aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
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aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
La Repubblica
Aeroporti, troppi sprechi
Via gli scali bonsai
Pochi passeggeri, molti debiti: da Bolzano a Lampedusa 24 a rischio chiusura. Spuntarono come funghi nell'era della deregulation selvaggia dei cieli, oggi sono piccole cattedrali nel deserto. Sul tavolo del governo un piano di tagli
di ETTORE LIVINI
Aeroporti, troppi sprechi Via gli scali bonsai
Il mondo in overdose di aeroporti si prepara - causa austerity dei conti - a lanciare la crociata contro gli scali fantasma. Nel mirino, le decine di terminal formato bonsai spuntati come funghi nell'era della deregulation selvaggia dei cieli, ridotti oggi a piccole cattedrali nel deserto. Con pochi passeggeri, tanti debiti e conti puntellati ogni anno da generosi aiuti pubblici.
A guidare la guerra contro gli sprechi in pista sono stati finora Italia, Stati Uniti e Spagna. Con Washington - alle prese con un deficit pubblico da brividi - a fare da apripista a tutti.
Il Tesoro Usa già da qualche mese si è messo a spulciare i dati sulle uscite per vedere dove poteva risparmiare qualche dollaro. E alla voce airports, a fianco delle somme stanziate per strutture colossali come il Jfk a New York o l'Hartsfield Jackson di Atlanta (90 milioni di passeggeri nel 2009), ha trovato 1,2 miliardi l'anno spesi per tenere in vita 2.834 piste dove in 12 mesi non era atterrato nemmeno un volo di linea. Finanziamenti destinati ora ad andare incontro a una bella sforbiciata.
Spagna e Italia, dove i conti dello Stato non sono messi poi tanto meglio, si sono avviate sulla stessa strada. Il governo Zapatero sta valutando come riorganizzare i suoi scali dopo che i mille campanilismi iberici (tutto il Mediterraneo è paese) hanno generato - sotto la poderosa spinta del boom delle low-cost - una vera e propria ammucchiata aeronautica: cinquanta nuovi aeroporti nati nel giro di pochi anni, dissanguando in molti casi le casse degli enti locali. Morale:
oggi molte di queste realtà sono coperte di debiti. Mentre altre dopo qualche mese di gloria sulle ali delle bizzarre rotte partorite dalla fantasia dei vettori a basso costo - Vueling è arrivata a collegare Lleida e Barcellona, città lontane appena 135 km.! - si ritrovano oggi con un pugno di mosche (e di passeggeri) in mano. Tradite dall'ex aerolinea di riferimento, fallita o emigrata altrove, e con due o tre miseri voli al giorno sul tabellone della partenze.
La guerra agli scali fantasma rischia però di fare il botto proprio nel Belpaese. Sul tavolo del governo c'è un documento che scotta: il piano per la riorganizzazione del sistema aereo nazionale messo a punta da Nomisma, One Works e Kpmg. Più di un centinaio di paginette di numeri tabelle, analisi e cifre che arrivano a una conclusione drastica: in Italia ci sono 24 aeroporti di troppo. Foggia, Parma, Rimini, Forlì, Brescia, Cuneo, Perugia, Bolzano e tanti altri. Strutture senza passeggeri - a Siena ne passano sì e no un migliaio l'anno - o con forti limiti di crescita strutturali come Ciampino cui lo Stato dovrebbe, suggerisce il piano, sospendere gli aiuti pubblici (2-3 milioni l'anno l'uno solo per il servizio assistenza volo e i pompieri) condannandoli con ogni probabilità a una lenta eutanasia.
Strutture come queste - dicono gli esperti - hanno bisogno di un traffico minimo di 500mila persone l'anno per sperare di arrivare all'equilibrio economico. E nel 2009 in Italia sopra questa soglia di sopravvivenza ce n'erano solo 25 su 100.
Chiudere i mini-aeroporti, nel paese dei localismi, non sarà naturalmente una passeggiata. A Roma, per dire, mentre con la mano destra si pensa a dove e come tagliare, con la sinistra si lavora per varare un nuovo scalo (su cui lo studio One Works è molto perplesso) a Viterbo. In Sicilia Stato e Regione litigano per chi dovrà aprire il portafoglio per Comiso, struttura che ha già divorato 53 milioni di euro di soldi pubblici, pronta da due anni ma ancora congelata. E destinata a questo punto a nascere già vecchia. In Toscana è derby fratricida - come tradizione regionale - tra Firenze (rimasta un po' al palo, 1,3 milioni di transiti da gennaio a fine settembre) e Pisa (già a 3,2 milioni grazie ai low-cost). Ma non contente di questo affollamento aeroportuale le autorità locali stanno cercando di far risorgere dal nulla pure Siena.
Sopra il Po, con un pizzico di dirigismo, si sta cercando di mettere un po' d'ordine sull'asse Torino-Venezia dove ogni 50 chilometri c'è una pista d'atterraggio. Troppe, come ovvio. E i risultati a volte sono scontati: a Brescia Montichiari, stretta tra la concorrenza di Bergamo a ovest e di Verona a est è decollato mestamente pochi giorni fa l'ultimo volo di linea in tabellone. Ieri il sito della società di gestione, alla voce arrivi e partenze, era mestamente vuoto e durante la settimana ospita ormai solo qualche volo charter. Tanto che la società di gestione ha deciso di tappare i buchi del traffico passeggeri puntando tutto sul servizio cargo.
La focalizzazione su business precisi, dicono gli esperti, è l'unica strada per evitare il crac. La Lombardia - con la Sea in cabina di regia - vuole fare di Bergamo la capitale dei low-cost, di Malpensa l'hub intercontinentale, di Linate il city airport per i voli a breve raggio e di Brescia, appunto, lo snodo per le merci. E se la crociata contro i mini-aeroporti chiuderà i rubinetti dei soldi pubblici, questi panda dei cieli - grazie alla specializzazione - avranno una chance in più per sfuggire all'estinzione.
Aeroporti, troppi sprechi
Via gli scali bonsai
Pochi passeggeri, molti debiti: da Bolzano a Lampedusa 24 a rischio chiusura. Spuntarono come funghi nell'era della deregulation selvaggia dei cieli, oggi sono piccole cattedrali nel deserto. Sul tavolo del governo un piano di tagli
di ETTORE LIVINI
Aeroporti, troppi sprechi Via gli scali bonsai
Il mondo in overdose di aeroporti si prepara - causa austerity dei conti - a lanciare la crociata contro gli scali fantasma. Nel mirino, le decine di terminal formato bonsai spuntati come funghi nell'era della deregulation selvaggia dei cieli, ridotti oggi a piccole cattedrali nel deserto. Con pochi passeggeri, tanti debiti e conti puntellati ogni anno da generosi aiuti pubblici.
