Linate, aereo investe una lepre

Area dedicata alla discussione di qualsiasi argomento riguardante l'aviazione in generale, ma comunque attinente al mondo del volo

Moderatore: Staff md80.it

Rispondi
Avatar utente
Zapotec
FL 200
FL 200
Messaggi: 2258
Iscritto il: 18 febbraio 2008, 20:45
Contatta:

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da Zapotec »

redbrain ha scritto:Al TG5 stasera hanno avuto il coraggio di dire che è l'aereo coinvolto è un DC9 dell'Alitalia...
Che pena...
ma si dai... ha due ali, la coda, i motori, anche i carrelli.... più o meno dai....

;)
Avatar utente
Aldus
FL 350
FL 350
Messaggi: 3791
Iscritto il: 25 luglio 2005, 22:06
Località: Varese

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da Aldus »

i-daxi ha scritto: o ha utilizzato gallerie di altri animali per passare sotto la recinzione, per es. le talpe, allargandole a dovere, o ci sono delle falle nella rete di protezione e ciò contribuisce al pericolo, uomo/animale, oppure le lepri sono all'interno dello scalo da chissà quanti anni, si sono riprodotte, hanno fatto le loro tane e magari non vedono l'ora di andarsene, solo che il frastuono, la confusione le rincorse dell'uomo non fanno altro che spaventarle e hanno le loro giuste reazioni, come si vede nel filmato quando le catturano per portarle altrove.
E se vogliamo é una reazione anche umana, cel'abbiamo anche noi, quando non riusciamo a capire le intenzioni degli altri e proviamo paura.
Posso assicurarti che le lepri e anche le minilepri (che non sono i cuccioli di lepre, sono proprio un tipo di lepre diversa, più piccola, ma molto frequente da noi) hanno una eccezionale capacità di adattamento alla vita "urbana" (tra virgolette).
In aeroporti come Linate non ci sono le lepri (o le minilepri) perchè sbadatamente ci sono finite lì, e vogliono scappare dal frastuono ma non ci riescono.
Ci sono perchè... gli piace proprio stare lì! :D
Si trovano bene, e proliferano pure.
Per non parlare di Malpensa!
Malpensa non è un aeroporto: è un parco faunistico, c'è di tutto lì dentro. :)
A tutti sembra strano che animali "selvatici" stiano bene nelle aree aeroportuali e ci vivano tranquillamente felici e contenti, ma è un dato di fatto.

Il caso più eclatante di adattamento da parte di un selvatico in un'area urbana l'ho visto di persona per mesi.
Sapete dove?
QUI' ! (usate google hearth e immettete queste coordinate) :shock:
45°33'43.52"N, 9° 1'43.40"E
Vi giuro su Dio, ho bazzicato quella zona per lavoro per diversi mesi, e durante tutto quel periodo alle prime luci del mattino c'era una coppia di minilepri che aveva deciso di metter sù casa su QUELLA piazzola!
Al tempo, al centro di quella piazzola c'era un bel cespuglione (ora non c'è più), e la coppia di minilepri aveva deciso che... gli piaceva come casa.
Per MESI ci sono rimaste!!
Tutte le volte che passavo all'alba erano sempre lì! :D
Erano divenute una attrazione per tutti gli automobilisti, una sorta di mascotte, tutti che rallentavano per guardarle.
E loro, le minilepri, se ne fregavano altamente del rumore delle auto e dei camion, dello smog, della confusione.
Restavano lì belle tranquille, con fare del tutto indifferente, quasi sfottò oseri dire. :D
La domanda è: "ma con tutti i posti che ci sono per scorrazzare, ma proprio su una rotonda di Lainate dovevano stabilirsi?"
Sembra assurdo ma è così.
Per mesi quella piazzola e quel cespuglio in mezzo alla piazzola erano divenuti la loro casa effettiva.
Chissà cosa ci trovavano di bello, boh.
Poi un bel giorno, il cespuglio è sparito, è stato tolto, e con esso sono sparite le due minilepri (saranno andate a far sù casa su un'altra piazzola :D ).

Per cui credetemi: l'adattamento urbano (o al frastuono) che hanno certi animali, alle volte è sorprendente, e lascia di stucco tutti quanti.
Se delle minilepri arrivano a vivere su una piazzola, figuratevi quanto si trovano bene in una grossa aerea aeroportuale piena zeppa di prati verdi su cui correre.
Niente di più facile quindi se molti aeroporti sono zeppi di fauna selvatica.
Si vede che gli piace. :wink:
i-daxi ha scritto: Portarle in un posto ove possano vivere tranquille e protette.
Che in effetti è quello che è stato fatto: catturarle per portarle lontano dall'aeroporto.
E' che non è facile.
Catturare un lepre (mazza se corre!) non è come catturare un riccio. :D
Ma a parte questo, c'è anche un aspetto negativo.
"Portarle in un posto ove possano vivere tranquille e protette".
Non esiste purtroppo un posto dove possano vivere tranquille e protette.
Le lepri sono da sempre prede naturali di rapaci, volpi, corvi (sì i corvi sono ghiotti di piccoli di lepre)... e tanti altri predatori naturali.
Dovunque stiano le lepri è dunque parzialmente irrilevante.
Anzi forse (forse) sono molto più "tranquille e protette" dentro gli aeroporti che non al di fuori di essi.
Ma ahimè, dentro non ci possono stare.
:wink:
Avatar utente
Zapotec
FL 200
FL 200
Messaggi: 2258
Iscritto il: 18 febbraio 2008, 20:45
Contatta:

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da Zapotec »

ehmmm ok, non è un DC9 :) ma che aereo è alla fine ?

perchè come EI-DHF del report io ho trovato un 737 Ryanair

http://www.airliners.net/photo/Ryanair/ ... 1920e25d47

grazie ;)
Avatar utente
i-daxi
FL 500
FL 500
Messaggi: 9838
Iscritto il: 26 maggio 2009, 16:24
Località: milano

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da i-daxi »

Grazie Aldus per la tua spiegazione, :D :D speriamo che almeno incidenti come questo se si devono verificare, almeno per l'incolumità di tutti, siano poco frequenti!
Buona serata pure a te :D :D
Avatar utente
JT8D
Administrator
Administrator
Messaggi: 20821
Iscritto il: 2 agosto 2005, 20:38
Località: Limbiate (MB)
Contatta:

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da JT8D »

Zapotec ha scritto:ehmmm ok, non è un DC9 :) ma che aereo è alla fine ?

perchè come EI-DHF del report io ho trovato un 737 Ryanair

http://www.airliners.net/photo/Ryanair/ ... 1920e25d47

grazie ;)
ANSV si è sbagliata nella sua pagina web. Il velivolo coinvolto è EI-DFH, appunto un E170 :wink:

Paolo
"La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria. Ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano" (Staccando l'ombra da terra - D. Del Giudice)

Avatar utente
i-daxi
FL 500
FL 500
Messaggi: 9838
Iscritto il: 26 maggio 2009, 16:24
Località: milano

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da i-daxi »

La sparo grossa, ma visto il loro proverbiale udito, e le loro orecchie che farebbero invidia alle parabole, mettere dei sensori per allontanarle dai piazzali, dalle vie di rullaggio e dalle piste? :wink:
Avatar utente
Aldus
FL 350
FL 350
Messaggi: 3791
Iscritto il: 25 luglio 2005, 22:06
Località: Varese

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da Aldus »

