lingua inglese
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lingua inglese
ciao a tutti, in questi giorni sono stato a bristol in england e come non potevo non visitare il bristol flying centre: come arrivo noto subito su una parete un televisore al plasma con un radar(cose che almeno io nn avevo mai visto in una scuola di volo) e poco dopo veniamo ricevuti da una signorina comincia a parlare mio padre e gli racconta la mia situazione conversione ppl italiano cpl ecc. ma la signorina mi guarda e comincia a farmi delle domande(in inglese) e io muto come un pesce perchè nn capivo una parola di quello che diceva allora lei fa mi dispiace ma senza inglese è inutile che viene morale della favola senza inglese il pilota nn lo vai a fare!!!!!!!!!!! p.s. ad agosto mi trasferirò a bristol per lavorare per 6 mesi e frequenterò un corso di inglese alla BRISTOL UNIVERSITY
[[font=Comic Sans MS][/font]IL SOGNO CONTINUA....
Re: lingua inglese
E io che ti dicevo...roberto9 ha scritto:allora lei fa mi dispiace ma senza inglese è inutile che viene morale della favola senza inglese il pilota nn lo vai a fare!!!!!!!!!!!
ecco perche frequentare un corso in ITALIA non ha senso...poi ragazzi io mi sono stufato di dire andate in Australia, andate in Inghliterra i soldi sono i vostri se poi non trovate lavoro e venite segati dalle compagnie aeree perche non sapete l'inglese e credetemi accade molto molto spesso... allora FATTI VOSTRI!
- eagleflyght
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carmine ha ragione!concordo con lui!
l'inglese è la base per poter fare il pilota,specialmente ora che con la nuova legge ogni pilota deve avere una conoscenza di lameno 4 livello d'inglese...il che vuol dire non saperlo come fosse lingua madre...ma siamo li!!
ragazzi senza inglese non sognate proprio di poter fare i piloti!!
fortunatamente è una cosa alla quale si può porre rimedio!!ma non fossilizzatevi sulle scuole italiane per impararlo..vi servirà a poco!piuttosto viaggiate e scambiate pareri e opinioni con altri ragazzi che parlano inglese,li apprenderete bene!o fatevi un corso all'estero...!
SEE YA MATE!!!
carmine vedi di volar alto!!!
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fortunatamente è una cosa alla quale si può porre rimedio!!ma non fossilizzatevi sulle scuole italiane per impararlo..vi servirà a poco!piuttosto viaggiate e scambiate pareri e opinioni con altri ragazzi che parlano inglese,li apprenderete bene!o fatevi un corso all'estero...!
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- Galaxy
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Re: lingua inglese
Mi pare il minimo sapere l'inglese...roberto9 ha scritto:allora lei fa mi dispiace ma senza inglese è inutile che viene morale della favola senza inglese il pilota nn lo vai a fare!!!!!!!!!!!
- Ben
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Eh si...l'inglese ormai è richiesto nella maggior parte dei lavori. Figuriamoci in campo aeronautico.. Fai bene comunque ad andare in Inghilterra per imparare il globish ed andare a lavorare, è il modo migliore per imparare!
E ascolta Aussie...via dall'Italia!
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Ultima modifica di Ben il 7 maggio 2007, 16:29, modificato 1 volta in totale.
Re: lingua inglese
Beh, ovvio.roberto9 ha scritto: allora lei fa mi dispiace ma senza inglese è inutile che viene morale della favola senza inglese il pilota nn lo vai a fare!!!!!!!!!!!
Mi sembra un'ottima idea!roberto9 ha scritto: p.s. ad agosto mi trasferirò a bristol per lavorare per 6 mesi e frequenterò un corso di inglese alla BRISTOL UNIVERSITY
Questa già mi sembra un'idea un pò meno buona, poi ovviamente dipende da tanti fattori.roberto9 ha scritto: pernso però che i brevetti li prenderò in italia
Ciao.

