Incidente nel paracadutismo
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Re: Incidente nel paracadutismo
Beh in primo luogo agli incidenti di paracadutismo non segue una inchiesta tecnica paragonabile a quella che segue gli incidenti aerei.
Secondariamente i paracadute sono machine semplici e non tendono ad avere malfunzionamenti dopo un buon dispiegamento.
In ultimo luogo è stato detto che si tratta di deduzioni,e non siamo in area tecnica, e ciò che viene riportato viene da gente del settore, non dai giornali.
Secondariamente i paracadute sono machine semplici e non tendono ad avere malfunzionamenti dopo un buon dispiegamento.
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Re: Incidente nel paracadutismo
Oggi sono stato a Terni con l'aereo e il colpo si sente in tutta la comunità. Parlando un pò in giro l'ipotesi di un errore di manovra in atterraggio è quella più creditata, anche dai testimoni. Ho visto l'ambiente, e non sono dei pazzi scatenati, non si può attribuire nulla all'aviosuperfice piuttosto che al gruppo. Anzi, ho visto molta professionalità sia per il paracadutismo che per la scuola VDS.
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Re: Incidente nel paracadutismo
poveraccio,era molto meno peggio della sua nomea di "grande fratellizzato".Si stava costruendo una bella carriera nonostante certe inimicizie potenti.Peccato.
Moriremo tutti.E le stelle si spegneranno poco a poco.
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Re: Incidente nel paracadutismo
tartan ha scritto: (omissis) pensai che non avrei potuto sopportare l'addestramento paramilitare che veniva usato... Ora ritengo che la selezione che derivava da quel tipo di preparazione era quasi una sicurezza aggiunta...
...cioè un ruolo simbolicamente alla fin fine paterno, autorevole, se vogliamo da vero "capobranco" nel senso etologico del termine, che per me dovrebbe contraddistinguere ogni guida/istruttore/supervisore tecnico.
Come - si favoleggia, non l'ho mai sperimentato di persona - che sappia sempre essere un vero Gran Maestro di arti marziali nei confronti dei suoi discepoli prima che allievi.
Quella del Maestro è una figura che viene spesso banalizzata in filmetti del genere dei vari "Karate Kid", in cui gli aspetti di filiale deferenza e fiducia che il discente ha nei confronti del docente costituiscono un fattore di mitigazione degli istinti derivanti dagli aspetti caratterialmente... ormonali della gioventù.
Certo, gli aspetti "paramilitari" con le ostentate durezze spesso formalmente inutili, potrebbero essere rimpiazzati da metodi più moderni ma non meno "seri e alla bisogna efficacemente intransigenti" di porre il rapporto con le regole del gioco finalizzate a che tutto vada sempre bene e che soprattutto non ci si faccia male.
Che dovrebbe far parte di una sorta di mantra di fondo in tutto l'addestramento per ogni sport o disciplina - sono molte - che possa se malgestita condurre a convivere con rischi inaccetabili.
Perfetto.tartan ha scritto: Per concludere... (omissis) ...non è la disciplina che è pericolosa, ma come ci si prepara mentalmente ad affrontarla e, forse, non è sufficiente elencare le probabili emergenze e insegnare il modo di affrontarle, ma occorrerebbe anche un aiuto formativo che conduca ad una maggiore consapevolezza sui propri limiti del momento e soprattutto sulla effettiva necessità di scoprirne altri più avanzati.
Spero che la prematura morte di quel ragazzone vitale ed esuberante possa produrre, oltre al lutto e alla terribile "aggressione" all'equilibrio affettivo della sua figliola, anche un momento di riflessione aggiuntiva in chi gli adepti di quello sport ha scelto, per professione, per passione o tutti e due, di contribuire a formare.
Sarebbe un vantaggio per tutti, penso senza controindicazioni.
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Re: Incidente nel paracadutismo
Quoto e sottoscrivo gli splendidi interventi di Tartan e Valerio.
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Re: Incidente nel paracadutismo
Sono dispiaciuto anch'io per quanto successo.
Leggendo i commenti mi è sembrato di capire che l'errore è avvenuto durante l'esecuzione di una particolare manovra a bassa quota.
Da lì mi sono chiesto: qual'è la praticità di fare quella manovra a bassa quota (dove in caso di "guai" non c'è più limite per salvarsi)?
Non si può farla/simularla a quota più alta?
