Alitalia: una brutta esperienza
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Alitalia: una brutta esperienza
Alitalia: una brutta esperienza
Caro Beppe,
ti scrivo per frustrazione e perché purtroppo sembra che in Italia solo quando ci sono di mezzo i media c'é un po' di attenzione al cliente. Io e la mia famiglia viviamo in America da più di due anni, in America abbiamo avuto due bambine e abbiamo fatto anche un trasloco, dal Texas al Wisconsin. In questi anni abbiamo potuto apprezzare pregi e difetti del sistema americano, ma non mi metterò a scrivertene su questa lettera, altrimenti non finiremmo mai. Ti scrivo per la brutta esperienza che ci sta regalando Alitalia. Questa volta, per la prima volta, i miei genitori hanno scelto un volo Alitalia per venirci a trovare, perché io stesso li avevo convinti che sarebbe stato meglio fare un cambio a Roma Fiumicino, piuttosto che in Germania o ancora peggio in America. Ingenuo. Sono stato proprio ingenuo. Non solo i miei genitori sono stati ignorati per tutto il viaggio, ma sono anche stati mal consigliati alla partenza, per cui hanno dovuto in fretta e furia riarrangiare i bagagli in aeroporto, e, ciliegina sulla torta: tutti i bagagli sono restati a Fiumicino. Questo e' successo a molti viaggiatori sullo stesso volo, a giudicare dalla fila di persone allo sportello a Chicago. Risultato oggi, il giorno dopo, non solo non abbiamo i bagagli, ma non abbiamo nemmeno nessun aggiornamento: il servizio clienti va in segreteria, il servizio tracking sul web non funziona e nessuno ci ha contattato. Vediamo se danno la colpa di tutto questo ancora al vulcano islandese. In tutti questi anni, con la mia famiglia ho volato diverse volte tra Italia e USA, tante volte con disagi (ritardi, bagagli persi, etc), e sebbene sconsiglierei a chiunque di volare con compagnie americane, almeno avevo sempre avuto dei feedback o adeguato supporto. Chiudo qui, vado a cercare dei farmaci per mio padre, dato che i suoi sono da qualche parte che solo Alitalia sa, o forse non sa. Un saluto.
http://www.corriere.it/italians
Caro Beppe,
ti scrivo per frustrazione e perché purtroppo sembra che in Italia solo quando ci sono di mezzo i media c'é un po' di attenzione al cliente. Io e la mia famiglia viviamo in America da più di due anni, in America abbiamo avuto due bambine e abbiamo fatto anche un trasloco, dal Texas al Wisconsin. In questi anni abbiamo potuto apprezzare pregi e difetti del sistema americano, ma non mi metterò a scrivertene su questa lettera, altrimenti non finiremmo mai. Ti scrivo per la brutta esperienza che ci sta regalando Alitalia. Questa volta, per la prima volta, i miei genitori hanno scelto un volo Alitalia per venirci a trovare, perché io stesso li avevo convinti che sarebbe stato meglio fare un cambio a Roma Fiumicino, piuttosto che in Germania o ancora peggio in America. Ingenuo. Sono stato proprio ingenuo. Non solo i miei genitori sono stati ignorati per tutto il viaggio, ma sono anche stati mal consigliati alla partenza, per cui hanno dovuto in fretta e furia riarrangiare i bagagli in aeroporto, e, ciliegina sulla torta: tutti i bagagli sono restati a Fiumicino. Questo e' successo a molti viaggiatori sullo stesso volo, a giudicare dalla fila di persone allo sportello a Chicago. Risultato oggi, il giorno dopo, non solo non abbiamo i bagagli, ma non abbiamo nemmeno nessun aggiornamento: il servizio clienti va in segreteria, il servizio tracking sul web non funziona e nessuno ci ha contattato. Vediamo se danno la colpa di tutto questo ancora al vulcano islandese. In tutti questi anni, con la mia famiglia ho volato diverse volte tra Italia e USA, tante volte con disagi (ritardi, bagagli persi, etc), e sebbene sconsiglierei a chiunque di volare con compagnie americane, almeno avevo sempre avuto dei feedback o adeguato supporto. Chiudo qui, vado a cercare dei farmaci per mio padre, dato che i suoi sono da qualche parte che solo Alitalia sa, o forse non sa. Un saluto.
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Re: Alitalia: una brutta esperienza
A me piace quando a scrivere le testimonianze siano le fonti direttamente.Maxx ha scritto:Alitalia: una brutta esperienza
Caro Beppe,
ti scrivo per frustrazione e perché purtroppo sembra che in Italia solo quando ci sono di mezzo i media c'é un po' di attenzione al cliente. Io e la mia famiglia viviamo in America da più di due anni, in America abbiamo avuto due bambine e abbiamo fatto anche un trasloco, dal Texas al Wisconsin. In questi anni abbiamo potuto apprezzare pregi e difetti del sistema americano, ma non mi metterò a scrivertene su questa lettera, altrimenti non finiremmo mai. Ti scrivo per la brutta esperienza che ci sta regalando Alitalia. Questa volta, per la prima volta, i miei genitori hanno scelto un volo Alitalia per venirci a trovare, perché io stesso li avevo convinti che sarebbe stato meglio fare un cambio a Roma Fiumicino, piuttosto che in Germania o ancora peggio in America. Ingenuo. Sono stato proprio ingenuo. Non solo i miei genitori sono stati ignorati per tutto il viaggio, ma sono anche stati mal consigliati alla partenza, per cui hanno dovuto in fretta e furia riarrangiare i bagagli in aeroporto, e, ciliegina sulla torta: tutti i bagagli sono restati a Fiumicino. Questo e' successo a molti viaggiatori sullo stesso volo, a giudicare dalla fila di persone allo sportello a Chicago. Risultato oggi, il giorno dopo, non solo non abbiamo i bagagli, ma non abbiamo nemmeno nessun aggiornamento: il servizio clienti va in segreteria, il servizio tracking sul web non funziona e nessuno ci ha contattato. Vediamo se danno la colpa di tutto questo ancora al vulcano islandese. In tutti questi anni, con la mia famiglia ho volato diverse volte tra Italia e USA, tante volte con disagi (ritardi, bagagli persi, etc), e sebbene sconsiglierei a chiunque di volare con compagnie americane, almeno avevo sempre avuto dei feedback o adeguato supporto. Chiudo qui, vado a cercare dei farmaci per mio padre, dato che i suoi sono da qualche parte che solo Alitalia sa, o forse non sa. Un saluto.
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Sono rammaricato per quanto dice lui. A volte le cose non vanno così bene