- Lesier
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Re: lingua inglese
Cavolo..... ma allora sei proprio un genio...... cioè tu vai fino a Bristol per provare a fare i brevetti quando anche un bambino che ha visto Mazinga o i Pokémon una volta nella vita sa che in ambito aeronautico si parla inglese?roberto9 ha scritto:...allora lei fa mi dispiace ma senza inglese è inutile che viene morale della favola senza inglese il pilota nn lo vai a fare!!!!!!!!!!!
'Azz!
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ragazzi comunque vi dico...non schifate l'italia per i brevetti!!è vero che prima non aveva una buona fama...ma ora si sta facendo avanti...se tutti noi ce ne andiamo nessuno potrà mai risollevarla...vero che ci sono molte scuole che fanno finta di addestrare e pensano solo ai soldi...ma penso ovunque sia così dai!!io li prenderò qui..il mio inglese è ottimo perchè ho viaggiato e soggiornato per molto tempo in paesi esteri..e non credo che avrò meno possibilità di quelle persone che faranno i brevetti in australia(senza togliere nulla a te carmine),in inghilterra o in america!
la chiave è l'impegno e la volontà che uno ci mette!!!
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E' vero che non bisogna generalizzare, però da quello che si sente dire in italia le scuole di volo sono macchine per far soldi. L'ho sentito dire anche da un ex pilota. Oramai conviene andare all'estero perchè là puoi essere sicuro di trovare lavoro e non buttare i soldi al vento. Poi se uno vuole farlo in italia e non la pensa come me o altri ben venga...buona fortunaeagleflyght ha scritto:ragazzi comunque vi dico...non schifate l'italia per i brevetti!!è vero che prima non aveva una buona fama...ma ora si sta facendo avanti...se tutti noi ce ne andiamo nessuno potrà mai risollevarla...vero che ci sono molte scuole che fanno finta di addestrare e pensano solo ai soldi...ma penso ovunque sia così dai!!io li prenderò qui..il mio inglese è ottimo perchè ho viaggiato e soggiornato per molto tempo in paesi esteri..e non credo che avrò meno possibilità di quelle persone che faranno i brevetti in australia(senza togliere nulla a te carmine),in inghilterra o in america!
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Lesier io nn sono andato a bristol a fare i corsi sono solo andato a chiedere per curiosità e poi onesteamenti tu guardando mazinga e i pokemon hai capito che nel mondo dell aviazione si parla inglese quindi immagino che tu abbia imparato a volare davanti al nintendo 64
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Volare è bello dovunque, ma chi non c'è mai stato non può sapere quanto è bello volare su L'Aquila,regina d'Abruzzo e delle sue montagne!
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Certo, se lavori nel tuo paese dove una volta uscito dalla cabina tutti parlano la tua lingua, allora è vero, ma se invece lavori all'estero rischieresti di rispondere ad ogni domanda: "Yes, the pen is on the table!"....... e poi, coi libri di testo in inglese come la mettiamo?AQ ha scritto: ... è chiaro che uno meglio si districa con la lingua e meglio è, ma con questo intervento volevo solo dire che per essere piloti non si deve necessariamente essere anche traduttori![]()
!
Ultima modifica di Lesier il 8 maggio 2007, 16:16, modificato 1 volta in totale.
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Comunque mi hai scoperto: sì, io ho iniziato con Star Wars Rebellion, precisamente con l'X-Wing.roberto9 ha scritto:Lesier io nn sono andato a bristol a fare i corsi sono solo andato a chiedere per curiosità e poi onesteamenti tu guardando mazinga e i pokemon hai capito che nel mondo dell aviazione si parla inglese quindi immagino che tu abbia imparato a volare davanti al nintendo 64
Scusa dai sono stato troppo irruento.
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Si lesier, ma i libri di testo, essendo molto tecnici (non sono un romanzo
), sono molto intuitivi.... Io che per ora sono costretto all'elettronica, vedo ad esempio gli immensi data sheet pieni di inglese... Essendo però molto molto tecnici, si capisce il tutto (casomai ci sono parole che nn capisci, ma comunque in generale è semplicissimo) facilmente. Così come le carte aeronautiche oppure il libro di trebbi "corso di radiotelefonia e inglese aeronautico" (ovviamente senza leggere la traduzione
).... Quando si scende chiaramente si parla inglese, ma comunque, anche per pratica, pian piano si impara.... L'importante è avere le basi e fare molta molta pratica.... è un pò cm le prime volte alla radio da allievo... sembra, anche se fai le chiamate in italiano, che ti voglia mangiare, mentre dopo kiakkieri con i controllori
.... Ciao!



