Pilotare "invorniti"
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Pilotare "invorniti"
Innanzituto ciao!
Premessa: ripresa voli su P92 dopo 1 anno e mezzo di attività mooolto scarsa sia nel volo a motore che in quello a vela.
Tutto meglio del previsto. Ovvio, un po' di ruggine c'era ma tuttno nella norma.
Anche l'istruttore è soddisfatto e tutto va bene, emergenze comprese.
Faccio anche un volo in solitaria.
Ma ecco che arriviamo a Sabato scorso. Dopo una settimana lavorativa infernale, che ha assorbito molte delle mie energie psichiche, mi reco in aeroporto convinto che un bel voletto non può che farmi bene.
Faccio i controlli, mi sistemo a bordo e l'istruttore siede di fianco a me per un check di 2 touch and go prima di lasciarmi andare.
La sera prima sono andato a dormire presto, niente alcool, ma la mia espressione è stanca ed evidentemente non ispiro troppa fiducia.
In effetti già in auto il pensiero prendeva il via senza il mio consenso, ma mi ripetevo che ai comandi di un aereo sarebbe stato diverso.
Invece... no!
Niente che pregiudicasse la sicurezza basica certo, ma un susseguirsi di imprecisioni e distrazioni che hanno sorpreso sia me che il paziente istruttore.
Mi sentivo "invornito" e più provavo a concentrarmi e più sporcavo il mio modo di pilotare.
Insomma se non fosse stato per l'iter della ripresa voli, quella mattina sarebbe stato meglio se restavo a terra a giocare a scacchi...
Ora la domanda è: a voi è mai capitato?
Premessa: ripresa voli su P92 dopo 1 anno e mezzo di attività mooolto scarsa sia nel volo a motore che in quello a vela.
Tutto meglio del previsto. Ovvio, un po' di ruggine c'era ma tuttno nella norma.
Anche l'istruttore è soddisfatto e tutto va bene, emergenze comprese.
Faccio anche un volo in solitaria.
Ma ecco che arriviamo a Sabato scorso. Dopo una settimana lavorativa infernale, che ha assorbito molte delle mie energie psichiche, mi reco in aeroporto convinto che un bel voletto non può che farmi bene.
Faccio i controlli, mi sistemo a bordo e l'istruttore siede di fianco a me per un check di 2 touch and go prima di lasciarmi andare.
La sera prima sono andato a dormire presto, niente alcool, ma la mia espressione è stanca ed evidentemente non ispiro troppa fiducia.
In effetti già in auto il pensiero prendeva il via senza il mio consenso, ma mi ripetevo che ai comandi di un aereo sarebbe stato diverso.
Invece... no!
Niente che pregiudicasse la sicurezza basica certo, ma un susseguirsi di imprecisioni e distrazioni che hanno sorpreso sia me che il paziente istruttore.
Mi sentivo "invornito" e più provavo a concentrarmi e più sporcavo il mio modo di pilotare.
Insomma se non fosse stato per l'iter della ripresa voli, quella mattina sarebbe stato meglio se restavo a terra a giocare a scacchi...
Ora la domanda è: a voi è mai capitato?
ET SILENTER DELEO
- sigmet
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Re: Pilotare "invorniti"
E' normale, anzi, e' fisiologico!Lo stress altro non e' che una risposta dell'organismo ad un cambiamento determinato da molteplici fattori (fisici , emozionali, psichici, etc) tanto che il fenomeno si chiama propriamente SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO .I-ALLE ha scritto:...Ora la domanda è: a voi è mai capitato?
Senza entrare nei particolari (anche se sarebbe molto interessante) lo stress influenza in maniera determinante ogni attivita' ed in particolare quella aviatoria poiche' va ad interessare molti dei meccanismi necessari al pilota in termini di riflessi mentali e psicofisici. Se l'organismo non e' piu' in grado di gestire una serie di stimoli (stressors) eccessivi, l'organismo reagisce come un computer : rallenta e riduce la performance.
Nella figura sotto vedi due curve : la prima, quella con la campana piu' pronunciata, e' quella della risposta di una persona a riposo dove si vede che il livello di attivazione ( e quindi la performance) cresce sollecitato dagli stimoli fino ad un livello (plateau) oltre al quale non riesce piu' a far fronte al compito e la performance discende rapidamente.
La seconda curva piu' appiattita invece e' quella di una persona gia' stressata. Come si vede il livello della performance sara' sempre piu' basso del normale e si avranno problemi di concentrazione uniti a livelli bassi di attenzione oltre che a riflessi psicofisici ridotti.

