BIRD STRIKE - GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

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sardinian aviator
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BIRD STRIKE - GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da sardinian aviator »

Mi è stato chiesto in un altro thread di approfondire la questione dell’erba negli aeroporti. Ovviamente stiamo parlando della prevenzione contro il rischio di bird strike, ovvero dell’impatto di volatili con aeromobili, specie nelle delicate fasi dell’atterraggio e soprattutto del decollo. Anzitutto le strategie generali con cui il problema viene affrontato prevedono metodi di prevenzione e di allontanamento (dispersal). Tra i primi occupa un posto rilevante la gestione dell’habitat aeroportuale. L’obbiettivo è rendere gli aeroporti luoghi sgraditi e non attrattivi per gli uccelli (e altra fauna selvatica). Purtroppo gli aeroporti sono per loro natura luoghi attrattivi, in quanto presentano ampie distese senza ostacoli, quasi totale assenza di predatori, disponibilità di cibo (semi, erba, bacche). In alcuni casi un distorto senso dell’estetica porta alla presenza di alberi, che forniscono ottimi posatoi notturni nonché luoghi idonei per la nidificazione. Inoltre d’inverno la temperatura delle piste in asfalto, più calde del terreno, favorisce la presenza di uccelli posati al suolo. La gestione dell’habitat aeroportuale tenderà perciò all’eliminazione di tutte le fonti attrattive interne, appunto alberi, cespugli, siepi, ma anche piccole discariche, pozze e ristagni d’acqua, vecchi manufatti abbandonati ecc… La gestione dell’erba è elemento essenziale dell’habitat management, preceduta ovviamente come in ogni caso da un attento studio naturalistico che individui le specie maggiormente a rischio impatto. Così se il gabbiano è il problema quotidiano (specie negli aeroporti costieri), occorrerà evitare che questi animali stazionino sulle estensioni erbose aeroportuali. In questo caso l’altezza dell’erba mai inferiore ai 30 cm. scoraggia la presenza di specie con zampe palmate che non vi camminano agevolmente. Inoltre l’erba alta non consente di avere una perfetta visione a 360° contro eventuali predatori. Ma attenzione perché se l’erba diventa troppo alta attira piccoli roditori e mammiferi che a loro volta attirano rapaci. Inoltre bisognerebbe capire quale tipo di essenza è preferibile adottare in quel determinato contesto climatico ecc.. ecc.. Insomma la gestione dell’erba è un’arte e purtroppo un’arte costosa. Gli aeroporti preferiscono infatti il taglio a zero (in ragione del fatto che se ne fanno di meno e quindi si risparmia). Altri lasciano crescere la vegetazione fino a 1 o 2 metri e poi vendono il foraggio raccolto ricavandone un utile ma abbandonando completamente ogni procedura di prevenzione. La long grass policy è raccomandata dall’International Bird Strike Committee, ma anche dalla FAA, dalla CAA UK e dalla nostra ENAC, sempre premettendo che qualunque metodo di prevenzione deve essere preceduto da uno studio naturalistico e faunistico condotto da specialisti.
Spero di essere stato chiaro ed esaustivo, ma anche conciso.
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MatteF88
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da MatteF88 »

Interessante...e l'erba sintetica?....la superficie da coprire è enorme e immagino abbia costi elevatissimi... peró...
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ciccioxx92
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da ciccioxx92 »

Sempre interessantissimo.
Una curiosità: l'ENAC, per la gestione degli aeroporti, impone uno studio sulla fauna (soprattutto sull'ornitologia) dell'aerea circostante l'aeroporto in questione? Se sì, è sempre imposta, oppure a seconda di determinati parametri (ad esempio, dopo un tot di bird strike)?