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secondo me il problema della lingua e' sottovalutato da molti avete idea di cosa voglia dire sostenere un COLLOQUIO per una compagnia (non necessariamente aerea) in INGLESE?
avete idea che le possibilita' di assunzione si riducono al 2% se non lo sapete...
Ho conosciuto un sacco di ITALIANI con ATPL ICAO e JAA ITALIANI presi nelle piu importanti scuole (Air Vergiate e Professione volare) solo pochi lavorano adesso e tutti per compagnie ITALIANE ( che sono ben poche) e sapete perche le compagnie straniere (in particolar modo le inglesi e filo anglofone ) li hanno scartati?
ECCO RAGAZZI L'INGLESE e' IMPORTANTISSIMO!
Questo per me e' ancora troppo sottovalutato viaggiare sicuramente aiuta ma appena mettete piede in Inghilterra, Usa Australia vi assicuro che siete in trobule gia dal primo giorno se non sapete l'inglese!
sono 5 anni che viaggio di italiani che parlano inglese bene ne ho incontrati meno di 10...
avete idea che le possibilita' di assunzione si riducono al 2% se non lo sapete...
Ho conosciuto un sacco di ITALIANI con ATPL ICAO e JAA ITALIANI presi nelle piu importanti scuole (Air Vergiate e Professione volare) solo pochi lavorano adesso e tutti per compagnie ITALIANE ( che sono ben poche) e sapete perche le compagnie straniere (in particolar modo le inglesi e filo anglofone ) li hanno scartati?
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Questo per me e' ancora troppo sottovalutato viaggiare sicuramente aiuta ma appena mettete piede in Inghilterra, Usa Australia vi assicuro che siete in trobule gia dal primo giorno se non sapete l'inglese!
sono 5 anni che viaggio di italiani che parlano inglese bene ne ho incontrati meno di 10...
Sorry se m'intrometto, I am agreeAussie_Pilot ha scritto: Ho conosciuto un sacco di ITALIANI con ATPL ICAO e JAA ITALIANI presi nelle piu importanti scuole (Air Vergiate e Professione volare) solo pochi lavorano adesso e tutti per compagnie ITALIANE (che sono ben poche) e sapete perche le compagnie straniere (in particolar modo le inglesi e filo anglofone ) li hanno scartati?
ECCO RAGAZZI L'INGLESE e' IMPORTANTISSIMO!
Questo per me e' ancora troppo sottovalutato viaggiare sicuramente aiuta ma appena mettete piede in Inghilterra, Usa Australia vi assicuro che siete in trobule gia dal primo giorno se non sapete l'inglese!
sono 5 anni che viaggio di italiani che parlano inglese bene ne ho incontrati meno di 10...


L'altra sera ero a concerto, alla fine nel foyer uno del pubblico voleva domandare qualcosa a uno dei musicisti (inglesi) ed ha esordito con uno splendido "sorry!", al che sono sbottato automaticamente (c***o, non si dice sorry, e studiare un po' di inglese?"), facendo anche una figuraccia

Comunque hai perfettamente ragione. Ho un po' di amici, con tanto di fonia in inglese che quando vengono a volare in usa non capiscono la radio, e non si fanno capire. E se devono scrivere in inglese diventa qualcosa stile babelfish

Approfitto per rispondere anche a roberto9: volevi andare in usa, cercare di ottenere la green card e non sai l'inglese? Ma come contavi di farla l'intervista?
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magari voleva scusarsi a modo suo che gli aveva tamponato la macchina...N757GF ha scritto:Sorry se m'intrometto, I am agreeAussie_Pilot ha scritto: Ho conosciuto un sacco di ITALIANI con ATPL ICAO e JAA ITALIANI presi nelle piu importanti scuole (Air Vergiate e Professione volare) solo pochi lavorano adesso e tutti per compagnie ITALIANE (che sono ben poche) e sapete perche le compagnie straniere (in particolar modo le inglesi e filo anglofone ) li hanno scartati?
ECCO RAGAZZI L'INGLESE e' IMPORTANTISSIMO!
Questo per me e' ancora troppo sottovalutato viaggiare sicuramente aiuta ma appena mettete piede in Inghilterra, Usa Australia vi assicuro che siete in trobule gia dal primo giorno se non sapete l'inglese!
sono 5 anni che viaggio di italiani che parlano inglese bene ne ho incontrati meno di 10...come si sente dire da tanti italiani, due svarioni in una frase, senza contare la pronuncia
L'altra sera ero a concerto, alla fine nel foyer uno del pubblico voleva domandare qualcosa a uno dei musicisti (inglesi) ed ha esordito con uno splendido "sorry!", al che sono sbottato automaticamente (c***o, non si dice sorry, e studiare un po' di inglese?"), facendo anche una figuraccia
Comunque hai perfettamente ragione. Ho un po' di amici, con tanto di fonia in inglese che quando vengono a volare in usa non capiscono la radio, e non si fanno capire. E se devono scrivere in inglese diventa qualcosa stile babelfish.
Approfitto per rispondere anche a roberto9: volevi andare in usa, cercare di ottenere la green card e non sai l'inglese? Ma come contavi di farla l'intervista?

