E' fondamentalmente una questione culturale e di tradizione; Non sono un esperto di cultura Nipponica ma ho fatto un po' di ricerca tempo fa, in quanto incuriosito dal dettaglio dei guanti bianchi - indossati da praticamente tutti gli autisti di bus, taxi, conduttori di treni e molti piloti Giapponesi; Per non parlare degli ufficiali di Polizia e talvolta anche lavoratori a contatto col pubblico, come commesse, operatori di ascensore e via dicendo.
A quanto pare, la tradizione di indossare guanti bianchi per gli operatori di veicoli risale agli albori del trasporto su gomma: i mezzi non avevano indicatori di direzione ed il conduttore segnalava l'intenzione di svoltare con le mani; i guanti bianchi rendevano le mani piu' facilmente visibili. Entrarono dunque a far parte della divisia "ufficiale" di autisti e conduttori ferroviari, per poi estendersi ai piloti di aeromobili; Rimangono in uso ancora oggi principalmente per una questione di tradizione ed eleganza (sono visti come accessorio necessario in tal senso, grossomodo come per noi occidentali lo e' una cravatta).
C'e' inoltre una corrispondenza culturale tra guanti bianchi ed il concetto di "lavoro pulito"; Da cio' deriva l'uso di indossarli da parte di politici in campagna elettorale (lavoro pulito=onesta'), assistenti di vendita (sempre questione onesta') nonche' vari assistenti pubblici in hotel, ristoranti, cafe etc. (qui questione proprio di "pulizia" fisica).
L'origine dell'uso da parte della Polizia e' un po' piu' ambigua: per quanto rientri facilmente nel concetto di "lavoro pulito=onesta'", piu' di una fonte insiste che la "tradizione" sia iniziata nel 1966 in occasione di un concerto dei Beatles. All'epoca, di fronte al potenziale problema di avere agenti uomini imbarazzati nel dover "contenere" la strabordante folla di spettatrici a mani nude, alcuni ufficiali decisero di fornire a tutti i loro uomini, appunto, guanti bianchi...apparentemente dotati di superpoteri in grado di creare una barriera impenetrabile tra le mani degli agenti e le grazie delle giovani spettatrici

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