In effetti l'erba sintetica, potrebbe risolvere numerosi problemi, come già detto da Matteo... e forse i costi di gestione di un'erba naturale (taglio, personale, macchinari) non sono poi così molto economici. Cosa spinge a non usarla?
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sardinian aviator
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da sardinian aviator »

MatteF88 ha scritto:Interessante...e l'erba sintetica?....la superficie da coprire è enorme e immagino abbia costi elevatissimi... peró...
Sono costi mostruosi. Noi abbiamo a che fare con società aeroportuali (e pure agenzie statali) che hanno difficoltà ad assumere in pianta stabile un biologo o anche semplicemente a dedicare delle unità a tempo pieno (senza cioè dover anche scaricare le stive, parcheggiare gli aerei ecc..) all'attività di bird control.
Per di più c'è una generale disinformazione e sottovalutazione del rischio. Infine molti continuano a considerare i bird strike come "Acts of God", casi inevitabili, per cui preferiscono aumentare i premi assicurativi che farsi carico del problema alla radice.
Ogni tanto capita qualche fatto eclatante, l'ammaraggio sull'Hudson, la perdita di un 737 a Ciampino, per fortuna senza conseguenze, ma poi tutto torna alla soporifera tranquillità. E mai come in queste due circostanze ci siamo andati veramente vicino.
Ci sono aeroporti con situazioni veramente difficili (uno fra tutti: Amsterdam con le sue oche), ma anche da noi non mancano casi che meriterebbero maggiore attenzione.
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da sardinian aviator »

ciccioxx92 ha scritto:Sempre interessantissimo.
Una curiosità: l'ENAC, per la gestione degli aeroporti, impone uno studio sulla fauna (soprattutto sull'ornitologia) dell'aerea circostante l'aeroporto in questione? Se sì, è sempre imposta, oppure a seconda di determinati parametri (ad esempio, dopo un tot di bird strike)?

In effetti l'erba sintetica, potrebbe risolvere numerosi problemi, come già detto da Matteo... e forse i costi di gestione di un'erba naturale (taglio, personale, macchinari) non sono poi così molto economici. Cosa spinge a non usarla?

La normativa nazionale (ENAC e codice Navig.) è chiaramente indicata nella circolare ENAC APT01B; la trovi sul loro sito. In breve lo studio naturalistico è previsto all'interno del sedime. Per l'esterno il gestore deve segnalare all'ENAC gli eventuali fattori attrattivi esistenti. L'Ente ha il potere (unico caso al mondo, che io sappia, in cui il diritto di proprietà cede il passo al diritto alla sicurezza) di rimuoverli (ma finora non è mai accaduto). Per i nuovi insediamenti, questi devono essere autorizzati da ENAC dopo uno studio sui loro possibili effetti.
In passato l'adozione di un piano di prevenzione, preceduto da uno studio, era legato al verificarsi di un certo numero di bird strike. Poi si è verificato che praticamente tutti gli aeroporti avevano necessità di un piano ed è diventato obbligatorio per tutti.

Circa l'erba sintetica, abbiamo a che fare con estensioni enormi e con fondi assai limitati. Si sta pensando alla selezione di erbe naturali non attrattive o che non richiedono sfalci, ma è materia per agronomi; vi figurate un aeroporto che non riesce ad assumere un biologo ed assume un agronomo? A oggi è fantascienza.
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da AirGek »

Se cercano in attesa di meglio ci vado io a tavoletta lungo la pista a sparare a salve, sardinian se hai qualche contatto passamelo. :)
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da MatteF88 »

Negli USA qualche applicazione c'è!
http://www.avturf.com/about-us-index.php


Anche a Istanbul e Madrid!
http://www.avturf.com/installations-index.php
8)
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da sardinian aviator »

http://www.pggwrightsonturf.co.nz/asset ... ice_LR.pdf

a livello sperimentale c'è di tutto; questo ha presentato il suo prodotto all'ultima conferenza dell'IBSC quest'anno.
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da mermaid »

sardinian aviator ha scritto: [...] disponibilità di cibo (semi, erba, bacche)
dimentichi il catering!
a mxp, oltre ad una biologa, c'è l'ornitologo ( come consulenti, non assunti in SEA!). quest'ultimo ha detto che le cornacchie sono fantastiche: alla mattina briefing tutte insieme, poi la sera si scelgono una pianta dove fare debriefing, si dicono dove c'è il catering più buono (compagnie mediorientali, pessimo sulle low cost) e si aggiornano sui progressi degli sfigati che tentano di spaventarle con i dissuasori acustici :mrgreen:

