la franci ha scritto:tartan ha scritto:la franci ha scritto:per il consumo di carburante il vento era a favore!
Per il consumo di carburante il vento è a favore quando ce lo hai di dietro e non davanti.
...ecco... in quella parte mi ero distratta...
però: se teoricamente un aereo potrebbe decollare a motori spenti ammesso che il vento soffi talmente forte e dritto da creare la portanza sulle ali... più ho vento contro meno spinta mi serve per mantenere la quota... certo... poi in realtà mi terrebbe fermo sospeso in aria...
No, ti spingerebbe indietro.
Se il vento soffiasse a una velocità pari a quella di rotazione, decolleresti in spazio zero, ma i motori devono spingere.
Pensa a un aquilone. Vola nel vento perché ha una "propulsione" data dalla corda che lo tiene ancorato, e "vede" una velocità all'aria pari a quella del vento. Nel momento in cui la corda si staccasse, l'aquilone finirebbe nel vento (e cadrebbe).
mermaid ha scritto:
...ovviamente fisica e chimica non sono il mio forte... all'esame dell'università ho copiato...
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adesso dico la razzata delle 11.38, ma il vento sulle ali crea la portanza, cioè la forza che ti tira su. devi anche muoverti in avanti però, quindi devi vincere l'attrito dell'aria con una spinta più forte che è quella data dai motori. più hai vento contro (cioè da davanti) più dovrai dare spinta, se invece la spinta del vento viene da dietro ha la stessa direzione di quella data dai motori quindi si aggiunge ad essa..[/quote]
In prima approssimazione, il vento non influisce sulla quantità di spinta da applicare per decollare, ma solo sul tempo e sullo spazio necessari a raggiungere la velocità di rotazione.
Sempre con un po' di approssimazione, siccome io decido di ruotare "leggendo" una velocità all'aria, se parto da zero (vento calmo) ci metterò più tempo/spazio per raggiungere la Vr rispetto alla situazione in cui, fermo al punto attesa (quindi fermo rispetto a terra) leggo già una velocità (quella del vento in faccia).
Metto giù due numeri, che così si capisce.
Col P28 ruoto a 60 nodi. Supponiamo che il motore mi dia una accelerazione costante di 2 nodi al secondo.
Vento calmo, devo andare da zero a 60 nodi, ci metterò 30 secondi per decollare.
10 nodi di vento in faccia, devo andare da 10 a 60 nodi, ci metterò 25 secondi.
50 nodi di vento in faccia, decollo in 5 secondi (ma forse è meglio se stai a casa
![Mr. Green :mrgreen:](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
)
Nota che in questi calcoli il motore deve darmi sempre 2 nodi al secondo di accelerazione. Se io calassi la spinta (quindi l'accelerazione) col cavolo che decollo.
Se avessi 60 nodi in faccia, finché sto ancorato al terreno (con le ruote e i freni) è chiaro che in teoria potrei ruotare anche a motore spento, ma come stacco le ruote, sarei in un flusso d'aria di 60 nodi che mi spinge INDIETRO, quindi andrei indietro.
mermaid ha scritto:
allora, le procedure a terra per vento forte prevedono solo l'aumento del numero di tacchi, che però non risolverebbero questo problema.... è prevista una sorta di ancoraggio che voi sappiate???
a quel 747 mancano i motori e un bel po' di interni...
E nota che quello che fa alzare il muso del 747 è il bilancio tra la forza del vento sulle ali E I TACCHI A TERRA.
Se non avesse i tacchi andrebbe indietro...
ciao
Andrea