Detto in parole semplici a cosa serve veramente quella manovra?
E' proprio essenziale imparare a farla (a bassa quota per giunta), e perchè?
(sono domande eh, non critiche)

Leggendo i commenti mi è sembrato di capire che l'errore è avvenuto durante l'esecuzione di una particolare manovra a bassa quota.
Da lì mi sono chiesto: qual'è la praticità di fare quella manovra a bassa quota (dove in caso di "guai" non c'è più limite per salvarsi)?
Non si può farla/simularla a quota più alta?

Detto in parole semplici a cosa serve veramente quella manovra?
E' proprio essenziale imparare a farla (a bassa quota per giunta), e perchè?

(sono domande eh, non critiche)
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Re: Incidente nel paracadutismo
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Re: Incidente nel paracadutismo
Aggiungerei, Aldus:Aldus ha scritto:Sono dispiaciuto anch'io per quanto successo.![]()
Leggendo i commenti mi è sembrato di capire che l'errore è avvenuto durante l'esecuzione di una particolare manovra a bassa quota.
Da lì mi sono chiesto: qual'è la praticità di fare quella manovra a bassa quota (dove in caso di "guai" non c'è più limite per salvarsi)?
Non si può farla/simularla a quota più alta?![]()
Detto in parole semplici a cosa serve veramente quella manovra?
E' proprio essenziale imparare a farla (a bassa quota per giunta), e perchè?
![]()
(sono domande eh, non critiche)
E' proprio essenziale imparare a farla (a bassa quota per giunta), per un appassionato-amatore e non per un parà della Folgore?
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Re: Incidente nel paracadutismo
Quello che segue è solo una mia idea e non vuole essere assolutamente una risposta.Aldus ha scritto:Sono dispiaciuto anch'io per quanto successo.![]()
Leggendo i commenti mi è sembrato di capire che l'errore è avvenuto durante l'esecuzione di una particolare manovra a bassa quota.
Da lì mi sono chiesto: qual'è la praticità di fare quella manovra a bassa quota (dove in caso di "guai" non c'è più limite per salvarsi)?
Non si può farla/simularla a quota più alta?![]()
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E' proprio essenziale imparare a farla (a bassa quota per giunta), e perchè?
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(sono domande eh, non critiche)
Penso che si tratti di spettacolo, del rischio portato al livello dello spettatore, del brivido che prova l'esecutore condiviso con chi osserva e applaude.
In fondo dovrebbe essere lo stesso motivo che spinge alle acrobazie aeree e agli spettacoli aeronautici. Anche se le acrobazie nascono come addestramento alla guerra aerea, in mancanza di guerra vengono riproposte come spettacolo, e più sono difficili da compiere, maggiore è l'apprezzamento da parte del pubblico.
Anche il paracadutismo, oltre che un piacere personale, è diventata una disciplina spettacolare e come tale deve sempre rinnovarsi e proporre figure nuove.
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
http://web.tiscali.it/windrider/
Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.
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Re: Incidente nel paracadutismo
Se ne parla anche qui:
http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.php?f=65&t=33204
Non sapendo quale delle due fosse la destinazione corretta, l'ho postata in entrambi i thread.
http://www.md80.it/bbforum/viewtopic.php?f=65&t=33204
Non sapendo quale delle due fosse la destinazione corretta, l'ho postata in entrambi i thread.
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Re: Incidente nel paracadutismo
Anche ioMaxx ha scritto:Quoto e sottoscrivo gli splendidi interventi di Tartan e Valerio.
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Re: Incidente nel paracadutismo
Evvai, tutti in poltrona per proteggere dei figli i quali saranno anch'essi in poltrona ben protetti per produrre altri figli in poltrona.Maxx ha scritto:E' una questione di senso di responsabilità.
Io la vedo in modo diverso, io mi diverto e mi godo la vita, mi assumo anche qualche rischio, e lascio che i miei figli facciano altrettano e si godano la loro vita.
Tutto sta nel valutare quanto è il rischio e cosa si ha in cambio. Praticare sport come quello (o come il volo, a motore o senza) sono tutte attività non prive di rischio ma sono tanto belle che sarebbe stupido privarsene per un ragionamento come quello di cui sopra.
