Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
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Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Ennesimo incidente mortale coinvolgente un ultraleggero, di fabbricazione céca, decollato da Cogliate. Particolarmente mal decritta dal cronista la bozza di ricostruzione dell'incidente ("errore di altimetria" mi mancava).
http://milano.corriere.it/notizie/crona ... c0bb.shtml
http://milano.corriere.it/notizie/crona ... c0bb.shtml
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Ma é venuto giù in verticale? Non si vedono strisciate sul terreno circostante che sembra intatto..
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Infatti..MatteF88 ha scritto:Ma é venuto giù in verticale? Non si vedono strisciate sul terreno circostante che sembra intatto..
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... 61000/1/#1
Dalla foto frontale appare che l'incidente e' avvenuto con alto angolo di impatto e bassa velocita' . Sembrerebbe inoltre che il motore fosse fermo al momento dell'impatto.
L'aereo era uno Sport cruiser certficato
http://www.airliners.net/photo/Czech-Sp ... 3aafa79def
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Altro incidente in provincia di Brescia (sembra la fotocopia del primo...)
http://www.giornaledibrescia.it/in-prov ... -1.1862924
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
EDIT: da altra foto debbo correggere questa affermazione. L'elica non e' visibile.sigmet ha scritto: ... Sembrerebbe inoltre che il motore fosse fermo al momento dell'impatto.
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Ciao a tutti,
ho fatto un'esperienza di volo da passeggero su Piper sport tra l'altro basato sull'aviosuperficie di Cogliate, per quello che ricordo al momento sulle specifiche della macchina mi sento di affermare che il discorso dell'alto angolo di impatto a bassa velocità potrebbe essere giustificato dall'impiego del paracadute balistico da utilizzare in caso di emergenza, tra l'altro se non erro a ricordare la procedura prevede l'arresto dell'elica prima dell'attuazione.
ho fatto un'esperienza di volo da passeggero su Piper sport tra l'altro basato sull'aviosuperficie di Cogliate, per quello che ricordo al momento sulle specifiche della macchina mi sento di affermare che il discorso dell'alto angolo di impatto a bassa velocità potrebbe essere giustificato dall'impiego del paracadute balistico da utilizzare in caso di emergenza, tra l'altro se non erro a ricordare la procedura prevede l'arresto dell'elica prima dell'attuazione.
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
In verità evidenze dell'utilizzo del paracadute balistico non ne vedo; peraltro, rammento un filmato in cui veniva usato e il velivolo restava appeso alle cinghie in assetto suborizzontale (cosa ovvia sul piano teorico: le ali e gli stabilizzatori a quel punto lavorano anch'esse su tutta la superficie come freno aerodimanico).
Voi l'ipotesi avvicinamento a velocità non distante da quella dello stallo/virata di allineamento a bassa quota senza prima ridare motore e prendere adeguati nodi di IAS/stallo improvviso dell'ala interna/mezzo giro di vite e giù di muso da bassissima quota , come la vedete?
La velocità così apparentemente bassa è facilmente letale trovandosi su una baracchetta leggera... e non con davanti il muso di un automobile progettata per resistere ad urti frontali sino a poco meno di 70 km/h senza conseguenze gravi per gli occupanti.
Voi l'ipotesi avvicinamento a velocità non distante da quella dello stallo/virata di allineamento a bassa quota senza prima ridare motore e prendere adeguati nodi di IAS/stallo improvviso dell'ala interna/mezzo giro di vite e giù di muso da bassissima quota , come la vedete?
La velocità così apparentemente bassa è facilmente letale trovandosi su una baracchetta leggera... e non con davanti il muso di un automobile progettata per resistere ad urti frontali sino a poco meno di 70 km/h senza conseguenze gravi per gli occupanti.
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
per dare un'idea di come avviene uno stallo asimmetrico a bassa quota guardate QUESTO videoValerio Ricciardi ha scritto: Voi l'ipotesi avvicinamento a velocità non distante da quella dello stallo/virata di allineamento a bassa quota senza prima ridare motore e prendere adeguati nodi di IAS/stallo improvviso dell'ala interna/mezzo giro di vite e giù di muso da bassissima quota , come la vedete?
In questo caso l'aereo era già in corto finale, ma la giornata era tremendamente ventosa (c'ero anch'io quel giorno) per cui l'avvicinamento/ atterraggio andava eseguito aumentando adegualamente la IAS...
