Aero Trasporti Italiani
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Re: Aero Trasporti Italiani
[quote="sigmet"]M'avete fatto diventare nostalgico pure a me...
Non é mai troppo tardi.......
(http://www.md-80.net/md-80-betreiber.htm)
Non é mai troppo tardi.......
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Re: Aero Trasporti Italiani
Un mio piccolo tributo all'ATI: la mitica livrea blu per il nuovo DC-9 Sky Simulations, presto free downloadable.
Re: Aero Trasporti Italiani
Ciao!
E' bellissimo e di un realismo veramente impressionante
Grazie!
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Re: Aero Trasporti Italiani
Aoh, a DAXI, certe cose non si fanno, caspiterina!
Mi posti delle foto con il mio ex capo servizio AZ passato poi all'ATI come direttore operazioni volo Giulio Bensi. Quel signore in giacca rosa o quasi rosa nel gruppo della foto (unica) di persone. Ricordo che qualche giorno dopo l'incidente di Palermo del dc9, appena arrivato in ufficio, mi mise una mano sulla spalla. Subito pensai che c'era qualche fregatura, infatti mi disse: devi partire per Palermo subito. Avvisa casa che non torni. Starai li almeno una settimana. Quello che ti serve compralo.
All'ATI avevo un amico col quale dialogavo spesso, una persona in gamba con il quale condividevo le scelte di lavoro e che ritrovai anni dopo in Meridiana. ATI mi piaceva.
ATI si occupava anche di radiomisure e una volta, in testata pista 16R, mentre come al solito mi fernavo a guardare gli atterraggi, un fokker (ma non sono sicuro se si trattasse di un ATR), fece diversi avvicinamenti con riattaccate, sempre per radiomisure, e la folla che si era ragguppata ad una di queste riattaccate mormorò, in coro, "anche questa volta ha sbagliato atterraggio". Me ne andai sorridendo e lasciandoli nella loro apprensione.
Carogna di un DAXI, hai risvegliato dei ricordi ormai sopiti.
Mi posti delle foto con il mio ex capo servizio AZ passato poi all'ATI come direttore operazioni volo Giulio Bensi. Quel signore in giacca rosa o quasi rosa nel gruppo della foto (unica) di persone. Ricordo che qualche giorno dopo l'incidente di Palermo del dc9, appena arrivato in ufficio, mi mise una mano sulla spalla. Subito pensai che c'era qualche fregatura, infatti mi disse: devi partire per Palermo subito. Avvisa casa che non torni. Starai li almeno una settimana. Quello che ti serve compralo.
All'ATI avevo un amico col quale dialogavo spesso, una persona in gamba con il quale condividevo le scelte di lavoro e che ritrovai anni dopo in Meridiana. ATI mi piaceva.
ATI si occupava anche di radiomisure e una volta, in testata pista 16R, mentre come al solito mi fernavo a guardare gli atterraggi, un fokker (ma non sono sicuro se si trattasse di un ATR), fece diversi avvicinamenti con riattaccate, sempre per radiomisure, e la folla che si era ragguppata ad una di queste riattaccate mormorò, in coro, "anche questa volta ha sbagliato atterraggio". Me ne andai sorridendo e lasciandoli nella loro apprensione.
Carogna di un DAXI, hai risvegliato dei ricordi ormai sopiti.
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
Prima o poi si muore, non c'è scampo, l'importante è morire da vivi.
http://web.tiscali.it/windrider/
Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.
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Prima di pretendere un diritto devi assolvere almeno ad un dovere.
Re: Aero Trasporti Italiani
Ciao Tartan!
Grazie per aver condiviso anche questo tuo trascorso di vita.
Appena ho un pò di calma volevo chiederti un paio di cose.
Spero di non averti "sconvolto" troppo, ma da come mi parli, trasferta frettolosa in terra di Sicilia a parte, mi pare che comunque siano stati momenti positivi per te, hai visto cose che a me mancano e che non vedrò mai.
Ti auguro buon pomeriggio e ti ringrazio ancora tanto!!
Grazie per aver condiviso anche questo tuo trascorso di vita.
Appena ho un pò di calma volevo chiederti un paio di cose.