In questa figura invece e' evidente come la SA sia legata alla performance. In particolare la nostra SA dovrebbe rimaneresempre nella forbice tra una attenzione rilassata ed uno stato di allarme.

E' quindi importante riuscire a "capirsi" ovvero a misurare da soli il proprio livello di stress sopratutto quando si vola da soli poiche' non abbiamo nessuno in grado di avvertirci nel caso si evidenzino preoccupanti segnali di degrado psicofisico.
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.
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Re: Pilotare "invorniti"
Molto interessante, approfondi pure se ne ha tempo.



Tempi duri creano uomini forti,
Uomini forti creano tempi tranquilli,
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Re: Pilotare "invorniti"
a me accadde al volo "check" prima dell'esame...
fine di luglio, credo il 29 di qualche anno fa, dopo un paio di mesi molto stressanti per varie ragioni...
Ora, in in genere sono estremamente preciso e puntiglioso, faccio le checklist per bene, quando non sono sicuro controllo e verifico etc etc... dico soltanto che ho sbagliato TUTTO quello che si poteva sbagliare in volo, e alla fine, per concludere, spento l'aereo a terra sarei anche sceso lasciando i magneti attaccati.. l'istruttore mi guarda un attimo e fa "va beh, facciamo finta che oggi non abbiamo proprio volato...".
Ovviamente l'esame andò poi benissimo.
Però li ho definitivamente capito che, quando hai il minimo dubbio se andare o meno causa stress o simili, non andare è meglio... se poi è per lavoro, credo sia "suggerito" nel CRM che sia bene informare l'equipaggio prima del volo se ci sono motivi di stress, che potrebbero "distrarre" anche blandamente la propria attenzione, ma cedo la parola a chi ne sa più di me.
ciao,
fine di luglio, credo il 29 di qualche anno fa, dopo un paio di mesi molto stressanti per varie ragioni...
Ora, in in genere sono estremamente preciso e puntiglioso, faccio le checklist per bene, quando non sono sicuro controllo e verifico etc etc... dico soltanto che ho sbagliato TUTTO quello che si poteva sbagliare in volo, e alla fine, per concludere, spento l'aereo a terra sarei anche sceso lasciando i magneti attaccati.. l'istruttore mi guarda un attimo e fa "va beh, facciamo finta che oggi non abbiamo proprio volato...".
Ovviamente l'esame andò poi benissimo.
Però li ho definitivamente capito che, quando hai il minimo dubbio se andare o meno causa stress o simili, non andare è meglio... se poi è per lavoro, credo sia "suggerito" nel CRM che sia bene informare l'equipaggio prima del volo se ci sono motivi di stress, che potrebbero "distrarre" anche blandamente la propria attenzione, ma cedo la parola a chi ne sa più di me.
ciao,
Luca
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Da mihi factum, dabo tibi ius!
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Re: Pilotare "invorniti"
Bhè quando ci sono avvenimenti nella propria vita che in base a una tabella corrispondono a livelli di stress tali da pregiudicare la sicurezza in volo (come la morte di un proprio caro), teoricamente non si dovrebbe volare perchè anche se in cockpit ci sono due piloti, tutti e due devono essere in forma ottimale per poter pilotare una aereo in completa sicurezza, dato che svolgono entrambi ruoli ben precisi. Questo in teoria ma la realtà è diversa.
Obiettivi:
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Re: Pilotare "invorniti"
Infatti, esiste una tabella che definisce il rischio da stress, la Holmes-Rahe Scale, che è fondamentale per ogni pilota (si applica anche ad altri settori, non solo all'aviazione). Fondamentalmente assegna ad ogni evento una sorta di "punteggio", che è più elevato a seconda del potenziale stressogeno dell'evento stesso. Solo sotto i 150 punti siamo in una fascia di sicurezza: al di sopra è sconsigliata l'attività come pilota unico a bordo, e oltre un certo livello è sconsigliato volare. Per info, trovate qui la Holmes-Rahe Scale:
http://www.fivu.it/raccontisv/matrice.pdf
(è quella sulla destra della pagina: quella sulla sinistra è una matrice di rischio che andrebbe applicata durante il risk management per il volo turistico-sportivo).
Aggiungo anche il link ad un interessante articolo sullo Stress:
http://www.manualedivolo.it/index.php?o ... &Itemid=81
Paolo
http://www.fivu.it/raccontisv/matrice.pdf
(è quella sulla destra della pagina: quella sulla sinistra è una matrice di rischio che andrebbe applicata durante il risk management per il volo turistico-sportivo).
Aggiungo anche il link ad un interessante articolo sullo Stress:
http://www.manualedivolo.it/index.php?o ... &Itemid=81
Paolo
"La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria. Ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano" (Staccando l'ombra da terra - D. Del Giudice)


