ma si dai... ha due ali, la coda, i motori, anche i carrelli.... più o meno dai....redbrain ha scritto:Al TG5 stasera hanno avuto il coraggio di dire che è l'aereo coinvolto è un DC9 dell'Alitalia...
Che pena...

Moderatore: Staff md80.it
ma si dai... ha due ali, la coda, i motori, anche i carrelli.... più o meno dai....redbrain ha scritto:Al TG5 stasera hanno avuto il coraggio di dire che è l'aereo coinvolto è un DC9 dell'Alitalia...
Che pena...
Posso assicurarti che le lepri e anche le minilepri (che non sono i cuccioli di lepre, sono proprio un tipo di lepre diversa, più piccola, ma molto frequente da noi) hanno una eccezionale capacità di adattamento alla vita "urbana" (tra virgolette).i-daxi ha scritto: o ha utilizzato gallerie di altri animali per passare sotto la recinzione, per es. le talpe, allargandole a dovere, o ci sono delle falle nella rete di protezione e ciò contribuisce al pericolo, uomo/animale, oppure le lepri sono all'interno dello scalo da chissà quanti anni, si sono riprodotte, hanno fatto le loro tane e magari non vedono l'ora di andarsene, solo che il frastuono, la confusione le rincorse dell'uomo non fanno altro che spaventarle e hanno le loro giuste reazioni, come si vede nel filmato quando le catturano per portarle altrove.
E se vogliamo é una reazione anche umana, cel'abbiamo anche noi, quando non riusciamo a capire le intenzioni degli altri e proviamo paura.
Che in effetti è quello che è stato fatto: catturarle per portarle lontano dall'aeroporto.i-daxi ha scritto: Portarle in un posto ove possano vivere tranquille e protette.
ANSV si è sbagliata nella sua pagina web. Il velivolo coinvolto è EI-DFH, appunto un E170Zapotec ha scritto:ehmmm ok, non è un DC9ma che aereo è alla fine ?
perchè come EI-DHF del report io ho trovato un 737 Ryanair
http://www.airliners.net/photo/Ryanair/ ... 1920e25d47
grazie
In quanti aeroporti si vedono animali a bordo pista? A me è successo più volte con colonie di gabbiani. Il problema esiste e come e ci sono anche agenzie internazionali preposte allo studio dei mezzi di prevenzione (vedi per tutte http://www.int-birdstrike.org).MD82_Lover ha scritto:Partendo da Trieste ho fotografato una mamma con i cuccioli a bordi pista.
Non credevo potessero rappresentare un rischio così concreto, anche vista la stanzialità.
Immagino però che i casi come questo del topic siano rari e forse il problema esiste ma molto più spesso non genera conseguenze. O no?
Che carine, metti la foto se cel'hai ancora.MD82_Lover ha scritto:Partendo da Trieste ho fotografato una mamma con i cuccioli a bordi pista.
Non credevo potessero rappresentare un rischio così concreto, anche vista la stanzialità.
Immagino però che i casi come questo del topic siano rari e forse il problema esiste ma molto più spesso non genera conseguenze. O no?
Ciao!sardinian aviator ha scritto:Già, la lobby dei falconieri...su cui molti (LIPU inclusa) nutriamo qualche dubbio.
Il fatto è che a fronte di un servizio tutto sommato part time (di notte il falco non vola, se piove pure, se c'è nebbia anche, con molto vento si ferma, se sta facendo la muta non ne parliamo, se non ne ha semplicemente voglia, lo saluti, se lo fai allontanare troppo....ti saluta lui), ha un costo allucinante.
Sulla materia la stessa ENAC ha emanato delle linee guida, che semplicemente considerano la falconeria come uno dei tanti mezzi di allontanamento, non IL mezzo, e per di più sottoposto a restrizioni. L'orientamento internazionale è assolutamente conforme.
Personalmente vedo con maggior favore l'aeromodello radiocomandato a forma di rapace ("Falco Robot GBRS", che riproduce un Astore), che fa quello che dice il suo manovratore; è stato sperimentato con successo a FCO nel 2009 e si sta dimostrando efficace in America Latina anche contro i temibili Urubù (specie di avvoltoi che infestano gli aeroporti).
sardinian aviator ha scritto: Personalmente vedo con maggior favore l'aeromodello radiocomandato a forma di rapace ("Falco Robot GBRS", che riproduce un Astore), che fa quello che dice il suo manovratore; è stato sperimentato con successo a FCO nel 2009 e si sta dimostrando efficace in America Latina anche contro i temibili Urubù (specie di avvoltoi che infestano gli aeroporti).
sardinian aviator ha scritto: di notte il falco non vola
Dipende da quanto piove.sardinian aviator ha scritto: se piove pure
Come lo piloti un falco robot con la nebbia?sardinian aviator ha scritto: se c'è nebbia anche
Chi, il falco vero?sardinian aviator ha scritto: con molto vento si ferma
Ne usi un altro che non sta facendo la muta.sardinian aviator ha scritto: se sta facendo la muta non ne parliamo
Ne usi un altro che ha voglia.sardinian aviator ha scritto: se non ne ha semplicemente voglia
Anche il robot se fa fuori portata visiva o radio (o si guasta, o si scaricano le pile) ti saluta.sardinian aviator ha scritto: se lo fai allontanare troppo....ti saluta lui
Un falco vero (se è già ubicato in un aeroporto, ossia nella medesima situazione operativa) può essere "combat ready" in altrettanto tempo rapido (forse anche meno).sardinian aviator ha scritto: Molto poetico davvero il tuo intervento!