- taglialuca
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si l'inglese per vivere all'estero in un qualsiasi stato serve e molto, vorrei solo immaginare 2 piloti in cabina di pilotaggio che se c'e un qualcosa che non funziona e devono comunicare con un areoporto non italiano la situazione. ah non contando che in situazioni di stress l'inglese scompare dalla memoria e l'unica cosa che si riesce a dire è mhmhmhm. un'altra cosa simpatica di noi italiani è che quando parliamo inglese il nostro tono di voce aumenta a dismisura come se urlando la gente ci capisca meglio. scusate la divagazione ma insomma come vengono testati i piloti sul loro inglese?
grazie mille e goodnight!
grazie mille e goodnight!

volare in alto, sopra le nuvole
nuova vita negli USA....

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- The Flying Australian
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Ciao a Tutti,
Aggiungo anche la mia di opinione su questo Thread molto interessante, cogliendo l'occasione di rispondere a Taglialuca, ma anche a tutti gli altri. Come sapete oggi i colloqui di lavoro vengono effettuati prima dai "Recruitment centre" ( che testano la personalità in relazione a Human Factor ) e poi dal Chief Pilot, per le comptenze tecniche. Non posso quindi che essere daccordo con Aussie Pilot ( anche io lavoro con quella realtà ed ho volato sia in America che Africa - con il loro inglese così maccheronico, ma sempre migliore del mio, che imbarazzo!) e con coloro che sostengono che i corsi di volo vanno effettuati in un paese che sia anglofono. Oggi le scuole TOP chiedono un livello di Inglese "IELTS 6". Infatti la nostra organizzazione ha inserito, oltre ai corsi di volo, ovviamente, lezioni di Inglese scritto e parlato o con Tutor o con i College. L'Italia prepara i Suoi piloti in maniera efficiente e con vere conoscenze teoriche: ma purtroppo non riusciamo , per colpa della burocrazia, a progredire con i tempi e ad uniformarci con l'Europa e a volare di più a costi più contenuti. Una via di mezzo potrebbe essere una soluzione: si vola un po' in Italia all'inizio e un po all'estero..meglio se venite in Australia!
Aggiungo anche la mia di opinione su questo Thread molto interessante, cogliendo l'occasione di rispondere a Taglialuca, ma anche a tutti gli altri. Come sapete oggi i colloqui di lavoro vengono effettuati prima dai "Recruitment centre" ( che testano la personalità in relazione a Human Factor ) e poi dal Chief Pilot, per le comptenze tecniche. Non posso quindi che essere daccordo con Aussie Pilot ( anche io lavoro con quella realtà ed ho volato sia in America che Africa - con il loro inglese così maccheronico, ma sempre migliore del mio, che imbarazzo!) e con coloro che sostengono che i corsi di volo vanno effettuati in un paese che sia anglofono. Oggi le scuole TOP chiedono un livello di Inglese "IELTS 6". Infatti la nostra organizzazione ha inserito, oltre ai corsi di volo, ovviamente, lezioni di Inglese scritto e parlato o con Tutor o con i College. L'Italia prepara i Suoi piloti in maniera efficiente e con vere conoscenze teoriche: ma purtroppo non riusciamo , per colpa della burocrazia, a progredire con i tempi e ad uniformarci con l'Europa e a volare di più a costi più contenuti. Una via di mezzo potrebbe essere una soluzione: si vola un po' in Italia all'inizio e un po all'estero..meglio se venite in Australia!
Un po' di anni fa, quando ho provato a convertire l'abilitazione strumentale faa in italia, mi era stato detto che dovevo andare a roma a dare l'esame di fornia in inglese. Credevo scherzassero, ma ahime', era proprio vero. Mai piu` fatto conversioni di abilitazioni usa in italiaThe Flying Australian ha scritto: L'Italia prepara i Suoi piloti in maniera efficiente e con vere conoscenze teoriche: ma purtroppo non riusciamo , per colpa della burocrazia, a progredire con i tempi e ad uniformarci con l'Europa

- andrea-fwa
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Non capisco perché è necessaria una tale conoscenza dell'inglese. Per prima cosa (purtroppo) qui in Italia si può contattare l'ATC in italiano. Secondo le frasi che si usano sono sempre le stesse e non cambiano mai: per avere la clearance si dirà sempre "Request clearance...", per sapere la velocità e la direzione del vento "Wind check, please", se non si ha capito "Say again, please", ...
Comunque ci tengo a specificare che in inglese io ho 9
.
Comunque ci tengo a specificare che in inglese io ho 9