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Voi l'ipotesi avvicinamento a velocità non distante da quella dello stallo/virata di allineamento a bassa quota senza prima ridare motore e prendere adeguati nodi di IAS/stallo improvviso dell'ala interna/mezzo giro di vite e giù di muso da bassissima quota , come la vedete?
Potrebbe anche essere corretta come ipotesi, il problema è che personalmente non riesco a capire per quale motivo il velivolo si sarebbe dovuto trovare in fase di avvicinamento quando era appena decollato e da informazioni ricevute da conoscenti doveva svolgere un volo di trasferimento. Quello che intendo dire è che la tua supposizione potrebbe essere corretta nel momento in cui l'aeromobile stesse eseguendo attività di circuito oppure in fase di avvicinamento al termine del volo. Cercare di analizzare i fatti senza disporre di dati tecnici (purtroppo) è davvero complesso; le osservazioni che sento di fare non sono molte, osservando il relitto escludo lo stallo asimmetrico in quanto le semiali non sono accartocciate o mostrano segni di compressione, anzi, l'impressione ottica è che il bank al momento dell'impatto fosse praticamente nullo e che quindi l'emergenza fosse stata riscontrata con un discreto margine di tempo anteriore all'impatto altrimenti non si spiegherebbe un assetto longitudinale discretamente coordinato. La causa dell'tentativo di atterraggio forzato (questa è la mia ipotesi) potrebbe avere avuto cause molteplici: avaria motore, centraggio errato, problemi di controllo sulle superfici di comando dell'asse trasversale/verticale, senza contare conto degli aspetti meteorologici del caso. Sarebbe interessante poter recuperare le informazioni riguardanti la pista in uso, condizioni meteo al momento dell'accaduto e magari raccogliere qualche testimonianza oculare dell'incidente. Consultando il sito ufficiale A.N.S.V. ovviamente non è stato ancora pubblicato nulla quindi non è possibile farsi un'idea tramite i rapporti ufficiali. Quello che non riesco a spiegarmi è il fatto che orograficamente parlando il contesto di Cogliate non è complicato, la zona è pianeggiante e non sono presenti rilievi naturali pericolosi per l'attività di volo, inoltre tutto il settore a sud dell'aviosuperficie (escludendo i due principali centri abitati) è prevalentemente costituito da campi coltivati quindi l'alto angolo di impatto non è abbinabile ad una traiettoria di avvicinamento voluta per esempio per tentare un atterraggio in emergenza sull'unico campo idoneo possibile... Penso che come in tutti gli incidenti ci sia stata una concatenazione di eventi che ha portato alla tragedia, spero di aver messo giù in modo "capibile" il mio ragionamento.
Potrebbe anche essere corretta come ipotesi, il problema è che personalmente non riesco a capire per quale motivo il velivolo si sarebbe dovuto trovare in fase di avvicinamento quando era appena decollato e da informazioni ricevute da conoscenti doveva svolgere un volo di trasferimento. Quello che intendo dire è che la tua supposizione potrebbe essere corretta nel momento in cui l'aeromobile stesse eseguendo attività di circuito oppure in fase di avvicinamento al termine del volo. Cercare di analizzare i fatti senza disporre di dati tecnici (purtroppo) è davvero complesso; le osservazioni che sento di fare non sono molte, osservando il relitto escludo lo stallo asimmetrico in quanto le semiali non sono accartocciate o mostrano segni di compressione, anzi, l'impressione ottica è che il bank al momento dell'impatto fosse praticamente nullo e che quindi l'emergenza fosse stata riscontrata con un discreto margine di tempo anteriore all'impatto altrimenti non si spiegherebbe un assetto longitudinale discretamente coordinato. La causa dell'tentativo di atterraggio forzato (questa è la mia ipotesi) potrebbe avere avuto cause molteplici: avaria motore, centraggio errato, problemi di controllo sulle superfici di comando dell'asse trasversale/verticale, senza contare conto degli aspetti meteorologici del caso. Sarebbe interessante poter recuperare le informazioni riguardanti la pista in uso, condizioni meteo al momento dell'accaduto e magari raccogliere qualche testimonianza oculare dell'incidente. Consultando il sito ufficiale A.N.S.V. ovviamente non è stato ancora pubblicato nulla quindi non è possibile farsi un'idea tramite i rapporti ufficiali. Quello che non riesco a spiegarmi è il fatto che orograficamente parlando il contesto di Cogliate non è complicato, la zona è pianeggiante e non sono presenti rilievi naturali pericolosi per l'attività di volo, inoltre tutto il settore a sud dell'aviosuperficie (escludendo i due principali centri abitati) è prevalentemente costituito da campi coltivati quindi l'alto angolo di impatto non è abbinabile ad una traiettoria di avvicinamento voluta per esempio per tentare un atterraggio in emergenza sull'unico campo idoneo possibile... Penso che come in tutti gli incidenti ci sia stata una concatenazione di eventi che ha portato alla tragedia, spero di aver messo giù in modo "capibile" il mio ragionamento.