A guidare la guerra contro gli sprechi in pista sono stati finora Italia, Stati Uniti e Spagna. Con Washington - alle prese con un deficit pubblico da brividi - a fare da apripista a tutti.
Il Tesoro Usa già da qualche mese si è messo a spulciare i dati sulle uscite per vedere dove poteva risparmiare qualche dollaro. E alla voce airports, a fianco delle somme stanziate per strutture colossali come il Jfk a New York o l'Hartsfield Jackson di Atlanta (90 milioni di passeggeri nel 2009), ha trovato 1,2 miliardi l'anno spesi per tenere in vita 2.834 piste dove in 12 mesi non era atterrato nemmeno un volo di linea. Finanziamenti destinati ora ad andare incontro a una bella sforbiciata.
Spagna e Italia, dove i conti dello Stato non sono messi poi tanto meglio, si sono avviate sulla stessa strada. Il governo Zapatero sta valutando come riorganizzare i suoi scali dopo che i mille campanilismi iberici (tutto il Mediterraneo è paese) hanno generato - sotto la poderosa spinta del boom delle low-cost - una vera e propria ammucchiata aeronautica: cinquanta nuovi aeroporti nati nel giro di pochi anni, dissanguando in molti casi le casse degli enti locali. Morale:
oggi molte di queste realtà sono coperte di debiti. Mentre altre dopo qualche mese di gloria sulle ali delle bizzarre rotte partorite dalla fantasia dei vettori a basso costo - Vueling è arrivata a collegare Lleida e Barcellona, città lontane appena 135 km.! - si ritrovano oggi con un pugno di mosche (e di passeggeri) in mano. Tradite dall'ex aerolinea di riferimento, fallita o emigrata altrove, e con due o tre miseri voli al giorno sul tabellone della partenze.
La guerra agli scali fantasma rischia però di fare il botto proprio nel Belpaese. Sul tavolo del governo c'è un documento che scotta: il piano per la riorganizzazione del sistema aereo nazionale messo a punta da Nomisma, One Works e Kpmg. Più di un centinaio di paginette di numeri tabelle, analisi e cifre che arrivano a una conclusione drastica: in Italia ci sono 24 aeroporti di troppo. Foggia, Parma, Rimini, Forlì, Brescia, Cuneo, Perugia, Bolzano e tanti altri. Strutture senza passeggeri - a Siena ne passano sì e no un migliaio l'anno - o con forti limiti di crescita strutturali come Ciampino cui lo Stato dovrebbe, suggerisce il piano, sospendere gli aiuti pubblici (2-3 milioni l'anno l'uno solo per il servizio assistenza volo e i pompieri) condannandoli con ogni probabilità a una lenta eutanasia.
Strutture come queste - dicono gli esperti - hanno bisogno di un traffico minimo di 500mila persone l'anno per sperare di arrivare all'equilibrio economico. E nel 2009 in Italia sopra questa soglia di sopravvivenza ce n'erano solo 25 su 100.
Chiudere i mini-aeroporti, nel paese dei localismi, non sarà naturalmente una passeggiata. A Roma, per dire, mentre con la mano destra si pensa a dove e come tagliare, con la sinistra si lavora per varare un nuovo scalo (su cui lo studio One Works è molto perplesso) a Viterbo. In Sicilia Stato e Regione litigano per chi dovrà aprire il portafoglio per Comiso, struttura che ha già divorato 53 milioni di euro di soldi pubblici, pronta da due anni ma ancora congelata. E destinata a questo punto a nascere già vecchia. In Toscana è derby fratricida - come tradizione regionale - tra Firenze (rimasta un po' al palo, 1,3 milioni di transiti da gennaio a fine settembre) e Pisa (già a 3,2 milioni grazie ai low-cost). Ma non contente di questo affollamento aeroportuale le autorità locali stanno cercando di far risorgere dal nulla pure Siena.
Sopra il Po, con un pizzico di dirigismo, si sta cercando di mettere un po' d'ordine sull'asse Torino-Venezia dove ogni 50 chilometri c'è una pista d'atterraggio. Troppe, come ovvio. E i risultati a volte sono scontati: a Brescia Montichiari, stretta tra la concorrenza di Bergamo a ovest e di Verona a est è decollato mestamente pochi giorni fa l'ultimo volo di linea in tabellone. Ieri il sito della società di gestione, alla voce arrivi e partenze, era mestamente vuoto e durante la settimana ospita ormai solo qualche volo charter. Tanto che la società di gestione ha deciso di tappare i buchi del traffico passeggeri puntando tutto sul servizio cargo.
La focalizzazione su business precisi, dicono gli esperti, è l'unica strada per evitare il crac. La Lombardia - con la Sea in cabina di regia - vuole fare di Bergamo la capitale dei low-cost, di Malpensa l'hub intercontinentale, di Linate il city airport per i voli a breve raggio e di Brescia, appunto, lo snodo per le merci. E se la crociata contro i mini-aeroporti chiuderà i rubinetti dei soldi pubblici, questi panda dei cieli - grazie alla specializzazione - avranno una chance in più per sfuggire all'estinzione.
- Maxx
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Non mi sembra scritto male, perdipiù da un giornalista molto "socialmente impegnato" come Livini. Mi chiedo solo come si possa pensare di chiudere Lampedusa, ma forse è solo un errore nella redazione dell'articolo.
- sardinian aviator
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
E l'aeroporto di Oristano neppure compare nell'inchiesta....che se la sfanghi perchè troppo piccolo? 

- Defiant
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Su Lampedusa avevo le mie perplessità anch'io. Ma probabilmente lo studio è stato redatto sulle semplici statistiche di costi/traffico passeggeri senza tenere conto della locazione dello scalo.
Per il resto alcuni commenti all'articolo sono condivisibili. Vivendo a Trento mi trovo nella posizione di avere diversi scali "vicini" ma, di fatto, collegamenti pubblici pessimi per arrivarci. Da BGY ho volato una volta e, dopo aver valutato le opzioni pubbliche, ho optato per auto+parcheggio low cost.
Verona è comodo e sarebbe ottimo per le mie necessità (collegamenti con la Germania), ma è servito praticamente solo da LH per quel che mi riguarda e spesso non ho un margine ampio per una prenotazione anticipata (ok questo è un problema personale lo ammetto).
VCE è quello che uso di più ma dati i collegamenti ferroviari e la compatibilità con gli orari dei voli spesso mi conviene andare dai miei a Pordenone il giorno prima e farmi poi dare un passaggio.
MUC, paradossalmente, è comodissimo, soprattutto per l'ampia possibilità di voli a lungo raggio senza scalo. Ovvio che se devo andare a Berlino tempo che faccio 5 ore di treno per MUC continuo direttamente in treno.