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Re: Incidente nel paracadutismo
Rabbrividisco alle tue parole Max ... Stai facendo esempi che non stanno ne in cielo e ne in terra.Maxx ha scritto:E' una questione di senso di responsabilità. Buttarsi col paracadute non è esattamente come andare a pesca, farsi un giro in moto o pilotare un aeroplano da turismo. Le riflessioni di Luca di poco fa sono come sempre nel suo caso sensatissime e le condivido al 100%. La vita è la propria e ognuno ci va quello che vuole, ma ci sono casi in cui la propria vita appartiene ed è fondamentale anche per altre persone, come ad esempio i figli, ed è il caso di non esporla a rischi eccessivi. La propria vita va protetta nel proprio interesse e nell'interesse di chi in vario modo dipende da noi.flyingbrandon ha scritto:ho capito il senso pero', onestamente, non sono d'accordo con te....Maxx ha scritto:Diciamo una cosa semplice. Hai 35 anni, hai fatto una vita da star televisiva nella quale verosimilmente non ti sei fatto mancare nulla, hai una bellissima compagna e un figlio di pochi anni. Puoi anche piantarla di farti spremere le ghiandole surrenali per produrre adrenalina.

Se te ne vuoi stare con la pellaccia al sicuro non devi proprio uscire di casa. In modo molto profano ho sentito parlare più di incidenti di ultraleggeri ed aerei da turismo che di paracadutisti.
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Re: Incidente nel paracadutismo
Ti prego, qui si parla di un lutto, non buttiamola in polemica "per forza". Certo che hai un caratterino, tu... adesso capisco perché ogni tanto ti "becchi" aspramente con qualcuno...vihai ha scritto:Evvai, tutti in poltrona per proteggere dei figli i quali saranno anch'essi in poltrona ben protetti per produrre altri figli in poltrona.
Noi si parlava di approccio al rischio, di senso del limite, di percezione del proprio limite e rapporto con essa, di formazione finalizzata alla sicurezza. Che son tutte cose che, mi pare, quando scrivi di volo a vela propugni con saggezza anche tu. E di manovre estreme in rapporto alla propria capacità e preparazione, che sono una manifestazione di guasconeria.
Non di "non fare", che equivale a rinunciare a vivere.
A restarsene in poltrona ben protetti, non necessariamente si fa la scelta migliore (pensa a chi la notte del 6 aprile '09 fosse stato, all'Aquila buono buono a guardare la TV in poltrona dentro certe palazzine costruite sottospecifica, che si son puntualmente sbriciolate). E a restare in poltrona, le carotidi e le coronarie delle due si attappano di colesterolo LDL molto più precocemente. La poltrona accorcia la vita (la TV invece rinsecchisce il cervello).
E perché uno dovrebbe privarsene? Ci si riferiva ad altro, e mi sembrava che i post sinora comparsi (li hai letti tutti? Prima arriva in fondo, poi ti fai una idea corretta di quel che pensa il prossimo, poi rispondi a tono) fossero esaustivi. Se così non è stato, chiedo venia.vihai ha scritto:Tutto sta nel valutare quanto è il rischio e cosa si ha in cambio. Praticare sport come quello (o come il volo, a motore o senza) sono tutte attività non prive di rischio ma sono tanto belle che sarebbe stupido privarsene per un ragionamento come quello di cui sopra.
Passa un'ottima serata con la compagnia che più ti piace.

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Re: Incidente nel paracadutismo
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notare l'altezza alla quale si inizia la manovra e l'impressionante velocità che si prende in pochissimi istanti!
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Re: Incidente nel paracadutismo
Prima di tutto vorrei esprimere il mio cordoglio per la scomparsa di Pietro Taricone.
In secondo luogo... Ma non è che si stia parlando di aria fritta? E' successo un incidente, banale, tragico... Ma nient'altro di più. E' stato un errore umano, di cui ormai la disquisizione pura non trova il senso che si sta cercando disperatamente. Succede. Fa parte della vita e bisogna accettarlo.
Quanti incidenti capitano, proprio in questo momento? Quanti investimenti di persone? Quante cadute in moto, in bicicletta, a piedi persino? Quanti infarti cardiaci in persone giovani ( magari forti fumatori)? Quanti incidenti in acqua, sulle piste da sci?
La percezione del rischio è strettamente personale. E nemmeno condivisibile.
