Ryanair-Easyjet: bilanci a confronto
di Antonio Bordoni
Anche quest’estate le cronache non hanno risparmiato articoli di ogni genere su vere o presunte compagnie low cost. Per cercare di dare concretezza ai discorsi è estremamente istruttivo comparare i dati di Ryanair e Easyjet, i due principali vettori europei, classe low cost. Gli ultimi bilanci disponibili sono quelli per il 2011, chiusi rispettivamente al 31 marzo 2012 per Ryanair (FR) e al 30 settembre 2011 per Easyjet (U2).* Il risultato finale vede ricavi pressoché similari e differenze di non poco conto nelle spese, che si traducono in utili molto diversi: 503 milioni di euro di utile per Ryanair, 269,4 per Easyjet.
Le tariffe
Sul fronte delle tariffe rapportando i 54.500.000 passeggeri di Easyjet con il suo revenue di 4.134.633.000 euro otteniamo una tariffa media/passeggero di 75,86 euro; da parte Ryanair raffrontando i 4.324.900.000 di revenue con i 75,8 milioni di passeggeri otteniamo un rapporto di 57 euro a passeggero. Val la pena sottolineare che il revenue prodotto da Easyjet è di poco inferiore a quello della compagnia irlandese, malgrado la consistente forbice dei 20 milioni di passeggeri di differenza dichiarati dai due vettori. Passeggeri "dichiarati" in quanto - mentre da parte Easyjet si riporta correttamente il dato facendo riferimento a quelli che hanno volato effettivamente ("flown") -accanto alla cifra dei 75.814.551 passeggeri di Ryanair è precisato "passeggeri paganti prenotati" ("Revenue passengers booked").
Le cifre di revenue surriportate sono comprensive delle entrate "ancillary", le quali sono ammontate a 886,2 milioni per Ryanair e 861,182 per EasyJet, pertanto questa tipologia di entrate incide per il 20,83% sul totale revenue della compagnia britannica e per il 20,49 su quello di Ryanair.
Il personale
Il particolare che EasyJet ha trasportato ben 20 milioni di passeggeri meno di Ryanair con uno scarto di "soli" 190 milioni di revenue rende esplicito il fatto che le tariffe medie di U2 sono più alte del concorrente diretto. Andando invece alle cifre del personale troviamo che Ryanair si è avvalsa di una forza lavoro di 8.388 unità contro 8.288 di U2. Questa cifra pressoché simile la dice lunga sul servizio più personalizzato che il passeggero EasyJet riceve sugli scali in comparazione con l’altro vettore. In teoria infatti a minor numero di passeggeri lavorati dovrebbe corrispondere un minor numero di persone in servizio. Questa osservazione viene ulteriormente avvalorata dal fatto che U2 è attiva su 123 scali e FR su 159, nonché che Ryanair ha percorso circa 100mila settori in più (489.759 voli contro i 393.147 di Easyjet). Sull’argomento non si possono inoltre non rammentare i dubbi interpretativi che gravano sui rapporti di lavoro del personale iscritto alle 51 basi di FR (19 sono invece quelle di U2). Andando al raffronto sul costo del personale, ricordando che Ryanair dichiara 8.388 dipendenti e easyJet 8.288 , il vettore irlandese presenta in bilancio un costo di 415 milioni di euro contro i 517.428.000 dichiarati da U2.
Le spese
Sul fronte delle uscite, escludendo le spese carburante il vettore britannico ha avuto costi per 2.739.254.000 euro, Ryanair escludendo anch’essa la voce "fuel & oil" ha un totale costi di 2.113.400.000. Siamo quindi in presenza di 626 milioni di euro di differenza a favore di Ryanair che si spalmano su tutti gli altri costi operativi. Scendendo nel dettaglio di quest’ultimi comparando ciò che risulta omogeneo, troviamo che le spese di rotta sono assommate a 460.5 milioni per FR e 341.3 milioni per U2 un dato, tutto sommato, coerente con la differenza nel numero delle tratte ricoperte dai due vettori: non è un caso che, a differenza degli aeroporti, gli enti che assicurano il controllo del volo non fanno sconti ad alcuno.
La manutenzione
Le spese di manutenzione sono iscritte a bilancio per 104 milioni di euro da parte di FR mentre la U2 dichiara una spesa di 214.4 milioni. Questa differenza balza subito all’occhio non fosse altro ricordando che Ryanair ha una flotta composta da 294 velivoli mentre Easyjet ne vanta 204. Le spese di manutenzione aumentano soprattutto in presenza di flotte composte da differenti modelli di aeromobile e a fronte di un parco velivoli tutto-Boeing di FR, la U2 ha in servizio 202 velivoli famiglia A320 e due Boeing 737-700. Quale ulteriore approfondimento abbiamo voluto controllare a quanto ammontavano le spese manutenzione della capostipite mondiale delle low cost ovvero Southwest. Poiché questa compagnia a maggio 2011 ha acquisito AirTran e a seguito della fusione ha avuto un aumento di 140 aerei (fra cui 88 Boeing 717), abbiamo ritenuto fosse più opportuno rifarci alla situazione del 31 dicembre 2010 quando Southwest aveva in flotta 548 Boeing 737 (serie 300/800) e aveva registrato spese di manutenzione per 751 milioni di dollari che al cambio del 31 dicembre 2010 equivalevano a 561 milioni di euro, mentre al cambio del 31 dicembre 2011 diventavano 580 milioni di euro.
Quindi ricapitolando il rapporto spese manutenzione/flotta riferito ai tre maggiori vettori low cost occidentali troviamo la seguente situazione :
Ryanair 294 aerei 104.000.000 euro
Easyjet 204 214.400.000
Southwest 548 580.000.000
Operazioni a terra
La voce Ground operations di Easyjet dovrebbe corrispondere alle Airport e handling charges di Ryanair. Le cifre mostrano rispettivamente valori per 1.105.523.000 di euro per la prima e 554 milioni per la seconda. Qui siamo in presenza di un raddoppio delle spese a carico di Easyjet e viene alla mente che, secondo notizie di stampa, nel giugno 2012 l’associazione dei vettori europei AEA avrebbe presentato alle autorità comunitarie un documento riservato nel quale si calcolerebbe che senza aiuti e sussidi il bilancio Ryanair sarebbe stato in perdita di 305 milioni di euro contro l’attivo dichiarato al 31 marzo 2012 di 503 milioni di euro. Ipotizzando che le due voci siano omogenee per contenuto e quindi comparabili tra loro, la sproporzione fra quanto dichiarato in bilancio da Easyjet e Ryanair potrebbe trovare una parziale spiegazione nel fatto che la compagnia irlandese cerca e seleziona aeroporti letteralmente affamati di traffico, molti dei quali senza i suoi collegamenti sarebbero messi a rischio sopravvivenza. Al contrario Easyjet ha da tempo puntato anche su scali primari i quali, è da ritenere, concedono meno sconti degli altri.
(*) Il bilancio di Easyjet è espresso in sterline, pertanto si è resa necessaria la conversione in euro. Essendo la chiusura del bilancio Ryanair al 31 marzo 2012 e quella di Easyjet al 30 settembre 2011 si è lavorato sul cambio intermedio al 31 dicembre 2011, che era 1 sterlina=1.19775 euro
http://www.dedalonews.it/it/index.php/0 ... confronto/
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Però mi sfugge perché mantenere un 320 dovrebbe essere più costoso che mantenere un 737.
Mi chiamo Alessandro... e sono qui per imparare.
Non sparate sul pianista!