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Re: Pilotare "invorniti"
a me capitò proprio pochi giorni prima del checkride del privato (il penultimo volo credo)... non stavo molto bene, ma avevo sviluppato una sorta di complacency legata al fatto che fossi verso la fine e che l'istruttore era con me (da solo non sarei mai andato) e dopo aver fatto quel volo ho capito bene in cosa consiste quel tipo di autoanalisi delle proprie condizioni.... credo che faccia bene durante il training averlo sperimentato almeno una volta in un volo di routine con l'istruttore presente perchè come in tutte le cose, provare in prima persona un evento, subirlo sulla propria pelle determina un'intensità infinitamente più forte che non sentito raccontare da qualcuno...lucams ha scritto:a me accadde al volo "check" prima dell'esame...
fine di luglio, credo il 29 di qualche anno fa, dopo un paio di mesi molto stressanti per varie ragioni...
Ora, in in genere sono estremamente preciso e puntiglioso, faccio le checklist per bene, quando non sono sicuro controllo e verifico etc etc... dico soltanto che ho sbagliato TUTTO quello che si poteva sbagliare in volo, e alla fine, per concludere, spento l'aereo a terra sarei anche sceso lasciando i magneti attaccati.. l'istruttore mi guarda un attimo e fa "va beh, facciamo finta che oggi non abbiamo proprio volato...".
Ovviamente l'esame andò poi benissimo.
Però li ho definitivamente capito che, quando hai il minimo dubbio se andare o meno causa stress o simili, non andare è meglio... se poi è per lavoro, credo sia "suggerito" nel CRM che sia bene informare l'equipaggio prima del volo se ci sono motivi di stress, che potrebbero "distrarre" anche blandamente la propria attenzione, ma cedo la parola a chi ne sa più di me.
ciao,
uno dei rammarichi che ho nel mio addestramento è non aver provato l'ipossia (e terra ovviamente)(che credo dovrebbe essere obbligatorio)
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- Località: Modena
Re: Pilotare "invorniti"
Grazie a tutti!
Inoltre le dritte su come "autoesaminarsi" sono davero utili.
Per la cornaca il volo successivo (a distanza di una settimana più distensiva) è stato bellissimo.
Grazie ancora e a presto.
Inoltre le dritte su come "autoesaminarsi" sono davero utili.
Per la cornaca il volo successivo (a distanza di una settimana più distensiva) è stato bellissimo.
Grazie ancora e a presto.
ET SILENTER DELEO
- aetio57
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Re: Pilotare "invorniti"
scusate il ritardo... credo che sia interessante esaminare alcuni degli aspetti legati allo stress del pilota, riferiti a:
- Pilot capabilities/ Task requirements

- Daily/ Cockpit/ Acute Stress

- Relazione Stress/ Performance

- Pilot capabilities/ Task requirements

- Daily/ Cockpit/ Acute Stress

- Relazione Stress/ Performance
