Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
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barth
Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Venerdì in piazza piloti, hostess, operai
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cr ... 4355.shtml
Finisce domenica 14 la cassa integrazione per i lavoratori della vecchia compagnia di bandiera: stipendi dimezzati per 1-2 anni, poi licenziamenti. E c'è anche il 20% di esodati
ROMA - Tutti a casa. Per sempre. Il prossimo 14 ottobre. Niente più limbo-cassa integrazione, ma inferno-mobilità. I 4200 lavoratori ex-Alitalia andranno ad incrementare a breve il popolo degli invisibili. Piloti, hostess, operai, impiegati, una marea umana, una fetta di bilancio, «tagliata» di netto dalla torta della compagnia di bandiera al momento della trasformazione in Cai. Nel 2008 scattò il conto alla rovescia: quattro anni di tempo per essere riassorbiti, di riqualificazione professionale, e poi, nel 2012, il nulla. Il destino che li attende è oscuro: stipendi diminuiti al 60%, forse per un anno o tre, fuori da ogni accordo sindacale. In una parola, licenziati. Per questo a centinaia scenderanno in piazza venerdì 12 ottobre: dalle 10 si riuniranno in presidio sotto al ministero del Lavoro in via Veneto 56.
DUE GENERAZIONI SENZA FUTURO - A poche ore dalla terribile scadenza, si sono dati appuntamento per venerdì 12 ottobre, alle ore 10, sotto al Ministero del Lavoro di via Veneto a Roma, per ricordare che, nella carica degli esodati d’Italia, ci sono anche loro, lavoratori «CAIncellati». Almeno un 20% della carica dei 4mila erano infatti ad un passo dalla pensione: deceduta Alitalia, hanno perso ogni possibilità di accedere ai requisiti minimi per godersi in pace la vecchiaia, dopo anni di duro lavoro. Hanno tra i 30 e i 66 anni: due generazioni cresciute all'ombra della compagnia italiana, un faro di speranza occupazionale trasformato in un incubo sociale.
ALITALIA COME LA FIAT – «Un’intera industria azzerata, è come se avesse chiuso uno stabilimento della Fiat nel Lazio, mandato a casa migliaia di lavoratori. Ma nessuno ne parla», il paragone è potente e regge: a farlo è Vincenzo Pasculli, del Circolo PD Trasporto Aereo di Roma e Lazio «Cesare Maiello», che da anni si batte per i diritti dei lavoratori ex Alitalia. «Quando nacque la Cai – spiega Pasculli - circa 10mila furono gli esuberi, 7 mila lavoratori con contratto a tempo indeterminato, 3mila a tempo determinato e oggi sono ancora 4200 i cassaintegrati per cui a giorni scatterà la mobilità. Chi poteva andare già in pensione, non potrà più farlo, dopo la sciagurata riforma Fornero».
VITE A PERDERE - Quattro anni di cassa integrazione con contributi minimi, vissuti nella speranza, vana, di essere riassunti. Numeri e cifre da brivido, dietro cui si nascondono storie di disperazione, vite stravolte di chi credeva in un lavoro sicuro. Come Maurizio Zoppi, 39 anni, papà di Ostia. Lui in Alitalia ci aveva lavorato per dieci anni, fino a quando nel 2009 è stato mandato via. «Avevo aspettato a farmi una famiglia, volevo un lavoro, una sicurezza da offrire anche alla mia bimba disabile. – racconta Maurizio che, nonostante la disillusione, il prossimo 12 ottobre sarà in piazza a protestare per il suo diritto al lavoro –. Ho già presentato le pratiche: poche ore e sarò in mobilità. Non so come faremo a sopravvivere. Le spese sanitarie e riabilitative per mia figlia sono costose».