Per il resto alcuni commenti all'articolo sono condivisibili. Vivendo a Trento mi trovo nella posizione di avere diversi scali "vicini" ma, di fatto, collegamenti pubblici pessimi per arrivarci. Da BGY ho volato una volta e, dopo aver valutato le opzioni pubbliche, ho optato per auto+parcheggio low cost.
Verona è comodo e sarebbe ottimo per le mie necessità (collegamenti con la Germania), ma è servito praticamente solo da LH per quel che mi riguarda e spesso non ho un margine ampio per una prenotazione anticipata (ok questo è un problema personale lo ammetto).
VCE è quello che uso di più ma dati i collegamenti ferroviari e la compatibilità con gli orari dei voli spesso mi conviene andare dai miei a Pordenone il giorno prima e farmi poi dare un passaggio.
MUC, paradossalmente, è comodissimo, soprattutto per l'ampia possibilità di voli a lungo raggio senza scalo. Ovvio che se devo andare a Berlino tempo che faccio 5 ore di treno per MUC continuo direttamente in treno.

- albert
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Comunque, prima di redarre un piano, dovrebbe essere chiara la differenza tra "aeroporto" e "scalo aperto al traffico commerciale", mentre, dagli articoli apparsi sulla stampa, questa differenza non pare esservi.
Ciao!
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Alberto
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«Ogni domanda alla quale si possa dare una risposta ragionevole è lecita.» Konrad Lorenz
«Un sogno scaturito da un grande desiderio: la grande voglia di volare e scoprire altri orizzonti verso i quali andare, con la voglia di nuovo. Per me questa è l'avventura.» Angelo D'Arrigo
«Non prendete la vita troppo sul serio, comunque vada non ne uscirete vivi.» Robert Oppenheimer
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- Luke3
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Vero, ma purtroppo per quanto riguarda la regolamentazione c'e' poca differenza, ragione per cui i costi per mantenere aperto un aeroporto sono cosi' alti.
In America ci sono molti piu' aeroporti che in Italia, rimasi impressionato la prima volta che apri' la carta VFR di Atlanta. Alcuni supportano solo l'aviazione generale senza neanche un passeggero da voli commerciali, eppure hanno delle strutture da fare invidia ad alcuni aeroporti commerciali in Italia. Non bisogna per forza disfarsi di queste infrastrutture importanti, basta essere piu' oculati, in breve, deregolamentazione.
La maggioranza di questi aeroporti in America sono non-controllati e non hanno bisogno di tutte quelle infrastrutture (antincendio e recinzioni agli standard di aeroporti come Fiumicino e Malpensa per citarne uno o sorveglianza H24) che in Italia sono obbligatorie e aumentano i costi a dismisura. La cosa divertente e' che molti di questi aeroporti hanno anche procedure strumentali pubblicate e illuminazione notturna ad attivazione remota, eppure puoi andartene benissimo a camminare sulla pista. Il tutto gestito dai piloti stessi ed un po' di buonsenso.
Certo vorrebbe dire mettere mano alla burocrazia aeronautica italiana, meglio chiudere che e' piu' facile, si fanno contenti i gruppi anti-aeroporti e magari ci si costruisce un bel centro commerciale. Il problema e' che in Italia la cultura aeronautica e' diversa purtroppo...
In America ci sono molti piu' aeroporti che in Italia, rimasi impressionato la prima volta che apri' la carta VFR di Atlanta. Alcuni supportano solo l'aviazione generale senza neanche un passeggero da voli commerciali, eppure hanno delle strutture da fare invidia ad alcuni aeroporti commerciali in Italia. Non bisogna per forza disfarsi di queste infrastrutture importanti, basta essere piu' oculati, in breve, deregolamentazione.
La maggioranza di questi aeroporti in America sono non-controllati e non hanno bisogno di tutte quelle infrastrutture (antincendio e recinzioni agli standard di aeroporti come Fiumicino e Malpensa per citarne uno o sorveglianza H24) che in Italia sono obbligatorie e aumentano i costi a dismisura. La cosa divertente e' che molti di questi aeroporti hanno anche procedure strumentali pubblicate e illuminazione notturna ad attivazione remota, eppure puoi andartene benissimo a camminare sulla pista. Il tutto gestito dai piloti stessi ed un po' di buonsenso.
Certo vorrebbe dire mettere mano alla burocrazia aeronautica italiana, meglio chiudere che e' piu' facile, si fanno contenti i gruppi anti-aeroporti e magari ci si costruisce un bel centro commerciale. Il problema e' che in Italia la cultura aeronautica e' diversa purtroppo...
- sardinian aviator
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Ci vorrebbero due o tre Trd diversi per commentare il tuo post, il cui contenuto peraltro condivido pressochè totalmente.
Se si va a leggere la nuova regolamentazione europea sulla security, non c'è scampo. Eppure l'11/9 lo hanno avuto loro in USA, mica noi. Però da loro c'è un'altra mentalità (e un'altra intelligence, evidentemente)
Se si va a leggere la nuova regolamentazione europea sulla security, non c'è scampo. Eppure l'11/9 lo hanno avuto loro in USA, mica noi. Però da loro c'è un'altra mentalità (e un'altra intelligence, evidentemente)
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Io non sono molto fiducioso.E' da anni che si parla dell'enorme quantità di aeroporti presenti in italia,ma nessuno ha mai fatto niente.E credo continuerà così,troppi interessi per troppe persone 'importanti',insomma,la solita 'Itaglia' 

- albert
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Non so, chiudere un aeroporto è una cosa che mi fa venire il mal di stomaco.
Comunque mi piacerebbe conoscere il costo della redazione di questo piano...
ciao!
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Alberto
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«Un sogno scaturito da un grande desiderio: la grande voglia di volare e scoprire altri orizzonti verso i quali andare, con la voglia di nuovo. Per me questa è l'avventura.» Angelo D'Arrigo
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Spero meno di un aeroportoalbert ha scritto:Non so, chiudere un aeroporto è una cosa che mi fa venire il mal di stomaco.
Comunque mi piacerebbe conoscere il costo della redazione di questo piano...![]()
ciao!


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- 01000 ft
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Non conosco la situazione degli aeroporti bonsai in italia, quindi non faccio alcuna considerazione che non sia quella di un cittadino che vive e lavora a Foggia.
Lo scalo di foggia ormai fa una media di circa 70000 passeggeri all'anno, con aerei darwin con un carico pagante quasi sempre prossimo al 100% (aerei da 50 posti). Questo aeroporto serve anche tutto il comprensorio del Molise e della Basilicata, per i cui abitanti prima era possibile solo andare a Napoli o a Bari. Notoriamente la Puglia è una regione fortemente penalizzata sotto il profilo dei collegamenti, la linea ferroviaria adriatica è ormai in fase di smantellamento, perchè ora ciò che importa è fare spot sull'alta velocità, quindi i cittadini che vivono sul tirreno hanno più diritti di quelli che vivono lungo l'adriatico. Lasciamo poi perdere i collegamenti con Roma, che definire collegamenti è già un complimento. Tra l'altro in questi giorni, la frana di Montaguto ha ripreso a camminare anche se funzionari della Regione hanno tranquillizzato tutti "sono solo movimenti alla base della frana, tranquilli, non succede niente". Come dire "tranquilli, il palazzo ha il pilastro del piano terra che si sta sgretolando, ma quelli sopra di lui sono perfetti".
Ora c'è da chiedersi, a mio avviso, qual è la funzione dello stato, e qui si riapre l'antico dilemma se lo stato debba servire ai cittadini o i cittadini debbano servire allo stato. Non so se Siena sia uno scalo fantasma, o Parma, o che altro, sicuramente Foggia non è uno scalo fantasma, forse sarà un pò bonsai, ma ha un grande successo di passeggeri, compatibilmente con le sue dimensioni. La gente trova questo scalo un ottimo servizio, ma arriva Enac e dice che è da tagliare.
Quando Enac commissionerà uno studio sugli sperperi di denaro pubblico a Malpensa? Perchè a pagare devono essere sempre quelli già penalizzati?
Lo scalo di foggia ormai fa una media di circa 70000 passeggeri all'anno, con aerei darwin con un carico pagante quasi sempre prossimo al 100% (aerei da 50 posti). Questo aeroporto serve anche tutto il comprensorio del Molise e della Basilicata, per i cui abitanti prima era possibile solo andare a Napoli o a Bari. Notoriamente la Puglia è una regione fortemente penalizzata sotto il profilo dei collegamenti, la linea ferroviaria adriatica è ormai in fase di smantellamento, perchè ora ciò che importa è fare spot sull'alta velocità, quindi i cittadini che vivono sul tirreno hanno più diritti di quelli che vivono lungo l'adriatico. Lasciamo poi perdere i collegamenti con Roma, che definire collegamenti è già un complimento. Tra l'altro in questi giorni, la frana di Montaguto ha ripreso a camminare anche se funzionari della Regione hanno tranquillizzato tutti "sono solo movimenti alla base della frana, tranquilli, non succede niente". Come dire "tranquilli, il palazzo ha il pilastro del piano terra che si sta sgretolando, ma quelli sopra di lui sono perfetti".
Ora c'è da chiedersi, a mio avviso, qual è la funzione dello stato, e qui si riapre l'antico dilemma se lo stato debba servire ai cittadini o i cittadini debbano servire allo stato. Non so se Siena sia uno scalo fantasma, o Parma, o che altro, sicuramente Foggia non è uno scalo fantasma, forse sarà un pò bonsai, ma ha un grande successo di passeggeri, compatibilmente con le sue dimensioni. La gente trova questo scalo un ottimo servizio, ma arriva Enac e dice che è da tagliare.
Quando Enac commissionerà uno studio sugli sperperi di denaro pubblico a Malpensa? Perchè a pagare devono essere sempre quelli già penalizzati?
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
veramente i lavori nello scalo di malpensa sono autofinanziati dalla sea....
(immagino che il tuo fosse un esempio, ma prendono sempre mxp cavoli...
)
(immagino che il tuo fosse un esempio, ma prendono sempre mxp cavoli...


Ti!
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
.capitano nemo ha scritto:Non conosco la situazione degli aeroporti bonsai in italia, quindi non faccio alcuna considerazione che non sia quella di un cittadino che vive e lavora a Foggia.
Lo scalo di foggia ormai fa una media di circa 70000 passeggeri all'anno, con aerei darwin con un carico pagante quasi sempre prossimo al 100% (aerei da 50 posti). Questo aeroporto serve anche tutto il comprensorio del Molise e della Basilicata, per i cui abitanti prima era possibile solo andare a Napoli o a Bari. Notoriamente la Puglia è una regione fortemente penalizzata sotto il profilo dei collegamenti, la linea ferroviaria adriatica è ormai in fase di smantellamento, perchè ora ciò che importa è fare spot sull'alta velocità, quindi i cittadini che vivono sul tirreno hanno più diritti di quelli che vivono lungo l'adriatico. Lasciamo poi perdere i collegamenti con Roma, che definire collegamenti è già un complimento. Tra l'altro in questi giorni, la frana di Montaguto ha ripreso a camminare anche se funzionari della Regione hanno tranquillizzato tutti "sono solo movimenti alla base della frana, tranquilli, non succede niente". Come dire "tranquilli, il palazzo ha il pilastro del piano terra che si sta sgretolando, ma quelli sopra di lui sono perfetti".
Ora c'è da chiedersi, a mio avviso, qual è la funzione dello stato, e qui si riapre l'antico dilemma se lo stato debba servire ai cittadini o i cittadini debbano servire allo stato. Non so se Siena sia uno scalo fantasma, o Parma, o che altro, sicuramente Foggia non è uno scalo fantasma, forse sarà un pò bonsai, ma ha un grande successo di passeggeri, compatibilmente con le sue dimensioni. La gente trova questo scalo un ottimo servizio, ma arriva Enac e dice che è da tagliare.
Quando Enac commissionerà uno studio sugli sperperi di denaro pubblico a Malpensa? Perchè a pagare devono essere sempre quelli già penalizzati?
Potrei condividere a pieno il tuo ragionamento, se contenesse una postilla del tipo "... per questo sono d'accordo che la mia amministrazione locale (comune, provincia, regione, vedi tu) aumenti le imposte a mio carico per finanziare il mantenimento dell'aeroporto di Foggia".
Perché alla fine lo Stato non può continuare a stampare soldi, per cui chi desidera un servizio deve essere disposto a pagarlo, direttamente o con le imposte a carico delle collettività.
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- 01000 ft
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- Iscritto il: 22 maggio 2008, 20:26
Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
per mermaid
forse tu sei più informata di me, anzi sicuramente, oltretutto mi pare di capire che tu a malpensa ci lavori, per cui, così come è comprensibile la tua irritazione, è comprensibile la mia. Ma allora tutte le notizie su finanziamenti a malpensa sono false? E non parlo di adesso, parlo degli ultimi 30 anni.
Per paolo_61
questo è un altro punto che può essere dibattuto. Non a caso ho espresso la mia opinione, precisando che è quella di un cittadino senza pretese di competenza.
Il problema è se il cittadino deve vivere per lo stato o lo stato serva al cittadino. Deve essere tutto quantificato in termini di costi e benefici economici di breve termine? Perchè se è così allora possiamo anche pensare che tutti gli anziani over 70 sono economicamente inutili e possono essere tranquillamente eliminati.
Ovvio che si apre, a questo punto, tutta un'altra serie di eccezioni. I soldi del nord che vanno a foraggiare il sud, i meridionali che sono tutti scansafatiche ed evasori, ecc. ecc.. A me pare che in questi ultimi anni, più di prima, ci sia un sistematico intervento di demolizione del sud. Ti faccio un esempio. L'authority alimentare nazionale doveva essere impiantata a Foggia, con legge dello stato. Nonostante questo, l'authority è stata espropriata e non si farà più a foggia. Discorso lungo ovviamente, grande merito lo ha avuto l'incapacità della classe politica locale di fare quadrato e non pensare solo a come spartirsi poltrone.
Se chiudiamo il gino lisa che facciamo, chiudiamo anche i collegamenti di elicottero con le tremiti?
Leggevo un articolo su lampedusa nel quale ironicamente si faceva notare che ha una pista lunga 1800 m a fronte di una lunghezza totale dell'isola di 12000 metri. Ora, se lampedusa è in perdita, togliamo l'aeroporto e riforniamo di canotti i cittadini di lampedusa?
Alla fine quello che voglio dire è che questi sono atti di cecità, perchè tendono ad ignorare le ricadute economiche di un sistema di trasporti nel lungo termine. Ormai siamo in pieno altomare con una classe dirigente che vive alla giornata, figuriamoci se mai si può pensare a una pianificazione di lungo termine. Tagliamo che è meglio.
Da quali pulpiti poi vengono le prediche? Lo so che sto dicendo delle ingenuità
, ma non sono un politico e posso permettermi di incazzarmi per puro spirito di parte.
Comunque il problema è talmente vasto che sicuramente sono caduto nel qualunquismo, me ne rendo conto. Hanno molto più successo i ragionamenti del tipo "vuoi il servizio allora pagalo con le tue tasche". Ma questa mi sembra una forma di cecità, come ho detto. Ma è l'unica via che ha successo. Però alla fine è legittimo chiedersi a che cosa serva lo stato, se serve solo a fare da esattore o serve anche per dare dei servizi. Io vivo lo stato solo come un ente che pretende le tasse e non mi fornisce alcunchè.
forse tu sei più informata di me, anzi sicuramente, oltretutto mi pare di capire che tu a malpensa ci lavori, per cui, così come è comprensibile la tua irritazione, è comprensibile la mia. Ma allora tutte le notizie su finanziamenti a malpensa sono false? E non parlo di adesso, parlo degli ultimi 30 anni.
Per paolo_61
questo è un altro punto che può essere dibattuto. Non a caso ho espresso la mia opinione, precisando che è quella di un cittadino senza pretese di competenza.
Il problema è se il cittadino deve vivere per lo stato o lo stato serva al cittadino. Deve essere tutto quantificato in termini di costi e benefici economici di breve termine? Perchè se è così allora possiamo anche pensare che tutti gli anziani over 70 sono economicamente inutili e possono essere tranquillamente eliminati.
Ovvio che si apre, a questo punto, tutta un'altra serie di eccezioni. I soldi del nord che vanno a foraggiare il sud, i meridionali che sono tutti scansafatiche ed evasori, ecc. ecc.. A me pare che in questi ultimi anni, più di prima, ci sia un sistematico intervento di demolizione del sud. Ti faccio un esempio. L'authority alimentare nazionale doveva essere impiantata a Foggia, con legge dello stato. Nonostante questo, l'authority è stata espropriata e non si farà più a foggia. Discorso lungo ovviamente, grande merito lo ha avuto l'incapacità della classe politica locale di fare quadrato e non pensare solo a come spartirsi poltrone.
Se chiudiamo il gino lisa che facciamo, chiudiamo anche i collegamenti di elicottero con le tremiti?
Leggevo un articolo su lampedusa nel quale ironicamente si faceva notare che ha una pista lunga 1800 m a fronte di una lunghezza totale dell'isola di 12000 metri. Ora, se lampedusa è in perdita, togliamo l'aeroporto e riforniamo di canotti i cittadini di lampedusa?
Alla fine quello che voglio dire è che questi sono atti di cecità, perchè tendono ad ignorare le ricadute economiche di un sistema di trasporti nel lungo termine. Ormai siamo in pieno altomare con una classe dirigente che vive alla giornata, figuriamoci se mai si può pensare a una pianificazione di lungo termine. Tagliamo che è meglio.
Da quali pulpiti poi vengono le prediche? Lo so che sto dicendo delle ingenuità

Comunque il problema è talmente vasto che sicuramente sono caduto nel qualunquismo, me ne rendo conto. Hanno molto più successo i ragionamenti del tipo "vuoi il servizio allora pagalo con le tue tasche". Ma questa mi sembra una forma di cecità, come ho detto. Ma è l'unica via che ha successo. Però alla fine è legittimo chiedersi a che cosa serva lo stato, se serve solo a fare da esattore o serve anche per dare dei servizi. Io vivo lo stato solo come un ente che pretende le tasse e non mi fornisce alcunchè.
- sardinian aviator
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Lo so che sto dicendo delle ingenuità
,
Ingenuità?
Mi pare che stai scivolando piano piano nel qualunquismo più bieco, che peraltro fa passare in secondo piano le cose giuste che hai detto.

Ingenuità?
Mi pare che stai scivolando piano piano nel qualunquismo più bieco, che peraltro fa passare in secondo piano le cose giuste che hai detto.
- Paolo_61
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Come sempre il problema è quello delle compatibilità economiche (l'economia è la scienza che studia l'allocazione ottimale delle risorse scarse). Certo che sarebbe bello avere un aeroporto ogni 50 chilometri, e magari collegato direttamente con voli per tutto il mondo, quasi gratuiti perché tanto ci sono i contributi pubblici. Ma non ce lo possiamo permettere, così come non ci possiamo permettere di avere tante altre cose che a qualcuno indubbiamente servirebbero.capitano nemo ha scritto: Comunque il problema è talmente vasto che sicuramente sono caduto nel qualunquismo, me ne rendo conto. Hanno molto più successo i ragionamenti del tipo "vuoi il servizio allora pagalo con le tue tasche". Ma questa mi sembra una forma di cecità, come ho detto. Ma è l'unica via che ha successo. Però alla fine è legittimo chiedersi a che cosa serva lo stato, se serve solo a fare da esattore o serve anche per dare dei servizi. Io vivo lo stato solo come un ente che pretende le tasse e non mi fornisce alcunchè.
E allora lo Stato deve concentrare le proprie risorse in base a scelte strategiche - ad esempio finanziando alcuni gradi aeroporti distribuiti sul territorio nazionale. Se poi le comunità locali desiderano tenere aperti gli scali minori, chiedano alla popolazione interessata se e quanto è disposta a pagare.
E non è un discorso di Nord o Sud, io mi inXXXXo tutte le volte che penso che fra Torino e Venezia abbiamo un aeroporto ogni 50 chilometri, più Cuneo e Parma (e forse ne scordo qualcuno).
- Defiant
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
I miei due cent...
Un aeroporto come quello di Lampedusa è indubbiamente molto utile per chi vive sull'isola e per garantire la mobilità. A mio avviso di cittadino italiano e trentino (non è una affermazione da indipendentista è una collocazione geografica) trovo giusto che le mie tasse siano anche destinate a garantire la mobilità dei miei concittadini di Lampedusa. Il discorso degli scali ogni 50 km è diverso. Per esempio se mi dicessero che chiudono Verona e a me resta la scelta: Venezia/Bergamo/Monaco mi sta più che bene. Togliendo Monaco che non è competenza italiana chiederei allora, da contribuente, che i soldi che si risparmiano nel chiudere Verona (è un'ipotesi eh? magari Verona è iperconveniente!) fossero utilizzati per migliorare i collegamenti con Venezia e Bergamo che, da Trento ma non solo, sono al limite del ridicolo in alcuni casi e soprattutto per voli in fasce orarie "scomode".
Quindi ben venga chiudere i piccoli scali ma anche creare infrastrutture che rendano gli scali maggiori comodamente e convenientemente accessibili.
Un aeroporto come quello di Lampedusa è indubbiamente molto utile per chi vive sull'isola e per garantire la mobilità. A mio avviso di cittadino italiano e trentino (non è una affermazione da indipendentista è una collocazione geografica) trovo giusto che le mie tasse siano anche destinate a garantire la mobilità dei miei concittadini di Lampedusa. Il discorso degli scali ogni 50 km è diverso. Per esempio se mi dicessero che chiudono Verona e a me resta la scelta: Venezia/Bergamo/Monaco mi sta più che bene. Togliendo Monaco che non è competenza italiana chiederei allora, da contribuente, che i soldi che si risparmiano nel chiudere Verona (è un'ipotesi eh? magari Verona è iperconveniente!) fossero utilizzati per migliorare i collegamenti con Venezia e Bergamo che, da Trento ma non solo, sono al limite del ridicolo in alcuni casi e soprattutto per voli in fasce orarie "scomode".
Quindi ben venga chiudere i piccoli scali ma anche creare infrastrutture che rendano gli scali maggiori comodamente e convenientemente accessibili.
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Solo perchè l'ho letto ieri.
Ronchi dei Legionari, ad ottobre +26% rispetto ad ottobre 2009.
Ronchi dei Legionari, ad ottobre +26% rispetto ad ottobre 2009.
- Paolo_61
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Condivido il tuo discorso - sia su Lampedusa sia sugli altri scali.Defiant ha scritto:I miei due cent...
Un aeroporto come quello di Lampedusa è indubbiamente molto utile per chi vive sull'isola e per garantire la mobilità. A mio avviso di cittadino italiano e trentino (non è una affermazione da indipendentista è una collocazione geografica) trovo giusto che le mie tasse siano anche destinate a garantire la mobilità dei miei concittadini di Lampedusa. Il discorso degli scali ogni 50 km è diverso. Per esempio se mi dicessero che chiudono Verona e a me resta la scelta: Venezia/Bergamo/Monaco mi sta più che bene. Togliendo Monaco che non è competenza italiana chiederei allora, da contribuente, che i soldi che si risparmiano nel chiudere Verona (è un'ipotesi eh? magari Verona è iperconveniente!) fossero utilizzati per migliorare i collegamenti con Venezia e Bergamo che, da Trento ma non solo, sono al limite del ridicolo in alcuni casi e soprattutto per voli in fasce orarie "scomode".
Quindi ben venga chiudere i piccoli scali ma anche creare infrastrutture che rendano gli scali maggiori comodamente e convenientemente accessibili.
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Defiant ha scritto:I miei due cent...
Un aeroporto come quello di Lampedusa è indubbiamente molto utile per chi vive sull'isola e per garantire la mobilità. A mio avviso di cittadino italiano e trentino (non è una affermazione da indipendentista è una collocazione geografica) trovo giusto che le mie tasse siano anche destinate a garantire la mobilità dei miei concittadini di Lampedusa. Il discorso degli scali ogni 50 km è diverso. Per esempio se mi dicessero che chiudono Verona e a me resta la scelta: Venezia/Bergamo/Monaco mi sta più che bene. Togliendo Monaco che non è competenza italiana chiederei allora, da contribuente, che i soldi che si risparmiano nel chiudere Verona (è un'ipotesi eh? magari Verona è iperconveniente!) fossero utilizzati per migliorare i collegamenti con Venezia e Bergamo che, da Trento ma non solo, sono al limite del ridicolo in alcuni casi e soprattutto per voli in fasce orarie "scomode".
Quindi ben venga chiudere i piccoli scali ma anche creare infrastrutture che rendano gli scali maggiori comodamente e convenientemente accessibili.
Quoto pienamente!I soldi che i si risparmiano chiudendo vari aeroporti semi-inutilizzati devono essere usati per migliorare il collegamento con gli aeroporti maggiori.Tornando all'esmpio di Foggia,non serve spendere soldi per ampliare l' aeroporto(senza contare quelli spesi per sovvenzionare voli),basta costruire un buon collegamento ferroviario tra Foggia e Bari!Stesso discorso vale per molti altri aeroporti...
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Sardinian, il qualunquismo è qualunquismo, nè bieco, nè trieco, se dicendo certe cose non si ha alcun interesse economico a dirle.
Sono in grado da solo di capire che il problema economico è centrale, ma io parlo con strettissimo riferimento alla mia realtà, non so nulla di scali di bergamo, verona, venezia, parlo solo di fg. Non ho nemmeno pretese di obiettività, ma chi è davvero obiettivo?
La mia idea sicuramente non è percorribile, ma essendo un cittadino del sud che paga le tasse per intero e senza sconti, potrò pur essere inca**ato visto che sono abituato ormai e vedermi sempre togliere le cose (per merito anche di una classe politica locale infingarda e incapace). La cosa che mi stupisce (non finisco mai di ribadire che dico queste cose senza avere pretese di oggettività) è che lo scalo di foggia sta avendo successo (a dispetto degli infingardi incapaci), perchè, come dicevo prima, viaggia con gli aerei quasi sempre pieni, e che viene equiparato a scali che hanno 1000 passeggeri all'anno, a leggere quello che leggo.
Anche l'idea di potenziare foggia bari su ferrovia è sacrosanta, ma è fantapolitica, le ferrovie dello stato hanno deciso di investire tutto nell'alta velocità e io per raggiungere milano da qui devo sorbirmi prima 25 fermate (le ho contate). Il potenziamento foggia-bari su ferrovia è una chimera mentre l'aereo no, perchè già c'è.