Intendi "fare rumore"?
Non credo abbia efficacia.
E' vero che le lepri e le minilepri hanno un udito bello sviluppato (tipico di tutti gli animali che fanno generalmente "da preda", vedi chessò gli antilopi in Africa).
Ma è altrettanto vero che un animale, come l'uomo, col tempo si abitua a determinati suoni.
Pensa solo agli aerei.
Gli aerei già per sè fanno un bel baccano quando decollano.
E non solo baccano sonoro, ma anche baccano "tellurico" (per dirla in parole povere, fanno tremare il terreno).
Che animali sensibili a entrambe queste cose (come le lepri!) se ne infischino degli aerei, anzi rimangono a guardarli anzichè scappare via da quel presunto "inferno" (l'aeroporto) è sintomo di adattamento all'ambiente.
In sostanza, col tempo, le lepri si abituano a quella situazione, la considerano routine di normale quotidianeità, e imparano a fregarsene.
Purtroppo però può capitare (come è successo a Linate) che l'animale, per motivi che ovviamente non conosco, si avvicini troppo allo spettacolo, si spaventi, e cominci a correre in una sorta di fuggi fuggi alla rinfusa.
Se in quel mentre attraversa la pista, e sta decollando un aereo,... sono guai.
Il problema quindi è questo.
Generalmente basta già l'aereo a fare da deterrente alle lepri e a farle scappare.
Ma le lepri (come del resto molti altri animali) quando scappano a seguito di uno spavento, un disturbo, un pericolo, etc... scappano alla rinfusa, non sanno cosa fare e dove andare.
E' questo movimento folle, questa corsa impazzita, a rendere pericolosa la situazione.
Se in prossimità delle piste si mettessero...chessò...dei diffusori di rumori per allontanare le lepri, il loro effetto potrebbe far scappare le lepri, ma al tempo stesso le lepri impazzite e in preda al panico potrebbero correre a vanvera dappertutto attraversando le piste.
Il pericolo ci sarebbe comunque.
La cosa migliore è:
- o lasciarle stare (magari non si muovono, magari se ne stanno calme, magari gli aerei non le spaventano).
- o catturarle (in che modo?) e portarle fuori, molto lontano dall'aeroporto.
Però non è per niente semplice.
Avete un'idea di quanto è grande un aeroporto come Malpensa?
Sono km quadrati di territorio!
Provate voi a catturare le lepri su un'area così vasta.
C'è da impazzire. :D
Bisognerebbe mettere delle reti di cattura per TUTTO il perimetro dell'aeroporto.
E non basterebbe.
Sì perchè la lepre anzichè fuggire alla rinfusa verso il perimetro, potrebbe fuggire verso le piazzole, o verso i finger, e verso le piste, o verso l'angolo di destra, o verso il centro, o verso l'angolo di sinistra.... (sembra una partita di calcio :lol: ).
Il suo fuggi fuggi sarebbe imprevedibile.
Bisognerebbe quindi teoricamente "retare" tutto quanto l'aeroporto, ogni 10 metri una rete, per avere la certezza di acchiapparle tutte.
Sì perchè non è solo UNA lepre che bisogna prendere.
Ce ne sono molte altre, tante.
Moltiplichiamo questo marasma di leprotti che... chi scappa di quì... chi scappa di là... per decine di lepri, e si ha un quadro della situazione che è, nello stesso tempo, comico e drammatico.
Praticamente non c'è quasi mezzo per poter acchiappare tutte le lepri che ci sono in un grosso aeroporto.
A meno che di chiuderlo tutto per un mese, e per un mese dedicare tutto il personale a fare solo... caccia alla lepre. :D
Avatar utente
i-daxi
FL 500
FL 500
Messaggi: 9838
Iscritto il: 26 maggio 2009, 16:24
Località: milano

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da i-daxi »

Grazie ancora! :D
Bicio
05000 ft
05000 ft
Messaggi: 579
Iscritto il: 24 giugno 2009, 20:07
Località: LIMB

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da Bicio »

a dimostrazione dell'adattamento delle lepri in luoghi "ostili" è la presenza di questi animali a bordo della pista dell'autodromo di monza, io stesso ne ho viste molte all'interno delle varianti (quando ancora c'era l'erba vera)....
molte se ne stavano li a guardare, ogni tanto però attraversano... :(
Avatar utente
Maxx
FL 500
FL 500
Messaggi: 10158
Iscritto il: 24 ottobre 2006, 10:12
Località: Arese

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da Maxx »

Un DC-9?? Avrei quasi potuto capire se l'aereo coinvolto fosse stato un MD80: dopotutto, l'uno è l'evoluzione dell'altro (non mi ammazzate come fate di solito ora!! :-) ). Ma un E170 è tutta un'altra cosa.
MD82_Lover
FL 500
FL 500
Messaggi: 9560
Iscritto il: 15 novembre 2007, 18:11

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da MD82_Lover »

Partendo da Trieste ho fotografato una mamma con i cuccioli a bordi pista.
Non credevo potessero rappresentare un rischio così concreto, anche vista la stanzialità.

Immagino però che i casi come questo del topic siano rari e forse il problema esiste ma molto più spesso non genera conseguenze. O no?
Avatar utente
sardinian aviator
FL 500
FL 500
Messaggi: 5065
Iscritto il: 20 ottobre 2009, 11:12
Località: Nord Sardegna

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da sardinian aviator »

MD82_Lover ha scritto:Partendo da Trieste ho fotografato una mamma con i cuccioli a bordi pista.
Non credevo potessero rappresentare un rischio così concreto, anche vista la stanzialità.

Immagino però che i casi come questo del topic siano rari e forse il problema esiste ma molto più spesso non genera conseguenze. O no?
In quanti aeroporti si vedono animali a bordo pista? A me è successo più volte con colonie di gabbiani. Il problema esiste e come e ci sono anche agenzie internazionali preposte allo studio dei mezzi di prevenzione (vedi per tutte http://www.int-birdstrike.org).
La stessa ICAO l'anno scorso nel Cap. 9 dell'Annesso 14 ha sostituito le parole "bird hazard" con "wildlife hazard", riconoscendo la pericolosità di tutte le specie nei confronti delle operazioni di volo.
In Italia manca ancora la consapevolezza della necessità di destinare più risorse alla prevenzione in aeroporto: quanto sarà costato in soldoni lo scherzetto del leprotto milanese? Non era meglio investirli in azioni di bonifica del sedime? Lo stesso discorso vale per gli uccelli, naturalmente.
Avatar utente
i-daxi
FL 500
FL 500
Messaggi: 9838
Iscritto il: 26 maggio 2009, 16:24
Località: milano

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da i-daxi »

MD82_Lover ha scritto:Partendo da Trieste ho fotografato una mamma con i cuccioli a bordi pista.
Non credevo potessero rappresentare un rischio così concreto, anche vista la stanzialità.

