FIRST OFFICER INSEGNA AL COMANDANTE

Area dedicata alla discussione di argomenti di aviazione legati alle operazioni di volo. Collaborano: Aurum (Comandante MD-80 Alitalia); Davymax (Comandante B737); Airbusfamilydriver (Primo Ufficiale A320 Family); Tiennetti (Comandante A320 Family); Flyingbrandon (Primo Ufficiale A320 Family); Tartan (Aircraft Performance Supervisor); Ayrton (Comandante B747-400 - Ground Instructor); mermaid (Agente di Rampa AUA)

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Gozer

Messaggio da Gozer »

francesco.mi ha scritto:Non è solo una questione di prestigio. Un pilota, oltre alle conoscenze tecniche, ha delle responsabilità penali, civili e morali nettamete superiori rispetto ad un autista di autubus!(o almeno dovrevve averle)
Ecco, meno male che hai aggiunto il traparentesi, così hai tirato lo sciacquone.
Non stratifichiamo le cavolate.
Prima o poi qualche associazione di conducenti di autobus ci farà causa... :roll: 8)
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francesco.mi
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Messaggio da francesco.mi »

Non stratifichiamo le cavolate.
In che senso...?

Le repsonsabilità civili e penali di un pilota non sono nemmeno paragonabili a quelle di un autista di autubus ( e questa è la legge che lo dice). per quanto riguarda la partre deotologica, cambia da persona a persona...
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aurum
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Messaggio da aurum »

alainvolo ha scritto:Perche' non posso essere paragonato ad un qualsiasi lavoratore?Che differenza c'e' tra un pilota ed un conducente di autobus che ha studiato?

Forse prestigio?Si' ma se lavori magari per qualche Grande compagnia.

Io la penso cosi'.

CIAO
ALAIN C.
Allora che differenza c'e' tra l'impiegato ragioniere e l'esimio CEO di una grande compagnia?(ma forse non ho fatto l'esempio appropriato?) :oops:

Mi chiedo pero' perche' i piloti debbano essere considerati come bambini irresponsabili tanto da doverli "controllare" professionalmente almeno una volta ogni 3 mesi,e sottoporli a continui corsi di aggiornamento,di CRM,di human factor,etc,etc, quando si lascia invece ad un medico la possibilita' di gestire autonomamente la sua professionalita'!
Forse cambiano i numeri in gioco ma mettere in gioco una vita o 150 non dovrebbe fare differenza.E ora ci si meraviglia che muoiono 90 persone al giorno per errori medici? :(
Ultima modifica di aurum il 30 ottobre 2006, 14:17, modificato 2 volte in totale.
Gubernator superfluus

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35000ft

Messaggio da 35000ft »

darth.miyomo ha scritto:L'errore che hai fatto tu, o meglio il comportamento che hai tenuto, nel nostro campo è ben noto e studiato con il nome di complacency.
"Il vecchio dottore,che,penso,sarà sicuramente uno con i controcazzi,non vuole nemmeno il ventilatore automatico perchè lui,abituato alla trincea, "
In determinate occasioni, come hai potuto constatare, la gente ci muore.
Nel tuo caso, una persona. Nel nostro, decine o centinaia.
Per questo i piloti seguono corsi di Human Factor.

Quando i comandanti, in passato, erano abituati ad essere Dio, gli altri membri di equipaggio erano succubi e pensavano che se una cosa la diceva lui che aveva volato milioni di ore ed in tutti i cieli del globo, probabilmente era vera.
Poi accadde Tenerife. E qualcosa cambiò.

Oggi si fanno corsi appositi, escono pubblicazioni e si dà una importanza vitale allo human factor nell'addestramento.

Il caso che hai portato alla nostra attenzione, si potrebbe benissomo adattare ad un cockpit di un aereo.
Avete fallito come crew perchè non c'e' stata mai la consapevolezza della situazione e non c'è mai stata co-operazione. Da noi si chiama Situation Awarness, ed è una cosa importantissima che viene valutata durante i corsi comando.
Il dottore non aveva la consapevolezza che le sue azioni avrebbero portato ad una disgrazia. Tu ne avevi coscienza, ma ti sei fidata ciecamente.

