Confronti e consigli
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Confronti e consigli
Ciao
mi presento sono Maddalena.
Da dieci anni circa non salgo su un'aereo, come sempre la fobia è solo un messaggio che la mente ci manda per farci fermare e riflettere su ambiti della nostra vita che non funzionano come dovrebbero.
Da un pò di tempo seguo una terapia che mi sta aiutando molto e grazie alla quale riesco a gestire molto meglio l'ansia e lo stress in generale, perchè è da qui che dovevo partire.
Una svolta è stata anche innamorarmi di una persona che viaggia continuamente, per piacere (in questo momento si trova in Cambogia) e che mi ha messo davanti a tutti quei messaggi che fin'ora non ero riuscita ad ascoltare perchè mancavano i link per capirli. Ho capito che in un momento della mia vita di grande stress dove dovevo prendere l'aereo ho trovato nell'aereo appunto un bel contenitore dove riversare le mie ansie, poi si è creato negli anni un circolo vizioso, associando al veicolo aereo tutte le mie paure: ansia del distacco, dell'abbandono, ecc..
Ora che, dopo tanta strada, ho capito questi link, è giunto il momento per me di avvicinarmi alla questione in prima persona, iniziando a considerare di fare un corso per la paura di volare e fattivamente riavvicinandomi piano piano all'ambiente. La prima cosa che vorrei fare è andare in aereoporto a portare/andare a prendere qualcuno, così da gradualmente riavvicinarmi a questo ambiente.
Cosa ne pensate?
ciao
mi presento sono Maddalena.
Da dieci anni circa non salgo su un'aereo, come sempre la fobia è solo un messaggio che la mente ci manda per farci fermare e riflettere su ambiti della nostra vita che non funzionano come dovrebbero.
Da un pò di tempo seguo una terapia che mi sta aiutando molto e grazie alla quale riesco a gestire molto meglio l'ansia e lo stress in generale, perchè è da qui che dovevo partire.
Una svolta è stata anche innamorarmi di una persona che viaggia continuamente, per piacere (in questo momento si trova in Cambogia) e che mi ha messo davanti a tutti quei messaggi che fin'ora non ero riuscita ad ascoltare perchè mancavano i link per capirli. Ho capito che in un momento della mia vita di grande stress dove dovevo prendere l'aereo ho trovato nell'aereo appunto un bel contenitore dove riversare le mie ansie, poi si è creato negli anni un circolo vizioso, associando al veicolo aereo tutte le mie paure: ansia del distacco, dell'abbandono, ecc..
Ora che, dopo tanta strada, ho capito questi link, è giunto il momento per me di avvicinarmi alla questione in prima persona, iniziando a considerare di fare un corso per la paura di volare e fattivamente riavvicinandomi piano piano all'ambiente. La prima cosa che vorrei fare è andare in aereoporto a portare/andare a prendere qualcuno, così da gradualmente riavvicinarmi a questo ambiente.
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Re: Confronti e consigli
Andare di questi tempi in aeroporto, dove la paura del volo non centra niente con lo stress da controlli e allerte varie non porterebbe a niente di buono. La paura di volare, ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, non dipende dall'aereo ma da noi stessi, quindi è meglio lavorare su di noi. Poi ci sarà sicuramente qualcun altro che saprà consigliarti meglio di me.
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Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
http://web.tiscali.it/windrider/
Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.
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Re: Confronti e consigli
Ciao
Grazie per la risposta, ma non ho compreso il punto dove dici che andare di questi tempi in aereoporto non è buono.
Il mio pensiero invece è che, per chi è fobico di un mezzo, siaimportante tornare primariamente a prendere di nuovo contatto con l'ambiente che racchiude l'oggetto fobico. Ci sono persone che neanche riescono ad entrare in aereoporto per timore di sentire i suoni o la visione di aerei in decollo/atterraggio.
Tornare a salire su un'aereo significa anche recarsi in aereoporto, così come salire su un treno implica arrivare intanto in stazione.
Ovviamente la paura, come dicevo anche nel mio post, non è associata al pericolo del mezzo aereo di per sè ma a ciò che c'è dentro di noi e che abbiamo associato A questo mezzo, utilizzandolo come un contenitore delle nostre ansie/paure.
Ciao
Grazie per la risposta, ma non ho compreso il punto dove dici che andare di questi tempi in aereoporto non è buono.
Il mio pensiero invece è che, per chi è fobico di un mezzo, siaimportante tornare primariamente a prendere di nuovo contatto con l'ambiente che racchiude l'oggetto fobico. Ci sono persone che neanche riescono ad entrare in aereoporto per timore di sentire i suoni o la visione di aerei in decollo/atterraggio.
Tornare a salire su un'aereo significa anche recarsi in aereoporto, così come salire su un treno implica arrivare intanto in stazione.
Ovviamente la paura, come dicevo anche nel mio post, non è associata al pericolo del mezzo aereo di per sè ma a ciò che c'è dentro di noi e che abbiamo associato A questo mezzo, utilizzandolo come un contenitore delle nostre ansie/paure.
Ciao
Re: Confronti e consigli
Dentro l'aerostazione vedresti poco, di certo non sentiresti il rumore degli aerei o li vedresti. Molti terminal sono fatti apposta per non far capire che si sta per prendere un aereo! Pino intendeva dire che ad oggi la situazione, anche nei land side, non è proprio rilassatissima e forse non ti aiuterebbe granchè andarci. Al massimo potresti pensare di guardare da fuori l'aeroporto. Non so da dove scrivi, ma puoi documentarti sui migliori punti di osservazione esterni degli aeroporti italiani, visto che le belle terrazze di tanti aeroporti stranieri in Italia non esistono.
Re: Confronti e consigli
Ciao Maddalena! Benvenuta!Ho capito che in un momento della mia vita di grande stress dove dovevo prendere l'aereo ho trovato nell'aereo appunto un bel contenitore dove riversare le mie ansie, poi si è creato negli anni un circolo vizioso, associando al veicolo aereo tutte le mie paure: ansia del distacco, dell'abbandono, ecc..
Vedo che sei già a buon punto del percorso... capire che la paura di volare è solo il campanello di allarme di qualcosa di più profondo è un'ottima cosa... lavorare sulle tue paure e su come le stesse si rovesciano sulla tua pelle un'altra ottima cosa!
In che modo l'aereo rappresenta tutte queste paure? Cosa c'è in questo bellissimo tubo di metallo che ancora ti impaurisce e non ti permette di volare... anzi... di VOLARE?
Ottima cosa... per il corso di paura di volare.... bene... benissimo... per riavvicinarti all'ambiente ancora meglio... cosa ti piacerebbe sapere? Cosa vorresti fare? Cosa ti incuriosisce?Ora che, dopo tanta strada, ho capito questi link, è giunto il momento per me di avvicinarmi alla questione in prima persona, iniziando a considerare di fare un corso per la paura di volare e fattivamente riavvicinandomi piano piano all'ambiente.
Non l'hai accompagnato per andare in Cambogia? Non lo potrai aspettare in atterraggio? ???La prima cosa che vorrei fare è andare in aereoporto a portare/andare a prendere qualcuno, così da gradualmente riavvicinarmi a questo ambiente.
Cosa ne pensate?
Re: Confronti e consigli
Si. ... ci sono persone con le più svariate paure, è vero, ma perché ti paragoni a loro? Dove vivi? Quanti aerei in volo, più o meno grandi, hai la possibilità di vedere/sentire ogni giorno passare sopra la tua testa?Mad80 ha scritto:Ci sono persone che neanche riescono ad entrare in aereoporto per timore di sentire i suoni o la visione di aerei in decollo/atterraggio.
Tornare a salire su un'aereo significa anche recarsi in aereoporto, così come salire su un treno implica arrivare intanto in stazione.