Immagino però che i casi come questo del topic siano rari e forse il problema esiste ma molto più spesso non genera conseguenze. O no?
Che carine, metti la foto se cel'hai ancora. :D
Purtroppo penso sia lo stesso degli animali che attraversano le strade.
Per il resto si parla spesso di bird strike e poco di casi simili in cui vengono coinvolti negli aeroporti altri animali, quindi non saprei, mi auguro che siano effettivamente rari, ma visto che se ne parla purtroppo poco, temo che invece i casi di questo tipo siano più di quanto si possa pensare :( :(
Avatar utente
i-daxi
FL 500
FL 500
Messaggi: 9838
Iscritto il: 26 maggio 2009, 16:24
Località: milano

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da i-daxi »

A proposito dei falchi:

http://www.traffico-aereo.it/pages/arg/ ... rg05_0.htm

http://images.google.it/imgres?imgurl=h ... s%3Disch:1

http://www.mursia.com/interventi/uomodeifalchi.htm

FALCHI ED AQUILE PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEI NOSTRI VOLI

ALLONTANAMENTO VOLATILI A MEZZO FALCONERIA

Aquile e falchi per garantire la sicurezza dei voli

Cheyenne, Margot, Viper, Ramirez, Mefisto sono i nomi di alcuni splendidi esemplari di aquila reale, aquila di Harris, girfalco, falco pellegrino, astore che, sotto la guida di abili falconieri, assolvono ad un compito molto delicato per la sicurezza aerea: liberare dall'inopportuna presenza di volpi, selvaggina e volatili le piste di volo e le aree di manovra degli aeromobili degli aeroporti di Bari e Brindisi.
Una tecnica già sperimentata dalla RAF durante la seconda guerra mondiale che punta ad evitare le dannose conseguenze di possibili impatti tra aerei ed avifauna, il cosiddetto “bird strike”.
Una tecnica abbandonata sino a qualche anno fa, gradualmente riscoperta e ora utilizzata nei principali aeroporti del mondo, soppiantando, poco alla volta, sistemi molto più invasivi e rumorosi (cannoncini ad aria compressa, riproduttori sonori dei versi di rapaci). Un metodo che sfrutta il naturale istinto all'autoconservazione della specie e che per la sua particolare validità riscuote sempre più consensi.
Tra i primi scali italiani a credere nella sua efficacia quelli pugliesi; non poteva che essere così, in quella che fu la terra di Federico II che proprio a pochi chilometri da Bari fece erigere Castel del Monte, il suo maniero di caccia preferito.
Il ricorso ai falchi, oltre a prevenire l’adattamento dei volatili a metodi meccanici ed artificiali, favorisce un miglior equilibrio biologico. Il disturbo provocato dal falco in volo libero porta all’allontanamento incruento dall’area aeroportuale dei volatili presenti e garantisce migliori standard di sicurezza.
Il bird strike è uno dei fattori di rischio più elevati del trasporto aereo e rappresenta una delle più serie e meno prevedibili cause d’incidente. Soprattutto nelle delicate fasi di atterraggio e decollo l’impatto con uno stormo può provocare danni consistenti alle strumentazioni di bordo ed alla struttura dell’aereo.
Un fattore di rischio più accentuato su aeroporti costieri, come nel caso di quelli pugliesi. Di qui la necessità di deterrenti di provata efficacia in grado di garantire elevati standard di sicurezza.
Come si svolge questa attività che, se pur applicata ad un elemento di forte modernità quale il mezzo aereo, mantiene inalterato l’antico fascino?
Un primo momento è costituito dalle ispezioni che a più riprese interessano la viabilità perimetrale dell’aeroporto, la pista d’atterraggio, i raccordi ed il piazzale aeromobili.
Accertata la presenza di volatili potenzialmente pericolosi per l'attività aerea, valutate le condizioni meteo (vento, temperatura) ed identificata la specie da allontanare, il team –istruttore e falco -, dà il via ad un'azione di caccia simulata di circa 10 minuti. Falchi pellegrini e girfalchi per l’allontanamento di gabbiani reali e comuni, falchi sacri per piccioni e pavoncelle, aquile di Harris per i trampolieri.
Per ottimizzare gli effetti del servizio, all’attività di prevenzione è stato affiancato uno studio del Dipartimento di Zoologia dell'Università di Bari, che ha tracciato lo screening delle specie insistenti sugli aeroporti pugliesi (numero, abitudini, zone di concentrazione) e valutato la loro potenziale pericolosità.
Un approccio scientifico per rispondere alla crescente domanda di sicurezza. Se vogliamo, poi, la testimonianza di come la natura e la sua capacità di armonizzarsi al progresso possa contribuire alla soluzione di problemi in modo intelligente e rispettoso del futuro nostro e delle prossime generazioni.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Avatar utente
sardinian aviator
FL 500
FL 500
Messaggi: 5065
Iscritto il: 20 ottobre 2009, 11:12
Località: Nord Sardegna

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da sardinian aviator »

Già, la lobby dei falconieri...su cui molti (LIPU inclusa) nutriamo qualche dubbio.
Il fatto è che a fronte di un servizio tutto sommato part time (di notte il falco non vola, se piove pure, se c'è nebbia anche, con molto vento si ferma, se sta facendo la muta non ne parliamo, se non ne ha semplicemente voglia, lo saluti, se lo fai allontanare troppo....ti saluta lui), ha un costo allucinante.
Sulla materia la stessa ENAC ha emanato delle linee guida, che semplicemente considerano la falconeria come uno dei tanti mezzi di allontanamento, non IL mezzo, e per di più sottoposto a restrizioni. L'orientamento internazionale è assolutamente conforme.
Personalmente vedo con maggior favore l'aeromodello radiocomandato a forma di rapace ("Falco Robot GBRS", che riproduce un Astore), che fa quello che dice il suo manovratore; è stato sperimentato con successo a FCO nel 2009 e si sta dimostrando efficace in America Latina anche contro i temibili Urubù (specie di avvoltoi che infestano gli aeroporti).
Avatar utente
i-daxi
FL 500
FL 500
Messaggi: 9838
Iscritto il: 26 maggio 2009, 16:24
Località: milano

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da i-daxi »

sardinian aviator ha scritto:Già, la lobby dei falconieri...su cui molti (LIPU inclusa) nutriamo qualche dubbio.
Il fatto è che a fronte di un servizio tutto sommato part time (di notte il falco non vola, se piove pure, se c'è nebbia anche, con molto vento si ferma, se sta facendo la muta non ne parliamo, se non ne ha semplicemente voglia, lo saluti, se lo fai allontanare troppo....ti saluta lui), ha un costo allucinante.
Sulla materia la stessa ENAC ha emanato delle linee guida, che semplicemente considerano la falconeria come uno dei tanti mezzi di allontanamento, non IL mezzo, e per di più sottoposto a restrizioni. L'orientamento internazionale è assolutamente conforme.
Personalmente vedo con maggior favore l'aeromodello radiocomandato a forma di rapace ("Falco Robot GBRS", che riproduce un Astore), che fa quello che dice il suo manovratore; è stato sperimentato con successo a FCO nel 2009 e si sta dimostrando efficace in America Latina anche contro i temibili Urubù (specie di avvoltoi che infestano gli aeroporti).
Ciao! :D
Non ne sapevo nulla, né del falco robot che tuttavia mi sembra una buona idea (anche se non sò quanto possa costare, ma per la sicurezza qualche solo in più é giusto spenderlo), ne tanto meno di questi Urubù, il cui nome fà tanto fumetto :oops:
Grazie mille :D
Per quanto riguarda i falconieri, penso siano comunque tutti privati che offrono collaborazione con gli enti di gestione degli aeroporti, non credo quindi siano diretti dipendenti dai gestori degli scali. :wink:
Avatar utente
Aldus
FL 350
FL 350
Messaggi: 3791
Iscritto il: 25 luglio 2005, 22:06
Località: Varese

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da Aldus »

sardinian aviator ha scritto: Personalmente vedo con maggior favore l'aeromodello radiocomandato a forma di rapace ("Falco Robot GBRS", che riproduce un Astore), che fa quello che dice il suo manovratore; è stato sperimentato con successo a FCO nel 2009 e si sta dimostrando efficace in America Latina anche contro i temibili Urubù (specie di avvoltoi che infestano gli aeroporti).