In secondo luogo... Ma non è che si stia parlando di aria fritta? E' successo un incidente, banale, tragico... Ma nient'altro di più. E' stato un errore umano, di cui ormai la disquisizione pura non trova il senso che si sta cercando disperatamente. Succede. Fa parte della vita e bisogna accettarlo.
Quanti incidenti capitano, proprio in questo momento? Quanti investimenti di persone? Quante cadute in moto, in bicicletta, a piedi persino? Quanti infarti cardiaci in persone giovani ( magari forti fumatori)? Quanti incidenti in acqua, sulle piste da sci?
La percezione del rischio è strettamente personale. E nemmeno condivisibile.
Ho pianto, ho riso... Ho fatto scelte sbagliate, altre giuste... Sono amico di molti, voglio bene a pochi, non odio nessuno... Parlo poco ma dico sempre quello che penso... Qualcuno mi vuole bene, altri mi detestano... Pazienza è la vita!
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Re: Incidente nel paracadutismo
Ragazzi, da quello che leggo, è un incidente dovuto all'esecuzione di una determinata manovra senza margini di sicurezza. Taricone (pace all'anima sua), imho, è rimasto vittima del solito gancio basso che ha ammazzato parecchie persone prima di lui e parecchie ne ammazzerà.
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Re: Incidente nel paracadutismo
drucks87 ha scritto:gancio 1
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notare l'altezza alla quale si inizia la manovra e l'impressionante velocità che si prende in pochissimi istanti!
Impressionanti quei video... probabilmente Pietro ha iniziato tardi quella manovra e si è schiantato... ho provato ad immaginarmi il paracadutista dei video, soprattutto nel secondo, come se si trovasse qualche metro più in basso... la botta sarebbe stata tremenda... se è andata così almeno Pietro non deve aver sofferto molto... sicuramente svenuto all'impatto... povero...

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Re: Incidente nel paracadutismo
La manovra in questione è totalmente inutile al fine dello sport paracadutistico, se per questo si intende saltare da un aeroplano e volare per 60 secondi. Negli anni il miglioramento dei materiali e delle tecnologie ha portato allla produzione di vele con prestazioni di volo avanzate. Tali prestazioni durante l'atterraggio sono però ottenibili solo caricando di energia il sistema vela-paracadute e a questo serve questa manovra. Stiamo parlando di una branca di questo sport assolutamente a parte, spettacolare ma che esula dal solo saltare dagli aerei. Puoi fare migliaia di lanci con materiali più tranquilli (e tendenzialmente più sicuri ma quì entriamo nel tecnico) ed amare questo sport. o puoi fare anche questo secondo sport che si svolge a vela aperta, che richiede competenze e ti espone a rischi diversi.Maxx ha scritto:Aggiungerei, Aldus:Aldus ha scritto:Sono dispiaciuto anch'io per quanto successo.![]()
Leggendo i commenti mi è sembrato di capire che l'errore è avvenuto durante l'esecuzione di una particolare manovra a bassa quota.
Da lì mi sono chiesto: qual'è la praticità di fare quella manovra a bassa quota (dove in caso di "guai" non c'è più limite per salvarsi)?
Non si può farla/simularla a quota più alta?![]()
Detto in parole semplici a cosa serve veramente quella manovra?
E' proprio essenziale imparare a farla (a bassa quota per giunta), e perchè?
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(sono domande eh, non critiche)
E' proprio essenziale imparare a farla (a bassa quota per giunta), per un appassionato-amatore e non per un parà della Folgore?
Purtroppo gli atterraggi high performance sono molto spettacolari (se porti la pischella in drop zone fa scena) e quindi attira coloro che gradiscono farsi vedere, soprattutto tra i giovani. Anche io ho vissuto il fascino di queste pratiche, ma probabilmente vivendo questo sport fin da piccolo, in una cultura di sicurezza insegnatami da mio padre e amando la caduta libera non ho mai sentito l'esigenza di praticare il volo a vela aperta (all'infuri del necessario ovviamente).
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Re: Incidente nel paracadutismo
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Re: Incidente nel paracadutismo
giusto per fare un pò di chiarezza, in base a questo ragionamento arriveresti immediatamente alla conclusione che volare su un aeroplano è maledettamente più pericoloso di buttarsi col paracadute.Luke3 ha scritto:Non ho le conoscenze specifiche per giustificare la mia affermazione ma personalmente si, lo ritengo pericoloso. Più che altro perchè sei appeso al funzionamento ottimale di un singolo fattore (due se ci mettiamo il paracadute di riserva) e nel mio modo di vedere le cose c'è troppo poco margine.