Ovviamente la paura, come dicevo anche nel mio post, non è associata al pericolo del mezzo aereo di per sè ma a ciò che c'è dentro di noi e che abbiamo associato A questo mezzo, utilizzandolo come un contenitore delle nostre ansie/paure
Cosa provi quando li vedi?
Entrare in aereoporto in realtà. .. non è nulla di più di recarsi in un centro commerciale. .. tanta gente, carrelli, suoni e luci... ma l'aereo. .. quello che vola.. sta fuori!!!
Re: Confronti e consigli
non c'è stato bisogno poichè era organizzato per prendere il treno e arrivare alla Malpensa con la navetta comodissima (abitiamo a Reggio emilia)quindi con AV è un attimo arrivare a milano centrale, il suo compagno di viaggio (che lavora in torre di controllo ma non alla malpensa) lo avrebbe raggiunto in macchina, quindi può tornare con la macchina dell'amico.la franci ha scritto:Ciao Maddalena! Benvenuta!Ho capito che in un momento della mia vita di grande stress dove dovevo prendere l'aereo ho trovato nell'aereo appunto un bel contenitore dove riversare le mie ansie, poi si è creato negli anni un circolo vizioso, associando al veicolo aereo tutte le mie paure: ansia del distacco, dell'abbandono, ecc..
Vedo che sei già a buon punto del percorso... capire che la paura di volare è solo il campanello di allarme di qualcosa di più profondo è un'ottima cosa... lavorare sulle tue paure e su come le stesse si rovesciano sulla tua pelle un'altra ottima cosa!
In che modo l'aereo rappresenta tutte queste paure? Cosa c'è in questo bellissimo tubo di metallo che ancora ti impaurisce e non ti permette di volare... anzi... di VOLARE?
Ciao Franci
grazie! ecco le risposte:
non ho mai particolarmente amato stare in aria, perchè lo associo a perdere il controllo, a non essere "con i piedi per terra", in passato ho volato anche da sola, per tragitti brevi ma stando anche bene una volta in quota. Ricordo in un frangente in una chiacchiera con un'hostess che questa mi disse: ma lei non ha paura dell'aereo e non ha neanche molti di quei noiosi disturbi che hanno molte altre persone: male alle orecchie, nausea... quindi parta da questo e si goda il viaggio.
Detto questo vengo al punto: la prima volta che non partii dovevo affrontare un viaggio con la mia famiglia e mi sentivo in trappola poichè stavo nascondendo loro una situazione molto delicata della mia vita. da qui ho associato l'aereo al sentirsi in trappola, e nel circolo vizioso do cui parlavo prima, questo si è rinforzato e la mia testa ha associato aereo=trappola.Ottima cosa... per il corso di paura di volare.... bene... benissimo... per riavvicinarti all'ambiente ancora meglio... cosa ti piacerebbe sapere? Cosa vorresti fare? Cosa ti incuriosisce?Ora che, dopo tanta strada, ho capito questi link, è giunto il momento per me di avvicinarmi alla questione in prima persona, iniziando a considerare di fare un corso per la paura di volare e fattivamente riavvicinandomi piano piano all'ambiente.
sai Franci, in realtà, ora che sto mettendo a fuoco le varie motivazioni della mia fobia, e sto sganciando la fobia al mezzo aereo, mi accorgo che questo mezzo mi affascina molto, quindi vorrei capire come funziona, e poi vorrei tornare a VIVERE e a VIAGGIARE, due cose che amo fare.
Non l'hai accompagnato per andare in Cambogia? Non lo potrai aspettare in atterraggio? ???La prima cosa che vorrei fare è andare in aereoporto a portare/andare a prendere qualcuno, così da gradualmente riavvicinarmi a questo ambiente.
Cosa ne pensate?
Re: Confronti e consigli
Reggio Emilia, la città delle 3 esse!
Re: Confronti e consigli
3 Esse? io ero rimasta al tricolore e SPQR... non so perchè ma ho un po timore a chiederti a cosa ti riferisciMaxx ha scritto:Reggio Emilia, la città delle 3 esse!
Re: Confronti e consigli
E fai bene!! Sesso, soldi e siampagn!!! Da Reggio arrivi in un battito di ciglia al Marconi di Bologna e io andavo spesso a Calderara di Reno, dove c'è un buon punto di osservazione vicino alla testata 30.Mad80 ha scritto:3 Esse? io ero rimasta al tricolore e SPQR... non so perchè ma ho un po timore a chiederti a cosa ti riferisciMaxx ha scritto:Reggio Emilia, la città delle 3 esse!
Re: Confronti e consigli
Sssoccia Max ma ti confondi lo sssiampagn lo bevono a Bologna. Comunque a parte le battute, grazie per la dritta. Mi segno li posto che mi hai detto, che onestamente nonostante sia qui ad un tiro di sssschioppo non conosco.Maxx ha scritto:E fai bene!! Sesso, soldi e siampagn!!! Da Reggio arrivi in un battito di ciglia al Marconi di Bologna e io andavo spesso a Calderara di Reno, dove c'è un buon punto di osservazione vicino alla testata 30.Mad80 ha scritto:3 Esse? io ero rimasta al tricolore e SPQR... non so perchè ma ho un po timore a chiederti a cosa ti riferisciMaxx ha scritto:Reggio Emilia, la città delle 3 esse!
Non è che poi mi arriva un aereo in testa??
Re: Confronti e consigli
No, non ti arriva. Peraltro devo correggermi. Ho guardato poco fa su Google Earth-Street View ed il posto dove andavo e che ti ho indicato in pratica non esiste più. Esattamente davanti al muretto sul quale salivo per vedere gli aerei, è stata costruita una collinetta di terra e vegetazione, che ostruisce completamente la visuale. Questo, perchè in Italia c’è grande cultura aeronautica. Manco da fuori si possono vedere gli aerei. Che schifezza. So che anche sulla testata 12 ci sono punti di osservazione, ma a questo punto mi viene il dubbio che siano stati inscatolati.
Re: Confronti e consigli
Ma cosa sono le testate? quindi per tornare all'argomento credi che possa essere utile piccolo avvicinamento?Maxx ha scritto:No, non ti arriva. Peraltro devo correggermi. Ho guardato poco fa su Google Earth-Street View ed il posto dove andavo e che ti ho indicato in pratica non esiste più. Esattamente davanti al muretto sul quale salivo per vedere gli aerei, è stata costruita una collinetta di terra e vegetazione, che ostruisce completamente la visuale. Questo, perchè in Italia c’è grande cultura aeronautica. Manco da fuori si possono vedere gli aerei. Che schifezza. So che anche sulla testata 12 ci sono punti di osservazione, ma a questo punto mi viene il dubbio che siano stati inscatolati.
Re: Confronti e consigli
Le testate sono le due estremità di una pista. Gli esperti dicono che un aeroporto con una sola pista in realtà ne ha due, in quanto ha ovviamente due testate! Se una pista è orientata esattamente nord-sud (Linate) avrà una testata 18, quella a nord, e una testata 36, quella a sud. 18 sta per 180°, 36 per 360°. 18 perchè decolli in direzione 180°, cioè verso sud; 36 perchè decolli in direzione 360°, cioè verso nord.Mad80 ha scritto:Ma cosa sono le testate? quindi per tornare all'argomento credi che possa essere utile piccolo avvicinamento?Maxx ha scritto:No, non ti arriva. Peraltro devo correggermi. Ho guardato poco fa su Google Earth-Street View ed il posto dove andavo e che ti ho indicato in pratica non esiste più. Esattamente davanti al muretto sul quale salivo per vedere gli aerei, è stata costruita una collinetta di terra e vegetazione, che ostruisce completamente la visuale. Questo, perchè in Italia c’è grande cultura aeronautica. Manco da fuori si possono vedere gli aerei. Che schifezza. So che anche sulla testata 12 ci sono punti di osservazione, ma a questo punto mi viene il dubbio che siano stati inscatolati.
Per me può esserti utile provare, poi vedi come la prendi.
