Due singolari provvedimenti sulla continuità territoriale

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Ivan82
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Due singolari provvedimenti sulla continuità territoriale

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Due singolari provvedimenti sulla continuità territoriale
Da selinsardegna + maggio 5th, 2010
di Antonio Attili



Nel mese di Aprile hanno visto la luce due provvedimenti che hanno riaperto il dibattito sulla Continuità Territoriale. La Legge 144/99 voluta dai Deputati sardi del Centro-sinistra e osteggiata con ogni mezzo da quelli del Centro-destra è al decimo anno di operatività; malgrado i tanti tentativi di modificarla in peggio, si conferma una delle più importanti Leggi per la Sardegna ;milioni di passeggeri ne hanno usufruito,l’intero mondo del trasporto aereo sardo ne ha tratto giovamento.

E’sufficiente ricordare l’incremento dei passeggeri sugli Aeroporti Sardi; i grandi investimenti sulle infrastrutture aeroportuali; la crescita complessiva del comparto; la fine del duopolio Alitalia/Meridiana; lo sviluppo dei voli Low Cost; l’incremento dell’occupazione.

Le poche modifiche apportate in questi dieci anni non hanno scalfito l’impianto della Legge. L’aumento delle destinazioni, oltre Roma e Milano, era già implicito nella Legge ed ha confermato la validità delle previsioni iniziali rispetto all’incremento di traffico; del resto la validità del modello è confermata dal suo successo a livello europeo.

I due provvedimenti che voglio analizzare e discutere, seppure a grandi linee, sono:

La Legge Regionale 8/4/2010 e la Mozione unificata approvata alla Camera dei Deputati il 21/4/2010: Ridefinizione della disciplina della Continuità Territoriale con la Sardegna.



La Legge Regionale 8/4/2010 si è resa necessaria in attuazione dei Commi 837 e 840 della Finanziaria nazionale 2007 che ha trasferito alla Regione Sardegna i poteri di programmazione e gestione della Continuità territoriale. Il provvedimento si compone di quattro articoli.

Con il primo articolo la Regione acquisisce ulteriori quote della SOGEAAL e annuncia la privatizzazione entro il 2011 di parte delle quote in suo possesso; si rifiuta però di onorare gli impegni assunti trasferendo le risorse concordate!

Con l’articolo secondo vengono stanziati dal Bilancio regionale 8 milioni di euro per la Continuità territoriale per gli anni 2010/2013.

Queste risorse sono decisamente scarse; basti pensare che la Legge 144/99, al momento dell’istituzione della Continuità, stanziava 35 milioni per il trasporto passeggeri e 15 milioni per il trasporto merci, ogni anno, di fondi statali. Siamo scesi a meno di ¼!!

I finanziamenti previsti dall’art. 3 per gli aeroporti ed il potenziamento del Trasporto aereo ammontano a 18 milioni per il 2010 e 24 milioni dal 2010 al 2013.

L’articolo non chiarisce come verranno spesi i fondi e rinvia a future direttive della Giunta.

Sommando i fondi degli articoli 2 e 3 si raggiunge uno stanziamento di poco superiore al 55% delle risorse previste nel 1999. Se si pensa all’aumento dei costi intervenuti in questi anni nel settore si capisce che le risorse regionali so no davvero insufficienti rispetto agli obiettivi che l’Assessore regionali si prefigge e che sono stati indicati nell’intervista rilasciata alla Nuova Sardegna il 18/4/2010.

L’Assessore annuncia l’applicazione di una tariffa massima per non residenti e,a seguire,una tariffa unica agevolata uguale per tutti.

Per il primo obiettivo non ci sono ostacoli normativi; servono però le compensazioni economiche o si rischia che nessun vettore accetti gli oneri.

Per il secondo obiettivo occorre convincere l’Europa che nel 2007 ha detto no a questa ipotesi; se poi dovesse passare, e al momento le possibilità sono praticamente nulle, diventerebbe onerosissima per i vettori e dunque ritorniamo al problema delle risorse per le compensazioni.