Poi se lo chiudono, ma chi se ne frega, tanto ho la macchina e in tre ore sto a fiumicino.
Sono in grado da solo di capire che il problema economico è centrale, ma io parlo con strettissimo riferimento alla mia realtà, non so nulla di scali di bergamo, verona, venezia, parlo solo di fg. Non ho nemmeno pretese di obiettività, ma chi è davvero obiettivo?
La mia idea sicuramente non è percorribile, ma essendo un cittadino del sud che paga le tasse per intero e senza sconti, potrò pur essere inca**ato visto che sono abituato ormai e vedermi sempre togliere le cose (per merito anche di una classe politica locale infingarda e incapace). La cosa che mi stupisce (non finisco mai di ribadire che dico queste cose senza avere pretese di oggettività) è che lo scalo di foggia sta avendo successo (a dispetto degli infingardi incapaci), perchè, come dicevo prima, viaggia con gli aerei quasi sempre pieni, e che viene equiparato a scali che hanno 1000 passeggeri all'anno, a leggere quello che leggo.
Anche l'idea di potenziare foggia bari su ferrovia è sacrosanta, ma è fantapolitica, le ferrovie dello stato hanno deciso di investire tutto nell'alta velocità e io per raggiungere milano da qui devo sorbirmi prima 25 fermate (le ho contate). Il potenziamento foggia-bari su ferrovia è una chimera mentre l'aereo no, perchè già c'è.
Poi se lo chiudono, ma chi se ne frega, tanto ho la macchina e in tre ore sto a fiumicino.

- sardinian aviator
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Data la mia età, faccio un discorso storico, cioè rivolto al passato. Negli anni 60 l'aeroporto di Alghero andava benone (per i tempi): oltre alla linea c'erano moltissimi charter alcuni dei quali portavano i turisti verso località distanti anche più di 150 km. (leggi Club Med all'isola di Caprera).
Poi arrivo l'Aga Khan e volle un "suo" aeroporto dove far atterrare la sua (senza virgolette) compagnia che doveva trasportare comodamente e velocemente gli acquirenti delle sue future seconde case. Così il governo fece (a spese della fiscalità generale) un aeroporto a 130 km. da un altro. Anche allora si alzarono alte grida di protesta sull'inopportunità, sulla relativa distanza, sul fatto che era meglio una 4 corsie (che peraltro non c'è ancora) ecc....ecc...
Oggi l'aeroporto di Olbia fa più pax di Alghero, Olbia città è passata da 25k abitanti a 63k ed è base di armamento di un'importante compagnia aerea oltre ad avere un indotto di tutto rilievo ed una miriade di posti di lavoro. Della Costa Sm. non dico nulla perchè non mi piace quello stile di vita ma non si può negare che sia una realtà economica importante per il territorio.
Alghero nel frattempo non è andata in bancarotta per quello ma ha continuato a crescere ed ora ha scoperto nuovi traffici (sui quali possiamo pure discordare, ma ci sono).
Insomma l'investimento sembra essere stato proficuo.
Oggi la storia si ripete per Oristano e Tortolì. Si alzano ancora alte grida, specie in tempi di crisi ma gli argomenti mi sembrano gli stessi.
Allora aeroporti ogni 100 km?
Certo che no, il problema è che ci vuole qualcuno là in alto che sia in grado di fare delle scelte, separare ciò che è suscettibile di essere produttivo da ciò che invece è puro campanilismo o fabbrica di consenso; e questo è il difficile, con un occhio al mercato un altro alla solidarietà e il...terzo alla geografia.
Infatti vorrei dire una cosa sull'art. 3 della Costituzione: perchè alcuni cittadini, impresari, businessmen, studenti, malati, ecc.. per fare la stessa cosa possono andare e tornare in giornata da casa propria verso la capitale o il maggior centro economico del paese, ed altri invece sono costretti ad un viaggio che, quando va bene, dura due giorni forse tre, con relative ulteriori spese?
Non si altera così anche la concorrenza? Se un aeroporto minore attenua il disagio e mi mette in condizioni di parità, perchè considerarlo superfluo?
Poi arrivo l'Aga Khan e volle un "suo" aeroporto dove far atterrare la sua (senza virgolette) compagnia che doveva trasportare comodamente e velocemente gli acquirenti delle sue future seconde case. Così il governo fece (a spese della fiscalità generale) un aeroporto a 130 km. da un altro. Anche allora si alzarono alte grida di protesta sull'inopportunità, sulla relativa distanza, sul fatto che era meglio una 4 corsie (che peraltro non c'è ancora) ecc....ecc...
Oggi l'aeroporto di Olbia fa più pax di Alghero, Olbia città è passata da 25k abitanti a 63k ed è base di armamento di un'importante compagnia aerea oltre ad avere un indotto di tutto rilievo ed una miriade di posti di lavoro. Della Costa Sm. non dico nulla perchè non mi piace quello stile di vita ma non si può negare che sia una realtà economica importante per il territorio.
Alghero nel frattempo non è andata in bancarotta per quello ma ha continuato a crescere ed ora ha scoperto nuovi traffici (sui quali possiamo pure discordare, ma ci sono).
Insomma l'investimento sembra essere stato proficuo.
Oggi la storia si ripete per Oristano e Tortolì. Si alzano ancora alte grida, specie in tempi di crisi ma gli argomenti mi sembrano gli stessi.
Allora aeroporti ogni 100 km?
Certo che no, il problema è che ci vuole qualcuno là in alto che sia in grado di fare delle scelte, separare ciò che è suscettibile di essere produttivo da ciò che invece è puro campanilismo o fabbrica di consenso; e questo è il difficile, con un occhio al mercato un altro alla solidarietà e il...terzo alla geografia.
Infatti vorrei dire una cosa sull'art. 3 della Costituzione: perchè alcuni cittadini, impresari, businessmen, studenti, malati, ecc.. per fare la stessa cosa possono andare e tornare in giornata da casa propria verso la capitale o il maggior centro economico del paese, ed altri invece sono costretti ad un viaggio che, quando va bene, dura due giorni forse tre, con relative ulteriori spese?
Non si altera così anche la concorrenza? Se un aeroporto minore attenua il disagio e mi mette in condizioni di parità, perchè considerarlo superfluo?
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Ecco, nel caso di foggia c'è una forte attenuazione del disagio, lasciando l'aeroporto lì dov'è. Inoltre sta dimostrando di essere utile nonostante i biglietti costino mediamente circa il doppio-triplo dei collegamenti da bari. Quindi non è vero, almeno mi pare, che questo aeroporto sia tenuto in piedi artificiosamente. Sta funzionando eccome. E' limitato da una pista di soli 1500 m, per cui più che saab 2000 o qualche altra cosa simile, non ci può decollare o atterrare (tra l'altro darwin airline è una compagnia serissima e penso che questo abbia contribuito al successo dei voli).
