http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/201 ... -1.7012277RONCHI DEI LEGIONARI. Si è davvero sfiorata la tragedia, l’altra sera, sui cieli dell’aeroporto regionale di Ronchi dei Legionari. Pochi minuti sarebbero bastati per originare una tremenda collisione che, probabilmente, avrebbe fatto parecchie vittime. Fortunamente nulla è successo anche se il “pirata dell’aria” che ha seminato il panico dovrà senz’altro vedersela con gli strascichi legali.
Protagonista un cinquantenne austriaco che, a bordo di un velivolo ultraleggero classificato come avanzato con marche tedesche (D-MDHA) è partito dallo scalo veneziano del Lido ed è atterrato a Ronchi dei Legionari senza un piano di volo e senza l’uso delle apparecchiature previste pochi attimi dopo il decollo di un Boeing 737 della Ryanair diretto a Bruxelles. Ed è stato proprio quest’ultimo, che aveva a bordo un centinaio di passeggeri, a rischiare un imbatto che, però, è stato evitato. Per lo sprovveduto o temerario “Francesco Baracca” d’Oltralpe, che ora sarà sottoposto alle indagini della magistratura e dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, ognuno per sua competenza, è stato come guidare contromano lungo un autostrada.
È pomeriggio inoltrato quando l’austriaco, a bordo del suo monomotore, decide di decollare dal Nicelli. È diretto in un’altra aviosuperficie veneta ma evidentemente la sue conoscenze della zona e della materia aeronautica non sono così approfondite. Atterra e, solo allora, si accorge che lo scalo non è quello desiderato. Così ridecolla e, con l’uso del navigatore, imposta le coordinate per arrivare all’aeroporto più vicino che evidentemente è Ronchi dei Legionari. Ma il pilota non attiva né la radio, né il transponder, ovvero il trasmettitore che permette di segnalare l’aereo ai radar, di cui è dotato il velivolo. Serafico inizia a volare mentre sta per calare la sera. Nessuno lo nota, proprio perchè il suo è un volo anonimo, “silenzioso” agli occhi elettronici del centro radar di Abano Terme o di quello della torre di controllo di Ronchi dei Legionari. Arriva in prossimità della pista dello scalo regionale, proprio quando sta per decollare il Boeing della low cost irlandese, regolarmente autorizzato. Ci sono solo tre minuti - una sciocchezza – tra il 737-800 che prende quota ed il “moscerino” dei cieli che arriva giù noncurante delle regole e dei pericoli. La torre di controllo, con le proprie apparecchiature vede un puntino sul cielo, ma l’assenza del transponder non permette di identificarlo. Così, a pista sgombra, l’austriaco atterra e, imperizia per imperizia, invece di imboccare la via per il piazzale di sosta degli aeromobili, imbocca quella che lo conduce alla caserma dei vigili del fuoco. Il pilota viene raggiunto dalla polizia e bloccato all’istante. Non parla inglese, la lingua usata in campo aeronautico. Il monomotore viene posto sotto sequestro in attesa degli sviluppi delle indagini ed il protagonista denunciato a piede libero. Dovrà rispondere di parecchi reati, tra i quali tentato disastro aereo.
A parte un po' di "romanzo" aggiunto dal giornalista, l'articolo non è scritto male. È una cosa piuttosto grave, in ogni caso. Pensate se fosse successo in un aeroporto un po' più trafficato...
ciao
Andrea