Nel campo dello human factor, ci sarebbero da parlare 2 ore. Cercherò comunque di essere breve anche perchè io sono solo un semplice "utente" e non un esperto in materia.
La Situation Awarness è un insieme di abilità che ti portano ad essere sempre cosciente della situazione e dei potenziali aspetti di rischio.
Abilità come:
CRITICA COSTRUTTIVA ... E' la coscienza che tutti possono sbagliare, disponibilità all'autocritica e la capacità di porgere le proprie critiche con tatto.
ASSERTIVITA' è il modo in cui riusciamo ad esprimere le notre necessità, conoscenze e punti di vista in modo che vengano prese in considerazione dall'interlocutore.
FLESSIBILITA' Saper affrontare i cambiamenti e non rimanere rigidi sulle proprie convizioni precostituite.
.......
.......
ecc ecc

Alla luce di questo, mi chiedo, te 35000 ft in quali di questi comportamenti ti riconosci? Cosa sarebbe successo se al rifiuto del vecchio dottore di usare tutte le procedure del caso tu ti fossi rifiutata con forza di trasportare il paziente?
Io non lo so, perchè la mia professione è un'altra e non conosco se in quel frangente sono state violate delle procedure, ma tu sicuramente si.

Ora senza che mi dilunghi troppo, il post di Alain secondo me pecca di autocritica. Tutti abbiamo da imparare dagli altri, e purtroppo l'essere umano impara dai suoi errori e da quelli degli altri.
Non siamo infallibili.
Io non ho mai detto che Alain si deve fidare ciecamente del siberiano. Ci mancherebbe altro.
Sarebbe un errore madornale (complacency) che gli potrebbe costare caro.
Quando ho pensato se fosse giusto scrivere quello che ho scritto,
l'ho fatto in considerazione del mio pensiero,forse errato viste le scarse conoscenze in materia aeronautica,che tra i due "sistemi" -aviazione-sanità- ci potessero
essere delle analogie,seppur con le dovute distinzioni.

In entrambi i sistemi sono presenti professionisti che esercitano professioni definite "intellettuali",in entrambi i sistemi
esiste una tecnologia esasperata che evolve a spron battuto e,in entrambi i sistemi,gli errori umani si ripercuotono su persone e si
pagano cari,sia da parte della vittima che da parte del colpevole dell'errore.

Non so se questo sia giusto.
Se sbaglio sarebbe corretto che qualcuno me lo facesse notare.

E' stato sottolineato più volte che l'errore di un pilota si ripercuote sull'incolumità e la sicurezza di centinaia di persone.
Ma vale la pena ricordare che se guardassimo le statistiche relative alle vittime per incidenti aerei e quelle imputabili ad errori di malasanità,nel secondo caso ci troveremmo di fronte
a numeri considerevolmente maggiori.
Al di là di tutto,per me vale il principio che se devo non nuocere quando lavoro,lo faccio a prescindere dal numero di persone alle quali posso nuocere.
Per usare un espressione volgare potrei dire "non importa se faccio un morto o ne faccio duecento.Ho sempre ammazzato qualcuno e la mia colpa non è meno grave se sono responsabile della morte
anche di una persona soltanto".

A differenza del mondo aeuronautico,però,nei corsi di laurea di medicina e in quelli di scienze infermieristiche non è contemplato
lo Human Factor come materia di studio.

Non vorrei tediare parlando di come sia strutturata la sanità,perchè non credo interessi a chi legge.
Vorrei soltanto dire che ora,a differenza che in passato,la professione medica ed infermieristica rispondono in modo autonomo.
Se in passato l'infermiere era subordinato al medico,ora non lo è più.
Per gli infermieri è stato abolito un mansionario,è stato rivisitato il profilo professionale,è stata raggiunta una piena autonomia decisionale e di ambiti di pertinenza.
Con grande pace per la categoria le due professioni ora sono interagenti,lavorano sempre in team, ma sono assolutamente indipendenti.Interdisciplinarietà.

L'episodio del quale ho parlato si riferisce a prima che avvenisse questo sostanziale cambiamento.
Forse non è noto,ma anche nella sanità si è assistiti per decenni ad un sistema nel quale il barone (medico) veniva assistito dall'ancella (infermiera).
La responsabilita piena era sempre del medico.
Nel caso di errore fatto dall'infermiere,pagavano quindi entrambi.Il medico in ragione della sua posizione gerarchicamente superiore e di responsabile.
Adesso l'infermiere che sbaglia autonomamente,paga autonomamente,com'è giusto,in virtù delle proprie conoscenze e competenze.

Per rispondere alla tua domanda,fatte le doverose precisazioni per inquadrare il sistema in vigore a quel tempo,posso dire che ho agito con un comportamento anche troppo "moderno".