Però mi dispiace contraddirti, almeno in parte.
Intanto il Falco Robot è estremamente versatile e pratico da utilizzare, manutenzione quasi zero. Se ubicato in aeroporto in cinque minuti è "combat ready".
Dipende.sardinian aviator ha scritto: Normalmente ci vuole un falco vero per ogni km. di pista, quindi non è proprio così pratico.
Beh dai questo che centra?sardinian aviator ha scritto: Il FR si può velocemente spostare a piacimento in auto e riproporsi random in diversi luoghi così da creare l'impressione che siano di più.
Sì conosco i visori notturni, e mi sembra che alcuni siano anche molto piccoli, leggeri, e trasportabili, per cui pienamente adattabili all'FR.sardinian aviator ha scritto: Purtroppo alcuni uccelli volano anche di notte (vedi incidente TNT a GOA). Il FR vede con gli occhi del suo pilota (mai sentito parlare di visori notturni?).
Ripeto che anche il FR nella nebbia è impotente.sardinian aviator ha scritto: I falchi sono in genere sazi; non sentono lo stimolo di cacciare anche nel maltempo o nella nebbia.
Ciò non significa che non possa cadere a seguito di forte maltempo.sardinian aviator ha scritto: Il FR è in fibra di carbonio ed è propulso da motore elettrico. Non ha problemi di pioggia.
25 kts di vento sono niente per un vero falco.sardinian aviator ha scritto: E' stato testato fino a 25 kts di vento.
Ne usi uno non malato.sardinian aviator ha scritto: I falchi sono molto sensibili alle malattie,
Ma il suo operatore sì.sardinian aviator ha scritto: il FR non si ammala mai.
Sì ma anche una batteria di FR non è che li regalano.sardinian aviator ha scritto: Per ovviare alle sue "pigrizie" ci vuole una batteria di falchi disponibili e questo costa molto.
Vero, ma il suo operatore sì.sardinian aviator ha scritto: Il FR non si stanca mai.
sardinian aviator ha scritto: Contesto decisamente che sia uno spaventapasseri volante.
sardinian aviator ha scritto: In realtà non produce assuefazione perchè è imprevedibile, attacca in quota e a bassa quota come il vero astore
Eh beh allora non va mica bene.sardinian aviator ha scritto: ed è attaccato a sua volta,
Si vabbè, e magari dargli anche una gommata in testa col carrello.sardinian aviator ha scritto: può perfino ferire con l'elica.
Questo è vero.sardinian aviator ha scritto: Non si accontenta di una preda ma si muove come un cane da pastore riuscendo a dirigere ed indirizzare la fuga dello stormo, elemento questo decisivo per la sicurezza.
Sì al momento.sardinian aviator ha scritto: Peraltro finora non sono stati riportati casi di assuefazione.
E' vero anche questo.sardinian aviator ha scritto: La forma del FR così simile al reale produce stimola l'innato terrore per i rapaci, scritto nel DNA degli uccelli.
Il "foro" secondo te è segno che la progettazione delle cappottature potrebbe essere migliorata? Ho visto le simulazioni di bird strike di Rolls Royce con il pollo (per simulare la massa e la struttura del volatile), ma penso che una lepre possa avere un effetto molto diverso.- Tutte le palette del fan sono distrutte, la lepre e' passata attraverso il primo stadio turbina e quello che e' rimasto e' stato espulso tra il primo e secondo stadio, facendo un buco di almeno 50-60 centimetri nel fan cowling di sinistra (sempre del motore di destra)
Mi domando quale sia il costo orario di un falconiere + falco e quale è invece quello del Falco Robot (mi accontento anche del prezzo di acquisto). Non metto in dubbio che il costo del falco robot possa essere minore, ma non penso sia ai livelli degli aeromodelli radiocontrollati "giocattolo". Cosa potrebbe costare un operatore di Falco Robot? (compreso training e reperibilità)? Che autonomia ha un Falco Robot?Tutti concordano però sul fatto che a fronte di un onere economico pesantissimo [...] La robotizzazione produce gli stessi vantaggi (credimi: dimostrati)
Puoi dare qualche riferimento? (Occhio che "un paio di studi sperimentali" non certificano un pifferoAlmeno un paio di studi sperimentali lo certifica.
Ci sono centinaia di articoli e documenti sull'uso del falco negli aeroporti, redatti da eminenti ornitologi, esperti aeroportuali et similia. Nessuno di questi dice che non è utile, a parte forse qualcuno (Dolbeer e altri al JFK).
