AirGek ha scritto:Il thread si intitola "non dovrebbe essere una notizia, in realtà..." cosa, in realtà cosa? Lo è? Valerio ne hai voluto dare risalto, perché se è una non-notizia?
Non dovrebbe essere una notizia, perché in un mondo "normale" dovrebbe essere interessante quanto sapere che a me non piace la maionese, mentre a mia suocera si.
Ma nel mondo reale, determinate "non notizie" sono utili come riferimenti oggettivi per sfatare pregiudizi il cui portato non è l'imbecillità di chi li condivide, ma concrete difficoltà reali per chi detti pregiudizi subisce.
E diffonderle non fa davvero danno.
Venti anni fa, fu pubblicato uno studio di parte negli USA il cui contenuto, suffragato da dati e test realmente effettuati e rilevati, era sostenere che mediamente il Q.I. degli americani di colore era più basso di quello dei WAsP (
white, anglo-saxon, protestant). Ci fu chi sostenne che ciò derivava dalle condizioni socioeconoimiche delle famiglie di provenienza, che permettevano di seguire meno la formazione dei figli nonché di pagar loro scuole meno rinomate, ma fu facilmente zittito.
La conseguenza è che stava per passare le prime fasi d'esame al Congresso una legge (ovviamente di matrice repubblicana) che stabilendo standard educativi minimi per la scuola pubblica, teorizzava che in quartieri a maggioranza nera e/o hispanica come Haarlem ci si potesse dare dei
target inferiori. Ciò avrebbe condotto a un sistema in cui dichiaratamente, come sistema ufficiale, professori con rating più bassi non sarebbero stati considerati adeguati per insegnare in scuole per la
middle class, ma nelle periferie di poveracci si, eccetera. Con programmi semplificati (=minore qualificazione), libri più semplici eccetera.
Un professore (bianco, bianchissimo, di origine irlandese...) di matematica con due attributi così sotto si infurio' all'idea, e si fece trasferire in una scuola piena di ripetenti, bocciati e ragazzi "difficili". Equivalente alle nostre medie. In tre anni, prese le due classi che gli erano assegnate, e le porto' a livelli tali, motivandoli in ogni modo e lavorando con loro come un pazzo, da far loro superare le selezioni per concorrere in un noto talk-show televisivo genere "Chissà Chi Lo Sa" tutto impostato sulle conoscenze e capacità di ragionamento logico-matematico.
I ragazzi, di estrazione umilissima e condizioni familiari a dir poco difficili, fecero un tale figurone, che la cosa ebbe un risalto adeguato da ridar lena all'opposizione democratica da far arenare il progetto, francamente razzista, che avrebbe portato a standard inferiori di programma e obiettivi nelle "scuole dei poveri".
Ecco che dar risalto a un qualcosa di apparentemente banale (un ragazzo di colore e di origini non benestanti può parimenti essere intelligentissimo... un'altra
non-notizia, no?) ha avuto un'utilità non marginale per combattere contro un pregiudizio che si voleva sfruttare per realizzare risparmi di denaro pubblico ai danni di chi delle due aveva più bisogno d'aiuto per potersi realizzare ed esprimere come gli altri.