Nella situazione specifica ho fatto quanto potevo per evitare l'errore.
Mi sono sicuramente spinta non al di là delle mie conoscenze,ma al di là di quello che poteva essere il mio comportamento consentito di fronte ad un superiore.
Volendo aggiungere una nota folkloristica mi sono sentita dire che "quelli del 118 si sentono dei padreterni".
Non ho avuto l'appoggio di un altro medico,quello di guardia,che avrebbe potuto farlo e non l'ha fatto.
Non avrei potuto rifiutarmi di negare la mia prestazione al medico perchè,in quel momento ed in quella
realtà operativa,non esistevano protocolli in uso che prevedessero che il trasporto di un paziente critico dovesse essere fatto come mi era stato insegnato,ai quali potersi eventualmente appellare.
Le conoscenze che avevo,derivanti da una specialità di un anno,erano il "desiderabile e l'auspicabile" da mettere in atto.Ma dovevano ancora essere recepite e messe nero su bianco.
Cosa che poi è stata puntualmente fatta.
Allo stato attuale,in ogni caso,non ci sono studi che dimostrino quanto sia importante trasportare un paziente critico in modo protetto.
Lo si sa.E' forse lapalissiano.Ma non è ancora stato dimostrato con i numeri perchè è preferibile farlo piuttosto che non farlo.
E sappiamo quanto contino i numeri.
Posso ipotizzare che se il trasporto a c***o di cane si fosse concluso a buon fine e non fosse successo il patatrac,avrei avuto un nemico in più con il quale combattere.L'anestesista.Che non avrebbe mancato
occasione per farmi presente ogni volta che ci saremmo visti che lui ha ragione ed io posso solo stare zitta.



Per completezza di informazione,e poi chiudo perchè ho scritto già troppo,in almeno un paio di occasioni nell'arco di 20 anni di lavoro mi è stato chiesto da un medico di fare del potassio
cloruro in vena senza diluizione.
Il potassio cloruro in vena non diluito porta immediatamente ad arresto cardiaco per fibrillazione ventricolare.
In entrambi i casi mi sono rifiutata in modo categorico.
Sapevo che avrei certamente ucciso qualcuno.

Mi spiace essermi dilungata.
Ma non potevo rispondere ed essere precisa senza dare un quadro chiaro di come stessero e stanno le cose.
Ultima modifica di 35000ft il 30 ottobre 2006, 15:29, modificato 1 volta in totale.
Gozer

Messaggio da Gozer »

Quasi quasi mi arrendo anch'io... ma prima che lo faccia, potresti farmi degli esempi di queste leggi che lo dicono? E/o chiarisci cosa intendi con queste responsabilità civili e penali, magari tu, io o il resto del mondo diamo un significato differente a queste parole...
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francesco.mi
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Messaggio da francesco.mi »

Gozer ha scritto:Quasi quasi mi arrendo anch'io... ma prima che lo faccia, potresti farmi degli esempi di queste leggi che lo dicono? E/o chiarisci cosa intendi con queste responsabilità civili e penali, magari tu, io o il resto del mondo diamo un significato differente a queste parole...
E ovvio che entrambi sono portatori di responsabilità. Però ad un pilota le leggi richiedono un grado di conoscenze tecniche, attitudini psicofisiche e altro che ad un autista di autubus non vengono richieste. Tutte queste cose in più che differenziano un pilota di aerei da un autista di autubus , vengono usate dal giudice per determinare il grado di proffessionalità, rectius responsabilità, di determinate categorie di lavoratori.

Più chiaro di così nn riesco... :roll:
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Messaggio da Gozer »

Ecco, appunto, mi pareva, non hanno affatto responsabilità diverse, è solo diverso (in complessità) il modo in cui devono ottemperarvi, e sono addestrati e pagati (non certo sempre) di conseguenza.
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Messaggio da pinetto »

aurum ha scritto:
alainvolo ha scritto:Perche' non posso essere paragonato ad un qualsiasi lavoratore?Che differenza c'e' tra un pilota ed un conducente di autobus che ha studiato?

Forse prestigio?Si' ma se lavori magari per qualche Grande compagnia.

Io la penso cosi'.

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Forse cambiano i numeri in gioco ma mettere in gioco una vita o 150 non dovrebbe fare differenza.E ora ci si meraviglia che muoiono 90 persone al giorno per errori medici? :(
Ben detto! quoto tutto, sopratutto le prime righe,l'esempio che hai citato è perfetto.
Ultima modifica di pinetto il 30 ottobre 2006, 14:43, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da francesco.mi »

Pensavo fosse chiaro dal pricipio...

Lo bollo come un miss understanding ;)
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Messaggio da Ro60 »

Gozer ha scritto:Ecco, appunto, mi pareva, non hanno affatto responsabilità diverse, è solo diverso (in complessità) il modo in cui devono ottemperarvi, e sono addestrati e pagati (non certo sempre) di conseguenza.
Ecco, così mi piace di più (ovvero è giusto).

Il problema è che si stà mescolando la responsabilità con il grado di conoscenze e capacità richieste per compiere il proprio lavoro.

Ci manca solo che il pilota ha maggiori responsabilità di un conducente d'autobus o anche solo di un automobilista qualsiasi che uccide un intera famiglia per la strada...