- flyingbrandon
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Re: Confronti e consigli
Penso che tutto ciò che hai riversato nel contenitore metallico è da ricondursi alla tua insicurezza. Insicurezza che non hai ancora superato perché qualcuno ti ha aperto gli occhi, è vero, ma non ti senti in grado di attribuire a te il merito del "viaggio". Se hai raggiunto le consapevolezze che elenchi non hai bisogno di vedere gli aerei da fuori...hai bisogno di sentire te dentro un aereo. Se non le hai raggiunte come consapevolezze ma solo come "conoscenza"...allora l'andare in aeroporto può aiutarti come danneggiarti...ma è poco inerente al tuo percorso. Il punto è che non esistono "gradi"...e il pensare di riavvicinarti per gradi ti porta a pensare, erroneamente, al fatto che tu non sia ancora pronta. In realtà si è sempre pronti a vivere bene...se volessi potresti prenotare un volo adesso, prenderlo nei prossimi giorni, e arrivare dove vuoi arrivare....con il corpo e con la tua mente. Non pensare a priori che ci voglia del tempo, avvicinamenti graduali e cose affini perché non fai altro che rallentare la tua evoluzione....Mad80 ha scritto:C
Ora che, dopo tanta strada, ho capito questi link, è giunto il momento per me di avvicinarmi alla questione in prima persona, iniziando a considerare di fare un corso per la paura di volare e fattivamente riavvicinandomi piano piano all'ambiente. La prima cosa che vorrei fare è andare in aereoporto a portare/andare a prendere qualcuno, così da gradualmente riavvicinarmi a questo ambiente.
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ciao
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Re: Confronti e consigli
flyingbrandon ha scritto:Penso che tutto ciò che hai riversato nel contenitore metallico è da ricondursi alla tua insicurezza. Insicurezza che non hai ancora superato perché qualcuno ti ha aperto gli occhi, è vero, ma non ti senti in grado di attribuire a te il merito del "viaggio". Se hai raggiunto le consapevolezze che elenchi non hai bisogno di vedere gli aerei da fuori...hai bisogno di sentire te dentro un aereo. Se non le hai raggiunte come consapevolezze ma solo come "conoscenza"...allora l'andare in aeroporto può aiutarti come danneggiarti...ma è poco inerente al tuo percorso. Il punto è che non esistono "gradi"...e il pensare di riavvicinarti per gradi ti porta a pensare, erroneamente, al fatto che tu non sia ancora pronta. In realtà si è sempre pronti a vivere bene...se volessi potresti prenotare un volo adesso, prenderlo nei prossimi giorni, e arrivare dove vuoi arrivare....con il corpo e con la tua mente. Non pensare a priori che ci voglia del tempo, avvicinamenti graduali e cose affini perché non fai altro che rallentare la tua evoluzione....Mad80 ha scritto:C
Ora che, dopo tanta strada, ho capito questi link, è giunto il momento per me di avvicinarmi alla questione in prima persona, iniziando a considerare di fare un corso per la paura di volare e fattivamente riavvicinandomi piano piano all'ambiente. La prima cosa che vorrei fare è andare in aereoporto a portare/andare a prendere qualcuno, così da gradualmente riavvicinarmi a questo ambiente.
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ciao
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ciao,
tendo a pensare che ci voglia molto tempo perchè nel tempo sono stata molto male è stata un'escalation e ora vedo miglioramenti. La penultima volta che il mio compagno è andato via, lo stesso giorno degli attacchi terroristici a parigi, nonostante lui non fosse diretto a Parigi è stato per me l'inizio di due settimane di incubi. Pensieri catastrofici, non tornerà, l'aereo cadrà, e malesseri davvero difficili e generalizzati. Con fatica sono riuscita ad andare a lavorare. Con la terapia ho sviscerato cosa stavo sentendo e sono uscite cose interessanti e utili per me: paura dell'abbandono, senso di colpa (lui riesce ad andare senza problemi e senza di me, io no) senso di dipendenza ecc..
Questo nuovo viaggio e questo grande passo avanti che ho fatto, cioè essere tranquilla e andare avanti con la mia vita e le mie cose anche se lui temporaneamente non c'è, mi ha fatto pensare che la cosa migliore sia la gradualità e mi stranisce pensare che potrei prenotare un volo. Dovessi farlo ora, non lo farei. Dovessi andarlo a prendere in aereoporto, lo farei.
Re: Confronti e consigli
E allora vai!!!! Se pensi che ti potrebbe fare bene, fallo!
È andato con la macchina dell'amico, mica con la sua! Tornerà con te in macchina. ..
Poi tornerai sul forum e discuteremo di nuovo del fatto che la gradualità non serve, ma almeno tu l'avrai toccata con mano e potrai dirci cosa e6 stato per te sentire un aereo in decollo e vederlo virare sopra la testa!!!
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- flyingbrandon
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Re: Confronti e consigli
Ti sbagli! Non ci vuole molto tempo....spesso non ce ne vuole affatto....è un click...e la tua vita è diversa...perché lo è la tua percezione. È una falsa credenza che ci voglia "tempo". Ci vuole tempo per imparare...o per convincersi...ma non è questo il percorso per vivere bene...anzi. La terapia ti aiuta a destrutturare i tuoi pensieri "negativi"...ma il punto è proprio pensare in modo diverso...e non convincersi a pensare cose diverse.Mad80 ha scritto:
ciao,
tendo a pensare che ci voglia molto tempo perchè nel tempo sono stata molto male è stata un'escalation e ora vedo miglioramenti.
Appunto...tutti aspetti legati comunque alla tua insicurezza. La dipendenza è necessaria quando si pensa di non potere da soli...altrimenti è un piacere la compagnia ma non è disperazione lo stare soli....Mad80 ha scritto: Con fatica sono riuscita ad andare a lavorare. Con la terapia ho sviscerato cosa stavo sentendo e sono uscite cose interessanti e utili per me: paura dell'abbandono, senso di colpa (lui riesce ad andare senza problemi e senza di me, io no) senso di dipendenza ecc..
Mad80 ha scritto:
Questo nuovo viaggio e questo grande passo avanti che ho fatto, cioè essere tranquilla e andare avanti con la mia vita e le mie cose anche se lui temporaneamente non c'è, mi ha fatto pensare che la cosa migliore sia la gradualità e mi stranisce pensare che potrei prenotare un volo. Dovessi farlo ora, non lo farei. Dovessi andarlo a prendere in aereoporto, lo farei.
Hai fatto un grosso passo ma temo tu lo stia attribuendo più al terapeuta...al tuo compagno....piuttosto che a te. No...la gradualità non è la cosa migliore...quasi mai lo è...soprattutto in questo "settore". Non ho capito...prenderesti il volo ma non faresti il biglietto?
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Re: Confronti e consigli
La terapeuta infatti me lo ripete spesso di darmi i meriti dei miei cambiamenti, però è anche la stessa che crede in ciò al quale arrivo io, senza forzature. Allora appunto, ciò che mi dici in parte lo condivido: sulla parte psicologica intendo: insicurezza ecc, ma sulla parte diciamo così comportamentale, agisci ora, non condivido. Sarebbe una forzatura. E come affronterei il sentirmi forzata? Peggiorerebbe e forse tornerei al punto di partenza, perchè la parola: agisci ora, per tanto tempo è stato un mio modo di reagire: ora prendo il volo, forza, si lo prendo perchè sono con tizia e cacchio lei se lo aspetta, perchè deluderei caio che ha prenotato per passare una vacanza con me. Queste imposizioni hanno fatto su di me l'effetto contrario perchè la parte irrazionale ci sguazzava e si rivoltava dicendomi: si prendilo tanto cade e tu muori.flyingbrandon ha scritto:Ti sbagli! Non ci vuole molto tempo....spesso non ce ne vuole affatto....è un click...e la tua vita è diversa...perché lo è la tua percezione. È una falsa credenza che ci voglia "tempo". Ci vuole tempo per imparare...o per convincersi...ma non è questo il percorso per vivere bene...anzi. La terapia ti aiuta a destrutturare i tuoi pensieri "negativi"...ma il punto è proprio pensare in modo diverso...e non convincersi a pensare cose diverse.Mad80 ha scritto:
ciao,
tendo a pensare che ci voglia molto tempo perchè nel tempo sono stata molto male è stata un'escalation e ora vedo miglioramenti.
ok ma allora i corsi per la paura di volare a cosa servirebbero? Adesso te la offro su un piatto d'argento, ecco un bell'alibi fatto e finito. Ci sono persone hanno trovato quel click di cui parli in un corso come quello.