da pensionata voglio fare l'ornitologa anch'io :mrgreen:
Ti!
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da sardinian aviator »

mermaid ha scritto:
sardinian aviator ha scritto: [...] disponibilità di cibo (semi, erba, bacche)
dimentichi il catering!
a mxp, oltre ad una biologa, c'è l'ornitologo ( come consulenti, non assunti in SEA!). quest'ultimo ha detto che le cornacchie sono fantastiche: alla mattina briefing tutte insieme, poi la sera si scelgono una pianta dove fare debriefing, si dicono dove c'è il catering più buono (compagnie mediorientali, pessimo sulle low cost) e si aggiornano sui progressi degli sfigati che tentano di spaventarle con i dissuasori acustici :mrgreen:

da pensionata voglio fare l'ornitologa anch'io :mrgreen:

Non l'ho dimenticato, l'ho solo collocato fra le "piccole discariche"; immagino che le simpatiche cornacchie non accedano nelle cucine :D Però il vs. ornitologo ha ragione, sono fantastiche. Animali intelligentissimi hanno imparato a convivere con gli aerei. Per dare un'idea in quasi vent'anni che mi occupo di bird strike credo di aver letto di solo uno o due impatti nel mondo con questa specie! A meno che gli aeroporti non nascondano gli eventi, naturalmente, cosa abbastanza scontata.
Circa i dissuasori acustici di MXP credo stiano usando tra l'altro il LRAD che è una specie di cannone sonico, oltre ai consueti distress call. Il problema maggiore è naturalmente l'assuefazione, gli uccelli si abituano in fretta se non si differenziano gli stimoli di spavento.
E comunque mi pare che MXP sia messa benino come rateo di impatti/n. movimenti. Vuol dire che biologo ed ornitologo a qualcosa servono.
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da **F@b!0** »

sardinian aviator ha scritto:
mermaid ha scritto:
sardinian aviator ha scritto: [...] disponibilità di cibo (semi, erba, bacche)
dimentichi il catering!
a mxp, oltre ad una biologa, c'è l'ornitologo ( come consulenti, non assunti in SEA!). quest'ultimo ha detto che le cornacchie sono fantastiche: alla mattina briefing tutte insieme, poi la sera si scelgono una pianta dove fare debriefing, si dicono dove c'è il catering più buono (compagnie mediorientali, pessimo sulle low cost) e si aggiornano sui progressi degli sfigati che tentano di spaventarle con i dissuasori acustici :mrgreen:

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Non l'ho dimenticato, l'ho solo collocato fra le "piccole discariche"; immagino che le simpatiche cornacchie non accedano nelle cucine :D Però il vs. ornitologo ha ragione, sono fantastiche. Animali intelligentissimi hanno imparato a convivere con gli aerei. Per dare un'idea in quasi vent'anni che mi occupo di bird strike credo di aver letto di solo uno o due impatti nel mondo con questa specie! A meno che gli aeroporti non nascondano gli eventi, naturalmente, cosa abbastanza scontata.
Circa i dissuasori acustici di MXP credo stiano usando tra l'altro il LRAD che è una specie di cannone sonico, oltre ai consueti distress call. Il problema maggiore è naturalmente l'assuefazione, gli uccelli si abituano in fretta se non si differenziano gli stimoli di spavento.
E comunque mi pare che MXP sia messa benino come rateo di impatti/n. movimenti. Vuol dire che biologo ed ornitologo a qualcosa servono.
qui ad olbia non so se ci sono ornitologi o simili, ma ci sono 3 falchi che pattugliano il perimetro, e poi le cornacchie, ma non entrano mai nel sedime, le si vede all'esterno che banchettano!
gabbiani, credo che abbiano capito che gli aerei fanno male, stanno alla larga dall'aeroporto!
bird strike ad olbia non me ne risultano!
l'erba, la rasatura a zero ha dato i suoi risultati, l'unica volta che il fuoco è riuscito ad entrare nel sedime sono riusciti a domarlo "facilmente" evitando che arrivasse fino in pista e alle radioassistenze, questo (come detto in conferenza stampa da parte della Geasar) grazie ad un'opera di prevenzione atta a ridurre il materiale che può bruciare!
ora è comunque più che a 0 nel lato ovest, tutto nero in testata pista, e poi vicino alla pista e alle vie di rullaggio l'erba è rasata, è leggermente più lunga in alcuni punti vicino alla perimetrale!
Click Here to view my aircraft photos at JetPhotos.Net!

China su fronte, si ses sezzidu pesa! ch'es passende sa Brigata tattaresa boh! boh! E cun sa mannu sinna sa mezzus gioventude de Saldigna

Non bat dinare a pacare
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da JT8D »

Veramente molto interessante ed istruttivo questo thread !!
sardinian aviator ha scritto:Per di più c'è una generale disinformazione e sottovalutazione del rischio. Infine molti continuano a considerare i bird strike come "Acts of God", casi inevitabili, per cui preferiscono aumentare i premi assicurativi che farsi carico del problema alla radice.
Ogni tanto capita qualche fatto eclatante, l'ammaraggio sull'Hudson, la perdita di un 737 a Ciampino, per fortuna senza conseguenze, ma poi tutto torna alla soporifera tranquillità. E mai come in queste due circostanze ci siamo andati veramente vicino.
Ci sono aeroporti con situazioni veramente difficili (uno fra tutti: Amsterdam con le sue oche), ma anche da noi non mancano casi che meriterebbero maggiore attenzione.
Purtroppo il bird strike è uno dei problemi secondo me più seri nella moderna aviazione, per la sua frequenza ed anche perchè è di difficilissima soluzione. Per quanto si siano provati molti metodi per allontanare i volatili, che sappia io (correggimi sardinian se sbaglio), nessuno ha avuto un impatto veramente risolutivo sul problema. Come giudichi l'azione di dissuasione operata con i falconieri e i loro falchi, che secondo alcuni è forse la più efficace ?

Probabilmente l'unica soluzione veramente risolutiva, o quasi, sarebbe un'azione a monte, come hai spiegato benissimo, a livello di habitat aeroportuale. E' anche la mia sensazione che il problema sia in genere sottovalutato. Riguardo il piano di prevenzione, com'è la situazione nei nostri aeroporti ? E' stato fatto correttamente e viene rispettato ?

Paolo
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da sardinian aviator »

JT8D ha scritto:Veramente molto interessante ed istruttivo questo thread !!
sardinian aviator ha scritto:Per di più c'è una generale disinformazione e sottovalutazione del rischio. Infine molti continuano a considerare i bird strike come "Acts of God", casi inevitabili, per cui preferiscono aumentare i premi assicurativi che farsi carico del problema alla radice.
Ogni tanto capita qualche fatto eclatante, l'ammaraggio sull'Hudson, la perdita di un 737 a Ciampino, per fortuna senza conseguenze, ma poi tutto torna alla soporifera tranquillità. E mai come in queste due circostanze ci siamo andati veramente vicino.
Ci sono aeroporti con situazioni veramente difficili (uno fra tutti: Amsterdam con le sue oche), ma anche da noi non mancano casi che meriterebbero maggiore attenzione.
Purtroppo il bird strike è uno dei problemi secondo me più seri nella moderna aviazione, per la sua frequenza ed anche perchè è di difficilissima soluzione. Per quanto si siano provati molti metodi per allontanare i volatili, che sappia io (correggimi sardinian se sbaglio), nessuno ha avuto un impatto veramente risolutivo sul problema. Come giudichi l'azione di dissuasione operata con i falconieri e i loro falchi, che secondo alcuni è forse la più efficace ?