Diciamo che il falco robot fa solo quello: va dove lo pilota il manovratore.
Oltre non fa.
La velocità di volo e di manovra di un falco pellegrino reale, è imbattibile, una vera scheggia.
Nel tempo che un falco robot si alza in volo, un vero falco setaccia un'area grande come Malpensa tre volte.
Tuttavia il falco reale ha il suo tallone d'achille: è imprevedibile durante le manovre, non va a "radiocomando".
Il che può costituire un potenziale pericolo. :roll:
sardinian aviator ha scritto: di notte il falco non vola

Sì, ma neanche un falco radiocomandato vola di notte (a meno che di dotarlo di visori notturni)
A prescindere che generalmente anche gli uccelli non volano di notte: dormono.
A meno che sono pipistrelli o gufi. :D
sardinian aviator ha scritto: se piove pure
Dipende da quanto piove.
I falchi volano anche con pioggia (così come moltisimi altri uccelli).
Certo che se c'è un temporalone con pioggia a mille e grandine, non vola.
Ma neanche un falco robot osserebbe farlo (9 su 10 che schianti l'aeromodello). :D
sardinian aviator ha scritto: se c'è nebbia anche
Come lo piloti un falco robot con la nebbia?
Non è un po' pericolosetto? :D
sardinian aviator ha scritto: con molto vento si ferma
Chi, il falco vero?
E' il falco robot semmai che è nelle canne se c'è molto vento, perchè può perdere facilmente il controllo.
Un falco vero invece ci gode un mondo a sfidare il vento, è nella sua natura di rapace usare il vento, governarlo, sfidarlo, cavalcarlo.
Non esiste rapace che abbia paura del vento (pensa solo alle aquile che volteggiano ad alta quota in prossimità di pareti dove si creano vortici terribili).
Un vero falco è l'unico che può permettersi di volteggiare sopra un aeroporto in presenza di forte vento.
Dopotutto... se non lo sa lui come si vola! :D
sardinian aviator ha scritto: se sta facendo la muta non ne parliamo
Ne usi un altro che non sta facendo la muta. :D
sardinian aviator ha scritto: se non ne ha semplicemente voglia
Ne usi un altro che ha voglia. :D
sardinian aviator ha scritto: se lo fai allontanare troppo....ti saluta lui
Anche il robot se fa fuori portata visiva o radio (o si guasta, o si scaricano le pile) ti saluta.
In ambedue i casi è necessario che "l'operatore" sia bene addestrato all'uso del suo "attrezzo" (il falco) in tutte le modalità possibili.
Se un falconiere perde il suo falco non è un buon falconiere (oppure ha esagerato e/o sottovalutato un problema).
Se il radiopilota perde o fa cadere il suo robot non è un bravo radiopilota (oppure ha esagerato e/o sottovalutato un problema).
Mai dimenticare che, per quanto il falco robot sia davvero un bel arnese che sembra funzionare anche bene, esso rimane una semplice e banale imitazione di un animale (il falco) che la natura ha creato, e che ha tanto così da insegnargli al robottino quanto a manovra e capacità deterrente verso i suoi simili.
Gli animali saranno anche stupidi, ma non tanto da scambiare per l'eternità una "macchinetta" per un reale predatore.
Il falco robot non è altro che uno "spaventa passeri volante".
Ma come tutti gli spaventapasseri non potrà mai sostituire quell'istinto naturale e quella intuizione naturale che gli animali sentono quando sono al cospetto di un pericolo reale, vero, naturale, qual'è un vero falco.
Col tempo non è detto che delle specie, attualmente paurose di uno "spaventapasseri", imparino a ignorarlo come hanno imparato ad ignorare molti altri spaventapasseri, compreso il baccano degli aeroplani e le loro ombre minacciose nel cielo.
Non sono quindi tanto convinto che il falco robot sia "la soluzione".
Per me (ma qui lo dico, e qui lo nego) non lo sarà affatto. :roll:
Diciamo che sarà "una delle tante soluzioni".
Alle volte efficace.
Alle volte no.
:wink:
Avatar utente
sardinian aviator
FL 500
FL 500
Messaggi: 5065
Iscritto il: 20 ottobre 2009, 11:12
Località: Nord Sardegna

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da sardinian aviator »

Molto poetico davvero il tuo intervento!
Però mi dispiace contraddirti, almeno in parte.
Intanto il Falco Robot è estremamente versatile e pratico da utilizzare, manutenzione quasi zero. Se ubicato in aeroporto in cinque minuti è "combat ready".
Normalmente ci vuole un falco vero per ogni km. di pista, quindi non è proprio così pratico. Il FR si può velocemente spostare a piacimento in auto e riproporsi random in diversi luoghi così da creare l'impressione che siano di più.
Purtroppo alcuni uccelli volano anche di notte (vedi incidente TNT a GOA). Il FR vede con gli occhi del suo pilota (mai sentito parlare di visori notturni?).
I falchi sono in genere sazi; non sentono lo stimolo di cacciare anche nel maltempo o nella nebbia. Il FR è in fibra di carbonio ed è propulso da motore elettrico. Non ha problemi di pioggia. E' stato testato fino a 25 kts di vento.
I falchi sono molto sensibili alle malattie, il FR non si ammala mai.
Per ovviare alle sue "pigrizie" ci vuole una batteria di falchi disponibili e questo costa molto. Il FR non si stanca mai.
Contesto decisamente che sia uno spaventapasseri volante. In realtà non produce assuefazione perchè è imprevedibile, attacca in quota e a bassa quota come il vero astore, ed è attaccato a sua volta, può perfino ferire con l'elica. Non si accontenta di una preda ma si muove come un cane da pastore riuscendo a dirigere ed indirizzare la fuga dello stormo, elemento questo decisivo per la sicurezza. Peraltro finora non sono stati riportati casi di assuefazione. L'effetto che dici tu lo danno gli aeromodelli, che non producono paura ma solo disturbo. La forma del FR così simile al reale produce stimola l'innato terrore per i rapaci, scritto nel DNA degli uccelli.
Poi naturalmente non può esistere un solo metodo ma devono esserne usati più di uno, inclusi mezzi letali (e la legge lo consente), ma solo per rafforzare quelli incruenti.
Purtroppo con la poesia non si fa prevenzione.
Una più completa analisi (scientifica) del Falco Robot la puoi trovare su http://www.birdraptor.com o sulla pagina documenti di http://www.birdstrike.it.
Detto ciò, non contesto affatto l'uso e l'utilità del falco vero, dico solo che è estremamente costoso ed è in genere "pompato" da una lobby di falconieri/cacciatori dei quali alcuni sostanzialmente folkloristici (il giudizio non è mio, ma della LIPU).
Il FR è più economico e versatile, tutto qui.
Sono la ricerca e il progresso, baby! :mrgreen:
Avatar utente
Aldus
FL 350
FL 350
Messaggi: 3791
Iscritto il: 25 luglio 2005, 22:06
Località: Varese