Appunto...tutti aspetti legati comunque alla tua insicurezza. La dipendenza è necessaria quando si pensa di non potere da soli...altrimenti è un piacere la compagnia ma non è disperazione lo stare soli....Mad80 ha scritto: Con fatica sono riuscita ad andare a lavorare. Con la terapia ho sviscerato cosa stavo sentendo e sono uscite cose interessanti e utili per me: paura dell'abbandono, senso di colpa (lui riesce ad andare senza problemi e senza di me, io no) senso di dipendenza ecc..
Mad80 ha scritto:
Questo nuovo viaggio e questo grande passo avanti che ho fatto, cioè essere tranquilla e andare avanti con la mia vita e le mie cose anche se lui temporaneamente non c'è, mi ha fatto pensare che la cosa migliore sia la gradualità e mi stranisce pensare che potrei prenotare un volo. Dovessi farlo ora, non lo farei. Dovessi andarlo a prendere in aereoporto, lo farei.
Hai fatto un grosso passo ma temo tu lo stia attribuendo più al terapeuta...al tuo compagno....piuttosto che a te. No...la gradualità non è la cosa migliore...quasi mai lo è...soprattutto in questo "settore". Non ho capito...prenderesti il volo ma non faresti il biglietto?
Non prenoterei un biglietto ne prenderei il volo in questo momento, questo intendevo.
Re: Confronti e consigli
si posso farlo, devo solo organizzarmi con il lavoro.la franci ha scritto:E allora vai!!!! Se pensi che ti potrebbe fare bene, fallo!
È andato con la macchina dell'amico, mica con la sua! Tornerà con te in macchina. ..
Poi tornerai sul forum e discuteremo di nuovo del fatto che la gradualità non serve, ma almeno tu l'avrai toccata con mano e potrai dirci cosa e6 stato per te sentire un aereo in decollo e vederlo virare sopra la testa!!!
ma allora sono l'unica che pensa che la gradualità non serva??
- flyingbrandon
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Re: Confronti e consigli
Eh no aspetta. Quella è una forzatura perché tu non lo fai per te...e non lo fai neanche perché sei consapevole di poterlo fare....lo fai per qualcuno....o lo fai per non incappare in un giudizio....o lo fai per non deludere...che non è affatto ciò che ti ho detto sopra. Vedi...il fatto di dire " forse tornerei al punto di partenza" fa emergere che ciò che hai raggiunto non l'hai raggiunto...non ne hai consapevolezza...cerchi di convincerti e basta. Non c'è una forza superiore a te che ti costringe ad andare da qualche parte o a tornare indietro o farti tremare di paura o di gioia....sei sempre tu. Sei tu che decidi....sei tu che fai....sei tu che decidi di tornare al punto di partenza oppure andare avanti. La discriminante non è il "forzarsi" a fare qualcosa...io mi forzo di alzarmi dal letto per andare a lavorare...ma è la spinta che sta dietro lo "sforzo". Non esisterebbe il coraggio se non ci fosse la paura...la vita non richiede "sforzo"...ma ciò non significa che non si debba , a volte, decidere di sforzarsi per fare qualcosa ...per cambiare qualcosa...per toglierci dallo stato in cui si è. Se tu forzi la tua natura per fare qualcosa come hai detto tu....stai andando contro natura...perchè tu non sei al mondo per vivere in base al giudizio degli altri...e neanche per dipendere dagli altri. Ma la tua natura, quella vera, non è quella fobica e insicura....quella te l'hanno cacciata dentro e ti hanno convinto...lo sforzo consiste nel riprenderti la tua natura. La tua parte irrazionale, in quel caso, era solo il tuo Ego che piuttosto che riconoscere le tue "dipendenze" attribuiva ad altro il tuo star male. Volare per te, adesso, sarebbe tutt'altra cosa. Ti ho detto che è credenza comune quella del "ci vuole tempo"....ma non è così altrimenti lo sarebbe per tutti...ma pensando così ti metti necessariamente nella convinzione che ci voglia e così sarà...ma lo decidi tu...non è un fatto necessariamente "naturale e fisiologico". Il prendersi tempo, spesso, è invece dovuto al fatto di non voler vedere dove si è...come si è....e, ripeto, rappresenta un rallentare la propria evoluzione.Mad80 ha scritto:
La terapeuta infatti me lo ripete spesso di darmi i meriti dei miei cambiamenti, però è anche la stessa che crede in ciò al quale arrivo io, senza forzature. Allora appunto, ciò che mi dici in parte lo condivido: sulla parte psicologica intendo: insicurezza ecc, ma sulla parte diciamo così comportamentale, agisci ora, non condivido. Sarebbe una forzatura. E come affronterei il sentirmi forzata? Peggiorerebbe e forse tornerei al punto di partenza, perchè la parola: agisci ora, per tanto tempo è stato un mio modo di reagire: ora prendo il volo, forza, si lo prendo perchè sono con tizia e cacchio lei se lo aspetta, perchè deluderei caio che ha prenotato per passare una vacanza con me. Queste imposizioni hanno fatto su di me l'effetto contrario perchè la parte irrazionale ci sguazzava e si rivoltava dicendomi: si prendilo tanto cade e tu muori.
E' un peccato. Potresti farlo....se solo smettessi di pensare che ci vuole tempo....Mad80 ha scritto: Non prenoterei un biglietto ne prenderei il volo in questo momento, questo intendevo.
Ciao!
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Re: Confronti e consigli
La gradualità non è una cosa che decidi a priori...altrimenti è nascondersi. La gradualità viene da sé deve venire. Voglio imparare a giocare a tennis....pur decidendo che posso giocare come ho visto alla televisione....succederà che solo con il tempo e l'allenamento , quindi qualcosa di graduale, arriverò a mandare la pallina dove voglio...anche se non arriverò , con molta probabilità, a giocare come quelli che ho visto alla televisione. Se ti dico che quel colore è rosso....non hai bisogno di tempo...per te, da ora, è rosso. Potrai dirti "c***o...mi hanno sempre detto che era verde"...ma non hai bisogno di tempo per accettare l'idea che sia rosso. Potrai ogni tanto sbagliarti e chiamarlo di nuovo verde...ma se stai sbagliando significa che stai agendo. Se decidi di non avere a che fare con il verde perché lo devi chiamare rosso...ti stai ancora intrappolando in un concetto che non richiede "tempo". La qualità della vita dipende sostanzialmente dalla percezione che hai della vita...e non tanto da quello che ti accade. Tant'è vero che sei stata malissimo al pensiero di....ma non è accaduto nulla di ciò che stavi pensando. Se decidi di vivere diversamente, e pensare diversamente, potresti incappare ancora in qualche pensiero poco funzionale...ma lo sai...lo conosci....lo fai passare...se vuoi pensare diversamente mantenendo ancora le azioni della vita che hai fatto fino ad ora....non fai esperienza e tutto rimane "concettuale"....per questo la gradualità non ti serve....ti serve vivere! Altrimenti stai solo cercando di convincerti...Mad80 ha scritto: ma allora sono l'unica che pensa che la gradualità non serva??
Ciao!