LE COLPE DELLA REGIONE LAZIO – Rabbia e sconforto, impotenza e smarrimento, gli «orfani» di Alitalia si sentono abbandonati. «Nessuno si è fatto carico della svendita della compagnia. I lavoratori cassaintegrati sono stati costretti ad accettare simili condizioni contrattuali, per non perdere le erogazioni retributive e previdenziali. - sottolinea Pasculli – Ma gli accordi siglati non sono stati integrati da politiche attive del lavoro sia regionali che provinciali. La Regione Lazio, l’ex assessore Zezza e la ex presidente Polverini, non hanno mai sbloccato i fondi necessari per i cassaintegrati di Alitalia per formazione e riqualificazione, non hanno mai fattivamente affrontato il problema ‘lavoro e aeroporto’, nonostante la sollecitazioni che i lavoratori e le lavoratrici hanno portato all’istituzione regionale».
MENO LAVORO, PIU’ PRECARI – «Questi lavoratori sono stati trattati come materiale umano da scartare», denunciano dall’Usb Trasporto Aereo. «La nuova Alitalia Cai, nonostante la struttura più snella e le numerose agevolazioni di cui ha beneficiato, non è mai decollata. – spiegano dal sindacato - Da quattro anni continua a perdere utili, allontanando di anno in anno l’annunciato pareggio di bilancio. Gli unici obiettivi chiari della Cai sembrano essere l’abbassamento del costo del lavoro e l’aumento della produttività con la riduzione del numero di occupati. Mentre all’orizzonte si prospettano ulteriori annunciati tagli di personale, che ogni volta sembrano essere gli ultimi, intanto si continua a colpi di mille all’anno, assumendo contestualmente migliaia di precari». Una situazione che rischia di diventare devastante, denunciano dall’Usb, anche alla luce delle modifiche degli ammortizzatori sociali e delle drammatiche prospettive sulla tenuta del Fsta, il Fondo Straordinario del Trasporto Aereo.
Corriere Della Sera
Valeria Costantini 9 ottobre 2012
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ROMA - Tutti a casa. Per sempre. Il prossimo 14 ottobre. Niente più limbo-cassa integrazione, ma inferno-mobilità. I 4200 lavoratori ex-Alitalia andranno ad incrementare a breve il popolo degli invisibili. Piloti, hostess, operai, impiegati, una marea umana, una fetta di bilancio, «tagliata» di netto dalla torta della compagnia di bandiera al momento della trasformazione in Cai. Nel 2008 scattò il conto alla rovescia: quattro anni di tempo per essere riassorbiti, di riqualificazione professionale, e poi, nel 2012, il nulla. Il destino che li attende è oscuro: stipendi diminuiti al 60%, forse per un anno o tre, fuori da ogni accordo sindacale. In una parola, licenziati. Per questo a centinaia scenderanno in piazza venerdì 12 ottobre: dalle 10 si riuniranno in presidio sotto al ministero del Lavoro in via Veneto 56.
DUE GENERAZIONI SENZA FUTURO - A poche ore dalla terribile scadenza, si sono dati appuntamento per venerdì 12 ottobre, alle ore 10, sotto al Ministero del Lavoro di via Veneto a Roma, per ricordare che, nella carica degli esodati d’Italia, ci sono anche loro, lavoratori «CAIncellati». Almeno un 20% della carica dei 4mila erano infatti ad un passo dalla pensione: deceduta Alitalia, hanno perso ogni possibilità di accedere ai requisiti minimi per godersi in pace la vecchiaia, dopo anni di duro lavoro. Hanno tra i 30 e i 66 anni: due generazioni cresciute all'ombra della compagnia italiana, un faro di speranza occupazionale trasformato in un incubo sociale.
ALITALIA COME LA FIAT – «Un’intera industria azzerata, è come se avesse chiuso uno stabilimento della Fiat nel Lazio, mandato a casa migliaia di lavoratori. Ma nessuno ne parla», il paragone è potente e regge: a farlo è Vincenzo Pasculli, del Circolo PD Trasporto Aereo di Roma e Lazio «Cesare Maiello», che da anni si batte per i diritti dei lavoratori ex Alitalia. «Quando nacque la Cai – spiega Pasculli - circa 10mila furono gli esuberi, 7 mila lavoratori con contratto a tempo indeterminato, 3mila a tempo determinato e oggi sono ancora 4200 i cassaintegrati per cui a giorni scatterà la mobilità. Chi poteva andare già in pensione, non potrà più farlo, dopo la sciagurata riforma Fornero».