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Concordo con l'analisi del relitto, anche se in teoria la possibilità dopo uno stallo asimmetrico che ci sia il "tempo tecnico" di ritrovarsi con le ali allineate in fase di picchiata ci sarebbe anche.
Ma comunque lo stallo asimmetrico presupporrebbe una virata...
Una inaspettata raffica di vento in coda mentre a seguito di piantata motore (IAS bassina, quel che passa il convento) era ancora a una o più decine di metri impostando un atterraggio per campi? Quel terreno parrebbe il sogno di ogni pilota per cercare di metterci le ruote perso per perso...
Comunque il rate di incidenti gravi nel settore specifico di aeromobili è davvero inquietante.
Viene il dubbio se non sia - in generale, non conosciamo la dinamica di questo incidente, magari era un ottimo ed esperto pilota - il caso di ripensare alla qualità e durata della formazione minima richiesta per metterti una cloche in mano.
Nella subacquea amatoriale, per ottenere il primo dei miei brevetti (primo grado FIPS e una stella CMAS) impiegai un'invernata intera, di cui i primi tre mesi in piscina al Foro Italico senza nemmeno mettere una volta la maschera con innumerevoli esercizi ad occhi aperti sott'acqua per migliorare l'acquaticità; ed alla fine dopo le uscite di corso, gli esami di teoria e gli esami PRIMA in piscina (es. vestizione completa dell'attrezzatura sul fondo a - 6 m restando in apnea e partendo dalla superficie in costume) poi in acque aperte ero abilitato con gli ARA solo per ...immersioni in coppia sino a -18 m.
Oggi c'è una pletora di gente che in una settimana di vacanza (all inclusive) a Sharm El Sheikh torna con un brevetto di primo grado SSI, esami compresi, preso in parallelo al diplomino di ballerino di Lambada al villaggio turistico. E ritaglia lo spazio per il brevetto (e lo studio teorico relativo...) fra una cena a base di pesce, abbondante Vermentino, tentativi di rimorchio di abbronzate discinte vicine di villaggio, notti danzanti (solo danzanti quando va male) e sessioni di chiaccherosa elioterapia a bordo piscina.
Col loro brevetto, non cito le didattiche per non inficiare il lavoro di chi nei diving italiani più seri cerca di render decoroso anche quel brevetto, sono abilitati all'immersione in coppia con l'ARA sino a -18... proprio come me dopo il primo dei miei brevetti.
Non può essere "precisamente uguale"...
Ma comunque lo stallo asimmetrico presupporrebbe una virata...
Una inaspettata raffica di vento in coda mentre a seguito di piantata motore (IAS bassina, quel che passa il convento) era ancora a una o più decine di metri impostando un atterraggio per campi? Quel terreno parrebbe il sogno di ogni pilota per cercare di metterci le ruote perso per perso...
Comunque il rate di incidenti gravi nel settore specifico di aeromobili è davvero inquietante.
Viene il dubbio se non sia - in generale, non conosciamo la dinamica di questo incidente, magari era un ottimo ed esperto pilota - il caso di ripensare alla qualità e durata della formazione minima richiesta per metterti una cloche in mano.
Nella subacquea amatoriale, per ottenere il primo dei miei brevetti (primo grado FIPS e una stella CMAS) impiegai un'invernata intera, di cui i primi tre mesi in piscina al Foro Italico senza nemmeno mettere una volta la maschera con innumerevoli esercizi ad occhi aperti sott'acqua per migliorare l'acquaticità; ed alla fine dopo le uscite di corso, gli esami di teoria e gli esami PRIMA in piscina (es. vestizione completa dell'attrezzatura sul fondo a - 6 m restando in apnea e partendo dalla superficie in costume) poi in acque aperte ero abilitato con gli ARA solo per ...immersioni in coppia sino a -18 m.
