air.surfer ha scritto:Francamente non capisco cosa c'entri un episodio accaduto (forse) nella migliore delle ipotesi, quasi 40/50 anni fa fa in un 3ad che si intitola "Cibo piloti low cost" . Comunque, l'episodio è per te difficilmente dimostrabile visto che te lo ha detto tuo cugino (caposcalo) e dubito che tu abbia conservato copia delle fatture.
Al contrario, invece, quello che per me è vero, perché l'ho vissuto in prima persona e non perché me lo abbia detto mio cugino, è che quando si cambiò l'hotel ad AHO nessuno fece botte da matto come quella che descrivi tu. Ci si lamentò ne più e ne meno di quanto si lamentino tutti gli equipaggi del mondo (tranne quelli low cost che non pernottano mai fuori) quando la compagnia cambia loro l'albergo.
Se quell'episodio che racconti è vero, cosa che dubito, spero che quel comandante sia stato punito per il suo gesto ma ho il forte sospetto che invece sia stato premiato con la conferma del posto di lavoro e un bel passaggio di 777....
In generale però, quello che mi da fastidio è che si usino questi pseudo esempi per montare la gente contro una categoria di lavoratori. Come la ca***ta che lessi su di un giornale nel 2008 quando i giornalisti servi della politica scrissero che i piloti chiedevano ADDIRITTURA stanze con il controllo della luce e della temperatura.
Quello che invece a me dà fastidio è che mi voglia far passare per inattendibile e/o bugiardo e questo mi fa veramente girare le scatole. Specie se detto da un saccentello che vorrebbe prendermi per il Q con la menata del cugggino caposcalo. Sed transeat, volevo rispondere per le rime ma avevo appena approvato l'invito di Tartan a non litigare.
L'intento del mio post era semplicemente quello di evidenziare quanto siano cambiati i tempi e come da un estremo sia stato possibile passare ad un altro, cioè che gli equipaggi debbano portarsi il pasto da casa o debbano pagarlo alla compagnia.
Quanto al fatto di denigrare una categoria di lavoratori (i piloti) il sig. air surfer evidentemente non mi conosce o non ha capito una beata cippa. Nella mia vita lavorativa ho incontrato grandissimi professionisti ed emerite mezze seghe volanti sia sul piano professionale che su quello umano, gente di altissimo profilo ed altre che se le conosci le eviti, a prescindere dal numero di botte sul braccio. Ho però sempre cercato di mettermi nei loro panni e di capire se le loro rimostranze (tecniche) fossero fondate o meno e quasi sempre le ho trovare reali e attendibili.
L'evento che ho descritto è storia, non cronaca, e la c.d. Aquila Selvaggia fa parte appunto della storia dell'aviazione civile italiana, piaccia o no.
Di proteste, arroganze, sgarbi, forme di lotta assurde da parte del sindacato piloti erano pieni quegli anni. Forse qualcuno non ricorda gli scioperi bianchi dei rullaggi a 5 km/h o la pedissequa ottemperanza a qualsivoglia normativa, inclusa la richiesta al direttore dell'aeroporto di visitare l'aereo prima di ogni partenza o di vistare il libretto di volo, al termine di ogni tratta.
Qualcuno provò pure a prendere l'abitudine di saltare l'ultimo atterraggio notturno su AHO sul presupposto della mancanza di qualche requisito tecnico, ma in quel caso si ruppe le corna.
Il mondo cambia, i tempi sono cambiati, tutto qui, nessuno, meno che mai il sottoscritto, vuole montare oggi una campagna contro i piloti, che veramente oggi mi sembrano diventate le vere vittime del cambiamento.
PS Io non devo dimostrare proprio nulla, se non mi credi è un problema tuo. Con lo stesso tuo metro potrei diffidare di quanto dici tu: ma gli allievi della SCV non alloggiavano da Bruno a Fertilia? E in che anni eri alla SCV? E chi era il Direttore della Scuola? E chi era il Direttore dell'aeroporto?
È meglio rimanere in silenzio ed essere considerati imbecilli piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio