
Un qualunque volo da FCO a VCE di una settimana qualunque, un MD80 a caso.
Si parte in orario, e il comandante dopo un po’ dal decollo inizia a dare qualche informazione sul volo, “siamo a circa 8500 metri, fuori fa freddino -50 gradi celsius, viaggiamo a circa 900 km/h rispetto al suolo, c’è un forte vento da ovest che soffia a circa 140 km/h il quale potrebbe farci incappare in turbolenze in corrispondenza degli appennini….”.
Vabbé, io faccio parte di quelli che apprezzano i comandanti che danno informazioni, e come volevasi dimostrare ecco che in qualche minuto inizia qualche turbolenza, ma roba tutto sommato tranquilla.
Iniziamo la discesa verso VCE, le “solite” luci che si avvicinano, la “solita” Chioggia sulla destra, le “solite” industrie tra le quali svetta la centrale termoelettrica di Fusina, quando a tratti sembra quasi che l’aereo fatichi a scendere, a occhio (e ripeto a occhio) sembra un po’ alto rispetto alle altre volte (ovvio che l’occhio non sia uno strumento, ma solo una sensazione).
La chiave di volta all’altezza del ponte della Libertà (per chi non fosse pratico della zona è il ponte che congiunge la terraferma a Venezia e che è disposto più o meno a 90° rispetto alla direzione del sentiero di discesa), il comandante dà gas e riattacca, regalando una bella virata a destra con sorvolo by night della mia amata ex città (spettacolare!!!) per poi riapprociare alla discesa, previo riposizionamento.
Il comandante a circa metà di tale manovra si è premunito di tranquillizzare i passeggeri (le ipotesi che serpeggiavano tra i passeggeri, tutti espertissimi ovviamente, erano tante e buffe) spiegando la manovra come una precauzione dovuta ad una forte componente di vento in coda.
Una volta atterrati (morbidamente come quasi sempre con AZ) ho buttato l’occhio alla manica a vento, che era moribonda, pertanto almeno a terra tale vento non sembrava esserci.
Poi ripensando ho ricondotto a quel famoso vento di cui parlava il comandante a metà volo… ovvero che abbia reso più lunga la discesa portando di fatto il velivolo troppo alto in avvicinamento, in quanto un vento da ovest credo rappresenti una forte componente di “poppa” quando si scenda “via” Chioggia. Presumo correttamente?
E se così fossi come mai non hanno invertito il verso dei decolli e atterraggi a VCE?
Un saluto a tutti.