VITE A PERDERE - Quattro anni di cassa integrazione con contributi minimi, vissuti nella speranza, vana, di essere riassunti. Numeri e cifre da brivido, dietro cui si nascondono storie di disperazione, vite stravolte di chi credeva in un lavoro sicuro. Come Maurizio Zoppi, 39 anni, papà di Ostia. Lui in Alitalia ci aveva lavorato per dieci anni, fino a quando nel 2009 è stato mandato via. «Avevo aspettato a farmi una famiglia, volevo un lavoro, una sicurezza da offrire anche alla mia bimba disabile. – racconta Maurizio che, nonostante la disillusione, il prossimo 12 ottobre sarà in piazza a protestare per il suo diritto al lavoro –. Ho già presentato le pratiche: poche ore e sarò in mobilità. Non so come faremo a sopravvivere. Le spese sanitarie e riabilitative per mia figlia sono costose».
LE COLPE DELLA REGIONE LAZIO – Rabbia e sconforto, impotenza e smarrimento, gli «orfani» di Alitalia si sentono abbandonati. «Nessuno si è fatto carico della svendita della compagnia. I lavoratori cassaintegrati sono stati costretti ad accettare simili condizioni contrattuali, per non perdere le erogazioni retributive e previdenziali. - sottolinea Pasculli – Ma gli accordi siglati non sono stati integrati da politiche attive del lavoro sia regionali che provinciali. La Regione Lazio, l’ex assessore Zezza e la ex presidente Polverini, non hanno mai sbloccato i fondi necessari per i cassaintegrati di Alitalia per formazione e riqualificazione, non hanno mai fattivamente affrontato il problema ‘lavoro e aeroporto’, nonostante la sollecitazioni che i lavoratori e le lavoratrici hanno portato all’istituzione regionale».
MENO LAVORO, PIU’ PRECARI – «Questi lavoratori sono stati trattati come materiale umano da scartare», denunciano dall’Usb Trasporto Aereo. «La nuova Alitalia Cai, nonostante la struttura più snella e le numerose agevolazioni di cui ha beneficiato, non è mai decollata. – spiegano dal sindacato - Da quattro anni continua a perdere utili, allontanando di anno in anno l’annunciato pareggio di bilancio. Gli unici obiettivi chiari della Cai sembrano essere l’abbassamento del costo del lavoro e l’aumento della produttività con la riduzione del numero di occupati. Mentre all’orizzonte si prospettano ulteriori annunciati tagli di personale, che ogni volta sembrano essere gli ultimi, intanto si continua a colpi di mille all’anno, assumendo contestualmente migliaia di precari». Una situazione che rischia di diventare devastante, denunciano dall’Usb, anche alla luce delle modifiche degli ammortizzatori sociali e delle drammatiche prospettive sulla tenuta del Fsta, il Fondo Straordinario del Trasporto Aereo.
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Valeria Costantini 9 ottobre 2012
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
è una vergogna e una tragedia....
....d'altronde, in Regione Lazio sono stati troppo impegnati, ultimamente, e non avevano certo tempo per decidere del futuro e della vita di 4200 persone.....
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Benvenuti nel 2012.
Argo riconobbe Ulisse, Penelope no.
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
...per curiosità..anche le altre grandi compagnie ( Air France, Lufthansa,British, Iberia,.... ecc) quando hanno esuberi licenziano il personale in questo modo ?? 
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Wingplane
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
credo che nelle altre compagnie negli ultimi anni ci siano stati meno problemi finanziari ecco perche' forse ci sono stati meno licenziamenti....
ma la cosa che fa piu' male e'che e'stata fatta una campagna di odio contro alitalia...se chiedi alla gente che non si occupa di aviazione ti dira'che fanno bene a rimanere per strada perche' e' tutta gente che non ha mai lavorato e che prendeva un botto di soldi.....
non sanno che i miei amici che sono li' fanno anche 75 ore di duty a settimana
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Quando leggo queste cose non riesco ad essere lucido.LMML
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fulmin
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
che lavoro fanno? gli spacciatori? 300h di duty al mese,?Wingplane ha scritto:credo che nelle altre compagnie negli ultimi anni ci siano stati meno problemi finanziari ecco perche' forse ci sono stati meno licenziamenti....
ma la cosa che fa piu' male e'che e'stata fatta una campagna di odio contro alitalia...se chiedi alla gente che non si occupa di aviazione ti dira'che fanno bene a rimanere per strada perche' e' tutta gente che non ha mai lavorato e che prendeva un botto di soldi.....
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
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SHINRA
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Un dramma sociale di dimensioni bibliche
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
..ma sono legali, 75 ore di duty alla settimana?? 
cioè, lo prevede il contratto???
cioè, lo prevede il contratto???
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Wingplane
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
contano le ore di volo, per le ore di duty sono diversi i limiti, comunque i limiti sono gia' altissimi, ci manca solo che vengano alzati ancora di piu'...
spesso i giornali parlano solo delle ore di volo, ignorando che non sono mica le uniche ore dove si lavora, anzi......quando facevo le 4 tratte da un ora non si scendeva mai sotto le 12 ore di duty se andava bene...
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Molto semplicemente sarebbe da mettere sotto i carrelli chi amministra la compagnia...
Acquistiamo il diritto di criticare severamente una persona solo quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione ed un'assoluta tolleranza. MOHANDAS KARAMCHAND GANDHI

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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
...intendi i carrelli dell'aereomobile??b747-8 ha scritto:Molto semplicemente sarebbe da mettere sotto i carrelli chi amministra la compagnia...
per utilizzarli al posto dell'aragosta???
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Sì, e farei scegliere ai dipendenti sotto quale aereo "aragostare" i capi: dall'Atr72 al 777, ce n'è per tutti i gusti!
Acquistiamo il diritto di criticare severamente una persona solo quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione ed un'assoluta tolleranza. MOHANDAS KARAMCHAND GANDHI

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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
...é davvero una cosa assurda...Wingplane ha scritto:contano le ore di volo, per le ore di duty sono diversi i limiti, comunque i limiti sono gia' altissimi, ci manca solo che vengano alzati ancora di piu'...
spesso i giornali parlano solo delle ore di volo, ignorando che non sono mica le uniche ore dove si lavora, anzi......quando facevo le 4 tratte da un ora non si scendeva mai sotto le 12 ore di duty se andava bene...
non é che uno passa 10-12 ore davanti ad una scrivania (con tutto il rispetto per chi lo fa, perché comunque 10-12 ore di lavoro al giorno sono troppe, per tutti....figurarsi per chi lavora in un areoporto, che ha ben altre responsabilitá ....)
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Cazzarola l'ho capita adesso!fulmin ha scritto:perché malta?
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
MM solo perchè è plurale vero? come VVFF?tartan ha scritto:Cazzarola l'ho capita adesso!fulmin ha scritto:perché malta?Non sono molto pratico con le sigle degli aeroporti. Vuol dire che da ora in poi, anzichè scrivere LMML scriverò Malta così mi chiederanno tutti che cosa significa e potrò spiegarlo al meglio senza incorrere in sanzioni dello staff, visto che si tratta di spiegazione.
Grazie!
Ti!
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Credo la prima M stia per "Meglio".... O almeno penso! L'ho interpretata così, in una prima lettura.mermaid ha scritto:MM solo perchè è plurale vero? come VVFF?tartan ha scritto:Cazzarola l'ho capita adesso!fulmin ha scritto:perché malta?Non sono molto pratico con le sigle degli aeroporti. Vuol dire che da ora in poi, anzichè scrivere LMML scriverò Malta così mi chiederanno tutti che cosa significa e potrò spiegarlo al meglio senza incorrere in sanzioni dello staff, visto che si tratta di spiegazione.
Grazie!
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Eh che problemi..Wingplane ha scritto: non sanno che i miei amici che sono li' fanno anche 75 ore di duty a settimana
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.