- Maxx
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Re: Alitalia: una brutta esperienza
Il problema è il solito. Il lettore parla principalmente di problemi nella gestione dei bagagli. Ma qui, una volta per tutte: è responsabilità del vettore o del gestore aeroportuale? Nel secondo caso, la lettera avrebbe dovuto intitolarsi "Aeroporti di Roma: una brutta esperienza". Personalmente, quando nel 2003 i bagagli dei miei genitori, in partenza per Copenhagen, finirono a Dakka nel Bangladesh, passai 3 giorni (tre) al telefono con l'handling di Fiumicino per accertare prima dove fossero e poi farmeli recapitare a casa.
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Re: Alitalia: una brutta esperienza
Io invece non capisco ciò su cui lui pone l'accento.
Cioè:
Lui dice che con le compagnie americane aveva avuto anche lui perdita di bagagli etc..., ma poi aveva ricevuto un buon feedback e buon servizio, migliore apparentemente a quanto hanno ricevuto i suoi genitori.
In fine testo fa capire che in realtà il problema era dato dai bagagli.
Se sono stati i bagagli, che c'entra Alitalia.
Se il problema invece era il servizio d'Alitalia, mi dispiace sentirlo!
Francesco
Cioè:
Lui dice che con le compagnie americane aveva avuto anche lui perdita di bagagli etc..., ma poi aveva ricevuto un buon feedback e buon servizio, migliore apparentemente a quanto hanno ricevuto i suoi genitori.
In fine testo fa capire che in realtà il problema era dato dai bagagli.
Se sono stati i bagagli, che c'entra Alitalia.
Se il problema invece era il servizio d'Alitalia, mi dispiace sentirlo!
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Re: Alitalia: una brutta esperienza
Io non ho capito un'h.
Ha perso i bagagli con Alitalia e apprezza il sistema americano coi suoi pro e contro.
Coi quali ha avuto "tante volte disagi (ritardi, perdite bagagli, etc)".
Quindi, sostanzialmente, di cosa si parla esattamente?
Del fatto che i bagagli li perdono tutti ma se succede con Alitalia si scrive ai giornali, se capita agli americani "fa parte dei pro e contro?"
Ha perso i bagagli con Alitalia e apprezza il sistema americano coi suoi pro e contro.
Coi quali ha avuto "tante volte disagi (ritardi, perdite bagagli, etc)".
Quindi, sostanzialmente, di cosa si parla esattamente?

Del fatto che i bagagli li perdono tutti ma se succede con Alitalia si scrive ai giornali, se capita agli americani "fa parte dei pro e contro?"
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Re: Alitalia: una brutta esperienza
Secondo me il responsabile è sempre la compagnia aerea.Maxx ha scritto:Ma qui, una volta per tutte: è responsabilità del vettore o del gestore aeroportuale? Nel secondo caso, la lettera avrebbe dovuto intitolarsi "Aeroporti di Roma: una brutta esperienza".
E' a lei che io pago il biglietto, con le tasse aeroportuali incluse.
E' lei che gestisce i miei soldi, si tiene la valuta e paga la società aeroportuale chissà quando.
E' a lei che io affido il mio bagaglio ed è lei che poi lo affida alla società che realmente lo movimenta.
Capisco che per una compagnia la gestione dei bagagli sia una rottura ma fa parte del pacchetto... sarebbe troppo comodo occuparsi solo dei passeggeri. Un po' come se io ordinassi una fiat alla concessionaria sotto casa e al primo guasto mi senta dire... chiami Marchionne... questo è il cell...