Giusta anche l'osservazione sul fatto che, al di là dei numeri in gioco, alcune professioni siano molto meno controllate che non in aviazione.

Bye!
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Messaggio da francesco.mi »

Il problema è che si stà mescolando la responsabilità con il grado di conoscenze e capacità richieste per compiere il proprio lavoro.
E invece è proprio così...


Un autista di autubus deve conoscere il codice della strada e altre due cavolate. un Pilota DEVE sapere 1000 cose in più. Se permetti gia solo il fatto di dover conoscere una quantitativo maggiore di nozioni, comporta delle responsabilità maggiori. In termini tecnici questo prende il nome di colpa specifica. Ossia l'inosservanza di di leggi, regolamenti ordini o discipline che ha portato all'evento dannoso.
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Messaggio da Gozer »

Sì, ma la "responsabilità" non cambia, non è più grande, se è il conducente del metrò che ignora un rosso o va sopra la velocità consentita o se è il pilota che non aspetta la clearance per decollare... è solo molto più complesso assumersela, ma i reati sono gli stessi, e così le pene, in caso di tragedia...
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Messaggio da francesco.mi »

Quello che credo tu intenda sia la colpa.

mmm....il reato è sicuramente lo stesso (ammettiamo strage colposa), ma la quantificazione della pena magari no.
Se un autista passa con il rosso e un pilota non rispetta la clerance, c'è poco da fare , entrambi hanno tenuto una condotta gravissima e la pena sarà proporzionata al danno causato.

Comunque, per non aprire un trattato sul principio di colpevolezza nel diritto penale, su quale sia la diferenza tra colpa specifica e colpa generica, imperizia negligenza etc etc .... ad un pilota sono richieste competenze e capacità superiori rispetto ad un autista. Si pensi solo le molteplici procedure che un piolta deve eseguire in caso di emergenza e che, se dovesse sbagliare anche la minima cosa verrebbe accusato di gravissima negligenza. Da un autista di autubus ci si aspetta che segua il codice della strada , qualche regola di normale diligenza e nulla di più!
Tutto questo si traduce in maggiori "responsabilità" per il pilota rispetto al suo collega terrestre.
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Ro60

Messaggio da Ro60 »

Gozer ha scritto:Sì, ma la "responsabilità" non cambia, non è più grande, se è il conducente del metrò che ignora un rosso o va sopra la velocità consentita o se è il pilota che non aspetta la clearance per decollare... è solo molto più complesso assumersela, ma i reati sono gli stessi, e così le pene, in caso di tragedia...
Giusto.
Ro60

Messaggio da Ro60 »

francesco.mi ha scritto:Quello che credo tu intenda sia la colpa.

mmm....il reato è sicuramente lo stesso (ammettiamo strage colposa), ma la quantificazione della pena magari no.
Se un autista passa con il rosso e un pilota non rispetta la clerance, c'è poco da fare , entrambi hanno tenuto una condotta gravissima e la pena sarà proporzionata al danno causato.

Comunque, per non aprire un trattato sul principio di colpevolezza nel diritto penale, su quale sia la diferenza tra colpa specifica e colpa generica, imperizia negligenza etc etc .... ad un pilota sono richieste competenze e capacità superiori rispetto ad un autista. Si pensi solo le molteplici procedure che un piolta deve eseguire in caso di emergenza e che, se dovesse sbagliare anche la minima cosa verrebbe accusato di gravissima negligenza. Da un autista di autubus ci si aspetta che segua il codice della strada , qualche regola di normale diligenza e nulla di più!
Tutto questo si traduce in maggiori "responsabilità" per il pilota rispetto al suo collega terrestre.
Mmmmhh...

Comprendo il tuo ragionamento, :wink: devo tuttavia dissentire e sposare quanto postato da Gozer.

Si parla di colpa quando vi sia una mancanza, più o meno grave, del responsabile del mezzo.

La colpa viene attribuita o suddivisa su varie persone od una sola, le cui mancanze hanno prodotto come risultato danni a cose e/o persone.

Ma la responsabilità esiste sempre, nella vita di tutti i giorni ed in tutte le azioni che compiamo.

Non esiste, a mio parere, differenza di responsabilità se un autobus con 100 persone a bordo ne causa la morte per un incidente, rispetto ad un velivolo con 100 passeggeri che si schianta e ne provoca comunque la morte.

Scusate la crudezza... :oops:
alainvolo

Messaggio da alainvolo »

L'utente alainvolo ha richiesto in data 31 ottobre 2011 la cancellazione del suo account e la rimozione dei suoi post.
Ro60

Messaggio da Ro60 »

Diciamo che sono d'accordo.