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fulmin
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
comunque ora ti posso dire che un capocabina di medio fa circa 95-100 ore si duty mensile... idem cpt di lr
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
LMML : Li Mejo Mortacci Loro

Spiridione.
Ho volato su un MD80 così vecchio, che sulla porta di una toilette c'era scritto ORVILLE
e sulla porta dell'altra WILBUR....
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Wingplane
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
fulmin ha scritto:comunque ora ti posso dire che un capocabina di medio fa circa 95-100 ore si duty mensile... idem cpt di lr
duty????
forse intendi dire ore di volo...100 ore di duty corrispondono a 40 ore di corto raggio e 80 di lungo.... gli av fanno misto, i cpt ovvio se sono su lungo fanno lungo e li'il duty e'piu'basso ma vai incontro a continui cambi di fuso e notti insonni quindi comunque e'pesante
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
A volte, quando serve, fra L e la prima M ci mettiamo anche una D. Comunque per noi romani a volte, e si capisce dal contesto, è anche un caloroso saluto amichevole.spiridione ha scritto:LMML : Li Mejo Mortacci Loro![]()
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Le foto del presidio a via Veneto
http://www.dazebaonews.it/economia/lavo ... to-le-foto
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DR
Salt Lake... Salt Lake! This is Columbia 409! It's Nancy Pryor... stewardess. Something hit us! All the flight crew is dead or badly injured! There's no one left to fly the plane! Help us! Oh my God, help us! (Nancy Pryor, Airport 1975)
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Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
ho evitato di rispondere fino ad adesso in quanto la mia opinione e' un po' diversa dal coro , e sono sicuro che qualsiasi cosa dica qualcuno si offendera'.....
Vorrei pertanto tornare al punto zero, e gradirei sapere (da chi nel forum ne e' direttamente interessato) se, come ho capito, la CIGS permette di ricevere l'80% dello stipendio per i 4 anni passati, e la mobilita', di conseguenza, viene poi erogata per (2??) anni, al 100% della CIGS per il primo anno, e poi all'80% .
Io ho una mia personalissima impressione, ma qualcuno puo' fare dei NUMERI?? Cioe', qui si parla di di poverini, poveretti, eccc.....pero' io, che sono curioso, vorrei sapere: ma queste persone in CIGS, quanto DI MEDIA hanno ricevuto di stipendio al mese????
Il resto delle mie osservazioni a dopo. Intanto raccolgo info su quello che hanno fatto qui al momento della fusione KLM/AF....
Ciao
M.
Vorrei pertanto tornare al punto zero, e gradirei sapere (da chi nel forum ne e' direttamente interessato) se, come ho capito, la CIGS permette di ricevere l'80% dello stipendio per i 4 anni passati, e la mobilita', di conseguenza, viene poi erogata per (2??) anni, al 100% della CIGS per il primo anno, e poi all'80% .
Io ho una mia personalissima impressione, ma qualcuno puo' fare dei NUMERI?? Cioe', qui si parla di di poverini, poveretti, eccc.....pero' io, che sono curioso, vorrei sapere: ma queste persone in CIGS, quanto DI MEDIA hanno ricevuto di stipendio al mese????
Il resto delle mie osservazioni a dopo. Intanto raccolgo info su quello che hanno fatto qui al momento della fusione KLM/AF....
Ciao
M.
- sigmet
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- Iscritto il: 23 dicembre 2008, 12:08
Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Io che sono piu' curioso mi chiederei : a chi e' convenuto ? Perche' certi si e altri no?SuperMau ha scritto: ...pero' io, che sono curioso, vorrei sapere: ma queste persone in CIGS, quanto DI MEDIA hanno ricevuto di stipendio al mese????
.
(P.S. tra quelle persone che ho visto non ce ne e' una che non sarebbe disposta a tornare a lavorare per il 50%)
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.