Probabilmente l'unica soluzione veramente risolutiva, o quasi, sarebbe un'azione a monte, come hai spiegato benissimo, a livello di habitat aeroportuale. E' anche la mia sensazione che il problema sia in genere sottovalutato. Riguardo il piano di prevenzione, com'è la situazione nei nostri aeroporti ? E' stato fatto correttamente e viene rispettato ?

Paolo
Parto dalla seconda domanda e ti allego un link al sito del Bird Strike Committee dell'ENAC. Nella relazione del BSCI per l'anno 2010 (siamo ad Agosto del 2012 e questo è un indice dell'interesse dell'ente e soprattutto delle scarse risorse assegnate all'organismo) si trova una completa analisi degli aeroporti italiani inclusa la situazione dei piani di prevenzione.
http://www.enac.gov.it/La_Regolazione_p ... index.html
Attenzione però perché l'ENAC induce un po' troppo al buonismo ed alla diplomazia: devono mantenere un equilibrio con i gestori e non vogliono inimicarseli troppo. Cercate perciò di leggere fra le righe, o meglio leggete questa sorta di "controrelazione" un pelino più esplicita da parte di un organismo indipendente:
http://www.birdstrike.it/birdstrike/fil ... 202010.pdf
tratta dal sito http://www.birdstrike.it.

Circa le soluzioni, hai perfettamente ragione: nessun metodo e nessuna strategia, da sola, si è dimostrata in grado di risolvere il problema; ormai tra l'altro non si parla più di "impatti zero" ma di mitigazione, contenimento ecc... La corrente scientifica più attendibile propende per un'integrazione di metodi e strategie, allo scopo di diversificare le contromisure e rendere l'azione di prevenzione più imprevedibile, onde evitare il fenomeno dell'assuefazione. Certo mantenere una discarica vicino agli aeroporti (es. Genova, Brescia, ecc...) non aiuta per quanti sforzi si possano fare al loro interno.
Circa l'uso della falconeria ci sono dozzine di studi sull'argomento; ci sono gli entusiasti e gli scettici ma pochi, quasi nessuno, è in grado di portare prove concrete in termini di dati. Ci ha provato anni fa uno studio americano svolto al JFK, dove però non sono stati riscontrati dati significativi in termini di riduzione degli impatti. Una bella descrizione sulla posizione dell'ENAC sull'uso dei falchi negli aeroporti la si trova qui (allegato 3):
http://www.enac.gov.it/repository/Conte ... sibile.pdf
Aggiungo che il sistema è terribilmente costoso e che i falconieri hanno costituito una sorta di lobby, appoggiata da una certa politica, per cui tendono ad imporre il loro metodo che è tutt'altro che naturale.
Soprattutto non si deve dimenticare che il problema dei bird strike non è un problema naturalistico, ma di aviation: finché non si coinvolgono pienamente tutti gli stakeholders del sistema aviation (ATC, vettori e piloti oltre che naturalmente regulators e aeroporti) non si progredisce. ENAV pensa soprattutto a non coinvolgere i suoi, scottata da una sentenza di condanna, e addirittura nega qualsiasi competenza. Le compagnie non fanno formazione e training, i piloti spesso dimenticano di compilare i form e soprattutto accettano autorizzazioni al TO/LDG ambigue. " Vi informiamo della presenza di uccelli sulla RWY, autorizzati al decollo a vostra discrezione": il pilota è sufficientemente formato ed addestrato per decidere che fare? Che uccelli sono? Quanti sono? Come si comporteranno? Qual'è la situazione volatili su questo aeroporto? Ne abbiamo fatto oggetto di briefing? Perché non si chiama SEMPRE in questi casi la pattuglia di bird control? Perchè ne ho altri 10 dietro e sono in ritardo? Perfino i maggiori costruttori hanno emanato solo da poco qualche newsletter sull'argomento (ingestione di uccelli in atterraggio e uso della potenza/reverse): ancora troppo poco.
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da Tiennetti »

Thread interessantissimo!!

