Oggi mi sono messo a pensare ad una cosa e volevo fare qualche domanda ai nostri gentilissimi tecnici, che parte da un'osservazione sull'evoluzione di un elemento sì piccolo, ma fondamentale per aumentare l'efficienza aerodinamica di un aeromobile: le winglets.
Recentemente, da circa 5-6 anni, si sono imposte alla nostra attenzione le winglet "rastremate", ovvero le rastremazioni delle punte delle ali presenti soprattutto su aeromobili di lungo raggio, vedi il 777-300ER e -200LR. L'ulteriore evoluzione in questo campo c'è stata con il 787 e il 747-8, dove le winglet sono incurvate in alto, ovviamente in maniera del tutto diversa da quelle che equipaggiano ad esempio i 737 NG.
Da quel poco che so, non tutta la superficie dell'ala genera portanza, e da qui nascono le mie perplessità, quindi ecco le domande:
1) Le winglet servono a ridurre i vortici d'ala e la resistenza indotta, ma questo genera anche un aumento della portanza, quindi aumenta la superficie alare?
2) Nel calcolare la superficie alare (effettiva ed utile, cioè la porzione di ala che "lavora", per intenderci e sostenta l'aereo in aria) si tengono in considerazione anche le winglets e/o rastremazioni?
3) Nel calcolare la superficie alare, si considera anche la superficie inferiore dell'ala, ove sono attaccati i motori? Se sì, è maggiore di quella superiore, datosi che quasi sempre è più inclinata?
4) Cosa non si considera nel calcolare la superficie alare: vengono esclusi o meno elementi come i piloni dei motori, le canoe dei flaps, i flaps stessi?
Grazie per le risposte
b747-8

