Aereo della TAM si schianta a San Paolo
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Lo scalo brasiliano, riservato ai voli interni, non è nuovo a simili incidenti
Congonhas, piste scivolose e spazio limitato
La pista principale riaperta 20 giorni fa dopo 2 mesi di lavori, ma non ultimata. Lunedì un ATR-42 era finito fuori pista senza danni
SAN PAOLO - L'aeroporto di Congonhas, teatro della sciagura costata la vita ad almeno duecento persone, non è nuovo a incidenti simili a quello di martedì sera. Riservato ai voli interni, lo scalo sorge in mezzo all'abitato e in passato si sono registrati diversi incidenti dovuti proprio allo spazio limitato in cui gli aerei sono costretti a manovrare. Nel 1996 un Fokker uscì di pista andando a schiantarsi contro un palazzo: morirono novantanove persone.
PISTA RIAPERTA 20 GIORNI FA E NON ULTIMATA - La pista principale dell'aeroporto, teatro del disastro dell'Airbus, era stata riaperta venti giorni fa dopo due mesi di lavori, ma non era ancora ultimata. Mancavano ancora le scanalature che avrebbero dovuto impedire l'accumulo di acqua piovana, la causa più probabile dell'incidente odierno. Proprio due giorni fa un ATR-42 della compagnia brasiliana Pantanal era scivolato e finito fuori pista a causa della pioggia violenta che si stava abbattendo su San Paolo, senza peraltro subire danni e senza conseguenze per i passeggeri. È la sesta volta in quattro anni che aerei finiscono fuori pista a Congonhas.
COME A BUENOS AIRES NEL '99 - Un incidente simile a quello avvenuto a San Paolo è avvenuto il 30 agosto 1999 a Buenos Aires, per un mancato decollo, con un saldo di una settantina di morti. In quella circostanza un Boeing 737 della compagnia argentina Lapa con 103 persone a bordo non riuscì a decollare dall'aeroporto nazionale Jorge Newberry, continuando la sua corsa alla fine della pista, e schiantandosi in fiamme contro un terrapieno dopo aver attraversato un'autostrada e travolto automezzi e passanti. L'impatto, che provocò un incendio in cui morì la maggior parte dei passeggeri, avvenne a poche decine di metri da un distributore di benzina che però rimase indenne.
http://www.corriere.it
Congonhas, piste scivolose e spazio limitato
La pista principale riaperta 20 giorni fa dopo 2 mesi di lavori, ma non ultimata. Lunedì un ATR-42 era finito fuori pista senza danni
SAN PAOLO - L'aeroporto di Congonhas, teatro della sciagura costata la vita ad almeno duecento persone, non è nuovo a incidenti simili a quello di martedì sera. Riservato ai voli interni, lo scalo sorge in mezzo all'abitato e in passato si sono registrati diversi incidenti dovuti proprio allo spazio limitato in cui gli aerei sono costretti a manovrare. Nel 1996 un Fokker uscì di pista andando a schiantarsi contro un palazzo: morirono novantanove persone.
PISTA RIAPERTA 20 GIORNI FA E NON ULTIMATA - La pista principale dell'aeroporto, teatro del disastro dell'Airbus, era stata riaperta venti giorni fa dopo due mesi di lavori, ma non era ancora ultimata. Mancavano ancora le scanalature che avrebbero dovuto impedire l'accumulo di acqua piovana, la causa più probabile dell'incidente odierno. Proprio due giorni fa un ATR-42 della compagnia brasiliana Pantanal era scivolato e finito fuori pista a causa della pioggia violenta che si stava abbattendo su San Paolo, senza peraltro subire danni e senza conseguenze per i passeggeri. È la sesta volta in quattro anni che aerei finiscono fuori pista a Congonhas.