Specie sulla "definizione" di responsabilità.
Gozer

Messaggio da Gozer »

Ro60 ha scritto:devo tuttavia dissentire e sposare quanto postato da Gozer.
Robe', scusami, so' già sposato, te ne dovevi uscire un po' prima :D
Ro60

Messaggio da Ro60 »

Gozer ha scritto:
Ro60 ha scritto:devo tuttavia dissentire e sposare quanto postato da Gozer.
Robe', scusami, so' già sposato, te ne dovevi uscire un po' prima :D
:oops: :oops: :oops: :lol:
maksim
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Messaggio da maksim »

Mi chiedo se, ai sensi delle norme/standard di sicurezza, sia una cosa di scarsa rilevanza il fatto che un comandante sieda nel cockpit di un aereo senza saper leggere la check-list.
Mi chiedo se, ai sensi delle norme aeronautiche, sia una cosa di scarsa rilevanza il fatto che un comandante sieda nel cockpit di un aereo senza sapere che "KNOWN", in inglese, vuol dire "conosciuto"...
Mi chiedo se un comandante che sieda nel cockpit, non sia tenuto a conoscere, in modo adeguato, la lingua inglese.
Mi chiedo se il fatto che un comandante conosca l'inglese aeronautico sia un "optional".
Mi chiedo se un passeggero abbia la facoltà di denunciare il fatto che abbia viaggiato a bordo di un aereo nel quale il comandante che sedeva nel cockip non sapeva leggere la check-list e non conosceva l'inglese aeronautico...
Mi chiedo se aver fatto sedere nel cockpit di un Atr-42 un comandante
che "ignorava" le cose che ha riportato alainvolo, abbia costituito una violazione del "regolamento aeronautico"...
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Messaggio da maksim »

35000ft ha scritto:Vorrei poter raccontare quanto mi è successo,visto che si parla di responsabilità,ruoli ed esperienza.

Un giorno di svariati anni fa dobbiamo trasferire in ambulanza
verso un altro ospedale un paziente con un'emorragia cerebrale.Intubato.
L'elicottero era impegnato in un servizio primario e quindi non c'era la possibilità
di traferirlo in altro modo se non con il soccorso di terra.

Mi avrebbe accompagnato un anestesista con decine di anni di onorato servizio.
Non avevo mai avuto il piacere di lavorare con lui ma tutti dicevano che fosse
in gamba.

Preparo il paziente per il trasferimento in attesa che arrivasse questo medico e si potesse quindi partire.
Dall'ambulanza prendo il respiratore automatico,il monitor,il saturimetro,lo sfigmomanometro.
In dieci minuti il paziente è pronto per essere trasportato.
In dieci minuti ho fatto quello che mi è stato insegnato a fare in un corso di specialità e in altri svariati corsi di aggiornamento fatti a posteriori.

Lavoro da 20 anni e so anch'io valutare la clinica.
So che non è strettamente necessario avere uno sfigmo per rilevare una pressione in urgenza.
Se un polso radiale è assente siamo sicuramente sotto i 90 mmHg di sistolica.
Ma se lo sfigmo c'è,è meglio.

Lavoro da 20 anni e so riconoscere un arresto cardiaco senza avere bisogno di un monitor che mi dica il ritmo.
E per lo stesso motivo non mi serve un monitor che mi dica che uno è in fibrillazione atriale,perchè mi è stato insegnato ai tempi di Marco Cacco
che basta avere esperienza nel sentire il polso.
Ma se il monitor c'è,è meglio.

Lavoro da 20 anni e potrei fare anche a meno di certi presidi,se fossimo in Uganda e non ci fossero,ma ci sono e ci hanno insegnato ad usarli perchè servono.Quindi perchè non usarli?

Nel frattempo è arrivato l'anestesista.

Buongiorno!Te son tì oggi???
Si,sono io....

E si gira a guardare il paziente.In effetti era un pò come un albero di natale,ma qui si risponde a standard che con il 25 dicembre non hanno niente a che vedere...

Ma come te lo gà concià???? (ma come l'hai conciato?)
Cavaghe,cavaghe tùt che mi non porto in giro uno in quelle condizioni!!! (Togligli tutto-monitor e ventilatore-che non porto in giro uno in quelle condizioni-riferendosi a tutto
l'insieme di apparecchiature che aveva addosso...)

Il medico di guardia in PS mi guarda e non favella.Diciamo pure che non vuole prendere posizione nei confronti del collega.

Dico all'anestesista.
Dottore mi scusi...
Dobbiamo farci 40 Km di strada.
Non crede sia meglio tenerlo monitorizzato e così com'è?

Sissignore è no.