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barth
Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Alitalia, nuovo piano industriale: 690 esuberi. “Così risparmieremo 30 milioni”
Oggi l'incontro azienda-sindacati per presentare il programma aggiornato. La riduzione del personale colpirà 300 assistenti di volo, 300 dipendenti di terra e 90 addetti alla manutenzione. Escluso l'Usb Trasporto aereo. Il deputato Pd Michele Meta: "Il governo riferisca alla Camera"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 16 ottobre 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10 ... io/383699/
Alitalia, nuovo piano industriale: 690 esuberi. “Così risparmieremo 30 milioni”
Ha preso il via questa mattina l’incontro tra l’azienda e i sindacati confederali per delineare il nuovo piano industriale di Alitalia. L’azienda torna a minacciare tagli al personale: il piano fa riferimento a 690 esuberi, “giustificati” con un risparmio per circa 30 milioni di euro. La riduzione del personale, secondo quanto riportano fonti sindacali, colpirà 300 assistenti di volo, 300 dipendenti di terra e 90 addetti alla manutenzione.
Venerdì scorso, durante un sit-in sotto al ministero del Lavoro, gli ex lavoratori di Alitalia esponevano agli obiettivi di fotografi e cameraman un fac-simile di una carta d’imbarco con su scritto “Volo di solo andata”. Nel 2008 erano già stati tagliati dal Piano Fenice, con la promessa di essere riassorbiti o accompagnati alla pensione. Ma quanto era stato promesso non si è avverato. E col nuovo piano del Cai sono in arrivo altre riduzioni. Sono 4200 tra piloti, assistenti di volo, addetti al check-in e al carico e scarico bagagli (il cosiddetto handling) per i quali “il rapporto di lavoro (con la ex compagnia di bandiera, ndr) – si legge nella lettera inviata il 30 settembre 2011, dai tre commissari straordinari succeduti ad Augusto Fantozzi – è da intendersi risolto alla data del 13 ottobre 2012”. Per loro dunque scattano adesso le procedure di mobilità: il preludio alla conclusione del rapporto di lavoro. “Il lavoratore – si legge sul sito alitaliaamministrazionestraordinaria.it – dovrà inoltrare la domanda all’Inps entro il termine perentorio di 68 giorni”. Nessuno (o quasi), tra coloro che nel 2008 vennero esclusi dalla nuova compagnia (Cai), messa in piedi dalla cordata di imprenditori italiani guidata da Roberto Colaninno, poteva immaginarsi una fine simile.
Dall’incontro con i rappresentanti dei lavoratori è stato escluso l’Usb Trasporto aereo, “che rappresenta il 5% dei lavoratori Alitalia”, spiega il segretario nazionale Usb Andrea Cavola, ”ma prima dell’azzeramento – sottolinea- quando ci vennero cioè tolti i diritti sindacali, ripresi da meno di 8 mesi, avevamo oltre 2000 iscritti, risultando così essere il secondo sindacato in Alitalia”. L’esclusione, ha commentato Cavola, dimostra che “Alitalia è come la Fiat: si sceglie i sindacati lasciando fuori quelli più scomodi”.
Sul nuovo piano Alitalia già infuria la polemica. “Le conseguenze della privatizzazione e del passaggio a Cai sono sotto gli occhi di tutti”, dice il deputato e capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta. “Ancora oggi – ha aggiunto – ci troviamo a fare i conti con una compagnia in grave difficoltà, come hanno ammesso gli stessi vertici della società, e con il dramma di migliaia di lavoratori sull’orlo del baratro. Se si fossero legate le sorti dell’ex Alitalia ad un vettore internazionale avremmo resistito meglio alla crisi del settore aereo, presente ovunque ma drammatica in Italia. Avremmo inoltre garantito ben altre prospettive anche per quei 4500 cassintegrati Alitalia che sono stati abbandonati al loro destino. Non si può tollerare che a pagare il prezzo di un’operazione assolutamente sbagliata siano ancora una volta i lavoratori. Chiediamo al governo e ai vertici di Alitalia di riferire immediatamente alla Camera sui dettagli del piano industriale che prevede ulteriori 690 esuberi”.