COME A BUENOS AIRES NEL '99 - Un incidente simile a quello avvenuto a San Paolo è avvenuto il 30 agosto 1999 a Buenos Aires, per un mancato decollo, con un saldo di una settantina di morti. In quella circostanza un Boeing 737 della compagnia argentina Lapa con 103 persone a bordo non riuscì a decollare dall'aeroporto nazionale Jorge Newberry, continuando la sua corsa alla fine della pista, e schiantandosi in fiamme contro un terrapieno dopo aver attraversato un'autostrada e travolto automezzi e passanti. L'impatto, che provocò un incendio in cui morì la maggior parte dei passeggeri, avvenne a poche decine di metri da un distributore di benzina che però rimase indenne.
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ho sentito dire che la pista avesse problmi di acquplanning. e che la manutenzione di queto periodo non fosse la causa. Il problema si ea gia' presentato e la pista era sotto accusa perche' ogni volta che piove si ha questo problema. La fonte è un radiogiornale della rai o di radio24 di stamattina. Non so quanto sia attendibile.
Cordoglio per le vittime.
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Il giornale locale con maggiori dettagli che ho trovato sulla vicenda, e' il seguente : http://home.dgabc.com.br/
E' in brasiliano (portoghese) ma molte cose si comprendono.
Sono riportate alcune testimonianze da terra, ma si consiglia ovviamente di usare le precauzioni di sempre con le notizie giornalistiche della prim'ora.
"“Vira, vira, vira.” Esse teria sido o último diálogo entre os pilotos do vôo 3054, da TAM. Segundo informações coletadas no local do acidente, o avião teria pousado normalmente. No entanto, após a aterrissagem, a torre teria percebido que a o Airbus 320 não desacelerou e decidiu abrir o som da cabine, quando escutou as últimas palavras."
E' in brasiliano (portoghese) ma molte cose si comprendono.
Sono riportate alcune testimonianze da terra, ma si consiglia ovviamente di usare le precauzioni di sempre con le notizie giornalistiche della prim'ora.
"“Vira, vira, vira.” Esse teria sido o último diálogo entre os pilotos do vôo 3054, da TAM. Segundo informações coletadas no local do acidente, o avião teria pousado normalmente. No entanto, após a aterrissagem, a torre teria percebido que a o Airbus 320 não desacelerou e decidiu abrir o som da cabine, quando escutou as últimas palavras."
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una cosa è certa questo aeroporto è innestato in un centro abitato e gli aeroporti (soprattutto di questa portata) non dovrebbero avere agglomerati urbani nelle immediate vicinanze perché, oltre ai pericoli reali, non sono possibili adeguate opere infrastrutturali di ammodernamento o ampliamento.
il pilota deve avere un ampio margine di manovra e non obbligato ad essere un tassello di un puzzle.
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Paolo
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art.3 Costituzione Repubblica Italiana
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Per il motivo che citavi tu nel precedente post?RussianIce ha scritto:ha risposto per me alessandrogentili. grazie.
Aggiungo anche Airbus 340 Aircanada toronto dello scorso anno. (senza vittime)
QUI c'è l'elenco dei fuori pista registrati dall'NTSB
Fabrizio
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Als ich wiederkeherte / War mein Haar noch nicht grau / Da war ich froh. Die Muhen der Gebirge liegen hinter uns / Vor uns liegen die Muhen der Ebenen
Quando ritornai / i miei capelli non erano ancora grigi / ed ero contento. Le fatiche delle montagne sono alle nostre spalle / davanti a noi le fatiche delle pianure
Bertolt Brecht
Saltate pure e con coraggio di testa nel presente che non ritorna per ritrovarvi in un attimo nel cuore stesso dell'eternità...
Bohumil Hrabal (Brno 1914, Praha 1997)

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E' un incidente che è successo perchè doveva succedere. L'errore di qualcuno o il malfunzionamento di qualcosa da qualche parte c'è, sarà scoperto e se ne farà tesoro per il futuro.
..purtroppo conoscendo il paese non sara' cosi!
In Brasile l' unica cosa ben organizzata e' il carnevale!
come avevo gia detto in un altro msg...in Brasile quasi un anno fa' (incidente Gol) si sono accorti che non avevano un controllo del traffico aereo!