Nella maggior parte degli aeroporti io vedo sempre l'erba tagliata a zero... e mi sembra di notare che la situazione é di completa passivitá dalla parte delle autoritá (aeroporti e societá di gestione)

Sempre piú spesso si vedono notam o si sentono ATIS "Caution, birds"... che a me sembra solo e soltanto un modo di scaricare responsabilitá con un "ve lo avevo detto", ma senza affrontare il problema

Segnalo un documento interessante della CAA Canadese sull'argomento, chiamato "Sharing the Skies"
http://www.tc.gc.ca/eng/civilaviation/p ... u-2163.htm
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Re: BIRD STRIKE - GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da JT8D »

Grazie Sardinian per i link ai documenti, tutti molto interessanti !! Molto esaustivo il documento sull'utilizzo dei falchi, che esplicita molto bene i limiti e le problematiche di questa soluzione, ed ha risposto a tutte le mie curiosità sulla questione :wink: .

Interessante anche la relazione del BSCI del 2010 (ed è un peccato che siamo fermi al 2010... :( ), che anche a me è sembrata molto "diplomatica" e "tranquilla". Nel "controreport" che hai postato sono molto condivisibili le conclusioni a cui giunge, in particolare sull'uso routinario dei dispositivi di allontanamento e sulla richiesta di certificazione per i dispositivi e le procedure di uso, e sul maggiore ruolo dell ATC nella prevenzione. Concordo con Tiennetti, l'avvertimento da parte dell' ATC che vi sono volatili seguita dall'autorizzazione "a discrezione", sembra proprio un voler scaricare ogni responsabilità, addossandola al pilota, che come si è detto magari non è mai stato addestrato in maniera specifica a questa problematica del bird strike, e magari ha pure la coda di altri traffici dietro di se che attende di decollare.

Riguardo i costruttori, come ha affermato Sardinian, recentemente hanno divulgato dei documenti sulla tematica Bird Strike. Qui trovate quello di Airbus:

http://www.airbus.com/fileadmin/media_g ... -SEQ05.pdf

e qui quello di Boeing:

http://www.boeing.com/commercial/aeroma ... 2011_q3/4/

Molto interessante anche il documento CAA postato da Tiennetti, che ringrazio per la segnalazione :wink: !!

Paolo
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da sardinian aviator »

Tiennetti ha scritto:Thread interessantissimo!!

Nella maggior parte degli aeroporti io vedo sempre l'erba tagliata a zero... e mi sembra di notare che la situazione é di completa passivitá dalla parte delle autoritá (aeroporti e societá di gestione)

Sempre piú spesso si vedono notam o si sentono ATIS "Caution, birds"... che a me sembra solo e soltanto un modo di scaricare responsabilitá con un "ve lo avevo detto", ma senza affrontare il problema

Segnalo un documento interessante della CAA Canadese sull'argomento, chiamato "Sharing the Skies"
http://www.tc.gc.ca/eng/civilaviation/p ... u-2163.htm

Grazie a voi per l'interesse!
E' vero, questo è il paese del "a me non compete" e dello scaricabarile; uno dei problemi più discussi nell'ambiente è proprio quello del notam. Notam sugli uccelli periodicamente rinnovati e assolutamente generici che non servono a nulla. Finché non si applicherà fino in fondo il DOC 4444, che prevede l'obbligo per l'ATC di informare sulla presenza di uccelli al suolo ed in volo, non avremo fatto un passo avanti. Chiaro che poi per raggiungere questo obbiettivo occorre formazione, addestramento, dotazione di mezzi visivi, integrazione con le pattuglie a terra ecc... Anzi l'ENAV ha pure recentemente ridotto la sua responsabilità menzionando sul suo manuale la segnalazione solo quando la presenza di uccelli viene riportata sul sentiero di volo (come se 5000 uccelli posati sulla strip non costituissero un pericolo!). Sottolineo il termine "riportata": su questo tema l'ATC funziona come un ripetitore, tu mi dici che ci sono uccelli e io lo dico al pilota; ma uno stormo di volatili è come un camion sulla pista: si aspetta che qualcuno ce lo "riporti"?
Grazie per la segnalazione di "Sharing the Skies" vera Bibbia per gli addetti al settore, opera quasi esclusiva di Bruce McKinnon, grande studioso canadese recentemente scomparso in un incidente aereo sul suo autocostruito.
Per completezza di informazione vi segnalo allora l'altra Bibbia:
http://digitalcommons.unl.edu/cgi/viewc ... m_usdanwrc
opera di Richard Dolbeer (lo stesso della sperimentazione del falco al JFK) e di Ed Cleary, il "birdman" dentro la FAA (che almeno fino a quando c'era lui evitava di dire che il bird hazard non è una safety priority, scatenando l'ilarità del mondo intero. Sono gli stessi che volevano tenere segreti i dati USA degli impatti: tutto il mondo è paese).
Comunque grazie ancora per il vostro interesse. Sempre a disposizione, per quanto possibile :salute: !
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da JT8D »

