allora, provo a dirti qualcosa anche io
AlessandroME ha scritto:Sono da qualche giorno fermo a chiedermi almeno un paio di cose, circa come faccia un aereo a staccarsi dal suolo in fase di decollo e come possa, invece, scendere di quota.
Mi spiego meglio: grazie a qualche lettura un po' più tecnica, a cui mi sto dedicando da tempo, la teoria mi è abbastanza chiara, credo... ( ! ), intendendo con questo tutta la meccanica del decollo e della discesa (spinta, portanza, resistenza, angolo di attacco...); quello che mi chiedo è proprio quale sia l'esatto momento/passaggio dalla spinta sulla pista al distacco da terra: come avviene? Che manovra viene effettuata dall'equipaggio? Come si manovra l'a/m per farlo staccare da terra (con che comando? su quali apparecchiature si manovra quel momento delicatissimo?).
come ha già detto il nostro amico zittozitto, in decollo si da tutta manetta e una volta raggiunta una velocità sufficiente si fa alzare il muso cabrando, cioè tirando il volantino. quello che succede è che l'elevatore (la parte mobile del piano di coda orizzontale) si deflette verso l'alto, aumentando la deportanza in coda e quindi facendola scendere, alzando di conseguenza il muso. alzando il muso generi un angolo di incidenza maggiore, quindi la portanza in più necessaria per staccarti da terra (inoltre generi anche più resistenza e la spinta è inclinata un po verso l'alto).
AlessandroME ha scritto:
E allo stesso modo mi chiedo: in fase di atterraggio, quando inizia la discesa prima della destinazione finale, pur immaginando che giochino sulla manovra decine di variabili, ma in maniera assolutamente "di scuola", come scende di quota l'a/m? Anche in questo caso: che manovre vengono effettuate su motori e altri strumenti?
sostanzialmente per controllare l'aeroplano dobbiamo guardare due cose: assetto e motore. l'assetto (cioè l'angolo di incidenza) ci da la velocità, mentre il motore ci fa salire o scendere (so che sembra antiintuitivo ma funziona

in ogni caso non prenderla come verità assoluta, è ovvio che non è una distinzione così netta nella realtà) quello che si fa sostanzialmente (escludendo il fatto che devi seguire un circuito di traffico e fare i controlli del caso) è ridurre potenza in modo che l'aereo inizi a scendere. tu con l'assetto tieni la velocità dentro i parametri di sicurezza, velocità che hai già fatto scendere rispetto a quella di crociera, e durante la discesa giochi con assetto e motore per arrivare giusto in pista ad una velocità bassa. una volta sulla pista ad un metro prima del contatto togli tutto motore e "giochi" con la cloche cercando un contatto delicato, facendo diminuire pian piano la velocità (ma soprattutto la velocità verticale

).
ovviamente se c'è vento non è così semplice
AlessandroME ha scritto:
L'unica manovra che riesco a "riconoscere" da profano, è quella che avviene a pochi minuti prima dell'atterraggio - non so dire quanto in termini di altezza - quando vengono tirati in giù i flap, immagino per stabilizzare la discesa e renderla più sicura, giusto? Ma mi chiedo con che strumento / manovra viene invece di norma assicurata la discesa dell'aereo.
i flap aumentano la resistenza e la portanza dell'ala. diciamo che con i flap estesi hai un effetto frenante, ma soprattutto aumentano le performance dell'ala a bassa velocità, diminuendo la velocità di stallo. permettono così di atterrare ad una velocità più ridotta.
finchè si parla di un volo VFR dell'aviazione generale questo è, a grandi linee, quello che si fa. non è richiesto praticamente nessuno strumento, anche se bisogna sempre tenere d'occhio in primo luogo la velocità, e poi tutti gli altri strumenti.
per un volo di linea è un po diverso fra autopilota, ILS, auto-tutto e compagnia bella

ma alla fine la toccata è sempre quella.
ah, una volta al suolo si frena
spero di essere stato chiaro e non aver detto castronerie troppo grosse! ciao ciao