Congonhas e' una pista dentro la citta'...anche a Guarulhos basta un po' di foschia per mettere in crisi tutto
Tra l' altro e' uscito di parecchio dalla pista!!
http://www1.folha.uol.com.br/folha/coti ... 2781.shtml
aggiungete equipaggi che per lo piu' atterrano a vista anche di notte...
..purtroppo conoscendo il paese non sara' cosi!
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come avevo gia detto in un altro msg...in Brasile quasi un anno fa' (incidente Gol) si sono accorti che non avevano un controllo del traffico aereo!
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Questo sistema è interessante
http://www.esco.zodiac.com/index.cfm/navid-45
A volte mi chiedo se non si potesse dare al pilota una soluzione di emergenza, tipo paracadute enorme, shuttle style
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Ti riferisci all'episodio del '93, vero?alessandrogentili ha scritto:figuratiRussianIce ha scritto:ha risposto per me alessandrogentili. grazie.
il problema sembra sia stato risolto da airbus riducendo da 12 tonnellate a 2 tonnellate il peso necessario sul carrello per rilevare il touch down.
La mia domanda postata precedentemente ed ora reiterata è: anche nel caso dell'incidente occorso all'A343 AF a Toronto ci sono evidenze che vadano a suffragare l'ipotesi di una evento analogo a quello dell'A320 LH a Varsavia?
Ultima modifica di beluga il 18 luglio 2007, 14:37, modificato 1 volta in totale.
Fabrizio
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Che tristezza...queste sciagure a me personalmente danno fastidio oltre che dispiacere perchè per carità gli incidenti si sa possono sempre accadere ma dalle foto si evince che l'aeroporto è praticamente a ridosso di case... e poi caspita la stazione di benzina appena fuori dalla pista!
http://www.airliners.net/open.file?id=0 ... INDOW_VIEW
http://www.airliners.net/open.file?id=0 ... INDOW_VIEW
http://www.airliners.net/open.file?id=1 ... bl=COCKPIT
http://www.airliners.net/open.file?id=0 ... INDOW_VIEW
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Yess, LH 2904, 14-set-1993.beluga ha scritto:Ti riferisci all'episodio del '93, vero?
Per l'A340 Air France, da quello che ho letto tempo fa, non vorrei dire stupidate però, fù il pilota che ritardò l'attivazione dei reverse (non per cause "elettroniche"), però non è stato solo quello a causare il fuori pista.
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mi chiedevo la stessa cosa.stefanojoy ha scritto:mi chiedo : se non ci fosse stato quel deposito/stazione di carburante saremmo qui a parlare di 200+ vittime?

Paolo
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Condoglianze ai parenti delle vittime.
Davvero un brutto incidente.
Sulle cause è meglio aspettare i report delle commissioni di inchiesta.
Però una osservazione del tutto personale voglio farla e che è in sintonia con una stessa osservazione fatta molto tempo fa dal direttore della rivista "Volare", Francesco Giaculli.
L'idea mi è stata data dall'utente leotti747 che ha postato questa foto: http://www.airliners.net/open.file/1040317/L/
Osservandola viene spontaneo porgersi una domanda:
"ma è sicuro un simile aeroporto?"
Non è una domanda facile da rispondere.
Aeroporti fatti in quel modo ce ne sono tanti, e molti sono forse anche più "pericolosi" tra virgolette di quello Brasiliano.
Il Kai Tak di Hong Kong ad esempio è sempre stato caratterizzato da avvicinamenti molto più delicati rispetto chessò a Malpensa.
Lo stesso Linate è simile al Congonhas.
Poi abbiamo il Reggio Calabria che è la fotocopia dell'onomino aeroporto cinese per ciò che riguarda la procedura di avvicinamento.
E via discorrendo.
Possiamo quindi affermare che gli aeroporti (per quanto diversi tra loro) sono comunque sicuri per il movimento di particolari velivoli.