Oggi c'è una pletora di gente che in una settimana di vacanza (all inclusive) a Sharm El Sheikh torna con un brevetto di primo grado SSI, esami compresi, preso in parallelo al diplomino di ballerino di Lambada al villaggio turistico. E ritaglia lo spazio per il brevetto (e lo studio teorico relativo...) fra una cena a base di pesce, abbondante Vermentino, tentativi di rimorchio di abbronzate discinte vicine di villaggio, notti danzanti (solo danzanti quando va male) e sessioni di chiaccherosa elioterapia a bordo piscina.
Col loro brevetto, non cito le didattiche per non inficiare il lavoro di chi nei diving italiani più seri cerca di render decoroso anche quel brevetto, sono abilitati all'immersione in coppia con l'ARA sino a -18... proprio come me dopo il primo dei miei brevetti.
Non può essere "precisamente uguale"...
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
scusa, ma non è vero: puoi entrare in stallo asimmetrico anche da volo rettilineo... stick alla pancia, quando c' il buffeting piede dalla parte in cui si vuole entrare in stallo asimmetrico (imbardata) e l'aereo entra in viteValerio Ricciardi ha scritto:Ma comunque lo stallo asimmetrico presupporrebbe una virata...
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Hai perfettamente ragione, a pensarci, solo che non mi viene di immaginare che a bassa quota un normale pilota di ULM si faccia venire in mente una temeraria iniziativa del genere... io cercavo di ipotizzare uno scenario che potesse partire da un errore umano "possibile" specie se si perde d'occhio la IAS guardando solo il terreno ed avendo un po' di vento in coda...
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
[chiedo scusa per l'OT, ma credo che sia comunque interessante approfondire le affermazioni di Valerio]Valerio Ricciardi ha scritto:Hai perfettamente ragione, a pensarci, solo che non mi viene di immaginare che a bassa quota un normale pilota di ULM si faccia venire in mente una temeraria iniziativa del genere... io cercavo di ipotizzare uno scenario che potesse partire da un errore umano "possibile" specie se si perde d'occhio la IAS guardando solo il terreno ed avendo un po' di vento in coda...
Il vento in coda è SEMPRE una "brutta bestia", spesso sottovalutata...
Credo che la "temeraria iniziativa" del pilota è spesso innescata involontariamente dalla NON approfondita conoscenza del perché un dato aereo possa volare o non volare più e cadere al suolo, spesso in modo scomposto, come un qualsiasi grave. Ecco un esempio:
Ho avuto occasione di assistere da bordo pista ad un incidente, fortunatamente senza gravi conseguenze per il pilota, che mi ha lasciato per parecchio tempo a bocca aperta (spesso mi torna in mente):
- Aviosuperficie con pista erbosa ben mantenuta, orientamento pista 18/36, lunghezza 1000 m
- giornata stupenda con vento 3-4 kts da 350°(praticamente in asse pista)
- aereo AMIGO (è un ottima macchina, dai...)
- intenzioni: tocca e vai
Circuito e atterraggio per pista 36 buoni; nulla faceva presagire ciò che di lì a poco sarebbe successo. Il pilota ridà motore e l'aereo s'invola poi, inspiegabilmente, il pilota cabra, e cabra, e cabra al ché mi sono assai preoccupato. Anziché abbassare il muso per riguadagnare i parametri corretti (di spazio ve n'è a josa davanti!!) il pilota imperterrito mantiene muso altissimo finché l'aereo, poveretto ce l'ha proprio messa tutta, inizia a dare i classici sintomi dello stallo asimmetrico... infatti abbassa repentinamente la semiala sinistra fino a urtare, con la semiala sinistra, contro uno degli alberi ad ovest del campo. La conseguente violenta imbardata fà cadere l'aereo a muso basso fino al suolo. Il pilota è finito all'ospedale, ma fortuntamente può ancora raccontare, Grazie a quell'albero, la sua cappellata da "manuale" .
Mi sto ancora chiedendo cosa possa avere indotto quel pilota a fare quella manovra... (boh?? credo che non lo scoprirò MAI)
[fine OT]
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Io credo che l'istinto a tirare quando sei a bassa quota (e qualcosa fila storta) sia una cosa difficile da estirpare, (sebbene sai benissimo ragionando che stai facendo una stronzata).aetio57 ha scritto: Il vento in coda è SEMPRE una "brutta bestia", spesso sottovalutata...