Sui Low Cost l’Assessore sviluppa considerazioni abbastanza singolari riassumibili in 3 punti:

1)I Low Cost potranno volare su tutte le rotte internazionali e su quelle domestiche dove non c’è continuità territoriale;

2)I vettori non potranno volare sulla stessa rotta (sic!);

3)Gli aeroporti si dovranno specializzare.

Ora se queste sono le idee dell’Assessore perché non le ha messe nella Legge?

Forse perché ci si è resi conto che,oltre ad essere dannose, quelle ipotesi sono difficilmente praticabili. Già oggi un vettore Low Cost non può operare su una rotta se c’è già la Continuità territoriale. Evidentemente si pensa ad un uso selettivo degli incentivi economici, che però devono sottostare a regole, per impedire ai Low Cost di utilizzare gli Aeroporti di Ciampino e Bergamo per le rotte su Roma e Milano. Si tratta di una idea sbagliata che non tien conto del fatto che questo tipo di traffico è creativo, cioè si aggiunge a quello della Continuità Territoriale.

Vale la pena ricordare che una tale scelta danneggia le Società di gestione aeroportuali perché diminuisce il traffico,con conflitti e danni facilmente intuibili.

Insomma si tratta di questioni complesse presentate in modo decisamente semplicistico.



Per quanto riguarda la Mozione della Camera dei Deputati, la Commissione Trasporti ha approvato il testo unificato di una mozione sulla revisione della Continuità Territoriale, derivante da due proposte presentate da maggioranza e opposizione.

Il provvedimento si compone di una lunga premessa e di una parte propositiva che impegna il Governo su sei punti; alcuni sono molto generici e non meritano approfondimenti critici, altri meritano una riflessione più attenta.

La prima richiesta importante è quella di un abbassamento della tariffa massima che si pensa di poter ottenere rapportandola al costo del biglietto ferroviario. Concettualmente non c’è niente di nuovo, il sogno di poter volare a tariffe bassissime e possibilmente a costo zero è antico; singolare ma del tutto inutile è il riferimento al trasporto ferroviario; le due forme di trasporto non sono paragonabili; la struttura dei costi è completamente diversa; le dinamiche tariffarie seguono logiche differenti, senza considerare che le tariffe ferroviarie sono molteplici e varie.

L’unico parametro accettabile per i vettori aerei non può che essere il riferimento ai loro costi aziendali.

Comunque sia, tariffe eccessivamente basse comportano compensazioni economiche pesanti che però la mozione sembrerebbe voler escludere!

La richiesta di estendere le tariffe di maggior favore anche ai non residenti, anzi a tutti i cittadini Europei è identica alla proposta regionale e perciò valgono le medesime considerazioni.

Ci sembra invece utile che vengano precisate le competenze rispettive di Stato e Regione e che i controlli sull’attuazione delle norme siano più penetranti; infine risulta interessante la previsione normativa relativa al trasporto dei passeggeri in barella e ai loro accompagnatori.



Sui due testi si possono svolgere alcune considerazioni finali. Essi presentano alcune affinità ed alcune differenze sostanziali che si è cercato di evidenziare.

Quello che sembra evidente e che genera forte perplessità è il fatto che Regione e Governo camminano su due strade parallele; se è la Regione che deve gestire la Continuità bisogna che lo Stato faccia un passo indietro. Questo significa però che i costi della continuità graveranno solo sulla Regione e ciò rappresenta un passo indietro, a mio parere, rispetto alla” Legge Attili”.

Lo Stato si disimpegna e la Regione accetta supinamente illudendosi che le risorse economiche non saranno mai necessarie; che questa sia la posizione de centro destra non mi meraviglia; che anche Deputati del Partito Democratico si siano allineati è per me motivo di sconforto.

Per fortuna la Legge144/99 è ancora efficace; prima di procedere a modifiche o peggio a stravolgimenti è sicuramente necessario un supplemento di indagine; i due provvedimenti analizzati rappresentano un tentativo assolutamente insufficiente e persino dannoso di modifica di un modello che finora ha dato risultati positivi.
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