**F@b!0** ha scritto:qui ad olbia non so se ci sono ornitologi o simili, ma ci sono 3 falchi che pattugliano il perimetro, e poi le cornacchie, ma non entrano mai nel sedime, le si vede all'esterno che banchettano!
gabbiani, credo che abbiano capito che gli aerei fanno male, stanno alla larga dall'aeroporto!
bird strike ad olbia non me ne risultano!
l'erba, la rasatura a zero ha dato i suoi risultati, l'unica volta che il fuoco è riuscito ad entrare nel sedime sono riusciti a domarlo "facilmente" evitando che arrivasse fino in pista e alle radioassistenze, questo (come detto in conferenza stampa da parte della Geasar) grazie ad un'opera di prevenzione atta a ridurre il materiale che può bruciare!
ora è comunque più che a 0 nel lato ovest, tutto nero in testata pista, e poi vicino alla pista e alle vie di rullaggio l'erba è rasata, è leggermente più lunga in alcuni punti vicino alla perimetrale!
Fabio, l'hai proprio tirata.... :mrgreen: :

http://avherald.com/h?article=45518ecc&opt=0

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Re: BIRD STRIKE - GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da MarcoBG88 »

Non dev'essere una sensazione piacevole sperimentare un bird strike... :shock:
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Re: GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da **F@b!0** »

JT8D ha scritto:
**F@b!0** ha scritto:qui ad olbia non so se ci sono ornitologi o simili, ma ci sono 3 falchi che pattugliano il perimetro, e poi le cornacchie, ma non entrano mai nel sedime, le si vede all'esterno che banchettano!
gabbiani, credo che abbiano capito che gli aerei fanno male, stanno alla larga dall'aeroporto!
bird strike ad olbia non me ne risultano!
l'erba, la rasatura a zero ha dato i suoi risultati, l'unica volta che il fuoco è riuscito ad entrare nel sedime sono riusciti a domarlo "facilmente" evitando che arrivasse fino in pista e alle radioassistenze, questo (come detto in conferenza stampa da parte della Geasar) grazie ad un'opera di prevenzione atta a ridurre il materiale che può bruciare!
ora è comunque più che a 0 nel lato ovest, tutto nero in testata pista, e poi vicino alla pista e alle vie di rullaggio l'erba è rasata, è leggermente più lunga in alcuni punti vicino alla perimetrale!
Fabio, l'hai proprio tirata.... :mrgreen: :

http://avherald.com/h?article=45518ecc&opt=0

Paolo
Avevano escluso il bird strike! E poi è successo un quarto d'ora dopo il decollo, lontano dalla costa! Mi hanno chiamato in servizio apposta!
Click Here to view my aircraft photos at JetPhotos.Net!

China su fronte, si ses sezzidu pesa! ch'es passende sa Brigata tattaresa boh! boh! E cun sa mannu sinna sa mezzus gioventude de Saldigna

Non bat dinare a pacare
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Re: BIRD STRIKE - GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da sardinian aviator »

Avevano escluso il bird strike! E poi è successo un quarto d'ora dopo il decollo, lontano dalla costa! Mi hanno chiamato in servizio apposta!