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da Aldus »

sardinian aviator ha scritto: Molto poetico davvero il tuo intervento!
Però mi dispiace contraddirti, almeno in parte.
Intanto il Falco Robot è estremamente versatile e pratico da utilizzare, manutenzione quasi zero. Se ubicato in aeroporto in cinque minuti è "combat ready".
Un falco vero (se è già ubicato in un aeroporto, ossia nella medesima situazione operativa) può essere "combat ready" in altrettanto tempo rapido (forse anche meno).
Basta togliergli il cappuccio e lanciarlo. :D
sardinian aviator ha scritto: Normalmente ci vuole un falco vero per ogni km. di pista, quindi non è proprio così pratico.
Dipende. :D
Un falco da solo ti copre un'area grande come Linate.
Mai dimenticare una caratteristica tipica del falco: è velocissimo in volo, molto più del robottino.
Ora è quì... 10 secondi dopo è laggiù.
Il suo raggio di copertura è quindi estremamente rapido.
Nel tempo in cui un vero falco "spazzola" l'intera area, il robottino si trova a spazzolarne una più piccola.
Poi magari si sposta e nel frattempo gli uccelli tornano a posarsi.
Non sono un esperto di falconeria (meglio precisarlo salvo equivoci), ma credo che il fattore "velocità" sia importante.
Non credo sia da sottovalutare quando si parla di far scappare molti uccelli rapidamente su una vasta area. :wink:
sardinian aviator ha scritto: Il FR si può velocemente spostare a piacimento in auto e riproporsi random in diversi luoghi così da creare l'impressione che siano di più.
Beh dai questo che centra? :D
Anche il falco lo richiami, gli metti il cappuccio, sali in macchina, ti sposti, e lo rilasci.
Adesso non è che gli uccelli stanno a fare ragionamenti tipo "ma prima il falco era là, adesso lo vedo di qua, ah significa che ce ne sono tanti".
Semmai è quì che entra in gioco il fattore velocità in volo del falco.
Il falco non ha bisogno di atterrare e spostarsi.
Quando è in volo è una scheggia.
Ora è quì, poi è là, poi è quì, poi è là.
Teoricamente dunque gli altri uccelli penserebbero che ce ne siano tanti di falchi solo perchè vedono il falco a random.
Non credo. :wink:
sardinian aviator ha scritto: Purtroppo alcuni uccelli volano anche di notte (vedi incidente TNT a GOA). Il FR vede con gli occhi del suo pilota (mai sentito parlare di visori notturni?).
Sì conosco i visori notturni, e mi sembra che alcuni siano anche molto piccoli, leggeri, e trasportabili, per cui pienamente adattabili all'FR.
Ma il problema non è questo.
Il problema è che gli uccelli diurni, di notte, al buio, genericamente non volano.
Anche se lo facessero, questa categoria di uccelli non ha la capacità visiva di un visore notturno.
Per dirla in parole povere, questi uccelli di notte... non ci vedono.
Qualora ci fosse un falco (finto) in volo sopra di loro non lo possono vedere, e se non lo vedono non possono nemmeno scappare.
Generalmente gli unici uccelli che volano di notte sono i predatori notturni (pipistrelli, gufi, barbagianni, allocchi, etc) perchè (tranne il pipistrello) hanno quella particolarità, che tutti conosciamo, di riuscire a vedere al buio quasi come fosse giorno.
Ma essendo rapaci notturni, sono "rapaci", ossia predatori veri e propri, non prede, e i predatori di solito non vanno molto daccordo tra loro.
Se possono anzi si aggrediscono a vicenda da bravi predatori.
Te lo vedi un bel gufone che attacca con rabbia l'FR e gli pianta gli uncini dentro un alettone (perchè di solito i rapaci attaccano dall'alto)?
Non deve essere uno scherzo. :D
sardinian aviator ha scritto: I falchi sono in genere sazi; non sentono lo stimolo di cacciare anche nel maltempo o nella nebbia.
Ripeto che anche il FR nella nebbia è impotente.
Nessuno farebbo volare quel coso dentro la nebbia dove, dopo 10 metri, l'hai già bello che perso.
E anche con maltempo forte e raffiche di vento impetuoso e/o grandine sarebbe un azzardo farlo volare.
Ci pensa già da solo il maltempo a scacciare gli uccelli (pensa a un temporale scrosciante: quanti uccelli vedi volare durante un temporale?) :wink:
sardinian aviator ha scritto: Il FR è in fibra di carbonio ed è propulso da motore elettrico. Non ha problemi di pioggia.
Ciò non significa che non possa cadere a seguito di forte maltempo.
Tutti gli aerei (soprattutto leggeri e telecomandati) possono avere guai col maltempo.
Se è una pioggia normale invece, e senza vento, allora sono sicuramente affidabili, meglio di un falco. :wink:
sardinian aviator ha scritto: E' stato testato fino a 25 kts di vento.
25 kts di vento sono niente per un vero falco.
Ma non tanto perchè è migliore il falco, quanto perchè il falco "sa volare", sa dominare l'aria come nessun altro oggetto volante costruito da noi, per cui ha una capacità che noi ci sognamo.
Noi possiamo anche tentare (per la sicurezza si fa questo e altro) di mandare in volo il robottino.
Ma con vento molto forte significa praticamente perderlo.
E sono soldi.
Soldi che non credo ci piaccia buttar via.
Con un falco vero questo problema non c'è.
Il falco vero, con vento anche forte, non cade mai, non si schianta mai, non perde mai il controllo.
E' un animale fatto per dominare i venti e le folli velocità (in picchiata arriva oltre i 300 km/h).
Nessun aeromodellista può far volare (e tenere sotto controllo) ciò che in grado di fare un falco nel vento.
L'arte del volo l'hanno inventata loro, mica noi. :wink:
sardinian aviator ha scritto: I falchi sono molto sensibili alle malattie,
Ne usi uno non malato. :D
(Scusami se la prendo sul ridere, ma ste affermazioni fanno un po' ridere).
sardinian aviator ha scritto: il FR non si ammala mai.
Ma il suo operatore sì. :D
sardinian aviator ha scritto: Per ovviare alle sue "pigrizie" ci vuole una batteria di falchi disponibili e questo costa molto.
Sì ma anche una batteria di FR non è che li regalano. :D
E gli operatori vorranno essere pagati anch'essi (metti che oggi non hanno voglia, ma gli si ordina di farlo? chi li paga?).
sardinian aviator ha scritto: Il FR non si stanca mai.
Vero, ma il suo operatore sì. :D
sardinian aviator ha scritto: Contesto decisamente che sia uno spaventapasseri volante.

Mi dispiace che lo contesti, perchè invece lo è. :D
Il falco robot non è certo un rapace killer e assassino capace di picchiare a 300 e passa all'ora per attaccare e ghermire uccelli, topi, serpenti, lepri.
E' soltanto un normalissimo aeroplano sagomato a mò di falco e dipinto a mò di falco.
Uno spaventapasseri volante insomma, ne più, ne meno.
O forse ha a bordo una mitragliatrice?
No perchè se è così diviene a tutti gli effetti qualcos'altro.
In caso contrario rimane uno spaventapasseri volante.
Che poi lo si voglia chiamare "falco robot" o "goldrake" è ininfluente.
E' uno spaventapasseri volante (l'hanno fatto per quello no, per sembrare un falco e spaventare gli uccelli: uno spaventapasseri volante, appunto). :wink:
sardinian aviator ha scritto: In realtà non produce assuefazione perchè è imprevedibile, attacca in quota e a bassa quota come il vero astore