Non ci tengo a lottare contro i mulini a vento, se uno pensa che uno sport è pericoloso, c'è ben poco da fare, lo riscontro in prima persona nell'attività che pratico e quindi non mi illudo di far cambiare idea a nessuno, però il passaggio quotato qui sopra è palesemente sbagliato, e rischia di creare maggiore confusione in chi già vede "da pazzi" questa attività.
Voglio aggiungere solo una cosa: secondo me, sempre per esperienza personale, il vero ed unico rischio di certi sport è l'indescrivibile libidine che essi possono produrre e ciò che questo può comportare; la vera sicurezza dipende quindi dalla capacità del singolo individuo di valutare le proprie capacità senza farsi prendere la mano, sapendo qualche volta dire di no.
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Re: Incidente nel paracadutismo
Piccolo OT: Pietro era praticamente mio conterraneo, essendo nato a Trasacco, in provincia dell'Aquila. Quindi, un pensiero a lui, a Kasia, e ai suoi famigliari ed amici da un abruzzese appassionato di volo come lui.
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Acquistiamo il diritto di criticare severamente una persona solo quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione ed un'assoluta tolleranza. MOHANDAS KARAMCHAND GANDHI

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Re: Incidente nel paracadutismo
Gentile utente "Daniez", il sottoscritto non ha mai usato parole simili per commentare Suoi post che avrebbero meritato questo ed altro. E sa perchè? Perchè il sottoscritto, utente "Maxx", rispetta le opinioni di ciascuno. E' quindi pregato di fare altrettanto, senza canzonare quelle degli altri. Non se ne sente il bisogno.daniez ha scritto: Rabbrividisco alle tue parole Max ... Stai facendo esempi che non stanno ne in cielo e ne in terra.
Se te ne vuoi stare con la pellaccia al sicuro non devi proprio uscire di casa. In modo molto profano ho sentito parlare più di incidenti di ultraleggeri ed aerei da turismo che di paracadutisti.
Chiedo preliminarmente scusa agli Amministratori per questo mio post: di solito non rispondo ai dileggi che molti utenti compiono nei confronti di mie libere opinioni. Stavolta ho fatto un'eccezione che non si ripeterà.
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Re: Incidente nel paracadutismo
Grazie mille per la spiegazione!noone ha scritto:La manovra in questione è totalmente inutile al fine dello sport paracadutistico, se per questo si intende saltare da un aeroplano e volare per 60 secondi. Negli anni il miglioramento dei materiali e delle tecnologie ha portato allla produzione di vele con prestazioni di volo avanzate. Tali prestazioni durante l'atterraggio sono però ottenibili solo caricando di energia il sistema vela-paracadute e a questo serve questa manovra. Stiamo parlando di una branca di questo sport assolutamente a parte, spettacolare ma che esula dal solo saltare dagli aerei. Puoi fare migliaia di lanci con materiali più tranquilli (e tendenzialmente più sicuri ma quì entriamo nel tecnico) ed amare questo sport. o puoi fare anche questo secondo sport che si svolge a vela aperta, che richiede competenze e ti espone a rischi diversi.Maxx ha scritto:Aggiungerei, Aldus:Aldus ha scritto:Sono dispiaciuto anch'io per quanto successo.![]()
Leggendo i commenti mi è sembrato di capire che l'errore è avvenuto durante l'esecuzione di una particolare manovra a bassa quota.
Da lì mi sono chiesto: qual'è la praticità di fare quella manovra a bassa quota (dove in caso di "guai" non c'è più limite per salvarsi)?
Non si può farla/simularla a quota più alta?![]()
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E' proprio essenziale imparare a farla (a bassa quota per giunta), e perchè?
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E' proprio essenziale imparare a farla (a bassa quota per giunta), per un appassionato-amatore e non per un parà della Folgore?
Purtroppo gli atterraggi high performance sono molto spettacolari (se porti la pischella in drop zone fa scena) e quindi attira coloro che gradiscono farsi vedere, soprattutto tra i giovani. Anche io ho vissuto il fascino di queste pratiche, ma probabilmente vivendo questo sport fin da piccolo, in una cultura di sicurezza insegnatami da mio padre e amando la caduta libera non ho mai sentito l'esigenza di praticare il volo a vela aperta (all'infuri del necessario ovviamente).