Insomma non c'era verso di portarlo via come l'avevo preparato.
Il vecchio dottore,che,penso,sarà sicuramente uno con i controcazzi,non vuole nemmeno il ventilatore automatico perchè lui,abituato alla trincea,
ha sempre ventilato in manuale con l'Ambu e "vado in pension domàn!te volarà mia che me metto ad usàr quei argagni????" (tradotto,vado in pensione domani,vorrai mica che mi metto
ad usare quelle cose?)
E quindi lo ventilerà a mano.
Penso che anch'io so ventilare in ambu,ma francamente adesso mi sembra una stronzata non usare l'automatico,visto che dobbiamo fare un viaggio di circa un ora.

Continuo ad insistere e mi sento dire che "il dottore è lui e che ci manca che un'infermiera vada ad insegnare qualcosa a lui che è un anestesista!"
Non entro in contestazioni perchè forse ho già esagerato (mi sono anche permessa di dirgli che se
ci insegnano a seguire determinate procedure un motivo ci sarà...) e lui adesso è davvero seccato (tanto per usare un eufemismo....)
Penso che mi riserverò di farlo nel viaggio di rientro.
Riconosco che l'anestesista abbia un sacco di esperienza,ma non capisco il perchè di tutta questa ritrosia nel venirsi incontro e soprattutto il disprezzo per le nuove tecnologie.


Carichiamo il paziente in ambulanza e partiamo.


Durante il tragitto il paziente diventa bradicardico.
Da lì a un minuto è in arresto.
Se fosse stato monitorizzato ce ne saremmo accorti prima e,forse,quello che è accaduto non sarebbe successo.
Se fosse stato attaccato al ventilatore ci sarebbero state 4 mani libere anzichè le mie due soltanto.

Inutile dire che non ho avuto il tempo per rimettere quello che il dottore mi aveva detto di togliere,perchè tempo non ce n'era e a questo punto sarebbe stato irrilevante...
Inutile dire che la gestione dell'evento è stata penosa.
Perchè il dottore,malgrado tutta la sua esperienza,aveva dimenticato di tenersi "leggermente" aggiornato sulle linee guida dell'arresto cardiocircolatorio
e sugli algoritmi da seguire nella rianimazione.
Eppure è un anestesista che chissà quante volte si sarà trovato di fronte ad arresti.Ma forse non è questo il punto...

Inutile dire che mi sono sentita una m***a,soprattutto all'arrivo nel PS di destinazione,dove mi hanno guardata come se fossi una delinquente chiedendosi come mai il
paziente fosse smonitorizzato e senza ventilatore.
Inutile dire che il fatto che il medico al rientro si fosse scusato non mi ha affatto confortata.

Inutile dire che durante il debriefing ho ammesso tutte le mie colpe,malgrado chiunque continuasse a testimoniare che se c'era una colpa non era la mia.
Inutile dire che è stata la prima e l'ultima volta che mi sono fatta "condizionare senza condizioni" da una persona gerarchicamente e per anzianità superiore a me.

E che all'esperienza empirica,quella non provata oggettivamente e legata solo a preconcetti del tipo "lavora da 40 anni,figurati se non ne ha",non credo più incondizionatamente.


Ad Alain vorrei solo dire una cosa.
La responsabilità è personale.
Se credi che il tuo comandante abbia delle lacune,puoi farlo presente anche al mondo intero,sempre interessi a qualcuno,ma questo non ti esime dalle tue,di responsabilità.
Rimane il fatto che siete tu e lui.
E se capita il fattaccio non sarànno certo lui nè nessuna istituzione a pararti il c**o.
Devi rispondere da solo.
Questi "stregoni-luminari", dovrebbero andare a ******* il mare...
...ci sono delle REGOLE e, quando si opera, a queste regole ci si deve attenere.
Punto.
Sennò perchè queste REGOLE vengono insegnate ???
Ci vorrebbero meno "stregoni", meno "fuori-classe" e più persone che facessero le cose come devono essere fatte A REGOLA...
Immedesimandomi in quanto a te capitato, proverei rabbia, frustrazione,
perfino "senso di colpa", per aver dato retta ad uno stolto che, per quanto "esperto", è stato all' origine di un danno irreparabile...
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Messaggio da Slowly »

Eh si!

Troppa convinzione e leggerezza dettata proprio dalla sensazione di infallibilità dovuta ad anni di "esperienza".

S'è accoppata molta gente in questo modo. Davvero tanta.

In aviazione e non.
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Messaggio da maksim »

Slowly ha scritto:Eh si!

Troppa convinzione e leggerezza dettata proprio dalla sensazione di infallibilità dovuta ad anni di "esperienza".

S'è accoppata molta gente in questo modo. Davvero tanta.