Permettimi di dubitare. E' abbastanza normale per un aeroporto tentare di escludere un bird strike, perchè ti scombina le statistiche, perché ti obbliga a rivedere i piani, perché ti può esporre a responsabilità ecc...
Poi l'esclusione è arrivata immediatamente, a caldo, presumo senza nemmeno aver effettuato un'ispezione boroscopica al motore: ma come si fa?
Un quarto d'ora dopo il decollo sei ad una quota tale che un bird strike rientrerebbe nel Guinness dei primati!
A mio parere le cose devono essere andate nel solito modo: ingestione subito dopo il decollo, parametri normali, si tenta di proseguire anziché rientrare immediatamente, poi un quarto d'ora dopo arrivano i problemi. Questa almeno è la mia opinione e, a quanto vedo, non solo mia.
I bird strike a Olbia non sono un evento raro, come dappertutto del resto: nel 2010 ha avuto 10 impatti (dichiarati) anche se il suo rateo appare in discesa. Ma io prendo con estrema cautela i dati forniti dagli aeroporti.....
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Re: BIRD STRIKE - GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da tartan »

Venerdi 31 agosto 2012. Barbara è in partenza per Monaco. Orario previsto 9.15. L'accompagno in aeroporto e rimango a farle compagnia fino alle 8.30 poi deve entrare. Controllo sui tabelloni,l'imbarco è alle 9.15 partenza prevista 9.25. Vabbè, diciamo puntuali. Barbara non è una fifona ma non è che stravede per il volo, però ama viaggiare. Aspetto un altro po' in aeroporto e poi mi avvio verso casa. Ore 10.15 una telefonata. E' Barbara che mi fa: stiamo ancora qui, fermi, l'aereo in atterraggio ha preso un uccello ed ora stanno controllando il motore. E' tranquilla, quello agitato sono io. Tutte 'ste letture di quelli che hanno paura di volare mi tornano alla mente e adesso capisco perchè mia figlia che era tranquillissima sempre, all'improvviso ha avuto paura di volare. Colpa degli amici "omissis" che l'hanno condizionata con le loro paure. Spegne il telefono e non si fa più sentire. Solo verso mezzogiorno e mezzo mi arriva un messaggio. Arrivata tutto ok mi vado a fare di patate. :D
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Re: BIRD STRIKE - GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da sardinian aviator »

Consolati: nel 2010 FCO ha avuto 119 impatti con volatili con trend in crescita. Però il rapporto con il numero di movimenti almeno è decente :D
E poi l'ornitologo che ci lavora è n'amico mio.. :mrgreen:
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Re: BIRD STRIKE - GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da JT8D »

sardinian aviator ha scritto:A mio parere le cose devono essere andate nel solito modo: ingestione subito dopo il decollo, parametri normali, si tenta di proseguire anziché rientrare immediatamente, poi un quarto d'ora dopo arrivano i problemi. Questa almeno è la mia opinione e, a quanto vedo, non solo mia.
Credo anch'io che sia andata così, e la cosa sembra confermata dalle testimonianze riportate nell'articolo di Avherald.

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Re: BIRD STRIKE - GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da sardinian aviator »

JT8D ha scritto:
sardinian aviator ha scritto:A mio parere le cose devono essere andate nel solito modo: ingestione subito dopo il decollo, parametri normali, si tenta di proseguire anziché rientrare immediatamente, poi un quarto d'ora dopo arrivano i problemi. Questa almeno è la mia opinione e, a quanto vedo, non solo mia.
Credo anch'io che sia andata così, e la cosa sembra confermata dalle testimonianze riportate nell'articolo di Avherald.

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Eh, l'esperienza :roll:
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Re: BIRD STRIKE - GESTIONE DELL’ERBA NEGLI AEROPORTI

Messaggio da JT8D »

Per info, l'altro giorno ai è verifricato un Bird Strike ad un 319 AZ a FCO:

http://avherald.com/h?article=45627796&opt=0

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