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Re: Confronti e consigli
La gradualità non è una cosa che decidi a priori...altrimenti è nascondersi. La gradualità viene da sé deve venire. Voglio imparare a giocare a tennis....pur decidendo che posso giocare come ho visto alla televisione....succederà che solo con il tempo e l'allenamento , quindi qualcosa di graduale, arriverò a mandare la pallina dove voglio...anche se non arriverò , con molta probabilità, a giocare come quelli che ho visto alla televisione. Se ti dico che quel colore è rosso....non hai bisogno di tempo...per te, da ora, è rosso. Potrai dirti "c***o...mi hanno sempre detto che era verde"...ma non hai bisogno di tempo per accettare l'idea che sia rosso. Potrai ogni tanto sbagliarti e chiamarlo di nuovo verde...ma se stai sbagliando significa che stai agendo. Se decidi di non avere a che fare con il verde perché lo devi chiamare rosso...ti stai ancora intrappolando in un concetto che non richiede "tempo". La qualità della vita dipende sostanzialmente dalla percezione che hai della vita...e non tanto da quello che ti accade. Tant'è vero che sei stata malissimo al pensiero di....ma non è accaduto nulla di ciò che stavi pensando. Se decidi di vivere diversamente, e pensare diversamente, potresti incappare ancora in qualche pensiero poco funzionale...ma lo sai...lo conosci....lo fai passare...se vuoi pensare diversamente mantenendo ancora le azioni della vita che hai fatto fino ad ora....non fai esperienza e tutto rimane "concettuale"....per questo la gradualità non ti serve....ti serve vivere! Altrimenti stai solo cercando di convincerti...flyingbrandon ha scritto:Mad80 ha scritto: ma allora sono l'unica che pensa che la gradualità non serva??
Ciao![/quote
Flyingb.
Ma questo io lo sto già facendo. Io sono consapevole che il verde che pensavo fosse l'aereo con verde = mezzo pericoloso, minaccioso, in realtà è rosso= mezzo di trasporto statisticamente più sicuro di tutti gli altri mezzi di trasporto. Questo si chiama esame di realtà, pensiero funzionale.
Ciò che avevo messo in atto prima era una specie di cabala: io provo paura, pensieri catastrofici poi non succede nulla quindi il mio pensare male è funzionale a far tornare indietro le persone care. In realtà è una congettura disfunzionale del mio pensiero, ed è stato molto complesso arrivarci.
Ma ci sono arrivata. Ora: io mi sento come se dovessi imparare a stare sopra ad un aereo. Se dovessi insegnare a qualcuno ad andare in bici opterei per piantarcelo sopra, spingere e ciao! O per metterlo in condizione di imparare gradualmente? La terapia d'urto trovo sia poco funzionale in certi ambiti e trovo lo sia per me in questo.
Piu sopra, probabilmente si è perso nelle varie risposte, ti chiedevo come ti approcci ai corsi sulla paura del volo, perché sei così risoluto nel dirmi prenota? Perché no potrei avere bisogno di un corso prima? Di quelle rotelle che si mettono a chi sta imparando a pedalare?
Re: Confronti e consigli
flyingbrandon ha scritto:La gradualità non è una cosa che decidi a priori...altrimenti è nascondersi. La gradualità viene da sé deve venire. Voglio imparare a giocare a tennis....pur decidendo che posso giocare come ho visto alla televisione....succederà che solo con il tempo e l'allenamento , quindi qualcosa di graduale, arriverò a mandare la pallina dove voglio...anche se non arriverò , con molta probabilità, a giocare come quelli che ho visto alla televisione. Se ti dico che quel colore è rosso....non hai bisogno di tempo...per te, da ora, è rosso. Potrai dirti "c***o...mi hanno sempre detto che era verde"...ma non hai bisogno di tempo per accettare l'idea che sia rosso. Potrai ogni tanto sbagliarti e chiamarlo di nuovo verde...ma se stai sbagliando significa che stai agendo. Se decidi di non avere a che fare con il verde perché lo devi chiamare rosso...ti stai ancora intrappolando in un concetto che non richiede "tempo". La qualità della vita dipende sostanzialmente dalla percezione che hai della vita...e non tanto da quello che ti accade. Tant'è vero che sei stata malissimo al pensiero di....ma non è accaduto nulla di ciò che stavi pensando. Se decidi di vivere diversamente, e pensare diversamente, potresti incappare ancora in qualche pensiero poco funzionale...ma lo sai...lo conosci....lo fai passare...se vuoi pensare diversamente mantenendo ancora le azioni della vita che hai fatto fino ad ora....non fai esperienza e tutto rimane "concettuale"....per questo la gradualità non ti serve....ti serve vivere! Altrimenti stai solo cercando di convincerti...Mad80 ha scritto: ma allora sono l'unica che pensa che la gradualità non serva??
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Ma questo io lo sto già facendo. Io sono consapevole che il verde che pensavo fosse l'aereo con verde = mezzo pericoloso, minaccioso, in realtà è rosso= mezzo di trasporto statisticamente più sicuro di tutti gli altri mezzi di trasporto. Questo si chiama esame di realtà, pensiero funzionale.
Ciò che avevo messo in atto prima era una specie di cabala: io provo paura, pensieri catastrofici poi non succede nulla quindi il mio pensare male è funzionale a far tornare indietro le persone care. In realtà è una congettura disfunzionale del mio pensiero, ed è stato molto complesso arrivarci.
Ma ci sono arrivata. Ora: io mi sento come se dovessi imparare a stare sopra ad un aereo. Se dovessi insegnare a qualcuno ad andare in bici opterei per piantarcelo sopra, spingere e ciao! O per metterlo in condizione di imparare gradualmente? La terapia d'urto trovo sia poco funzionale in certi ambiti e trovo lo sia per me in questo.
Piu sopra, probabilmente si è perso nelle varie risposte, ti chiedevo come ti approcci ai corsi sulla paura del volo, perché sei così risoluto nel dirmi prenota? Perché no potrei avere bisogno di un corso prima? Di quelle rotelle che si mettono a chi sta imparando a pedalare?[/quote]
Re: Confronti e consigli
"Se puoi farlo... FALLO" ... tenendo sempre presente che "se lo pensi è perché puoi farlo!" ... quindi, perché aspettare?Mad80 ha scritto: si posso farlo, devo solo organizzarmi con il lavoro.
ma allora sono l'unica che pensa che la gradualità non serva??
L'obiettivo. .. quello che ti stiamo dicendo di fare, non è l'azione di salire su un aereo perché qualcuno si aspetta che tu ci salga... ma il salirci col sorriso, in totale assenza di ansia... per goderti tutte quelle emozioni che il volo ti regala!
...
Tu dici di voler iniziare un percorso... ... che hai in testa... il primo passo del percorso secondo te è andare in aereoporto. .. ok... giusto o sbagliato che sia... FALLO! Ti sei iscritta al forum per cercare di capire se il primo passo è quello giusto... quindi hai iniziato un percorso per capire se il tuo percorso è quello giusto.... e poi??????? Quanto lontana dev'essere secondo te la meta per poter essere raggiungibile?
Re: Confronti e consigli
Mad... ma cosa c'è da imparare per stare su un aereo? guarda che quando ti vendono i biglietti... anche quelli che costano poco, sono compresi i piloti! Mica devi guidare tu!!!!!Ora: io mi sento come se dovessi imparare a stare sopra ad un aereo. Se dovessi insegnare a qualcuno ad andare in bici opterei per piantarcelo sopra, spingere e ciao! O per metterlo in condizione di imparare gradualmente? La terapia d'urto trovo sia poco funzionale in certi ambiti e trovo lo sia per me in questo.
..
Sembra una battuta... ma è così! Non sai camminare fino al tuo sedile, allacciati le cinture e aspettare che il segnale si spenga per poter scendere all'arrivo? È tutto qui! Quello che devi cambiare è il tuo pensiero.... e, con tutti i passi che hai fatto fino adesso.... cosa c'è ancora da fare????