Spero di non averti "sconvolto" troppo, ma da come mi parli, trasferta frettolosa in terra di Sicilia a parte, mi pare che comunque siano stati momenti positivi per te, hai visto cose che a me mancano e che non vedrò mai.
Ti auguro buon pomeriggio e ti ringrazio ancora tanto!!
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Re: Aero Trasporti Italiani
Tranquillo, tutti ricordi importanti, anche se di qualcuno ne avrei fatto volentieri a meno, tipo Palermo.
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Re: Aero Trasporti Italiani
Immaginotartan ha scritto:Tranquillo, tutti ricordi importanti, anche se di qualcuno ne avrei fatto volentieri a meno, tipo Palermo.
Grazie ancora
Re: Aero Trasporti Italiani
i-daxi ha scritto:Grazie a te!
Mi dispiace che non ti sono stato d'aiuto per quanto riguarda la RAF a Punta Raisi-Falcone e Borsellino
Per il resto stò cercando materiale riguardante ciò che sai, le due ipotesi rimangono comunque un guasto meccanico dovuto a pezzi difettosi o comunque non a norma, o la discussione in cabina di pilotaggio con conseguente suicidio, diventato poi strage, da parte di uno dei piloti.
Rispondo con molto ritardo poichè per adesso sono sommersa da sti stramaledetti provvedimenti amministrativi...non ne posso più
Per la RAF,figurati...sapevo che se avessi avuto del materiale me lo avresti sicuramente fornito!Per il resto,attendo con ansia tutto ciò che hai trovato a riguardo...e come sempre ti ringrazio!...nell'attesa...torno a studiare....
Una metà di me non sopporta l'altra.E cerca alleati!
Re: Aero Trasporti Italiani
Ciao e bentrovata!Syn ha scritto:i-daxi ha scritto:Grazie a te!
Mi dispiace che non ti sono stato d'aiuto per quanto riguarda la RAF a Punta Raisi-Falcone e Borsellino
Per il resto stò cercando materiale riguardante ciò che sai, le due ipotesi rimangono comunque un guasto meccanico dovuto a pezzi difettosi o comunque non a norma, o la discussione in cabina di pilotaggio con conseguente suicidio, diventato poi strage, da parte di uno dei piloti.
Rispondo con molto ritardo poichè per adesso sono sommersa da sti stramaledetti provvedimenti amministrativi...non ne posso più
Per la RAF,figurati...sapevo che se avessi avuto del materiale me lo avresti sicuramente fornito!Per il resto,attendo con ansia tutto ciò che hai trovato a riguardo...e come sempre ti ringrazio!...nell'attesa...torno a studiare....
Non ti preoccupare, sono in studio e non vedo l'ora di uscire.
Appena ho un pò di tempo per scendere in cantina a rovistare, per il momento mi hanno segnalato un paio di siti che visionerò a breve.
Per il resto é un piacere.
Buono studio e a presto!
http://gallery.panorama.it/gallery/cron ... corsi.html
http://www.ansv.it/It/Detail.asp?ID=564
http://www.corrispondenti.net/?id=9253
Sentenza Tuninter: condannati piloti, tecnici e dirigenti:
Condannate complessivamente a 62 anni 7 delle 9 persone accusate dell’incidente nell’agosto 2005 a un ATR 72 della Tuninter. Il disastro avvenuto al largo delle coste palermitane fece 16 vittime; 23 i superstiti. Gli imputati – i due piloti e 7 tra tecnici e dirigenti – tutti tunisini, ripondevano, a vario titolo, di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime. Assolti due tecnici del reparto manutenzioni.
La relazione d’inchiesta dell’ANSV ha constatato che l’ammaraggio dell’ATR 72 della Tuninter (volo 1153) fu determinato dallo spegnimento dei motori, causato dalla mancanza di carburante.
Il giorno prima dell’incidente, l’equipaggio aveva segnalato un guasto al Fuel Quantity Idicator (indicatore quantità carburante). I tecnici avevano provveduto a sostituire l’indicatore difettoso ma, a causa di una ricerca poco accurata e ad una incongruenza nel database del sistema di gestione delle parti di ricambio, sull’ATR 72 era stato installato uno strumento non idoneo (il FQI era compatibile con l’ATR 42, non ATR 72).
