Forse per maggioranza di chi legge , la notizia non ha molto effetto, ma per qualcuno di noi.......!!!!!!!Torneranno a volare gli SF-260 libici
Revisionare dodici SF-260WL per tre milioni di euro: è questo il primo successo di Alenia Aermacchi in Libia. Il contratto con il ministero della difesa annunciato oggi da Aermacchi è modesto, ma per sua ammissione lascia intravedere prospettive importanti su un mercato a lungo chiuso e che oggi ha bisogno di rinnovare tutte le proprie linee di volo. A partire da quella addestrativa, a lungo basata su SF-260 per il periodo basico e Soko G-2 Galeb per quello avanzato, ma che - osserva Dedalonews - potrebbe essere interessata a prodotti più moderni quali l’Aermacchi M-311 che fu presentato a Tripoli-Mitiga nel dicembre 2006 alla seconda edizione della Libyan Aviation Exhibition (LAVEX 2006).
Tutto questo, forse, nel futuro. Nell’immediato presente c’è l’accordo firmato il 28 luglio a Tripoli comprende la rimessa in efficienza della cellula dei velivoli SF-260 e dei loro sistemi, oltre alla revisione dei motori e delle eliche. I lavori - che saranno effettuati in Libia da personale Aermacchi e della joint venture LIATEC - saranno avviati entro fine 2007 e si svolgeranno in circa un anno, con un rateo approssimativo di un aereo al mese. A testimonianza della robusta costruzione del velivolo, a trent’anni dal loro acquisto in Libia esistono tuttora numerosi SF.260, in parte efficienti ed in parte revisionabili. Alcune difficoltà potrebbero essere venire dall’età di impianti e sistemi, i cui produttori originali in molti casi non esistono più dopo le grandi ristrutturazioni dell’industria aeronautica degli ultimi quindici anni.
La Libyan Italian Advanced Technology Company (LIATEC) è stata lanciata nel 2006 in occasione di un ordine libico per dieci elicotteri con capitale paritetico libico (Libyan Company for Aviation Industry) e italiano (a sua volta diviso in parti uguali tra Finmeccanica e AgustaWestland).
Con 240 SF-260 tra aerei completi (60) e kit (180), la Libia è stata il maggior utilizzatore in assoluto di questo diffusissimo addestratore basico. L’accordo raggiunto nel 1978 con la SIAI Marchetti prevedeva l’addestramento di circa 350 piloti libici. Un contratto libico imponente e per molti versi anticipatore dell’odierno concetto di "chiavi in mano". Oltre alla fornitura degli aerei, la SIAI allestì infatti una linea di montaggio a Sebha. Qui ed a Ghat sorsero due grandi scuole di volo presso le quali gli italiani fornirono servizi di pianificazione e programmazione dell’attività di volo, addestramento, manutenzione e logistica. Tra il 1979 ed il 1985 si avvicendarono in Libia circa 230 italiani tra piloti, specialisti e addetti alla logistica, con un picco di attività e presenze intorno al 1981. L’organizzazione ed il programma addestrativo ricalcavano il modello italiano, ma il brevetto militare veniva conseguito direttamente sul ‘260, senza una fase avanzata a getto.
A questo scopo fu valutato inizialmente l’Aermacchi MB.326, già ampiamente utilizzato da altre nazioni nordafricane, e si pensò poi al nascente S.211. Oggi la revisione dei primi SF.260 potrebbe schiudere le porte al suo successore M-311.
Saluti
Steve