Oggi l'incontro azienda-sindacati per presentare il programma aggiornato. La riduzione del personale colpirà 300 assistenti di volo, 300 dipendenti di terra e 90 addetti alla manutenzione. Escluso l'Usb Trasporto aereo. Il deputato Pd Michele Meta: "Il governo riferisca alla Camera"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 16 ottobre 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10 ... io/383699/
Alitalia, nuovo piano industriale: 690 esuberi. “Così risparmieremo 30 milioni”
Ha preso il via questa mattina l’incontro tra l’azienda e i sindacati confederali per delineare il nuovo piano industriale di Alitalia. L’azienda torna a minacciare tagli al personale: il piano fa riferimento a 690 esuberi, “giustificati” con un risparmio per circa 30 milioni di euro. La riduzione del personale, secondo quanto riportano fonti sindacali, colpirà 300 assistenti di volo, 300 dipendenti di terra e 90 addetti alla manutenzione.
Venerdì scorso, durante un sit-in sotto al ministero del Lavoro, gli ex lavoratori di Alitalia esponevano agli obiettivi di fotografi e cameraman un fac-simile di una carta d’imbarco con su scritto “Volo di solo andata”. Nel 2008 erano già stati tagliati dal Piano Fenice, con la promessa di essere riassorbiti o accompagnati alla pensione. Ma quanto era stato promesso non si è avverato. E col nuovo piano del Cai sono in arrivo altre riduzioni. Sono 4200 tra piloti, assistenti di volo, addetti al check-in e al carico e scarico bagagli (il cosiddetto handling) per i quali “il rapporto di lavoro (con la ex compagnia di bandiera, ndr) – si legge nella lettera inviata il 30 settembre 2011, dai tre commissari straordinari succeduti ad Augusto Fantozzi – è da intendersi risolto alla data del 13 ottobre 2012”. Per loro dunque scattano adesso le procedure di mobilità: il preludio alla conclusione del rapporto di lavoro. “Il lavoratore – si legge sul sito alitaliaamministrazionestraordinaria.it – dovrà inoltrare la domanda all’Inps entro il termine perentorio di 68 giorni”. Nessuno (o quasi), tra coloro che nel 2008 vennero esclusi dalla nuova compagnia (Cai), messa in piedi dalla cordata di imprenditori italiani guidata da Roberto Colaninno, poteva immaginarsi una fine simile.
Dall’incontro con i rappresentanti dei lavoratori è stato escluso l’Usb Trasporto aereo, “che rappresenta il 5% dei lavoratori Alitalia”, spiega il segretario nazionale Usb Andrea Cavola, ”ma prima dell’azzeramento – sottolinea- quando ci vennero cioè tolti i diritti sindacali, ripresi da meno di 8 mesi, avevamo oltre 2000 iscritti, risultando così essere il secondo sindacato in Alitalia”. L’esclusione, ha commentato Cavola, dimostra che “Alitalia è come la Fiat: si sceglie i sindacati lasciando fuori quelli più scomodi”.
Sul nuovo piano Alitalia già infuria la polemica. “Le conseguenze della privatizzazione e del passaggio a Cai sono sotto gli occhi di tutti”, dice il deputato e capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta. “Ancora oggi – ha aggiunto – ci troviamo a fare i conti con una compagnia in grave difficoltà, come hanno ammesso gli stessi vertici della società, e con il dramma di migliaia di lavoratori sull’orlo del baratro. Se si fossero legate le sorti dell’ex Alitalia ad un vettore internazionale avremmo resistito meglio alla crisi del settore aereo, presente ovunque ma drammatica in Italia. Avremmo inoltre garantito ben altre prospettive anche per quei 4500 cassintegrati Alitalia che sono stati abbandonati al loro destino. Non si può tollerare che a pagare il prezzo di un’operazione assolutamente sbagliata siano ancora una volta i lavoratori. Chiediamo al governo e ai vertici di Alitalia di riferire immediatamente alla Camera sui dettagli del piano industriale che prevede ulteriori 690 esuberi”.
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SHINRA
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- Iscritto il: 10 aprile 2012, 15:08
Re: Ex Alitalia, in mobilità 4200 dipendenti
Che arrivi presto il giorno in cui potranno togliersi di mezzo, davvero. Povera Alitalia, in che mani sei finita...