Quel coso sarebbe imprevedibile?
Attacca?
Chi, cosa, e come... di grazia? :D
Ma l'hai mai visto un falco in volo come vola e come attacca?
Quello sì che è veramente imprevedibile e che attacca.
Mazza se attacca. :D
sardinian aviator ha scritto: ed è attaccato a sua volta,
Eh beh allora non va mica bene.
Che predatore è? :D
Vabbè scherzo, però non è un buon segno che venga attaccato.
Potrebbe subire danni.
sardinian aviator ha scritto: può perfino ferire con l'elica.
Si vabbè, e magari dargli anche una gommata in testa col carrello. :lol:
No dai, scusami per l'atteggiamento poco professionale, ma questa proprio non te la concedo, è un pregio veramente ridicolo.
Guarda che se vuoi attaccare (attaccare) veramente un uccello devi usare un predatore vero, dotato di istinto predatorio, con artigli micidiali alle zampe, e velocità degna di un caccia, quale è un vero falco.
Mica un aeromodello dipindo da...,... buttato alla kamikaze dentro uno stormo di uccelli sperando di dare una "elicata" addosso a uno di essi. :D
Anche perchè, qualora l'operatore volesse fare una simile bravata, "ferire con l'elica", (ma poi perchè "ferire"? con l'elica potrebbe anche ammazzarlo) si ritroverebbe lui stesso vittima di un "Bird Strike", col risultato che la sua elica potrebbe andrebbe in pezzi, e il suo modello verrebbe giù come uno spaventapasseri non più volante.
Per cui va bene il concetto di falco robot che a mò di spaventapasseri incute terrore ai pennuti.
Ma che tale arnese possa fare il predatore perchè "può persino ferire con l'elica" è una sciocchezza dai.
Neanche se ci si prova un miliardo di volte si riuscirà mai a dare una "elicata" addosso a un pennuto. :D
Le probabilità che ciò possa avvenire sono praticamente zero.
sardinian aviator ha scritto: Non si accontenta di una preda ma si muove come un cane da pastore riuscendo a dirigere ed indirizzare la fuga dello stormo, elemento questo decisivo per la sicurezza.
Questo è vero. :wink:
Pilotato accuratamente può decidere da che parte sospingere il volo degli uccelli, ossia anzichè sospingerli di qui, può sospingerli di là.
Un vero falco invece non avrebbe questa accortezza, in quanto troppo rapido, troppo frenetico, troppo agitato, col risultato che gli uccelli potrebbero scappare dalla parte sbagliata.
sardinian aviator ha scritto: Peraltro finora non sono stati riportati casi di assuefazione.
Sì al momento.
E' da poco (mi sembra) che è entrato in azione questo dispositivo.
Adesso quindi sembra funzionare bene.
Ma non è detto che sia sempre così.
Gli animali imparano, credimi.
sardinian aviator ha scritto: La forma del FR così simile al reale produce stimola l'innato terrore per i rapaci, scritto nel DNA degli uccelli.
E' vero anche questo.
Ma nell'inconscio degli animali esiste anche un altro meccanismo che imparano presto (o col tempo) a riconoscere: la morte, l'essere predati ed uccisi per davvero!
Ne sono esempio alcuni comportamenti di animali africani (es le antilopi) i quali, sanno cos'è un leone, hanno paura del leone, temono il leone,...ma se il leone non li attacca mai una volta per davvero, imparano a fregarsene.
Tanto che si vede spesso queste antilopi che scarrozzano (con fare sospettoso, certo, sempre vigili) in prossimità dei leoni. :o
Perchè?
Perchè oltre alla paura visiva del leone, all'oggetto leone in quanto "forma" anatomica, imparano a riconoscere anche i suoi veri comportamenti assassini.
In sostanza sanno quando ha fame, quando è pericoloso, quando vuole uccidere,... e al tempo stesso riconoscono quando è sazio, quando è innoquo.
Se uno stormo di uccelli che ha deciso di "parcheggiarsi" in un aerea aeroportuale per mesi vede un falco (e scappano), poi tornano e vedono un falco (e scappano), e via così discorrendo fino a quando "intuiscono" che quel falco non attacca mai realmente, non fa mai una vittima realmente, non spenna mai nessuno realmente, non lascia sangue realmente, o piume, o escrementi sul territorio, etc etc,... allora è possibile (possibile, non matematico) che scatti inevitabilmente quell'altro meccanismo della preda: questo falco è finto, o comunque, non è un pericolo!
Tale comportamento, per quanto strano, lo si vede anche in certi parchi faunistici dove non c'è la caccia.
Uno l'ho visto personalmente, ed è uno splendido posto (soprattutto per volare dato che c'è un aeroporto): l'Engadina, in Svizzera.
Lì ci sono uccelli generalmente nervosi e sospettosi che, mentre sei in un prato, ti si appoggiano sulle spalle o sulle braccia! :shock:
Eppure sono uccelli normalissimi, come i nostri, tali e quali, non è che siano delle specie marziane.
Da noi questo comportamento non c'è.
Come mai?
Perchè lì, col tempo, quegli uccelli hanno imparato che non c'è il vero pericolo, che l'uomo non gli fa del male.
Da noi invece questo pericolo c'è, l'uomo può far del male agli uccelli, loro lo sanno, lo sentono, lo intuiscono, e infatti scappano.
Il falco robot potrebbe (potrebbe) col tempo fare la stessa fine dell'uomo in Engadina: E' innoquo, non fa del male, non uccide mai, non attacca mai!
Per cui ci si fida, non lo si considera più una minaccia, ci si abitua alla sua presenza anche sporadica, e non si scappa da esso.
C'è quindi questa possibilità, che il falco robot col tempo (quanto tempo non si sa) possa perdere la sua efficacia.
Ma solo il tempo questo ce lo dirà. :wink:

Tengo a precisare che io non patteggio nè per il falco vero (animale bellissimo e affascinante, senza dubbio, soprattutto nel vederlo volare), nè per per il falco robot.
Cerco semplicemente di osservare quello che ambuedue i "duellanti" hanno di veramente tosto da mettere in campo, e quanto di veramente scarso.
Il falco robot ha effettivamente qualcosa di valido che ne fa un sistema che vale la pena usare e sperimentare.
Sicuramente.
Ma dubito che potrà mai sostituirsi appieno a ciò che il falco vero mette in scena quando vola.
Questo perchè nel falco vero c'è la "natura vera stessa", c'è il predatore vero contro l'uccello vero, c'è tutto un gioco di meccanismi segreto che non sono fatti di equazioni matematiche, fibre di carbonio, e microprocessori.
La natura animale sente la natura animale.
Non sente la macchina, col tempo la rifiuta, impara che è una falso, una montatura.
Nel falco robot infatti c'è solo simulazione: la simulazione meccanica di un concetto naturale vero che secondo me è insostituibile.
Se madre natura non è stupida, io credo che alla fine sarà il falco robot a perdere la partita.
Noi potremo tentare (anzi è giusto che ci proviamo per il bene della sicurezza aerea, ossia delle persone a bordo delle nostre macchine) ad ingannare madre natura con i nostri arnesi tecnologici.
Ma la storia insegna che la natura è furba, e l'istinto animale lo è altrettanto, e non si faranno ingannare per sempre dai nostri giochetti.
All'inizio forse sì.
Per sempre no, non lo credo. :wink:



E comunque oh, ma in sto topic non si parlava di lepri in salmì?? :shock:
Che fine hanno fatto le lepri?
Che fine ha fatto il topic? :D
Avatar utente
SuperMau
FL 450
FL 450
Messaggi: 4753
Iscritto il: 13 agosto 2009, 10:19
Località: Polderbaan, sempre dritto, semaforo, la seconda a destra....

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da SuperMau »

Ragazzi,
scusate il ritardo nell'intervenire ma ero guardacaso a Roma negli ultimi due giorni.

Ho visto le foto del "danno", che purtroppo non sono autorizzato a postare, pero' ve le riassumo un poco per darvi l'idea.