In aviazione e non.
...Fausto Coppi...
...qualcuno comunicò al medico/medici che lo avevano in cura: "guardate che forse è malaria..."
"noi sappiamo fare il nostro lavoro ! Non vi impicciate !" fu la risposta (o qualcosa del genere...)
...e poi è andata come è andata...
...il compagno di avventure di Coppi, invece, guarì e si salvò...
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Messaggio da JT8D »

Slowly ha scritto:Eh si!

Troppa convinzione e leggerezza dettata proprio dalla sensazione di infallibilità dovuta ad anni di "esperienza".

S'è accoppata molta gente in questo modo. Davvero tanta.

In aviazione e non.
Non posso che condividere quello che dici. Questo è un problema che abbraccia tutti i campi !!!

Un salutone
Paolo
"La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria. Ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano" (Staccando l'ombra da terra - D. Del Giudice)

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Messaggio da Slowly »

Nelle mani sbalgiate l'esperienza è solo una sensazione maksim, uno status mentale di abitudine. Ovviamente sto generalizzando moltissimo, sia chiaro.

Se la mia prassi è pilotare da 30anni, allora sono esperto. Palle. E se per trent'anni hai fatto solo cavolate, ma semplicemnete non se mai stato pizzicato/beccato? E t'è solo andata bene?

Sei esperto? No, sei un pirla, da trent'anni.

Altrimenti basterebbe scegliere medici/piloti/etc.. coi capelli bianchi................
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Messaggio da Slowly »

giusto per sottolineare l'esperienza.

E per ribadire come non è affatto vero che sia solo portata dall'età di servizio.
ma anche e soprattuto dalla qualità.

Un ragazzo che inizia a 25 anni, e per cinque anni lavora benissimo, certamente a trenta anni sarà migliore, e non di poco, di un presunto esperto nello stesso campo che lavora "male" da 30anni.
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Messaggio da Slowly »

Quindi, in ultima analisi, se il russo si dimostrerà, cosa che spero di no, una pippa.............sarà una pippa. Fine. Anche coi suoi anni di servizio.

Dopotutto è un uomo.

E l'unica cosa ne nasce imparata è l'AP. L'uomo è migliore perchè apprende, ma non è detto che debba avvenire per forza. Crederlo cecamente, è un errore.
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Messaggio da maksim »

...in questo thread ho letto di "comandanti che userebbero i manuali come vassoi..."
...la cosa che mi viene da osservare, per rimanere nel tema
"dell' esperienza", è che forse questi manuali sono il frutto di varie "esperienze" (appunto) da non ritenersi inferiori a quelle del
"comandante esperto-barone rosso di turno"...
...non si tratterebbe, dunque, di manuali per "giovani saputelli"...
Inoltre, perchè mai, questi manuali sarebbero stati scritti ?
Perchè i "pirla" che li hanno scritti volevano dare un vassoio al comandante esperto ?
Le regole e le norme sono la cosa più democratica che ci sia: ad esse devono (o dovrebbero) sottostare TUTTI...
...dal "pischello" al plurimedagliato "Barone Rosso"...
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Messaggio da francesco.mi »

maksim ha scritto:Mi chiedo se, ai sensi delle norme/standard di sicurezza, sia una cosa di scarsa rilevanza il fatto che un comandante sieda nel cockpit di un aereo senza saper leggere la check-list.
Mi chiedo se, ai sensi delle norme aeronautiche, sia una cosa di scarsa rilevanza il fatto che un comandante sieda nel cockpit di un aereo senza sapere che "KNOWN", in inglese, vuol dire "conosciuto"...
Mi chiedo se un comandante che sieda nel cockpit, non sia tenuto a conoscere, in modo adeguato, la lingua inglese.
Mi chiedo se il fatto che un comandante conosca l'inglese aeronautico sia un "optional".
Mi chiedo se un passeggero abbia la facoltà di denunciare il fatto che abbia viaggiato a bordo di un aereo nel quale il comandante che sedeva nel cockip non sapeva leggere la check-list e non conosceva l'inglese aeronautico...
Mi chiedo se aver fatto sedere nel cockpit di un Atr-42 un comandante
che "ignorava" le cose che ha riportato alainvolo, abbia costituito una violazione del "regolamento aeronautico"...
Ri-quoto, in parte sono le stesse domande che mi sono porto qualche post addietro. e mi piacerebbe che qualche pilota rispondesse.