Re: Confronti e consigli
la franci ha scritto:Mad... ma cosa c'è da imparare per stare su un aereo? guarda che quando ti vendono i biglietti... anche quelli che costano poco, sono compresi i piloti! Mica devi guidare tu!!!!!Ora: io mi sento come se dovessi imparare a stare sopra ad un aereo. Se dovessi insegnare a qualcuno ad andare in bici opterei per piantarcelo sopra, spingere e ciao! O per metterlo in condizione di imparare gradualmente? La terapia d'urto trovo sia poco funzionale in certi ambiti e trovo lo sia per me in questo.
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Sembra una battuta... ma è così! Non sai camminare fino al tuo sedile, allacciati le cinture e aspettare che il segnale si spenga per poter scendere all'arrivo? È tutto qui! Quello che devi cambiare è il tuo pensiero.... e, con tutti i passi che hai fatto fino adesso.... cosa c'è ancora da fare????
C'è che ho paura Franci. Ancora. È la paura mi culla, mi dà sicurezza. Ho paura di un cambiamento che sento ancora troppo grande per essere fatto. E per me già pensare di riuscire ad andare in aeroporto é una conquista che pensavo non fosse possibile.
Intanto provo ad organizzarmi per andare in aeroporto, sperando di essere serena una volta arrivata.
A volte mi dico: ma cos'è che mi muove, cosa mi tiene qui in questa ossessione di riuscire? Che cosa devo dimostrare?
Mio cugino volato una volta mi ha detto sai cosa? Non ci metterò più piede sopra, organizza le ferie per raggiungere moglie e figli in traghetto ed é sereno. Partita chiusa. Io sto qui ad arrovellarmi. comunque grazie a tutti di cuore per il vostro aiuto.
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Re: Confronti e consigli
Cosa?Mad80 ha scritto:
Flyingb.
Ma questo io lo sto già facendo.
Eh...il mio esempio non voleva coinvolgere l'aereo ma va bene....ma non ne sei consapevole...lo sai e basta...io per consapevolezza intendo qualcosa di più profondo rispetto alla "conoscenza"Mad80 ha scritto: Io sono consapevole che il verde che pensavo fosse l'aereo con verde = mezzo pericoloso, minaccioso, in realtà è rosso= mezzo di trasporto statisticamente più sicuro di tutti gli altri mezzi di trasporto. Questo si chiama esame di realtà, pensiero funzionale.
Beh...capire che fosse disfunzionale e non reale non penso ti abbia richiesto molta complessità...Mad80 ha scritto:
Ciò che avevo messo in atto prima era una specie di cabala: io provo paura, pensieri catastrofici poi non succede nulla quindi il mio pensare male è funzionale a far tornare indietro le persone care. In realtà è una congettura disfunzionale del mio pensiero, ed è stato molto complesso arrivarci.
Forse il meccanismo di pensiero che stava alla base...
Mad80 ha scritto:
Ma ci sono arrivata. Ora: io mi sento come se dovessi imparare a stare sopra ad un aereo. Se dovessi insegnare a qualcuno ad andare in bici opterei per piantarcelo sopra, spingere e ciao! O per metterlo in condizione di imparare gradualmente? La terapia d'urto trovo sia poco funzionale in certi ambiti e trovo lo sia per me in questo.
È un altro pensiero disfunzionale...non devi affatto imparare a stare dentro un aereo. La bici , come esempio, va di pari passo a quello che avevo fatto del tennis...con il tuo essere passeggero non è affatto calzante...a meno che tu non voglia anche pilotarlo...
E perché dovresti averne bisogno? Considerando che il problema non è il volo, il tuo lavoro non è riguardo il volo. Stai percorrendo una strada, quella della terapia, che dovrebbe portarti a vivere bene...ciò significa tante cose tra cui, se vuoi, volare. Non è che ogni aspetto della vita richiede un "corso". Esattamente come sei ansiosa e hai proiettato sul volo, sui rapporti e su tutto ciò che fai, quando togli quel meccanismo togli il problema...Mad80 ha scritto: Piu sopra, probabilmente si è perso nelle varie risposte, ti chiedevo come ti approcci ai corsi sulla paura del volo, perché sei così risoluto nel dirmi prenota? Perché no potrei avere bisogno di un corso prima? Di quelle rotelle che si mettono a chi sta imparando a pedalare?
Sei in un punto del percorso...vuoi vedere a che punto sei? Vola. Se tu facessi il corso ti appoggeresti nuovamente a qualcosa di esterno a te per "provare"...ma tutti questi appoggi, benché ti aiutino, non ti fanno prendere consapevolezza di te e delle tue capacità...rimarrebbe tutto estremamente fragile. Hai bisogno di vivere la vita come non l'hai vissuta...e non di continuare a cercare negli altri, cosa che hai già fatto e ti ha portato dove sei ora. Va benissimo tutto ciò che fai...ma tu non stai abbandonando i tuoi meccanismi...stai solo migliorando degli aspetti. Ma i meccanismi non sono guasti da riparare...sono proprio da buttare nel cesso...per questo non hai bisogno di apprendere altro se non come disfarti di quelli che hai e vivere. Volare, per te, è un modo di vedere dove sei, come pensi ora, che succede di nuovo. Una curiosità...ma tu hai mai volato?
Ciao!
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Re: Confronti e consigli
Sì più sopra lo spiegavo, ho volato fino a 10 anni fa. Voli molto brevi. Due volte Londra, 6 volte tra Olbia e Cagliari. L'ultima volta é stato anche sorprendentemente "neutro", cioé senza paura. Sicuramente aver fatto voli perfetti mi ha aiutato.flyingbrandon ha scritto:Cosa?Mad80 ha scritto:
Flyingb.
Ma questo io lo sto già facendo.
Eh...il mio esempio non voleva coinvolgere l'aereo ma va bene....ma non ne sei consapevole...lo sai e basta...io per consapevolezza intendo qualcosa di più profondo rispetto alla "conoscenza"Mad80 ha scritto: Io sono consapevole che il verde che pensavo fosse l'aereo con verde = mezzo pericoloso, minaccioso, in realtà è rosso= mezzo di trasporto statisticamente più sicuro di tutti gli altri mezzi di trasporto. Questo si chiama esame di realtà, pensiero funzionale.
Beh...capire che fosse disfunzionale e non reale non penso ti abbia richiesto molta complessità...Mad80 ha scritto:
Ciò che avevo messo in atto prima era una specie di cabala: io provo paura, pensieri catastrofici poi non succede nulla quindi il mio pensare male è funzionale a far tornare indietro le persone care. In realtà è una congettura disfunzionale del mio pensiero, ed è stato molto complesso arrivarci.
Forse il meccanismo di pensiero che stava alla base...
Mad80 ha scritto:
Ma ci sono arrivata. Ora: io mi sento come se dovessi imparare a stare sopra ad un aereo. Se dovessi insegnare a qualcuno ad andare in bici opterei per piantarcelo sopra, spingere e ciao! O per metterlo in condizione di imparare gradualmente? La terapia d'urto trovo sia poco funzionale in certi ambiti e trovo lo sia per me in questo.
È un altro pensiero disfunzionale...non devi affatto imparare a stare dentro un aereo. La bici , come esempio, va di pari passo a quello che avevo fatto del tennis...con il tuo essere passeggero non è affatto calzante...a meno che tu non voglia anche pilotarlo...
E perché dovresti averne bisogno? Considerando che il problema non è il volo, il tuo lavoro non è riguardo il volo. Stai percorrendo una strada, quella della terapia, che dovrebbe portarti a vivere bene...ciò significa tante cose tra cui, se vuoi, volare. Non è che ogni aspetto della vita richiede un "corso". Esattamente come sei ansiosa e hai proiettato sul volo, sui rapporti e su tutto ciò che fai, quando togli quel meccanismo togli il problema...Mad80 ha scritto: Piu sopra, probabilmente si è perso nelle varie risposte, ti chiedevo come ti approcci ai corsi sulla paura del volo, perché sei così risoluto nel dirmi prenota? Perché no potrei avere bisogno di un corso prima? Di quelle rotelle che si mettono a chi sta imparando a pedalare?