Credo che la "temeraria iniziativa" del pilota è spesso innescata involontariamente dalla NON approfondita conoscenza del perché un dato aereo possa volare o non volare più e cadere al suolo, spesso in modo scomposto, come un qualsiasi grave. Ecco un esempio:
Ho avuto occasione di assistere da bordo pista ad un incidente, fortunatamente senza gravi conseguenze per il pilota, che mi ha lasciato per parecchio tempo a bocca aperta (spesso mi torna in mente):
- Aviosuperficie con pista erbosa ben mantenuta, orientamento pista 18/36, lunghezza 1000 m
- giornata stupenda con vento 3-4 kts da 350°(praticamente in asse pista)
- aereo AMIGO (è un ottima macchina, dai...)
- intenzioni: tocca e vai
Circuito e atterraggio per pista 36 buoni; nulla faceva presagire ciò che di lì a poco sarebbe successo. Il pilota ridà motore e l'aereo s'invola poi, inspiegabilmente, il pilota cabra, e cabra, e cabra al ché mi sono assai preoccupato. Anziché abbassare il muso per riguadagnare i parametri corretti (di spazio ve n'è a josa davanti!!) il pilota imperterrito mantiene muso altissimo finché l'aereo, poveretto ce l'ha proprio messa tutta, inizia a dare i classici sintomi dello stallo asimmetrico... infatti abbassa repentinamente la semiala sinistra fino a urtare, con la semiala sinistra, contro uno degli alberi ad ovest del campo. La conseguente violenta imbardata fà cadere l'aereo a muso basso fino al suolo. Il pilota è finito all'ospedale, ma fortuntamente può ancora raccontare, Grazie a quell'albero, la sua cappellata da "manuale" .
Mi sto ancora chiedendo cosa possa avere indotto quel pilota a fare quella manovra... (boh?? credo che non lo scoprirò MAI)
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Provi uno stallo a 300mt, butti giù il muso e ti riprendi in 50 (per dire.....anche 150) ti capita uno stallo a 55 mt e tu sei li che ti appendi alla barra e sei fatto.

RMKS////
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Suggerimento pratico NON polemico: il messaggio IMMEDIATAMENTE precedente non quotarlo tutto, basta la prima riga coi puntini... il thread si scorre meglio senza metrate di quote e gli HDD del server costano. 

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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
In effetti ho qualche problemino con i quote...ho perso un po' la mano!Valerio Ricciardi ha scritto:Suggerimento pratico NON polemico: il messaggio IMMEDIATAMENTE precedente non quotarlo tutto, basta la prima riga coi puntini... il thread si scorre meglio senza metrate di quote e gli HDD del server costano.

Guarda che non mi offendo, puoi usare meno pinze, tipo...a michè te sei rincoglionito??

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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
[quote="Valerio Ricciardi"]
Comunque il rate di incidenti gravi nel settore specifico di aeromobili è davvero inquietante.
Viene il dubbio se non sia - in generale, non conosciamo la dinamica di questo incidente, magari era un ottimo ed esperto pilota - il caso di ripensare alla qualità e durata della formazione minima richiesta per metterti una cloche in mano.
Nel caso specifico ti posso garantire che il pilota era preparato, esperto e penso anche con parecchie ore di volo sul tipo.. comunque lasciando perdere questo caso specifico sono anche io dell'idea che nel mondo dell'ultraleggero particolarmente nel VDS (senza voler offendere istituzioni e persone) ci sia un criterio addestrativo ed educativo un po' troppo approssimato in certi ambienti dove fondamentalmente la mentalità di volare a basso costo su un aeroplano porta ad offuscare quelle che sono le reali priorità dell'aviazione, comunque questo è tutto un altro topic, spero che l'A.N.S.V. riesca a determinare le reali cause dell'incidente.
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Viene il dubbio se non sia - in generale, non conosciamo la dinamica di questo incidente, magari era un ottimo ed esperto pilota - il caso di ripensare alla qualità e durata della formazione minima richiesta per metterti una cloche in mano.