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Re: Incidente nel paracadutismo
Vuoi farlo? Fallo. Fine della discussione. Io non voglio farlo. Idem come sopra. Tralascio lo "stupido" che anche tu mi attribuisci.vihai ha scritto:Evvai, tutti in poltrona per proteggere dei figli i quali saranno anch'essi in poltrona ben protetti per produrre altri figli in poltrona.Maxx ha scritto:E' una questione di senso di responsabilità.
Io la vedo in modo diverso, io mi diverto e mi godo la vita, mi assumo anche qualche rischio, e lascio che i miei figli facciano altrettano e si godano la loro vita.
Tutto sta nel valutare quanto è il rischio e cosa si ha in cambio. Praticare sport come quello (o come il volo, a motore o senza) sono tutte attività non prive di rischio ma sono tanto belle che sarebbe stupido privarsene per un ragionamento come quello di cui sopra.
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Re: Incidente nel paracadutismo
Ma a dire il vero Maxx, e chiedo scusa anticipatamente per l'intromissione, hai postato dei commenti, a mio avviso ( e forse anche ad altri) un pò nebulosi, che hanno scaturito qualche perplessità, non per mancanza di rispetto delle opinioni altrui ( indispensabile questo principio), ma appunto per un concetto che hai espresso in modo talvolta contradditorio. Sulle modalità di risposta non mi soffermo per ovvi motivi.
Ho pianto, ho riso... Ho fatto scelte sbagliate, altre giuste... Sono amico di molti, voglio bene a pochi, non odio nessuno... Parlo poco ma dico sempre quello che penso... Qualcuno mi vuole bene, altri mi detestano... Pazienza è la vita!
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Re: Incidente nel paracadutismo
1- Non lo faccio "per forza"Valerio Ricciardi ha scritto:Ti prego, qui si parla di un lutto, non buttiamola in polemica "per forza".vihai ha scritto:Evvai, tutti in poltrona per proteggere dei figli i quali saranno anch'essi in poltrona ben protetti per produrre altri figli in poltrona.
2- Qui si parla, il fatto che ci sia di mezzo un lutto non obbliga ad essere tutti buoni e amorevoli
L'alternativa è essere ipocrita. Mi preferiresti ipocrita? Sono bravo con il sarcasmo invisibile, sai?Certo che hai un caratterino, tu... adesso capisco perché ogni tanto ti "becchi" aspramente con qualcuno...
Mi pare che il discrso fosse proprio quello: perché fare attività con rischio quando si può e si dovrebbe stare a casa per la sicurezza dei figli?E perché uno dovrebbe privarsene?
- vihai
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Re: Incidente nel paracadutismo
Eh no, la tua affermazione non era riferita solo a te stesso ma dava un giudizio su come altri avrebbero dovuto comportarsi.Maxx ha scritto: Vuoi farlo? Fallo. Fine della discussione. Io non voglio farlo. Idem come sopra.
La frase è: "...è stupido privarsene". Sì lo ritengo un comportamento stupido. Non posso?Tralascio lo "stupido" che anche tu mi attribuisci.
Sono le persone che vanno rispettate, non le opinioni. È un noto misunderstanding. Tu puoi avere tutte le opinioni che vuoi, nel momento in cui le esprimi devi accettare che gli altri le attacchino anche con forza.Gentile utente "Daniez", il sottoscritto non ha mai usato parole simili per commentare Suoi post che avrebbero meritato questo ed altro. E sa perchè? Perchè il sottoscritto, utente "Maxx", rispetta le opinioni di ciascuno.
Ciao,
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Re: Incidente nel paracadutismo
Saggia e condivisa riflessione.tristar ha scritto: la vera sicurezza dipende quindi dalla capacità del singolo individuo di valutare le proprie capacità senza farsi prendere la mano, sapendo qualche volta dire di no.


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Re: Incidente nel paracadutismo
Gentile utente Max avrò sbagliato i modi ma la sostanza non cambia...