Sei in un punto del percorso...vuoi vedere a che punto sei? Vola. Se tu facessi il corso ti appoggeresti nuovamente a qualcosa di esterno a te per "provare"...ma tutti questi appoggi, benché ti aiutino, non ti fanno prendere consapevolezza di te e delle tue capacità...rimarrebbe tutto estremamente fragile. Hai bisogno di vivere la vita come non l'hai vissuta...e non di continuare a cercare negli altri, cosa che hai già fatto e ti ha portato dove sei ora. Va benissimo tutto ciò che fai...ma tu non stai abbandonando i tuoi meccanismi...stai solo migliorando degli aspetti. Ma i meccanismi non sono guasti da riparare...sono proprio da buttare nel cesso...per questo non hai bisogno di apprendere altro se non come disfarti di quelli che hai e vivere. Volare, per te, è un modo di vedere dove sei, come pensi ora, che succede di nuovo. Una curiosità...ma tu hai mai volato?
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Re: Confronti e consigli
Ti chiedo scusa ma io, si vede, non vedo dei post che hai messo perché per la seconda volta mi dici che hai scritto qualcosa e io non vedo quel qualcosa...Mad80 ha scritto:
Sì più sopra lo spiegavo, ho volato fino a 10 anni fa. Voli molto brevi. Due volte Londra, 6 volte tra Olbia e Cagliari. L'ultima volta é stato anche sorprendentemente "neutro", cioé senza paura. Sicuramente aver fatto voli perfetti mi ha aiutato.
Comunque...non hai risposto alle altre domande...se ti va...fallo...mi interessa...
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Re: Confronti e consigli
flyingbrandon ha scritto:Ti chiedo scusa ma io, si vede, non vedo dei post che hai messo perché per la seconda volta mi dici che hai scritto qualcosa e io non vedo quel qualcosa...Mad80 ha scritto:
Sì più sopra lo spiegavo, ho volato fino a 10 anni fa. Voli molto brevi. Due volte Londra, 6 volte tra Olbia e Cagliari. L'ultima volta é stato anche sorprendentemente "neutro", cioé senza paura. Sicuramente aver fatto voli perfetti mi ha aiutato.
Comunque...non hai risposto alle altre domande...se ti va...fallo...mi interessa...
Ciao!
Ciao provo a risponderti anche se non riesco a recuperare tutte le domande. Quando mi chiedi cosa sto già facendo intendo che sto ho capito che i pensieri disfunzionali alla base del mio pensare aereo pericolo, catastrofi, perdita è come scrivevo all'inizio solo un contenitore di ansie. Sto migliorando la mia vita, ma ho la netta sensazione che il volo sia lo scoglio più arduo è più grande così mi ci approccio con gradualità perché è l'unico modo che riesco a gestire.
Il volo per tanto tempo è stato il contenitore di tutto, e ancora ora a volte ritornano i pensieri negativi. Il mio compagno ha U viaggio di 11 ore per rientrare a casa, spero vada tutto bene, mi sembra un'eternità. Poi non mi accorgo che in un frangente oggi mentre mi diceva, solo arrivato nella tal isola dopo 12 ore di pulmann gli ho risposto: ma voli no ce n'erano? Quindi sono ancora molto combattuta. Ciao, è un piacere parlare e confrontarmi, nonostante tu mi abbia smontato in tanti punti
Concludendo avrei una proposta: se sei un pilota no posso volare con te?
- flyingbrandon
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Re: Confronti e consigli
Capire è un processo cognitivo. Vivere è esperienzale. Ho una citazione per te...Mad80 ha scritto:
Ciao provo a risponderti anche se non riesco a recuperare tutte le domande. Quando mi chiedi cosa sto già facendo intendo che sto ho capito che i pensieri disfunzionali alla base del mio pensare aereo pericolo, catastrofi, perdita è come scrivevo all'inizio solo un contenitore di ansie.
"Decidere non è fare e volere non è scegliere. La trasformazione avviene non grazie a ciò che decidi di volere ma a ciò che scegli di fare".
Per questo ti dico che va bene , attraverso il processo cognitivo, smontare l'architettura dei tuoi pensieri perché ti sei accorta che sono poco funzionali al tuo vivere....ma se non aggiungi "l'esperienza", quella diretta, quella fatta da te e per te...rimane un bellissimo pensiero che può anche renderti più tranquilla ma...nel momento vero, che non è necessariamente il volare, può crollare tutto come un castello di carte sotto l'effetto della bora. Non ti basta sapere cosa hai pensato di sbagliato...devi vedere cosa puoi vivere ora...come...perché...la stessa paura , affrontata con consapevolezza, regala molto. Non è importante che tu possa arrivare a prenotare un volo con serenità...anche perché, probabilmente, in questo modo non accadrà. Il click te lo fa fare il prenotarlo...e poi affronti ciò che accade, se dovesse accadere qualcosa.
La vita non va "gestita"...va vissuta. Non fare qualcosa che si vorrebbe fare, per paura, non è approcciarsi a niente. Se anche andassi a vedere dei decolli e degli atterraggi...continueresti a vivere in una fantasia, nei tuoi pensieri...invece devi uscire dai tuoi pensieri...smettere di identificarli con la realtà...non è la realtà. E se decidi di vivere di "fantasia", o di qualcosa di irreale...beh c***o....allora vivi qualcosa di bello no? Anche volere che la tua mente non elabori pensieri negativi non ha senso...la mente è tua...hai messo il pilota automatico (l'inconsapevolezza) e ora lo devi sganciare (diventi consapevole)...a prescindere da ciò che è fuori da te. Le stesse cose, le stesse paure...non saranno le stesse ma saranno profondamente diverse perché attraverso la consapevolezza (e non la conoscenza) avranno un significato che sarai pronta a cogliere. Vivere felici...dove per felicità intendo uno stato dell'anima e non una euforia momentanea...non significa non avere problemi e che tutto fila liscio...significa che si "aspetta" che arrivino con la consapevolezza che se sono risolvibili...la soluzione la troveremo. Solo affrontando i "problemi" della vita puoi acquisire sicurezza in te stessa...sicurezza che va ad alimentare quella felicità. Parlando...quella sicurezza non arriverà mai. Guarda i bambini....sperimentano. Tu ora devi sperimentare tutto con il tuo nuovo punto di vista.Mad80 ha scritto:
Sto migliorando la mia vita, ma ho la netta sensazione che il volo sia lo scoglio più arduo è più grande così mi ci approccio con gradualità perché è l'unico modo che riesco a gestire.
[/quote]Mad80 ha scritto: Il volo per tanto tempo è stato il contenitore di tutto, e ancora ora a volte ritornano i pensieri negativi. Il mio compagno ha U viaggio di 11 ore per rientrare a casa, spero vada tutto bene, mi sembra un'eternità. Poi non mi accorgo che in un frangente oggi mentre mi diceva, solo arrivato nella tal isola dopo 12 ore di pulmann gli ho risposto: ma voli no ce n'erano? Quindi sono ancora molto combattuta. Ciao, è un piacere parlare e confrontarmi, nonostante tu mi abbia smontato in tanti punti
Concludendo avrei una proposta: se sei un pilota no posso volare con te?
Non conta cosa è stato per tanto tempo....conta cosa è per te ORA è cosa può diventare...ma per farlo diventare devi viverlo.
Piacere mio parlare con te...
Si puoi...ma su un volo di linea o su un aeroplano "piccolo" a elica?
Ciao!
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Re: Confronti e consigli
Non lo so... continuo a non capire.
La paura del volare su un aeroplano di linea è una finzione che copre altre paure,
questo è ovvio, ce lo dicono le statistiche.
Allora... perché volare?