Nel caso specifico ti posso garantire che il pilota era preparato, esperto e penso anche con parecchie ore di volo sul tipo.. comunque lasciando perdere questo caso specifico sono anche io dell'idea che nel mondo dell'ultraleggero particolarmente nel VDS (senza voler offendere istituzioni e persone) ci sia un criterio addestrativo ed educativo un po' troppo approssimato in certi ambienti dove fondamentalmente la mentalità di volare a basso costo su un aeroplano porta ad offuscare quelle che sono le reali priorità dell'aviazione, comunque questo è tutto un altro topic, spero che l'A.N.S.V. riesca a determinare le reali cause dell'incidente.
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Ti sbagli; Il problema sono i cercatori di funghi, il tumore,la propensione al rischio, etcRed.Captain ha scritto: ..sono anche io dell'idea che nel mondo dell'ultraleggero particolarmente nel VDS (senza voler offendere istituzioni e persone) ci sia un criterio addestrativo ed educativo un po' troppo approssimato in certi ambienti dove fondamentalmente la mentalità di volare a basso costo su un aeroplano porta ad offuscare quelle che sono le reali priorità dell'aviazione, comunque questo è tutto un altro topic, spero che l'A.N.S.V. riesca a determinare le reali cause dell'incidente.
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Sigmet, probabilmente mi sbaglio, io non volevo generalizzare nè colpire istituzioni o persone però per come vedo io le cose, quello che tu definisci "cercatore di funghi" ha sicuramente un incentivo allo sbaglio e alla propensione al rischio quando con un quarto di addestramento di volo PPL ottiene una licenza che nel suo piccolo permette discrete possibilità operative da non sottovalutare. Io non ho ancora esperienza di volo considerevole, anzi, ad oggi ho conseguito solo lo Student Pilot Certificate e con 10/12 ore di volo si inizia solo a padroneggiare discretamente bene la macchina intorno ai suoi tre assi dal punto di vista pratico; a livello VDS con le medesime ore si ottiene la licenza e la cosa inquietante è che alcuni di questi piloti si inventano deliziose navigazioni VFR con il GPS in mezzo alle gambe stile TOM TOM in centro a MIlano con potenziali serie conseguenze per la sicurezza del traffico aereo. Sono dell'idea che bisogna rivedere almeno in parte la tipologia di percorso addestrativo sia sul piano teorico che nella parte in volo per educare in modo più approfondito gli aspetti dell'attività aviatoria. Sono per la piena integrazione del mondo ULM ma sul piano licenze bisogna a mio avviso elevare gli standard minimi di addestramento ed esaminazione.sigmet ha scritto:Ti sbagli; Il problema sono i cercatori di funghi, il tumore,la propensione al rischio, etc
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
No non sei tu che ti sbagli , e' che sono io che non riesco piu' a dire ca**ate senza esser preso sul serio...Red.Captain ha scritto: Sigmet, probabilmente mi sbaglio...

Non segui questo 3d:?
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
In effetti era una battuta provocatoria che richiamava certi commenti "saputi"
precedenti.

La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
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Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Perdonami Sigmet non avevo colto la battuta e non ero a conoscenza del thread, perdonamisigmet ha scritto:No non sei tu che ti sbagli...

“Attitude is everything” USAF Thunderbirds
- JT8D
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Pienamente d'accordo con te, il livello addestrativo va innalzato e ci vorrebbe una standardizzazione nell'addestramento. Come mi è già capitato di dire più volte, nella mia piccola esperienza visitando un pò di campi VDS, ho trovato una situazione che in pratica tocca i due estremi. In alcune scuole vi era una altissima professionalità, gli istruttori crcavano di instillare il più possibile una mentalità da "professionista" nell'allievo, pur se lui poi volerà per divertimento, non sarà un professionista in senso stretto. Ma ciò che conta è la corretta mentalità, che in pratica è uguale dal pilota VDS al pilota professionista sull'A320. Di conseguenza le persone che venivano formate avevano una elevata cultura della sicurezza, la giusta mentalità per affrontare in sicurezza la loro attività. Di conseguenza tutto l'ambiente, compreso l'aspetto manutentivo delle macchine, era incentrato su tale cultura. In altre scuole invece si toccava con mano una notevole e pericolosa carenza nell'aspetto proprio della cultura della sicurezza, gli istruttori stessi non facevano nulla per impostare l'allievo su questa linea: motivo per cui lui imparava sì a volare, più o meno, ma mancava completamente della mentalità giusta per volare in sicurezza. Purtroppo oggi credo convivano questi due estremi, e sta a chi si avvicina a questo mondo capire l'ambiente giusto da frequentare.Red.Captain ha scritto:Nel caso specifico ti posso garantire che il pilota era preparato, esperto e penso anche con parecchie ore di volo sul tipo.. comunque lasciando perdere questo caso specifico sono anche io dell'idea che nel mondo dell'ultraleggero particolarmente nel VDS (senza voler offendere istituzioni e persone) ci sia un criterio addestrativo ed educativo un po' troppo approssimato in certi ambienti dove fondamentalmente la mentalità di volare a basso costo su un aeroplano porta ad offuscare quelle che sono le reali priorità dell'aviazione, comunque questo è tutto un altro topic, spero che l'A.N.S.V. riesca a determinare le reali cause dell'incidente.