"La vita è troppo breve per bere vini mediocri" - Johann Wolfgang von Goethe 

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Re: Alitalia: una brutta esperienza
Certo, è comunque un fatto di responsabilità oggettiva.
Consegni il bagaglio al check-in di Compagnia, non certo direttamente al Gestore reale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Responsabi ... _oggettiva
Consegni il bagaglio al check-in di Compagnia, non certo direttamente al Gestore reale.
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Re: Alitalia: una brutta esperienza
Io solitamente volo con KLM, o qualche volta con Air France...
Fino ad ora non ho mai avuto un problema, sarà forse perchè di tutti i voli che faccio la maggiornanza degli aeroporti non sono italiani??
Fino ad ora non ho mai avuto un problema, sarà forse perchè di tutti i voli che faccio la maggiornanza degli aeroporti non sono italiani??

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Re: Alitalia: una brutta esperienza
La responsabilità del bagaglio è della compagnia, quando si stipula il contratto (cioè si compra il biglietto) lo si fa col vettore, non con la società che al vettore fa handling. detto ciò, lo smarrimento può essere causato dalla società di handling e su questa si rivarrà la compagnia aerea.
c'è un punto fondamentale che non è stato sottolineato: 'qualcuno' ha consigliato al passeggero di fermare il bagaglio a fco invece di spedirlo a destinazione finale. un consiglio del razzo, lasciatemelo dire! ne abbiamo parlato mille mila volte: il bagaglio è sempre meglio non fermarlo.
infine, mi sembra che l'autore della lettera si stia lamentando della scarsa assistenza più che dello smarrimento in sè..
c'è un punto fondamentale che non è stato sottolineato: 'qualcuno' ha consigliato al passeggero di fermare il bagaglio a fco invece di spedirlo a destinazione finale. un consiglio del razzo, lasciatemelo dire! ne abbiamo parlato mille mila volte: il bagaglio è sempre meglio non fermarlo.
infine, mi sembra che l'autore della lettera si stia lamentando della scarsa assistenza più che dello smarrimento in sè..
Ti!
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Re: Alitalia: una brutta esperienza
Questo mi sembra davvero "explanatory"!!mermaid ha scritto:La responsabilità del bagaglio è della compagnia, quando si stipula il contratto (cioè si compra il biglietto) lo si fa col vettore, non con la società che al vettore fa handling. detto ciò, lo smarrimento può essere causato dalla società di handling e su questa si rivarrà la compagnia aerea.
c'è un punto fondamentale che non è stato sottolineato: 'qualcuno' ha consigliato al passeggero di fermare il bagaglio a fco invece di spedirlo a destinazione finale. un consiglio del razzo, lasciatemelo dire! ne abbiamo parlato mille mila volte: il bagaglio è sempre meglio non fermarlo.
infine, mi sembra che l'autore della lettera si stia lamentando della scarsa assistenza più che dello smarrimento in sè..

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Re: Alitalia: una brutta esperienza
il transito all'interno degli USA è diverso hai il ritiro obbligatorio al primo scalo, ma se non sbaglio l'etichetta è già per la destinazione finale. forse su questa cosa ti possono aiutare di più butterfly e toeloopMaxx ha scritto:Questo mi sembra davvero "explanatory"!!mermaid ha scritto:La responsabilità del bagaglio è della compagnia, quando si stipula il contratto (cioè si compra il biglietto) lo si fa col vettore, non con la società che al vettore fa handling. detto ciò, lo smarrimento può essere causato dalla società di handling e su questa si rivarrà la compagnia aerea.
c'è un punto fondamentale che non è stato sottolineato: 'qualcuno' ha consigliato al passeggero di fermare il bagaglio a fco invece di spedirlo a destinazione finale. un consiglio del razzo, lasciatemelo dire! ne abbiamo parlato mille mila volte: il bagaglio è sempre meglio non fermarlo.
infine, mi sembra che l'autore della lettera si stia lamentando della scarsa assistenza più che dello smarrimento in sè..Delle volte con i bagagli succedono strane cose, che magari hanno una ragione che io non conosco. Ad esempio, nel 2002 mi fecero fare il check in (Delta) da FCO sull'aeroporto di Atlanta e dovemmo ritirare il bagaglio, nonostante avessimo una coincidenza da Atlanta (sempre Delta) su Phoenix.
Ti!
- Maxx
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Re: Alitalia: una brutta esperienza
In effetti, se non ricordo male, non dovetti rifare il check in ad Atlanta per Phoenix, ma non ne sono sicurissimo. L'immigration ad Atlanta invece me la ricordo. Poi figurati, eravamo nel 2002 appena un anno dopo l'11 settembre ed era ovunque un bel casino, gli americani erano tesissimi.