Uno se ne sta a casa, se vuole affronta i propri problemi,
altrimenti si lascia cullare da loro.
Che senso ha convincere una persona a prendere un aeroplano?
Parole, parole, medicine, stress, incomprensioni... per cosa?
Invece di andare alle Maldive in aereo vai in Sardegna in traghetto!
Invece di andare a New York in aereo vai a Gubbio in auto!
Tra parentesi ci guadagni in entrambi i casi.
Volare non è necessario se non per noi Piloti che ci prendiamo uno stipendio,
tanto di passeggeri ce ne sono miliardi... uno più, uno meno...
La paura del volare su un aeroplano di linea è una finzione che copre altre paure,
questo è ovvio, ce lo dicono le statistiche.
Allora... perché volare?
Uno se ne sta a casa, se vuole affronta i propri problemi,
altrimenti si lascia cullare da loro.
Che senso ha convincere una persona a prendere un aeroplano?
Parole, parole, medicine, stress, incomprensioni... per cosa?
Invece di andare alle Maldive in aereo vai in Sardegna in traghetto!
Invece di andare a New York in aereo vai a Gubbio in auto!
Tra parentesi ci guadagni in entrambi i casi.
Volare non è necessario se non per noi Piloti che ci prendiamo uno stipendio,
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Re: Confronti e consigli
chi vuole convincere una persona a prendere l'aereo? Non ha mai senso convincere qualcuno a fare qualcosa. È diverso quando una persona ti chiede "come fare per"...allora ognuno dice la sua.Lampo 13 ha scritto: Allora... perché volare?
Uno se ne sta a casa, se vuole affronta i propri problemi,
altrimenti si lascia cullare da loro.
Che senso ha convincere una persona a prendere un aeroplano?
Se ti stai chiedendo , invece, perché una persona decide di volare nonostante abbia paura...allora ci possono essere diversi motivi e, ovviamente non è la "passione di viaggiare" il motivo profondo. Penso che i diversi motivi siano da legarsi a due filoni principali. Il primo, e fortuna che esiste, è, la "sfida"...quella che ti porta sempre , in modo naturale, ad evolvere. Il secondo penso sia che, per quanto condizionati dall'ambiente esterno, abbiamo una parte più profonda di noi che cerca di portarci verso il nostro essere "naturale", in armonia con tutto e che "lotta" con noi quando seguiamo condizionamenti esterni che ci allontanano. Chi vive male è perché è in conflitto...ma il conflitto ti permette di capire che qualcosa non va come dovrebbe...e di porre rimedio. Se anche una persona in conflitto decidesse di lasciar perdere un aspetto, come quello del volo, continuerebbe ad essere in conflitto con il resto e non avrebbe quel beneficio a "a rinunciare". Il volo è un ottimo raccoglitore di queste proiezioni perché , tranne poche e rare eccezioni, è un di più e non essenziale. Ma ci sono persone che sono arrivate a rovinarsi la vita rinunciando anche a ciò che è essenziale...
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Re: Confronti e consigli
Mi riferivo alla seconda ipotesi, tu sei molto generoso ad usare parte del tuo tempo aiutando chi te lo chiede.flyingbrandon ha scritto:chi vuole convincere una persona a prendere l'aereo? Non ha mai senso convincere qualcuno a fare qualcosa. È diverso quando una persona ti chiede "come fare per"...allora ognuno dice la sua.Lampo 13 ha scritto: Allora... perché volare?
Uno se ne sta a casa, se vuole affronta i propri problemi,
altrimenti si lascia cullare da loro.
Che senso ha convincere una persona a prendere un aeroplano?
Se ti stai chiedendo , invece, perché una persona decide di volare nonostante abbia paura...allora ci possono essere diversi motivi e, ovviamente non è la "passione di viaggiare" il motivo profondo. Penso che i diversi motivi siano da legarsi a due filoni principali. Il primo, e fortuna che esiste, è, la "sfida"...quella che ti porta sempre , in modo naturale, ad evolvere. Il secondo penso sia che, per quanto condizionati dall'ambiente esterno, abbiamo una parte più profonda di noi che cerca di portarci verso il nostro essere "naturale", in armonia con tutto e che "lotta" con noi quando seguiamo condizionamenti esterni che ci allontanano. Chi vive male è perché è in conflitto...ma il conflitto ti permette di capire che qualcosa non va come dovrebbe...e di porre rimedio. Se anche una persona in conflitto decidesse di lasciar perdere un aspetto, come quello del volo, continuerebbe ad essere in conflitto con il resto e non avrebbe quel beneficio a "a rinunciare". Il volo è un ottimo raccoglitore di queste proiezioni perché , tranne poche e rare eccezioni, è un di più e non essenziale. Ma ci sono persone che sono arrivate a rovinarsi la vita rinunciando anche a ciò che è essenziale...
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Mi ripeto, quello che mi lascia PERPLESSO (non scocciato, esasperato, insofferente, solo perplesso) è la notevole somiglianza, una quasi identità, delle argomentazioni di coloro che scrivono per chiedere consigli su come vincere la paura di volare. Come dici tu volare è una cosa assolutamente non necessaria (a meno di casi particolarissimi) ed è certamente un ottimo catalizzatore per le paure, in fondo volare è innaturale e lo facciamo da "poco".
Però in genere non leggo di limiti in altri aspetti della vita, non trovo che si ammettano altre paure se non quella legata a delle fantasie appositamente create a proposito del volare.
Ora, se la vita di una persona, da come viene raccontata, scorre placida e serena, perché starsi a massacrare solo per fare un volo in aereo? A volte penso, e qui scatta il mio stupore, che poiché ora "tutti" volano con le Low Cost, "tutti" DEVONO fare le vacanze a Sharm (posto ridicolmente finto ed ora anche piuttosto pericoloso per i turisti), allora per adeguarsi la gente si fa del male per adeguarsi all'andazzo generale ed invece di farsi delle splendide vacanze in Puglia/Calabria/Sicilia/Sardegna e chi più ne ha più ne metta (tutti posti molto più interessanti della Disneyland di Sharm), si obbliga a prenotare un volo cominciando a soffrire da mesi prima.
Ma chi glielo fa fare? Tu rispondi sempre, calmo e paziente, sempre più o meno esprimendo lo stesso concetto, che però devi scrivere proprio al "richiedente" del momento perché leggere le tue risposte date ad altri non vale, ognuno si sente diverso ed ha bisogno di una risposta "dedicata" proprio a lui/lei, non a qualcun altro a cui sono già state dette le stesse cose, più o meno, perché le paure sono tutte più o meno simili e quindi simili sono anche il modo di affrontarle e le difficoltà per farlo e le scuse per evitarlo e le scorciatoie che si decidono di prendere.
Pensavo di prendere qualche cosa prima del volo, così la sopporto meglio questa ansia!
No, non serve, anzi è sbagliato, è un modo di evitare di gestire le tue emozioni e di non percepire il tuo corpo.
Sono mesi che non riesco a pensare ad altro, magari un giorno sto bene ma poi tutto ricomincia da capo!
Cerca di vivere il presente, tu non sei su quell'aereo, di cosa hai paura? Magari poi ti piace pure...
Quello che non sopporto, che mi manda in ansia è non sapere cosa fanno quei due davanti!
In nessun momento della vita hai il controllo di tutto, devi imparare ad affidarti.
Ho bisogno di capire quello che succede intorno a me, come funziona un aereo, cosa sono i flap, etc...
Non hai le competenze per sapere le centinaia di cose che dovresti e comunque non le puoi controllare, affidati.
Se guardi indietro, a tutti i post inviati ed a tutte le risposte date, troverai un fil rouge comune...
dovresti scrivere un manualetto di FAQ sull'argomento, sarebbe utilissimo a molti!
Comunque spero che tu riesca a tranquillizzare tutti quelli che ti scrivono... anche se ho paura che sia un poco una guerra contro i mulini a vento.