Michele ha scritto:ogni regione ha i suoi crediti/debiti....
Vabbè, dichiaro subito il gioco: io vivo a Roma. Dentro le mura (cioè in centro), al Colosseo ci arrivo a piedi.
Sono così romana che mia mamma si domanda se il nostro più antico antenato sia Giulio Cesare o direttamente Romolo.
Lo so: sto in una delle città più fantastiche al mondo. E' la mia città. A me pare una gran fortuna che m'è capitata.
Secondo me, Michele ha ragione: ogni regione e ogni città hanno i propri crediti e debiti. Leggendo le sue considerazioni, mi sono trovata a ragionare sulle caratteristiche di ogni posto, e m'è ritornata in mente una circostanza di un annetto fa. Una delle volte che mi sono detta: "ma guarda che città fantastica!".
Come sapete, poco più di un anno fa nel giro di pochi giorni sono arrivati qui,
senza preavviso, circa quattro milioni di persone. Più di quanti si viva qui. Mi riferisco all'agonia e alla morte di Papa Giovanni Paolo II, come probabilmente avete capito.
Se pure purtroppo ce lo potevamo aspettare, data la malferma salute del Pontefice, nessuno poteva prevedere il quando e il come. E men che meno il "quanti". Quindi, ci siamo dovuti organizzare "in corsa", accogliendo più persone di quante non ce ne stessero già. Per qualche giorno, a Roma ci sono state tante persone quante ce ne sono a San Francisco.
E' stata un'esperienza indimenticabile, e di sicuro faticosa e complicata; vivere in città in quei giorni non è stato facile. Ognuno di noi ha avuto i problemi più svariati, ciascuno potrebbe raccontare qualche storia. Ma vi voglio raccontare un solo aneddoto, che secondo me è molto "romano".
Borgo è la zona subito a ridosso di San Pietro e del Vaticano; a parte Via della Conciliazione e qualche strada ad essa ortogonale, le altre strade sono normali, né larghe né strette. Una simile folla improvvisamente in fila per andare a pregare in piazza prima, e ad omaggiare la salma del Pontefice poi, ha invaso tutto in un battibaleno, ve lo potete immaginare.
C'è stata una signora che abitava al piano rialzato, che - come tutti gli altri che abitano lì - si è trovata improvvisamente bloccata in casa, perché era proprio fisicamente impossibile uscire dal portone; questa signora aveva un piccolo cane. Bene: dovendo consentire a quella bestiola di fare il paio di passeggiatine quotidiane, quando era tempo lo prendeva in braccio e lo passava dalla finestra a chi era sotto, insieme agli attrezzi necessari per pulire "dopo". Quelli facevano un po' di spazio, si organizzavano in qualche modo... e insomma, il cane era contento e la signora pure. Poi il cane e il "resto" venivano restituiti, sempre dalla finestra.
Non vorrei dire un'eresia, per carità: ma secondo me Sua Santità ha sorriso...
Quanto ai mancati pagamenti dello Stato alla Regione Sardegna, onestamente non conosco il problema e non mi sento di esprimere un'opinione. Certo, se ci sono delle somme che lo Stato deve alla Regione Sardegna, queste somme vanno pagate.
Ma volevo dare un segno di solidarietà da parte di chi, come noi a Roma, di turisti e di invasioni se ne intende e le vive tutto l'anno. Anche senza preavviso, ma sempre serenamente.