Per tornare (e chiudere) sul significato di responsabilità, volevo precisare che Abbiamo tutti ragione in sostanza.
Però il termine responsabilità può assumere tanti significati a secondo del contesto: (soprattutto nel diritto)
si può intendere la responsabilità come conseguenza di un evento colposo (che nn è necessariamente una mancanza), e la si può intendere come la situazione in cui un soggetto (in questo caso il pilota o autista), deve seguire delle determinate regole nello svolgimento della propria mansione. Dunque la norma giuridica (cds, normativa enac icao etc) crea il dovere e il destinatario di questo dovere è responsabile del suo rispetto. Io la intendevo così ;)
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza
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Messaggio da maksim »

Slowly ha scritto:Quindi, in ultima analisi, se il russo si dimostrerà, cosa che spero di no, una pippa.............sarà una pippa. Fine. Anche coi suoi anni di servizio.

Dopotutto è un uomo.

E l'unica cosa ne nasce imparata è l'AP. L'uomo è migliore perchè apprende, ma non è detto che debba avvenire per forza. Crederlo cecamente, è un errore.
Se l'Italia è la patria "dell' arte di arrangiarsi", i paesi dell' est (con Russia in testa) lo sono all' ennesima potenza...
Dietro alla "terra bruciata" che si è lasciata il crollo dei vari regimi, in paesi dove poco o niente funziona, la gente di quei posti ha imparato a fare di necessità virtù e si "arrangia", appunto, con l'esperienza, il mestiere, ecc., ecc.
...ma secondo gli standard occidentali, tutto ciò appare, quando va bene, come "poco professionale"...
...quando va male, come pura incoscienza (mi riferisco agli standard aeronautici dei paesi post-sovietici, basandomi anche sugli incidenti aeronautici che, ahimè, riguardano quei paesi...)
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Messaggio da maksim »

francesco.mi ha scritto:
maksim ha scritto:Mi chiedo se, ai sensi delle norme/standard di sicurezza, sia una cosa di scarsa rilevanza il fatto che un comandante sieda nel cockpit di un aereo senza saper leggere la check-list.
Mi chiedo se, ai sensi delle norme aeronautiche, sia una cosa di scarsa rilevanza il fatto che un comandante sieda nel cockpit di un aereo senza sapere che "KNOWN", in inglese, vuol dire "conosciuto"...
Mi chiedo se un comandante che sieda nel cockpit, non sia tenuto a conoscere, in modo adeguato, la lingua inglese.
Mi chiedo se il fatto che un comandante conosca l'inglese aeronautico sia un "optional".
Mi chiedo se un passeggero abbia la facoltà di denunciare il fatto che abbia viaggiato a bordo di un aereo nel quale il comandante che sedeva nel cockip non sapeva leggere la check-list e non conosceva l'inglese aeronautico...
Mi chiedo se aver fatto sedere nel cockpit di un Atr-42 un comandante
che "ignorava" le cose che ha riportato alainvolo, abbia costituito una violazione del "regolamento aeronautico"...
Ri-quoto, in parte sono le stesse domande che mi sono porto qualche post addietro. e mi piacerebbe che qualche pilota rispondesse.

Per tornare (e chiudere) sul significato di responsabilità, volevo precisare che Abbiamo tutti ragione in sostanza.
Però il termine responsabilità può assumere tanti significati a secondo del contesto: (soprattutto nel diritto)
si può intendere la responsabilità come conseguenza di un evento colposo (che nn è necessariamente una mancanza), e la si può intendere come la situazione in cui un soggetto (in questo caso il pilota o autista), deve seguire delle determinate regole nello svolgimento della propria mansione. Dunque la norma giuridica (cds, normativa enac icao etc) crea il dovere e il destinatario di questo dovere è responsabile del suo rispetto. Io la intendevo così ;)
...in questo thread, non otteniamo risposta...
...molti si "gigioneggiano" su comandanti che sanno prendere decisioni da film "Airport 77" ma pochi ci dicono se una compagnia che fa sedere nel cockpit di un Atr-42 un comandante che è ignorante su taluni aspetti aeronautici e dell'inglese aeronautico (benchè, magari, bravissimo a fare un "corto finale" su Antonov con vento a 30 nodi di traverso), fa una cosa "lecita" oppure se compie una violazione...
Questo è il punto, per me PASSEGGERO...
A me PASSEGGERO non interessa essere nelle mani del "Barone Rosso"...
A me PASSEGGERO interessa che nella compagnia con la quale sto viaggiando si facciano le COSE A DOVERE... :!:
Gozer

Messaggio da Gozer »

E allora tira fuori una carta in più e vola Alitalia.
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Eh eh eh.

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Messaggio da Gozer »

Hehehe... sono osservazioni serie e gli ho dato la risposta seria che applico io :)
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Messaggio da maksim »

Gozer ha scritto:E allora tira fuori una carta in più e vola Alitalia.
Stai parlando della carta d'identità al check-in ? :)
...finchè potrò, volerò Alitalia (almeno fino al 31 Gennaio 2007... :roll: )
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