Di quale ricerca parli? Puoi renderla disponibile?e al mondo esiste finora solo una ricerca sperimentale indipendente, che io sappia, sui suoi risultati operativi, purtroppo con esiti non troppo positivi.
Uno, la prova del pollo era fatta anche su una turbina molto piu' grande e di conseguenza meccanicamente piu' robusta e Due, se fai la cella piu' robusta hai il problema nr 1 dell'aviazione: IL PESO.... Inutile aggiungere peso "inutile" , perche' a regime mica ti aspetti una lepre nel motore.....Dav ha scritto:Ciao a tutti,
intanto scusate l'intromissionevorrei dare il mio parere da un punto di vista esclusivamente "tecnico" sul problema della bird ingestion.
Il "foro" secondo te è segno che la progettazione delle cappottature potrebbe essere migliorata? Ho visto le simulazioni di bird strike di Rolls Royce con il pollo (per simulare la massa e la struttura del volatile), ma penso che una lepre possa avere un effetto molto diverso.:
Il problema non parte da li. Un motore a pieni giri ha una potenza di risucchio enorme, dell'ordine di parecchi metri di raggio dal centro del fan.... puoi parafangare quanto vuoi ma comunque ti trovi a) il risucchio e b) il problema di peso indicato sopra....Dav ha scritto: A livello di "sicurezza passiva" quali altre misure di sicurezza si potrebbero prendere? L'unica che mi viene in mente è impedire che oggetti vengano lanciati dal carrello verso il motore (una sorta di "parafanghi", per quanto possa suonare male?)
.:
... ma anche l'energia delle pale staccate e proiettate contro le pareti della cella è maggiore in un motore più grande. Bisogna vedere chi cresce più velocemente (l'energia o la resistenza) con le dimensioni del motore.SuperMau ha scritto:Uno, la prova del pollo era fatta anche su una turbina molto piu' grande e di conseguenza meccanicamente piu' robusta
d'accordissimo, ma parlo di "robustezza" in senso lato. A pari volume di materiale esistono strutture resistenti e altre fragili (nei confronti del fenomeno devastante che può essere il blade-off causato da un impatto). Altrettanto importante la progettazione del sistema di sospensione del motore all'ala, perché le vibrazioni trasmesse alla struttura potrebbero causare danni peggiori di volare con un motore in meno. Non parlo di peso ma proprio di soluzioni costruttive.SuperMau ha scritto:e Due, se fai la cella piu' robusta hai il problema nr 1 dell'aviazione: IL PESO
Quindi visto che 1) ad oggetto risucchiato corrisponde motore danneggiato e 2) è impossibile non risucchiare oggetti che si trovino di fronte all'a/m è necessario, almeno per la corsa di decollo, evitare assolutamente che ogni tipo di oggetto si trovi in pista durante il transito di un aereo. Quindi:SuperMau ha scritto:Il problema non parte da li. Un motore a pieni giri ha una potenza di risucchio enorme, dell'ordine di parecchi metri di raggio dal centro del fan
Non sarebbe una male idea.....anche se non vedo come fai a inchiodare a 100 nodi se la lepre suicida decide all'ultimo momento di buttarsi sotto le tue ruote (e nel tuo fanDav ha scritto:non fai attraversare l'aereo mentre passano gli animali.
Grazie per la descrizioneSuperMau ha scritto:Ragazzi,
scusate il ritardo nell'intervenire ma ero guardacaso a Roma negli ultimi due giorni.
Ho visto le foto del "danno", che purtroppo non sono autorizzato a postare, pero' ve le riassumo un poco per darvi l'idea.
- Confermo che l'aereo in questione era un E170
- La lepre ha impattato il carrello di destra e ed finita risucchiata dal motore di destra.
- Tutte le palette del fan sono distrutte, la lepre e' passata attraverso il primo stadio turbina e quello che e' rimasto e' stato espulso tra il primo e secondo stadio, facendo un buco di almeno 50-60 centimetri nel fan cowling di sinistra (sempre del motore di destra)
- allo stato attuale non so come e' messo il secondo stadio e la camera di combustione, ma dalla prima analisi bisogna smontare tutto il motore e vedere cosa e' recuperabile....in ogni caso, qualche MILIONE di danni....
Ah, chiaramente, schizzi di sangue dappertutto con una bella "rosa" circolare sul frontale del fan...![]()
Mi spiace per le foto, raga...se posso averle anche in prossimo futuro sara' mio piacere postarle
ciao
Su internet ci sono molti filmati relativi ai Bird Ingestion Test, indispensabili per certificare il motore, dove appunto si sparano contro al fan del motore polli di peso definito.Dav ha scritto:Il "foro" secondo te è segno che la progettazione delle cappottature potrebbe essere migliorata? Ho visto le simulazioni di bird strike di Rolls Royce con il pollo (per simulare la massa e la struttura del volatile), ma penso che una lepre possa avere un effetto molto diverso.