Naturalmente ad ogni aeroporto vi è associato la tipologia di velivolo su cui si può operare, e questo li rende praticamente tutti sicuri dal punto di vista procedurale.
Anche Firenze ha una pista corta, ma è abilitato per un determinato tipo di velivoli.
Diventa "pericoloso" se si atterra o decolla con un 747!
Ma su Firenze i 747 non operano, quindi tutto regolare.
Personalmente sposterei quindi il dubbio non tanto nei riguardi dell'aeroporto, bensì su tutto ciò che lo circonda.
Quando vedo fotografie come quella quì sopra mi viene subito da chiedermi qual'è il senso di costruire una simile massa di edifici (di cui alcuni molto alti) a ridosso di un aeroporto.
C'è un senso?
Secondo me no, anzi la trovo una grave negligenza.
Sebbene i nostri aeroplani siano modernissimi ed in grado di fare procedure di precisione con grande sicurezza, non vedo comunque il senso di "metterli in difficoltà" disseminando sul loro percorso ostacoli dappertutto e soffocandone gli spazi di fuga.
Ostacoli che (Dio ce ne scampi) in caso di errore anche piccolo, possono trasformare quel piccolo errore (o inconveniente non voluto nè dal pilota nè dall'aereo) in una tragedia.
Ho sempre considerato un aeroporto come un luogo "aperto" dove gli aeroplani possano operare con sufficienti spazi in tutta sicurezza, e non come piste incastonate in mezzo a palazzi, case, strade, tangenziali, e ogni altro tipo di ostacolo "artificiale" costruito dall'uomo (discorso diverso se sono ostacoli naturali come le montagne).
Se poi succede un patatrac non diamo la colpa agli aeroplani e/o all'aeroporto, bensì diamo la colpa alla nostra faciloneria.
Non solo si crea un potenziale pericolo all'aviazione, ma anche un disturbo inutile per chi ci risiede a ridosso e che poi (paradosso) si lamenta del rumore, del pericolo, del fastidio, etc etc.
Spesso quelle piste esistono da ben prima che vengano costruiti tutti quei palazzi e quelle strutture.
Ragione in più per NON costruirci addosso una montagna di cemento costringendo i nostri piloti, i nostri aeroplani, e i nostri passeggeri a procedure da "portaerei militare".
L'aeroporto di Cinquale può essere preso come esempio in piccolo di quanto è accaduto sul Congonhas.
L'aeroporto è lì da chissà quanto tempo, ma la stupidità di certe amministrazioni lo ha lentamente e inesorabilmente "soffocato" al profumo del vil denaro e del profitto turistico.
Quando poi un aeroplano ha un "lungo", ecco saltar fuori le solite lamentele fuori senso:
"L'aeroporto è pericoloso"
"bisogna chiuderlo"
"ci da fastidio"
"é un disturbo e basta"
...etc etc.
Ma la verità non che quell'aeroporto è realmente pericoloso, bensì che abbiamo fatto di tutto per renderlo tale!
Non capisco il perchè nessuno ci pensi mai....salve quando succede un incidente, per poi (ovviamente) accusare sempre e solo....l'aeroporto!
Davvero un brutto incidente.

Sulle cause è meglio aspettare i report delle commissioni di inchiesta.
Però una osservazione del tutto personale voglio farla e che è in sintonia con una stessa osservazione fatta molto tempo fa dal direttore della rivista "Volare", Francesco Giaculli.
L'idea mi è stata data dall'utente leotti747 che ha postato questa foto: http://www.airliners.net/open.file/1040317/L/
Osservandola viene spontaneo porgersi una domanda:
"ma è sicuro un simile aeroporto?"

Non è una domanda facile da rispondere.
Aeroporti fatti in quel modo ce ne sono tanti, e molti sono forse anche più "pericolosi" tra virgolette di quello Brasiliano.