L’indicatore prima di essere sostituito segnalava la presenza di 790 kg di carburante, dopo la sua sostituzione ne indicava 3100 kg; era evidente che c’era qualcosa che non andava, ma nessuno se ne era accorto.
L’indomani l’aereo era pronto per compiere la rotta Djerba-Bari-Djerba.
In fase di briefing il pilota e copilota avevano calcolato la necessità di imbarcare altri 700 kg di carburante (3100 + 700 = 3800 kg ) per effettuare la rotta senza dover rifornire nuovamente a Bari. In realtà ne furono imbarcati appena 465 kg, proprio perchè il FQI riportava un valore maggiore del reale (invece di 790 kg indicava 3100 kg). Il meccanico di linea aveva compilato e consegnato la distinta di rifornimento, indicando che erano stati riforniti 465 kg di carburante, e non 700 kg, ma l’equipaggio non ebbe cura di notare questa incongruenza.
Ora il Fuel Quantity Idicator indicava 3800 kg, invece di 1255 kg.
Il comandate, durante le operazione pre-volo, si accorse che mancava dalla documentazione di bordo la distinta del rifornimento effettuata per portare la quantità di carburante da 790 kg a 3100 kg. In realtà l’aereo non era stato rifornito; dopo l’ultimo volo era stato sostituito l’indicatore del carburante con uno non idoneo, e l’idicazione era falsata. Il Flight Dispatcher (il responsabile della pianificazione di un volo) aveva rassicurato il comandante dicendogli che avrebbe recuperato la distinta, e che intanto potevano proseguire con le operazioni pre-volo.
Per la tratta Djerba-Bari l’equipaggio aveva calcolato un consumo pari a 1100 kg. Una volta arrivati a Bari, il FQI indicava che rimanevano 2300 kg di carburante, quindi erano stati consumati 1500 kg, circa il 40 % in più rispetto i 1100 kg pianificati. L’equipaggio non notò questa incongruenza, e decise di rifornire imbarcando in totale 2700 kg di carburante, effettivi erano 570 kg.
Dopo circa 50 minuti dal decollo da Bari, l’equipaggio constatò che il motore destro si era arrestato, comunicando l’avaria via radio e richiedendo di scendere da 23000 ft a 21000 ft (a circa 65 NM dall’aeroporto di Palermo); mentre l’equipaggio era intento ad applicare la checklist SINGLE ENGINE OPERATION, anche il motore sinistro si era arrestato. L’aereo si trovava a 17000 ft e a circa 50 NM dall’aeroporto di Palermo. A questo punto l’equipaggio aveva interrotto i controlli previsti dalle checklist e tentava di capire il motivo che aveva indotto lo spegnimento dei motori, cercando di riavviarli inutilmente e mantenendo una velocità di discesa ampiamente superiore quella ottimale. Ora l’aereo era a 12000 ft di altitudine e 40 NM dall’aeroporto di Palermo
L’ATR aveva perso molta quota e a 4000 ft il pilota si rese conto che non avrebbe mai potuto raggiungere l’aeroporto di Palermo (era a 20 NM) ; decise quindi di ammarare tra due grandi imbarcazioni per facilitare i soccorsi.
Come ha potuto dimostratre la relazione tecnicna dell’ANSV (da un punto di vista puramente teorico), se l’equipaggio avesse adottato tutte le procedure del caso, l’aeromobile avrebbe potuto raggiungere l’aeroporto di Palermo.
http://www.ansv.it/It/Detail.asp?ID=949
Ultima modifica di i-daxi il 16 febbraio 2010, 18:41, modificato 1 volta in totale.
Re: Aero Trasporti Italiani
i-daxi ha scritto:Ciao e bentrovata!Syn ha scritto:i-daxi ha scritto:Grazie a te!
Mi dispiace che non ti sono stato d'aiuto per quanto riguarda la RAF a Punta Raisi-Falcone e Borsellino
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Rispondo con molto ritardo poichè per adesso sono sommersa da sti stramaledetti provvedimenti amministrativi...non ne posso più
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Appena ho un pò di tempo per scendere in cantina a rovistare, per il momento mi hanno segnalato un paio di siti che visionerò a breve.
Per il resto é un piacere.
Buono studio e a presto!
Sei IN STUDIO,eh??????? che fai,infierisci?????
...ovviamente scherzo...forse...