- Confermo che l'aereo in questione era un E170
- La lepre ha impattato il carrello di destra e ed finita risucchiata dal motore di destra.
- Tutte le palette del fan sono distrutte, la lepre e' passata attraverso il primo stadio turbina e quello che e' rimasto e' stato espulso tra il primo e secondo stadio, facendo un buco di almeno 50-60 centimetri nel fan cowling di sinistra (sempre del motore di destra)
- allo stato attuale non so come e' messo il secondo stadio e la camera di combustione, ma dalla prima analisi bisogna smontare tutto il motore e vedere cosa e' recuperabile....in ogni caso, qualche MILIONE di danni....

Ah, chiaramente, schizzi di sangue dappertutto con una bella "rosa" circolare sul frontale del fan... :mrgreen:

Mi spiace per le foto, raga...se posso averle anche in prossimo futuro sara' mio piacere postarle
ciao
Be'....sono andato un po' in giro...
Immagine
Avatar utente
sardinian aviator
FL 500
FL 500
Messaggi: 5065
Iscritto il: 20 ottobre 2009, 11:12
Località: Nord Sardegna

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da sardinian aviator »

Mi spiace dirtelo, e senza offesa, ma noto una certa carenza di informazione e di documentazione da parte tua. Parli un pò per sentito dire, un pò per partito preso, talvolta con discutibile sarcasmo.
Alcune delle tue affermazioni mi sembrano scientificamente inattendibili (gli uccelli diurni non volano di notte? In alcuni contesti illuminati -porti, aeroporti-piazze urbane lo fanno, vai a vedere i gabbiani al porto di Genova) .
Comunque il rapporto fra falco e falconiere non è quello fra ammaestrato ed ammaestratore. Il falco usato negli aeroporti (che resta una derivazione da quello usato per la caccia, non è una tipologia a sé) resta un animale selvatico, per questo è così difficile da gestire, non fa esattamente quello che vuoi tu e quando lo vuoi. Puoi fischiare, agitare fazzoletti, incavolarti finchè ti pare, ma se quallo non ne vuole sapere fa i comodi suoi.
Ci sono centinaia di articoli e documenti sull'uso del falco negli aeroporti, redatti da eminenti ornitologi, esperti aeroportuali et similia. Nessuno di questi dice che non è utile, a parte forse qualcuno (Dolbeer e altri al JFK).
Tutti concordano però sul fatto che a fronte di un onere economico pesantissimo, i risultati operativi sono incerti, dubbi, proprio per la scarsa versatilità del mezzo e della sua rigidità di impiego. Per garantire una copertura HJ ad un aeroporto ce ne vuole un numero rilevante, ed hanno un costo stratosferico.
La robotizzazione produce gli stessi vantaggi (credimi: dimostrati) senza gli inconvenienti, i costi e le limitazioni di un esemplare vero. In particolare l'effetto tattico, cioè la "superiorità aerea", la pulizia dell'area, sono indiscutibili, ed in una manciata di secondi.
Nessuno al mondo si sogna di dire (tranne i venditori) che un certo prodotto o mezzo è da solo in grado di fronteggiare il problema della fauna selvatica negli/intorno agli aeroporti; tutti sostengono che occorre una strategia integrata, di più mezzi, inclusi quelli letali, ma solo allo scopo di rafforzare l'efficacia di quelli incruenti, onde evitare l'effetto assuefazione. In questo senso è positiva l'esperienza di Genova dove, debitamente autorizzati, hanno abbattuto qualche esemplare di gabbiano per rafforzare l'efficacia dei loro distress call. Soprattutto occorre a monte la modifica dell'habitat aeroportuale, ovvero il rendere gli aeroporti inospitali per gli animali.
Tutto il resto, falco scheggia, dominatore dei venti, artigli nella carne, gazzelle e leoni etc... è solo chiacchera, e certe chiacchere, come è noto, oltre a "stare a zero" fanno parte di quella paccottiglia di folklore che molti falconieri gettano negli occhi per vendere i loro servizi.. Io sto ai fatti, alla scienza ed alla sperimentazione e reputo valido ciò che dimostra, dati alla mano, di funzionare. Il "robottino" funziona e costa molto meno di una batteria di falchi. Almeno un paio di studi sperimentali lo certifica. Il falco funziona "forse", costa una cifra, e al mondo esiste finora solo una ricerca sperimentale indipendente, che io sappia, sui suoi risultati operativi, purtroppo con esiti non troppo positivi.
Quando finiremo, come da noi, di far valutare l'efficacia della falconeria dai falconieri stessi, avremo forse dei risultati più attendibili.
Avatar utente
Dav
02000 ft
02000 ft
Messaggi: 395
Iscritto il: 19 ottobre 2009, 18:15
Località: LILH

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da Dav »

Ciao a tutti,
intanto scusate l'intromissione :D vorrei dare il mio parere da un punto di vista esclusivamente "tecnico" sul problema della bird ingestion.
- Tutte le palette del fan sono distrutte, la lepre e' passata attraverso il primo stadio turbina e quello che e' rimasto e' stato espulso tra il primo e secondo stadio, facendo un buco di almeno 50-60 centimetri nel fan cowling di sinistra (sempre del motore di destra)
Il "foro" secondo te è segno che la progettazione delle cappottature potrebbe essere migliorata? Ho visto le simulazioni di bird strike di Rolls Royce con il pollo (per simulare la massa e la struttura del volatile), ma penso che una lepre possa avere un effetto molto diverso.

A livello di "sicurezza passiva" quali altre misure di sicurezza si potrebbero prendere? L'unica che mi viene in mente è impedire che oggetti vengano lanciati dal carrello verso il motore (una sorta di "parafanghi", per quanto possa suonare male?)

A livello di sicurezza attiva invece il problema chiave è quello di impedire che oggetti estranei (animali, volatili, automobili) entrino in pista con pericolo di collisione con gli aeromobili. Vi state concentrando sull'oggetto "falco" (vero o simulato), mentre il problema vero è "come evitare che gli animali entrino in pista causando pericolo per gli aa/mm"? (fotocellule? monitoraggio automatico di oggetti in movimento con telecamere?)

Se proprio vogliamo insistere sull'argomento "falco vs aeroplanino", mi permetto di chiedervi qualche precisazione, ché non essendo del settore mi mancano alcune basi, e quindi le argomentazioni di entrambe le parti mi sembrano carenti.
Tutti concordano però sul fatto che a fronte di un onere economico pesantissimo [...] La robotizzazione produce gli stessi vantaggi (credimi: dimostrati)
Mi domando quale sia il costo orario di un falconiere + falco e quale è invece quello del Falco Robot (mi accontento anche del prezzo di acquisto). Non metto in dubbio che il costo del falco robot possa essere minore, ma non penso sia ai livelli degli aeromodelli radiocontrollati "giocattolo". Cosa potrebbe costare un operatore di Falco Robot? (compreso training e reperibilità)? Che autonomia ha un Falco Robot?
Almeno un paio di studi sperimentali lo certifica.
Puoi dare qualche riferimento? (Occhio che "un paio di studi sperimentali" non certificano un piffero ;))
Ci sono centinaia di articoli e documenti sull'uso del falco negli aeroporti, redatti da eminenti ornitologi, esperti aeroportuali et similia. Nessuno di questi dice che non è utile, a parte forse qualcuno (Dolbeer e altri al JFK).
e al mondo esiste finora solo una ricerca sperimentale indipendente, che io sappia, sui suoi risultati operativi, purtroppo con esiti non troppo positivi.
Di quale ricerca parli? Puoi renderla disponibile?