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Re: Incidente nel paracadutismo
Un pensiero. Sopratutto per i familiari. Forse dovremmo limitarci a questo
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Re: Incidente nel paracadutismo
La posizione di Maxx mi trova sostanzialmente d'accordo, ci sono certe responsabilità che non dovrebbero essere sottovalutate. E in questo mi riallaccio con forza alle parole usate da Valerio, che come spesso accade ha centrato in pieno la questione. Non possiamo estremizzare il concetto di "fare" o "non fare". Posso essere d'accordo con te che si, è "stupido" privarsene, ma allo stesso tempo non bisogna eccedere e sostanzialmente passare oltre a quella che è la propria preparazione e le proprie capacità. Questo valga non solo per il parcadutismo ma in linea teorica generale. Una sorta di interruttore che interviene e ti "blocca" al momento giusto.... quello stesso interruttore che quando avevo 22-23 anni non scattava quando magari schiacciavo in autostrada il pedale della mia macchina fino ai 220 km/h e che adesso a 34, con "famigghia" e quindi responsabilità a carico, scatta se passo i 160...... (il che non vuol dire fossilizzarsi a 130 km/h - autovelox permettendovihai ha scritto:Eh no, la tua affermazione non era riferita solo a te stesso ma dava un giudizio su come altri avrebbero dovuto comportarsi.Maxx ha scritto: Vuoi farlo? Fallo. Fine della discussione. Io non voglio farlo. Idem come sopra.
La frase è: "...è stupido privarsene". Sì lo ritengo un comportamento stupido. Non posso?Tralascio lo "stupido" che anche tu mi attribuisci.
Sono le persone che vanno rispettate, non le opinioni. È un noto misunderstanding. Tu puoi avere tutte le opinioni che vuoi, nel momento in cui le esprimi devi accettare che gli altri le attacchino anche con forza.Gentile utente "Daniez", il sottoscritto non ha mai usato parole simili per commentare Suoi post che avrebbero meritato questo ed altro. E sa perchè? Perchè il sottoscritto, utente "Maxx", rispetta le opinioni di ciascuno.
Ciao,


"Non fare" equivale effettivamente a diventare quel soggetto amorfo inglobato da una poltrona e rimbesuito dalla TV, ma il "fare" NON dovrebbe significare varcare un limite di sicurezza che con tutta probabilità ci porta verso una conseguenza estrema, per noi stessi e per gli altri, che si troveranno, successivamente ed inevitabilmente, a convivere con un terribile vuoto.
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Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato!
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Re: Incidente nel paracadutismo
Si, tutto giusto... Ma l'esperienza è la somma dei nostri errori ed è strettamente correlata al carattere della persona. La percezione del rischio quindi, e ne sono convintissimo, è assolutamente personale, modificata si da molti fattori, ma non condivisibile in linea generale. Un esempio? L'atleta deceduto poco tempo fa sullo slittino?... Può darsi che la famiglia sia uno di questi fattori, ma direi che non ne è il principale. Del resto anch'io, che non ho prole, non mi avvento più come un tempo in situazioni diciamo "estreme", perchè si è modificata la percezione del rischio. E tutti siamo soggetti a questo. Padri di famiglia o meno!
Come disse Antoine de Saint Exupery :"Noi siamo oggetti dell'incoerenza generale... Noi siamo pezzi d'una grande costruzione, ma per vederne l'insieme ci vuole più tempo, più silenzio e un distacco maggiore"
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Ho pianto, ho riso... Ho fatto scelte sbagliate, altre giuste... Sono amico di molti, voglio bene a pochi, non odio nessuno... Parlo poco ma dico sempre quello che penso... Qualcuno mi vuole bene, altri mi detestano... Pazienza è la vita!
- cico140976
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Re: Incidente nel paracadutismo
Questo è ovvio, proprio per questo l'età "dovrebbe" essere di un qualche aiuto, ma quello che intendevo io è che a prescindere dalla propria percezione del rischio, avere le responsabilità di una famiglia (in questo caso una compagna - che peraltro era compartecipante alle esperienze estreme di Taricone - e una figlia di soli 6 anni), dovrebbero comunque portare la persona a spostare la soglia dell' "asticella" un pelo più in basso.ELTAR ha scritto:Del resto anch'io, che non ho prole, non mi avvento più come un tempo in situazioni diciamo "estreme", perchè si è modificata la percezione del rischio. E tutti siamo soggetti a questo. Padri di famiglia o meno!
Che, ribadisco, non significa "non fare", bensì "fare" con più responsabilità, evitando comportamenti che arrivano al limite della "guasconeria" (Valerio Ricciardi mi perdonerà per aver usato una terminologia da lui proposta in questa discussione).
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