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Re: Aero Trasporti Italiani
Tranquilla, vedrai che ce la farai anche tuSyn ha scritto:i-daxi ha scritto:Ciao e bentrovata!Syn ha scritto:i-daxi ha scritto:Grazie a te!
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Re: Aero Trasporti Italiani
Gran thread.
Certamente uno dei migliori nella storia del sito.
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SLOWLY
MD80.it Admin
e-mail: slowly@interfree.it
MSN: slowly@md80.it
Skype: slo.ita
Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!
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Re: Aero Trasporti Italiani
Ciao!Slowly ha scritto:Gran thread.
Certamente uno dei migliori nella storia del sito.
Grazie a Syn
Re: Aero Trasporti Italiani
Bel post,ho potuto leggerlo solo adesso e ti ringrazio come sempre per le informazioni precise e dettagliate!i-daxi ha scritto:Ciao e bentrovata!Syn ha scritto:i-daxi ha scritto:Grazie a te!
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Per il resto stò cercando materiale riguardante ciò che sai, le due ipotesi rimangono comunque un guasto meccanico dovuto a pezzi difettosi o comunque non a norma, o la discussione in cabina di pilotaggio con conseguente suicidio, diventato poi strage, da parte di uno dei piloti.
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Sentenza Tuninter: condannati piloti, tecnici e dirigenti:
Condannate complessivamente a 62 anni 7 delle 9 persone accusate dell’incidente nell’agosto 2005 a un ATR 72 della Tuninter. Il disastro avvenuto al largo delle coste palermitane fece 16 vittime; 23 i superstiti. Gli imputati – i due piloti e 7 tra tecnici e dirigenti – tutti tunisini, ripondevano, a vario titolo, di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni gravissime. Assolti due tecnici del reparto manutenzioni.
La relazione d’inchiesta dell’ANSV ha constatato che l’ammaraggio dell’ATR 72 della Tuninter (volo 1153) fu determinato dallo spegnimento dei motori, causato dalla mancanza di carburante.
Il giorno prima dell’incidente, l’equipaggio aveva segnalato un guasto al Fuel Quantity Idicator (indicatore quantità carburante). I tecnici avevano provveduto a sostituire l’indicatore difettoso ma, a causa di una ricerca poco accurata e ad una incongruenza nel database del sistema di gestione delle parti di ricambio, sull’ATR 72 era stato installato uno strumento non idoneo (il FQI era compatibile con l’ATR 42, non ATR 72).
L’indicatore prima di essere sostituito segnalava la presenza di 790 kg di carburante, dopo la sua sostituzione ne indicava 3100 kg; era evidente che c’era qualcosa che non andava, ma nessuno se ne era accorto.
L’indomani l’aereo era pronto per compiere la rotta Djerba-Bari-Djerba.
In fase di briefing il pilota e copilota avevano calcolato la necessità di imbarcare altri 700 kg di carburante (3100 + 700 = 3800 kg ) per effettuare la rotta senza dover rifornire nuovamente a Bari. In realtà ne furono imbarcati appena 465 kg, proprio perchè il FQI riportava un valore maggiore del reale (invece di 790 kg indicava 3100 kg). Il meccanico di linea aveva compilato e consegnato la distinta di rifornimento, indicando che erano stati riforniti 465 kg di carburante, e non 700 kg, ma l’equipaggio non ebbe cura di notare questa incongruenza.
Ora il Fuel Quantity Idicator indicava 3800 kg, invece di 1255 kg.
Il comandate, durante le operazione pre-volo, si accorse che mancava dalla documentazione di bordo la distinta del rifornimento effettuata per portare la quantità di carburante da 790 kg a 3100 kg. In realtà l’aereo non era stato rifornito; dopo l’ultimo volo era stato sostituito l’indicatore del carburante con uno non idoneo, e l’idicazione era falsata. Il Flight Dispatcher (il responsabile della pianificazione di un volo) aveva rassicurato il comandante dicendogli che avrebbe recuperato la distinta, e che intanto potevano proseguire con le operazioni pre-volo.
Per la tratta Djerba-Bari l’equipaggio aveva calcolato un consumo pari a 1100 kg. Una volta arrivati a Bari, il FQI indicava che rimanevano 2300 kg di carburante, quindi erano stati consumati 1500 kg, circa il 40 % in più rispetto i 1100 kg pianificati. L’equipaggio non notò questa incongruenza, e decise di rifornire imbarcando in totale 2700 kg di carburante, effettivi erano 570 kg.