Nella tua ultima frase sollevi un problema molto importante. Purtroppo ANSV come ben sai investiga pochissimo gli incidenti sul VDS, perchè proprio non ha risorse sufficienti per farlo. Di conseguenza spesso le indagini vengono compiute dalle generiche autorità, che con tutta la buona volontà non hanno le competenze per una indagine corretta. Il risultato di ciò e che molti incidenti rimangono senza una inchiesta aeronautica ben fatta, praticamente non si ricostruiscono correttamente tutte le cause che lo hanno generato e non vi è una relazione dettagliata su ciò che è accaduto. La cosa è molto negativa, perchè la trasmissione delle informazioni tra i vari operatori, sulle cause degli incidenti in particolare, è uno dei capisaldi della sicurezza aeronautica.
Paolo
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Completamente d'accordo: mentalità e cultura aeronautica completa nella teoria e nella pratica in base al contesto e un'etica unificata nel settore con cui agire ogni qualvolta ci si imbarchi su un a/m a prescindere che sia un autogiro o un B747.JT8D ha scritto:Pienamente d'accordo con te, il livello addestrativo va innalzato e ci vorrebbe una standardizzazione nell'addestramento. Come mi è già capitato di dire più volte, nella mia piccola esperienza visitando un pò di campi VDS, ho trovato una situazione che in pratica tocca i due estremi. In alcune scuole vi era una altissima professionalità, gli istruttori crcavano di instillare il più possibile una mentalità da "professionista" nell'allievo, pur se lui poi volerà per divertimento, non sarà un professionista in senso stretto. Ma ciò che conta è la corretta mentalità, che in pratica è uguale dal pilota VDS al pilota professionista sull'A320.
Purtroppo anche questo è vero, sarebbe necessario implementare le risorse perchè in base alla risoluzione di un'indagine si può lavorare sugli elementi utili ad evitare un incidente futuro; nel caso specifico riportato posso chiederti un opinione sulle cause dell'incidente?JT8D ha scritto:Nella tua ultima frase sollevi un problema molto importante. Purtroppo ANSV come ben sai investiga pochissimo gli incidenti sul VDS, perchè proprio non ha risorse sufficienti per farlo. Di conseguenza spesso le indagini vengono compiute dalle generiche autorità, che con tutta la buona volontà non hanno le competenze per una indagine corretta. Il risultato di ciò e che molti incidenti rimangono senza una inchiesta aeronautica ben fatta, praticamente non si ricostruiscono correttamente tutte le cause che lo hanno generato e non vi è una relazione dettagliata su ciò che è accaduto. La cosa è molto negativa, perchè la trasmissione delle informazioni tra i vari operatori, sulle cause degli incidenti in particolare, è uno dei capisaldi della sicurezza aeronautica.
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Purtroppo anche quella che dovrebbe essere l'organizzazione (AeCI) non sembra molto in linea con il nostro pensiero. Ho avuto modo di conoscere le ultime iniziative in tema di sicurezza ma mi pare che non siano poi così adatte alle esigenze del settore..
Come al solito le strategie politiche cozzano contro quelle che sono le reali priorità di questa realtà.
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Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.
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Re: Ultraleggero precipita nel monzese, due vittime
Sarebbe possibile sapere qualcosa su queste ultime iniziative?sigmet ha scritto:Purtroppo anche quella che dovrebbe essere l'organizzazione (AeCI) non sembra molto in linea con il nostro pensiero. Ho avuto modo di conoscere le ultime iniziative in tema di sicurezza ma mi pare che non siano poi così adatte alle esigenze del settore..
Come al solito le strategie politiche cozzano contro quelle che sono le reali priorità di questa realtà.

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