Nel 2001 ryan air chiese di prevedere allungamento della pista perchè era interessata a fara arrivare i propri aerei.
Inoltre (correggetemi se sbaglio), rispetto a un trend di calo dei passeggeri a livello nazionale, la puglia ha incrementato il numero di pax.
Nel 2001 ryan air chiese di prevedere allungamento della pista perchè era interessata a fara arrivare i propri aerei.
Inoltre (correggetemi se sbaglio), rispetto a un trend di calo dei passeggeri a livello nazionale, la puglia ha incrementato il numero di pax.
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Senza alcuna polemica ehcapitano nemo ha scritto:Ecco, nel caso di foggia c'è una forte attenuazione del disagio, lasciando l'aeroporto lì dov'è. Inoltre sta dimostrando di essere utile nonostante i biglietti costino mediamente circa il doppio-triplo dei collegamenti da bari. Quindi non è vero, almeno mi pare, che questo aeroporto sia tenuto in piedi artificiosamente. Sta funzionando eccome. E' limitato da una pista di soli 1500 m, per cui più che saab 2000 o qualche altra cosa simile, non ci può decollare o atterrare (tra l'altro darwin airline è una compagnia serissima e penso che questo abbia contribuito al successo dei voli).
Nel 2001 ryan air chiese di prevedere allungamento della pista perchè era interessata a fara arrivare i propri aerei.
Inoltre (correggetemi se sbaglio), rispetto a un trend di calo dei passeggeri a livello nazionale, la puglia ha incrementato il numero di pax.

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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
ah benissimo, io avevo letto che il trend era in negativo, ma forse erano dati riferiti a periodi precendenti al 2010


- Luke3
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Io rimango dell'idea che un aeroporto, indipendentemente dal traffico che gestisce, e' una risorsa per il territorio e va mantenuto per questo motivo. Il problema e' che non si puo' applicare la stessa regolamentazione a tutti: differenziando il tipo di operazioni e applicando regole diverse si avrebbero costi di gestione minori per aeroporti minori che non dovrebbero piu' aggrapparsi disperatamente a qualche sgangherato volo commerciale sovvenzionato dalla regione o dal comune che sia nell'ultimo tentativo di raggiungere la parita' di bilancio. Non bisogna per forza avere voli commerciali per tutti e 7 i continenti per essere un aeroporto utile per il territorio. Basta un piccolo aeroporto di aviazione generale gestito bene a generare interesse nella comunita', incentivare il turismo e promuovere un territorio. Basti vedere alcune delle aviosuperfici piu' conosciute.
Qui' in America ci sono moltissimi aeroporti situati in cittadine sperdute, qualunque cosa da piste poco piu' lunghe di aviosuperfici a veri e propri aeroporti anche piu' grossi di Rimini, Foggia, Parma e quelli che vengono chiamati "scali fantasma". Capaci di ospitare qualunque cosa da un ULM a un Falcon 700, situati in un'area geografica turisticamente rilevante (parco nazionale, spiaggia, isola, sentieri di trekking, campeggi, ecc.) e con buoni collegamenti con l'area circostante (macchina a noleggio o addirittura servizi navetta offerti dalle societa' di handling dell'aeroporto stesso o dagli operatori turistici della zona) attirano a se volumi di traffico non indifferenti, con un incremento della ricchezza per l'area circostante e tutte le attivita' commerciali che ne beneficiano.
E' tanto difficile pensare in modo proattivo per risolvere una questione piuttosto che prendere sempre la misura piu' drastica? Sintetizzo in qualche punto fondamentale che non sarebbe in se troppo difficile da implementare:
1) Differenziazione tra aeroporti commerciali e aeroporti non-commerciali con differenti requisiti di personale e infrastrutture
2) Riduzione delle tasse di atterraggio
3) Apertura a qualunque tipo di traffico incluso il VDS
4) Migliore integrazione nel territorio
5) Disponibilita' di carburante SEMPRE
In America si puo' fare, e non mi risulta che abbiano problemi con la sicurezza sia delle operazioni che dell'ordine pubblico piu' di quanti ne abbiamo noi. Per me chiudere un aeroporto e' un sacrilegio, viste le potenzialita' offerte e il capitale speso per costruirlo inizialmente
Qui' in America ci sono moltissimi aeroporti situati in cittadine sperdute, qualunque cosa da piste poco piu' lunghe di aviosuperfici a veri e propri aeroporti anche piu' grossi di Rimini, Foggia, Parma e quelli che vengono chiamati "scali fantasma". Capaci di ospitare qualunque cosa da un ULM a un Falcon 700, situati in un'area geografica turisticamente rilevante (parco nazionale, spiaggia, isola, sentieri di trekking, campeggi, ecc.) e con buoni collegamenti con l'area circostante (macchina a noleggio o addirittura servizi navetta offerti dalle societa' di handling dell'aeroporto stesso o dagli operatori turistici della zona) attirano a se volumi di traffico non indifferenti, con un incremento della ricchezza per l'area circostante e tutte le attivita' commerciali che ne beneficiano.
E' tanto difficile pensare in modo proattivo per risolvere una questione piuttosto che prendere sempre la misura piu' drastica? Sintetizzo in qualche punto fondamentale che non sarebbe in se troppo difficile da implementare:
1) Differenziazione tra aeroporti commerciali e aeroporti non-commerciali con differenti requisiti di personale e infrastrutture
2) Riduzione delle tasse di atterraggio
3) Apertura a qualunque tipo di traffico incluso il VDS
4) Migliore integrazione nel territorio
5) Disponibilita' di carburante SEMPRE
In America si puo' fare, e non mi risulta che abbiano problemi con la sicurezza sia delle operazioni che dell'ordine pubblico piu' di quanti ne abbiamo noi. Per me chiudere un aeroporto e' un sacrilegio, viste le potenzialita' offerte e il capitale speso per costruirlo inizialmente
- blusky
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
Sarebbe ora!!!
Einstein:"Tutti sanno che una cosa é impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa."
Einstein:"Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima."
Einstein:"Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore."
Sono una goccia... Plic Plic Plic
http://www.taize.fr
PRESIDENTE DI BIRRA POINT- IL PUNTO DI INCONTRO MASCHILE DI MD80.IT

Einstein:"Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima."
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- mormegil
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
qui?Luke3 ha scritto: E' tanto difficile pensare in modo proattivo per risolvere una questione piuttosto che prendere sempre la misura piu' drastica?
avoja se è difficile!
soprattutto finchè si continua a costruire per campanilismo politico.
-
- Rullaggio
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Re: aeroporti, troppi sprechi via gli scali bonsai
soldi risparmiati, viterbo non si farà, almeno per i prossimi cinque anni, viva ciampino.