Dopo circa 50 minuti dal decollo da Bari, l’equipaggio constatò che il motore destro si era arrestato, comunicando l’avaria via radio e richiedendo di scendere da 23000 ft a 21000 ft (a circa 65 NM dall’aeroporto di Palermo); mentre l’equipaggio era intento ad applicare la checklist SINGLE ENGINE OPERATION, anche il motore sinistro si era arrestato. L’aereo si trovava a 17000 ft e a circa 50 NM dall’aeroporto di Palermo. A questo punto l’equipaggio aveva interrotto i controlli previsti dalle checklist e tentava di capire il motivo che aveva indotto lo spegnimento dei motori, cercando di riavviarli inutilmente e mantenendo una velocità di discesa ampiamente superiore quella ottimale. Ora l’aereo era a 12000 ft di altitudine e 40 NM dall’aeroporto di Palermo
L’ATR aveva perso molta quota e a 4000 ft il pilota si rese conto che non avrebbe mai potuto raggiungere l’aeroporto di Palermo (era a 20 NM) ; decise quindi di ammarare tra due grandi imbarcazioni per facilitare i soccorsi.
Come ha potuto dimostratre la relazione tecnicna dell’ANSV (da un punto di vista puramente teorico), se l’equipaggio avesse adottato tutte le procedure del caso, l’aeromobile avrebbe potuto raggiungere l’aeroporto di Palermo.
http://www.ansv.it/It/Detail.asp?ID=949
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Re: Aero Trasporti Italiani
i-daxi ha scritto:Ciao!Slowly ha scritto:Gran thread.
Certamente uno dei migliori nella storia del sito.
Grazie a Syn
Grazie a te!
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Re: Aero Trasporti Italiani
Ciao!
E' stato un piacere
A quando un thread dedicato?
Buona giornata e a presto
E' stato un piacere
A quando un thread dedicato?
Buona giornata e a presto
Re: Aero Trasporti Italiani
Aeroporto di Brindisi:
Nel '74, con l'introduzione del DC 9/30, l'Ati inaugura il servizio Brindisi–Bari–Genova–Milano Linate.
Aeroporto di Bari:
I collegamenti Alitalia, cui nel frattempo si è aggiunto il volo internazionale con Tirana, vengono quindi rilevati dal vettore Ati, che utilizza per i propri voli un aeromobile Fokker 27.
Con l'immissione in servizio da parte dell'Ati degli aeromobili DC - 9/30 (reattori) la pista di volo del vecchio scalo di Palese non può più essere utilizzata.
Si pone quindi la necessità di realizzare una nuova pista di volo (quella attuale), mentre l'aerostazione passeggeri continua a rimanere quella del vecchio aeroporto militare, con conseguenti ed evidenti disagi per i passeggeri, costretti a subire disagevoli trasbordi tra l'aerostazione e gli aeromobili.
Nel '74, con l'introduzione del DC 9/30, l'Ati inaugura il servizio Brindisi–Bari–Genova–Milano Linate.
Aeroporto di Bari:
I collegamenti Alitalia, cui nel frattempo si è aggiunto il volo internazionale con Tirana, vengono quindi rilevati dal vettore Ati, che utilizza per i propri voli un aeromobile Fokker 27.
Con l'immissione in servizio da parte dell'Ati degli aeromobili DC - 9/30 (reattori) la pista di volo del vecchio scalo di Palese non può più essere utilizzata.
Si pone quindi la necessità di realizzare una nuova pista di volo (quella attuale), mentre l'aerostazione passeggeri continua a rimanere quella del vecchio aeroporto militare, con conseguenti ed evidenti disagi per i passeggeri, costretti a subire disagevoli trasbordi tra l'aerostazione e gli aeromobili.