Il Kai Tak di Hong Kong ad esempio è sempre stato caratterizzato da avvicinamenti molto più delicati rispetto chessò a Malpensa.
Lo stesso Linate è simile al Congonhas.
Poi abbiamo il Reggio Calabria che è la fotocopia dell'onomino aeroporto cinese per ciò che riguarda la procedura di avvicinamento.
E via discorrendo.
Possiamo quindi affermare che gli aeroporti (per quanto diversi tra loro) sono comunque sicuri per il movimento di particolari velivoli.
Naturalmente ad ogni aeroporto vi è associato la tipologia di velivolo su cui si può operare, e questo li rende praticamente tutti sicuri dal punto di vista procedurale.
Anche Firenze ha una pista corta, ma è abilitato per un determinato tipo di velivoli.
Diventa "pericoloso" se si atterra o decolla con un 747!
Ma su Firenze i 747 non operano, quindi tutto regolare.
Personalmente sposterei quindi il dubbio non tanto nei riguardi dell'aeroporto, bensì su tutto ciò che lo circonda.
Quando vedo fotografie come quella quì sopra mi viene subito da chiedermi qual'è il senso di costruire una simile massa di edifici (di cui alcuni molto alti) a ridosso di un aeroporto.
C'è un senso?

Secondo me no, anzi la trovo una grave negligenza.
Sebbene i nostri aeroplani siano modernissimi ed in grado di fare procedure di precisione con grande sicurezza, non vedo comunque il senso di "metterli in difficoltà" disseminando sul loro percorso ostacoli dappertutto e soffocandone gli spazi di fuga.
Ostacoli che (Dio ce ne scampi) in caso di errore anche piccolo, possono trasformare quel piccolo errore (o inconveniente non voluto nè dal pilota nè dall'aereo) in una tragedia.

Ho sempre considerato un aeroporto come un luogo "aperto" dove gli aeroplani possano operare con sufficienti spazi in tutta sicurezza, e non come piste incastonate in mezzo a palazzi, case, strade, tangenziali, e ogni altro tipo di ostacolo "artificiale" costruito dall'uomo (discorso diverso se sono ostacoli naturali come le montagne).
Se poi succede un patatrac non diamo la colpa agli aeroplani e/o all'aeroporto, bensì diamo la colpa alla nostra faciloneria.
Non solo si crea un potenziale pericolo all'aviazione, ma anche un disturbo inutile per chi ci risiede a ridosso e che poi (paradosso) si lamenta del rumore, del pericolo, del fastidio, etc etc.
Spesso quelle piste esistono da ben prima che vengano costruiti tutti quei palazzi e quelle strutture.
Ragione in più per NON costruirci addosso una montagna di cemento costringendo i nostri piloti, i nostri aeroplani, e i nostri passeggeri a procedure da "portaerei militare".
L'aeroporto di Cinquale può essere preso come esempio in piccolo di quanto è accaduto sul Congonhas.
L'aeroporto è lì da chissà quanto tempo, ma la stupidità di certe amministrazioni lo ha lentamente e inesorabilmente "soffocato" al profumo del vil denaro e del profitto turistico.
Quando poi un aeroplano ha un "lungo", ecco saltar fuori le solite lamentele fuori senso:
"L'aeroporto è pericoloso"
"bisogna chiuderlo"
"ci da fastidio"
"é un disturbo e basta"
...etc etc.
Ma la verità non che quell'aeroporto è realmente pericoloso, bensì che abbiamo fatto di tutto per renderlo tale!
Non capisco il perchè nessuno ci pensi mai....salve quando succede un incidente, per poi (ovviamente) accusare sempre e solo....l'aeroporto!

Concordo con Aldus; è da quando ero in AM a Linate a fine anni 70 che sento dire "la prima volta che qualcuno fa un lungo qua viene fuori una strage", ma da allora sono passati quasi trent'anni e la città intorno è solo cresciuta.
