile, ad esempio, da fedeli Cristiani... ma è "un" punto di vista... che l'uomo sia solo un gradino un po' più in alto di un cane, che a sua volta è un po' più in alto di un topo... nella grande scala dell'universo. (Segnate pure, eh, potete rivenderla citando la fonte

Certo, se ci avessimo messo una pianta... la scienza ci dice che la pianta non "prova". (Eh, c'è sempre chi dice il contrario di qualsiasi cosa...

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Ora, lol lol a parte, potresti avere la compiacenza e la capacità di dimostrarmi - al di là della battuta - come, da un punto di vista squisitamente logico e fisiologico - quella cagnetta avrebbe potuto dire di no?Jacopo ha scritto: P.S. chi vi dice che il cane ci sia andato di malavoglia nello spazio?![]()
alla fine è vero che non ha detto si ma neanche di no!!!
Questo solo per significare che anche nel fare battute bisogna far caso alle parole, ed ai ragionamenti.....

Sono d'accordo con Black che quell'infelice scelta va (anche) vista alla luce dei tempi... mi sembra comunque di pessimo gusto farsi beffe delle sofferenze - indubbie - di un essere senziente. Che poi quella cagnetta fosse destinata a morire d'inedia per le strade di Mosca, beh, non credo ci sia nessuno che possa affermarlo con certezza...O qualcuno qui è in possesso di capacità predittorie soprannaturali?
Andrea
Dilige et quod vis fac
Sant'Agostino
La libertà è una forma di disciplina
C.S.I.
Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti
Nanni Moretti (in Palombella rossa)
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Non so, mi dà tanto l'idea che da quelle parti, a quei tempi, non fosse facile per nessuno dire di no...aeb ha scritto:Ora, lol lol a parte, potresti avere la compiacenza e la capacità di dimostrarmi - al di là della battuta - come, da un punto di vista squisitamente logico e fisiologico - quella cagnetta avrebbe potuto dire di no?Jacopo ha scritto: P.S. chi vi dice che il cane ci sia andato di malavoglia nello spazio?![]()
alla fine è vero che non ha detto si ma neanche di no!!!
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Mi fa piacere vedere che esistono delle persone che riescono a rendere omologhe intelligenza e sensibilità senza rinunciare ad una giusta dose di condivisibile raziocinio.BRAVO!aeb ha scritto:Ora, lol lol a parte, potresti avere la compiacenza e la capacità di dimostrarmi - al di là della battuta - come, da un punto di vista squisitamente logico e fisiologico - quella cagnetta avrebbe potuto dire di no?Jacopo ha scritto: P.S. chi vi dice che il cane ci sia andato di malavoglia nello spazio?![]()
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Questo solo per significare che anche nel fare battute bisogna far caso alle parole, ed ai ragionamenti.....![]()
Sono d'accordo con Black che quell'infelice scelta va (anche) vista alla luce dei tempi... mi sembra comunque di pessimo gusto farsi beffe delle sofferenze - indubbie - di un essere senziente. Che poi quella cagnetta fosse destinata a morire d'inedia per le strade di Mosca, beh, non credo ci sia nessuno che possa affermarlo con certezza...O qualcuno qui è in possesso di capacità predittorie soprannaturali?
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Vedi...anche questo è un punto che, a me personalmente, fa arrabbiare...il fatto che Laika fosse COMUNQUE condannata a morte certa in quanto non era previsto in nessun modo il rientro della navetta...Draklor ha scritto: Va anche detto inoltre che sullo Sputnik 5 volarono altre 2 cagnette,Belka e Strelka,che rientrarono poi sane e salve.