Tirando le somme comunque mi sembra che:
  • sulla reattività dei due sistemi non ci siano differenze (c'è un operatore e un tool che può avere dei malfunzionamenti in entrambi i casi);
  • l'affidabilità dei due sistemi è molto bassa (il falco si scazza e il robot si guasta) e sembra che si possa ovviare a questo problema solo ampliando la "flotta" fino ad un numero sufficiente di unità;
  • la manovrabilità ridotta del robot è compensata dalla relativa casualità del comportamento del falco;
  • i due sistemi sono complessivamente insufficienti per garantire la sicurezza dell'area aeroportuale presi singolarmente.
Quindi con buona pace di entrambi io abbandonerei l'idea dei falchi e mi butterei sullo sviluppo di un sistema a microonde che, opportunamente puntato verso lo stormo di volatili, permetta di provvedere alle forniture annuali di "pollo arrosto" di una mensa aziendale della mia zona :lol:
Avatar utente
SuperMau
FL 450
FL 450
Messaggi: 4753
Iscritto il: 13 agosto 2009, 10:19
Località: Polderbaan, sempre dritto, semaforo, la seconda a destra....

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da SuperMau »

Dav ha scritto:Ciao a tutti,
intanto scusate l'intromissione :D vorrei dare il mio parere da un punto di vista esclusivamente "tecnico" sul problema della bird ingestion.

Il "foro" secondo te è segno che la progettazione delle cappottature potrebbe essere migliorata? Ho visto le simulazioni di bird strike di Rolls Royce con il pollo (per simulare la massa e la struttura del volatile), ma penso che una lepre possa avere un effetto molto diverso.:
Uno, la prova del pollo era fatta anche su una turbina molto piu' grande e di conseguenza meccanicamente piu' robusta e Due, se fai la cella piu' robusta hai il problema nr 1 dell'aviazione: IL PESO.... Inutile aggiungere peso "inutile" , perche' a regime mica ti aspetti una lepre nel motore.....
Dav ha scritto: A livello di "sicurezza passiva" quali altre misure di sicurezza si potrebbero prendere? L'unica che mi viene in mente è impedire che oggetti vengano lanciati dal carrello verso il motore (una sorta di "parafanghi", per quanto possa suonare male?)
.:
Il problema non parte da li. Un motore a pieni giri ha una potenza di risucchio enorme, dell'ordine di parecchi metri di raggio dal centro del fan.... puoi parafangare quanto vuoi ma comunque ti trovi a) il risucchio e b) il problema di peso indicato sopra....

Ciao
Be'....sono andato un po' in giro...
Immagine
Avatar utente
Dav
02000 ft
02000 ft
Messaggi: 395
Iscritto il: 19 ottobre 2009, 18:15
Località: LILH

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da Dav »

SuperMau ha scritto:Uno, la prova del pollo era fatta anche su una turbina molto piu' grande e di conseguenza meccanicamente piu' robusta
... ma anche l'energia delle pale staccate e proiettate contro le pareti della cella è maggiore in un motore più grande. Bisogna vedere chi cresce più velocemente (l'energia o la resistenza) con le dimensioni del motore.
SuperMau ha scritto:e Due, se fai la cella piu' robusta hai il problema nr 1 dell'aviazione: IL PESO
d'accordissimo, ma parlo di "robustezza" in senso lato. A pari volume di materiale esistono strutture resistenti e altre fragili (nei confronti del fenomeno devastante che può essere il blade-off causato da un impatto). Altrettanto importante la progettazione del sistema di sospensione del motore all'ala, perché le vibrazioni trasmesse alla struttura potrebbero causare danni peggiori di volare con un motore in meno. Non parlo di peso ma proprio di soluzioni costruttive.
SuperMau ha scritto:Il problema non parte da li. Un motore a pieni giri ha una potenza di risucchio enorme, dell'ordine di parecchi metri di raggio dal centro del fan
Quindi visto che 1) ad oggetto risucchiato corrisponde motore danneggiato e 2) è impossibile non risucchiare oggetti che si trovino di fronte all'a/m è necessario, almeno per la corsa di decollo, evitare assolutamente che ogni tipo di oggetto si trovi in pista durante il transito di un aereo. Quindi:
  • non fai attraversare gli animali mentre passa l'aereo, oppure
  • non fai attraversare l'aereo mentre passano gli animali.
Un sistema automatico che svolga la seconda funzione mi sembra di facile realizzazione - anche se non risolve i problemi del bird strike ma solo degli oggetti a terra.
Avatar utente
SuperMau
FL 450
FL 450
Messaggi: 4753
Iscritto il: 13 agosto 2009, 10:19
Località: Polderbaan, sempre dritto, semaforo, la seconda a destra....

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da SuperMau »

Dav ha scritto:non fai attraversare l'aereo mentre passano gli animali.
Non sarebbe una male idea.....anche se non vedo come fai a inchiodare a 100 nodi se la lepre suicida decide all'ultimo momento di buttarsi sotto le tue ruote (e nel tuo fan :mrgreen: )
Be'....sono andato un po' in giro...
Immagine
Avatar utente
JT8D
Administrator
Administrator
Messaggi: 20821
Iscritto il: 2 agosto 2005, 20:38
Località: Limbiate (MB)
Contatta:

Re: Linate, aereo investe una lepre

Messaggio da JT8D »

SuperMau ha scritto:Ragazzi,
scusate il ritardo nell'intervenire ma ero guardacaso a Roma negli ultimi due giorni.

Ho visto le foto del "danno", che purtroppo non sono autorizzato a postare, pero' ve le riassumo un poco per darvi l'idea.

- Confermo che l'aereo in questione era un E170
- La lepre ha impattato il carrello di destra e ed finita risucchiata dal motore di destra.
- Tutte le palette del fan sono distrutte, la lepre e' passata attraverso il primo stadio turbina e quello che e' rimasto e' stato espulso tra il primo e secondo stadio, facendo un buco di almeno 50-60 centimetri nel fan cowling di sinistra (sempre del motore di destra)
- allo stato attuale non so come e' messo il secondo stadio e la camera di combustione, ma dalla prima analisi bisogna smontare tutto il motore e vedere cosa e' recuperabile....in ogni caso, qualche MILIONE di danni....

Ah, chiaramente, schizzi di sangue dappertutto con una bella "rosa" circolare sul frontale del fan... :mrgreen:

Mi spiace per le foto, raga...se posso averle anche in prossimo futuro sara' mio piacere postarle
ciao
Grazie per la descrizione :wink: Direi che il motore è messo proprio maluccio: un danno di notevole gravità !!
Dav ha scritto:Il "foro" secondo te è segno che la progettazione delle cappottature potrebbe essere migliorata? Ho visto le simulazioni di bird strike di Rolls Royce con il pollo (per simulare la massa e la struttura del volatile), ma penso che una lepre possa avere un effetto molto diverso.
Su internet ci sono molti filmati relativi ai Bird Ingestion Test, indispensabili per certificare il motore, dove appunto si sparano contro al fan del motore polli di peso definito.
Da quei test si vede quanto sia migliorata, in generale, la resistenza ai bird strike.
Come ti è stato già detto, giustamente, è vero che potremmo fare cappottature molto più resistenti, che quindi resisterebbero all'impatto, ma dato che tutto ciò pesa molto, e dato che non impatti ogni giorno con una lepre, alla fine sarebbe maggiore lo svantaggio dovuto al peso.
Come in molti altri componenti, alla fine si deve sempre operare un valido compromesso :wink:

Paolo
"La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria. Ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano" (Staccando l'ombra da terra - D. Del Giudice)

Rispondi