Il mondo dell'aviazione parla tutto inglese; manuali, letteratura, dispense tecniche, tutto.Non capisco perché è necessaria una tale conoscenza dell'inglese.
Inoltre non c'è solo la fraseologia internazionale che si usa in volo, che per quanto sia standard, la senti parlare con accenti così diversi che se non sei sveglio non capisci.
Prova a volare negli US, dove in alcune zone il traffico è così elevato che il controllore non aspetta neanche il read back, e se non hai le orecchie diritte non capisci quando parla con te.
E ognitanto qualche controllore si lascia andare a divagazioni... a Miami international, invece del classico "cleared to land 09" mi sono sentito dire "your turn to slam her down on 09 sheriff" (E' il tuo momento di sbatterlo giù sulla zeronove, sceriffo!")
Poi, una volta che sei al suolo, ci sono tante altre cose da dire, all'ufficio controllo traffico, per compilare un piano di volo, per mille altre operazioni che si devono fare.
Il mondo parla inglese, giusto o sbagliato che sia.
In Italia (ma anche altrove) si possono ancora fare le comunicazioni in italiano, ma questo comunque crea confuzione ed incomprensioni se in frequenza c'è traffico internazionale.
Comunque l'inglese è così importante nel nostro mondo che le norme JAR-FCL prevedono che persino l'insegnamento teorico sia svolto in inglese, anche se per il momento si può soprassedere a questa norma.
A me capita di insegnare in inglese, perché operando in una nazione trilingue, alla fine con l'inglese ci si capisce tutti.
- Michele
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andrea-fwa ha scritto:Non capisco perché è necessaria una tale conoscenza dell'inglese. Per prima cosa (purtroppo) qui in Italia si può contattare l'ATC in italiano. Secondo le frasi che si usano sono sempre le stesse e non cambiano mai: per avere la clearance si dirà sempre "Request clearance...", per sapere la velocità e la direzione del vento "Wind check, please", se non si ha capito "Say again, please", ...
Comunque ci tengo a specificare che in inglese io ho 9.
OH ma per te tutto semplice é?

Guarda che mica tutto è sempre alla ''the cat is on the table....where is the cat? On the table''!!
Immaginati di essere in mezzo ad un temporale in avvicinamento ad un aeroporto in inghilterra con una bassissima visibilità mentre configuri l'am il controllo ti cambia la procedura di avvicinamento....mentre l'av ti chiama che stanno ancora ultimando il servizio etc etc....
é come se dicessi che ce vò per guidare? premi il freno e frena premi l'acceleratore e acceleri,giri il volante e vai dove vuoi.... ecco hai già imparato a guidare!
RMKS////
io invece al liceo avevo 5andrea-fwa ha scritto: Comunque ci tengo a specificare che in inglese io ho 9.

questo per dire che non si deve sottovalutare il problema della lingua ma neanche prendersi troppo seriamente perche io al testa IELTS ho preso 8,7 che e'quasi il livello di madre lingua e continuo a migliorare visto che per lavoro, per studio e anche per scelta personale (quando sono in Australia o in Inghliterra IMPONGO anche ai miei amici italiani di parlare in inglese!) parlo ENGLISH any way
Good Luck to everybody
- vihai
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Consiglio a chi fosse curioso una mezz'oretta di ascolto di qualche canale di http://www.liveatc.net/ così ci si rende conto di quanto poco si può capire delle comunicazioni aeronautiche anche conoscendo l'inglese piuttosto bene.
- Ben
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Premesso che ritengo la conoscenza dell'inglese assolutamente necessaria per chi vuole intraprendere una carriera aeronatica, conosco quel sito e ascolto molto frequentemente le comunicazioni. Però non sono convinto che ascoltando le comunicazioni si possa definire se uno conosce o non conosce l'inglese o sia all'altezza. Se tu non ti trovi nella situazione in cui si trova l'aeromobile (quindi non sei nel cockpit) è tanto più difficile capire cosa viene detto tra atc e pilota. Sono sicuro che se una persona (che ovviamente possiede conoscenze aeronautiche e conosce l'inglese discretamente) si trovasse nel cockpit e ascoltasse le comunicazioni capirebbe molto, ma molto di più.vihai ha scritto:Consiglio a chi fosse curioso una mezz'oretta di ascolto di qualche canale di http://www.liveatc.net/ così ci si rende conto di quanto poco si può capire delle comunicazioni aeronautiche anche conoscendo l'inglese piuttosto bene.