Solo per grazia ricevuta l'incidente SAS non ha creato una strage peggiore; se solo fosse riuscito a sollevarsi un po', per ricadere un miglio avanti...
Idem per l'incidente del Citation, che per fortuna è cascato in una fabbrica chiusa, uccidendo solo i piloti.
Situazioni così ce ne sono diverse; non è un problema di aeroporti, ma di chi lascia costruire lì intorno.
Solo per grazia ricevuta l'incidente SAS non ha creato una strage peggiore; se solo fosse riuscito a sollevarsi un po', per ricadere un miglio avanti...
Idem per l'incidente del Citation, che per fortuna è cascato in una fabbrica chiusa, uccidendo solo i piloti.
Situazioni così ce ne sono diverse; non è un problema di aeroporti, ma di chi lascia costruire lì intorno.
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è esattamente quello che intendevo io nel post di stamane.
sono d'accordissimo con aldus
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Beh, da questo punto di vista bisognerebbe chiedersi perchè, ad esempio, è in via di sviluppo l'aeroporto di London city (dove atterrerò domenica), che è comunque in mezzo alla città (anche se c'è un po' acqua intorno
).
Sicuramente la risposta è che le ragioni commerciali sovrastano sempre le altre e ci si affida alle procedure, alla grande capacità dei piloti e dei mezzi, ma la sicurezza al 100% (all'interno di un sistema economico) non è fattibile.

Sicuramente la risposta è che le ragioni commerciali sovrastano sempre le altre e ci si affida alle procedure, alla grande capacità dei piloti e dei mezzi, ma la sicurezza al 100% (all'interno di un sistema economico) non è fattibile.
Chi da giovane non è radicale, non ha cuore, ma chi da vecchio non è conservatore, non ha testa. . . . .
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hai ragione ma a london city possono solo atterrare aerei di dimensioni contenute.Chicco2003 ha scritto:Beh, da questo punto di vista bisognerebbe chiedersi perchè, ad esempio, è in via di sviluppo l'aeroporto di London city (dove atterrerò domenica), che è comunque in mezzo alla città (anche se c'è un po' acqua intorno).
Sicuramente la risposta è che le ragioni commerciali sovrastano sempre le altre e ci si affida alle procedure, alla grande capacità dei piloti e dei mezzi, ma la sicurezza al 100% (all'interno di un sistema economico) non è fattibile.
ad esempio airone opera su LCY (in wet-lease Transwede Airway) con BAE RJ70
è in corso la certificazione del 318per atterrare a LCY e non credo si andrà oltre.
Paolo
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art.3 Costituzione Repubblica Italiana
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art.3 Costituzione Repubblica Italiana
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verissimoMiticoJumbo ha scritto:hai ragione ma a london city possono solo atterrare aerei di dimensioni contenute.Chicco2003 ha scritto:Beh, da questo punto di vista bisognerebbe chiedersi perchè, ad esempio, è in via di sviluppo l'aeroporto di London city (dove atterrerò domenica), che è comunque in mezzo alla città (anche se c'è un po' acqua intorno).
Sicuramente la risposta è che le ragioni commerciali sovrastano sempre le altre e ci si affida alle procedure, alla grande capacità dei piloti e dei mezzi, ma la sicurezza al 100% (all'interno di un sistema economico) non è fattibile.
ad esempio airone opera su LCY (in wet-lease Transwede Airway) con BAE RJ70
è in corso la certificazione del 318per atterrare a LCY e non credo si andrà oltre.
però portavo ad esempio London City solo per dire che, comunque, un aeroporto fuori città (ce ne sono molti già) non sarebbe appetibile al traffico executive e ai liners di piccole dimensioni, quindi è economicamente vantaggioso puntare sul quel sito. Immaginiamo, però, Dio non voglia mai, che anche un piccolo executive o 318 on avro 70 precipitino nel mezzo di londra in fase di atterraggio o decollo ......
Valutazione costi - benefici. Si guadagna a fronte di un rischio ridottissimo, ma pur sempre presente, ovvio.