butterfly ha scritto:FAS ha scritto:mi dispiace essere riduttivo e freddo, ma pensa solo ad ottenere il pezzo di carta per poter entrare velocemente in una grande azienda....
Pienamente d'accordo!
Meglio laurearsi rapidamente ed inserirsi subito
Quoto alla grande.
Riporto la mia esperienza di ingegnere meccanico (non aeronautico, ma i concetti di base sono gli stessi).
I ruoli a cui siamo dedicati noi ingegneri sono diversi e molteplici.
Come diceva giustamente butterfly, si può stare per ore ed ore davanti ad un computer a fare calcoli, diventando magari i migliori progettisti del rivetto n. 245 dell'ala destra o della vite di regolazione dell'asse X di un CNC.
Oppure esistono i ruoli gestionali, tipo (un paio di esempi giusto per capire) ingegnere di produzione, ingegnere di manutenzione, process engineer, project engineer etc.
Io personalmente sono più portato per questa seconda categoria, io morirei a stare per 12 ore davanti a mesh, vincoli sui nodi, analisi dinamiche, elementi finiti etc. etc. ma ovviamente stimo molto i colleghi che si dedicano a queste attività.
Purtroppo (o per fortuna) l'università italiana non prepara (e forse non potrebbe) ai ruoli gestionali, preferendo invece spesso dedicarsi alla didattica pura, sia pure con qualche laboratorio (ricordo le prove di estensimetria).
Quello che è importante, come detto sopra, è invece la forma mentis dell'ingegnere, cioè analizzare i problemi con senso pratico e rigore logico, per cercare soluzioni valide.
Nella gestione di un progetto, ad esempio, tu da project engineer (e in prospettiva Project Manager) devi tenere sotto controllo l'avanzamento del progetto, delle attività dei tuoi collaboratori, interfacciarti con il cliente / fornitori, evidenziari gli scostamenti tecnici / economici rispetto ai preventivi, mettere in atto azioni risolutive etc.
Estremizzo: di fronte al macchinario "collo di bottiglia" che si è fermato bloccando la produzione, non serve essere esperti progettisti, serve partire e capire cosa è successo. Ovviamente esistono gli operai specializzati per fare materialmente l'intervento, ma il coordinamento di solito, almeno nelle grandi aziende, è affidato agli ingegneri.
Quindi vai tranquillo, studia, scegli qualsiasi università e soprattutto sbrigati.
Meglio un laureato di 23 anni con 100 che un genio da 110 e lode di 28 anni...(a scanso di equivoci e per evitare facili ironie mi sono laureato con 110 senza lode a 26 anni

, nell'ormai lontano 2001

)
Ultimo consiglio, magari ancora prematuro ma da tenere bene a mente.
Quando (ti auguro presto) entrerai in un'azienda, rispetta sempre tutti i colleghi E SOPRATTUTTO GLI OPERAI E I CAPI OFFICINA, i quali, se presi con il verso giusto, ti trasmetteranno una infinita conoscenza pratica indispensabile per non trovarsi nella scomoda posizione di "ingegnerino saccente e presuntuoso". Affiancati a loro con molta umiltà e voglia di imparare ed il gioco è fatto...