Re: Aero Trasporti Italiani
Nel network internazionale dell'ATI figuravano altre a Parigi, Londra e Francoforte anche destinazioni servite da voli charter o per conto della stessa Alitalia verso Palma de Mallorca, Corfù, Faro, Amsterdam, Dusseldorf, Hanover, Mikonos, Malta, Helsinki, Barcellona, Stoccarda, Praga, Salisburgo, Zurigo, Colonia, Dublino, Vienna, Girona,
Re: Aero Trasporti Italiani
Syn ha scritto:Mi ha fatto davvero piacere riscontrare i vostri consensi per un argomento che mi sta molto a cuore(in questo caso è proprio un legame affettivo)e,anzi,qualunque info a riguardo è la benvenuta!
Poi,per la gioia di i-daxi,il quale mi sembra particolarmente appassionato di aviazione storica in ogni sua forma(modellismo,foto,eventi),posto una piccola foto (la qualità è scadente,fatta col cellulare)di un reperto "archeologico"trovato per le vie della mia città..in settimana,appena avrò occasione di passarci di nuovo,mi porterò la digicamera e ne metterò una migliore.
Occhio al cartello
i-daxi ha scritto:Ti ringrazio molto Syn, bella foto
Mi sorprendono in particolare 2 cose, la prima ovviamente più evidente é, ancora oggi, il riferimento all'Itavia, compagnia eccellente e chiusa troppo in fretta per i motivi che sappiamo e che non discuto, la seconda é che sembra e mi riferisco alle insegne, molto casalinga.
La terza che non ho elencato é la scritta Alitalia in riferimento al settore merci, in quanto temo, anche se mi auguro fortemente che ciò non accada, a rischio di chiusura.
Grazie per aver pensato a me e per gli apprezzamenti che non possono che essere graditi.
A proposito di agenzie e di modellini legati all'ATI, ho a casa un "reperto archeologico", é un modellino in metallo molto essenziale di un DC9 con la livrea (e piedistallo) trovato tempo fà in un mercatino ma provenente da un'agenzia di viaggi, se non da qualche ufficio della compagnia in non sò quale aeroporto.
Le condizioni non sono perfette ma mi é comunque molto caro.
Infine il padre di una mia compagna di liceo era e forse é ancora tecnico dell'ATI prima a Linate e poi passato nel 1994 all'Atitech a Capodichino, e mi ricordo, sempre a Linate grazie a lei un paio di visite nell'hangar.
Aspetto molto volentieri e ti ringrazio nuove immagini e quant'altro avrai voglia di pubblicare e condividere
Riguardo a questa immagine,è bene precisare che l'agenzia in questione non è più in esercizio.Il cartello credo sia stato lasciato come reperto "storico" in onore appunto di una compagnia estinta ormai da 30 anni e al cui nome è legato il fatto di cui siamo abbondantemente a conoscenza...L'ho postata proprio perchè mi ha colpita il fatto che tenessero ancora questo cartello,quasi "a futura memoria",appunto.
Ecco,dopo aver fatto questa precisazione,per quanto riguarda il thread dedicato,lo farò quanto prima...il tempo di lasciarmi alle spalle un pò di stress...
...e poi,comunque,anche la foto era dedicata...!
Una metà di me non sopporta l'altra.E cerca alleati!
Re: Aero Trasporti Italiani
i-daxi ha scritto:Grazie a te!
Mi dispiace che non ti sono stato d'aiuto per quanto riguarda la RAF a Punta Raisi-Falcone e Borsellino
Per il resto stò cercando materiale riguardante ciò che sai, le due ipotesi rimangono comunque un guasto meccanico dovuto a pezzi difettosi o comunque non a norma, o la discussione in cabina di pilotaggio con conseguente suicidio, diventato poi strage, da parte di uno dei piloti.
Mi sono un pò persa...di quale stiamo parlando?
Una metà di me non sopporta l'altra.E cerca alleati!
Re: Aero Trasporti Italiani
Ciao!Syn ha scritto:i-daxi ha scritto:Grazie a te!
Mi dispiace che non ti sono stato d'aiuto per quanto riguarda la RAF a Punta Raisi-Falcone e Borsellino
Per il resto stò cercando materiale riguardante ciò che sai, le due ipotesi rimangono comunque un guasto meccanico dovuto a pezzi difettosi o comunque non a norma, o la discussione in cabina di pilotaggio con conseguente suicidio, diventato poi strage, da parte di uno dei piloti.
Mi sono un pò persa...di quale stiamo parlando?
Grazie per la spiegazione della foto, comunque molto bella, interessante e particolare.
Fanno bene a mantenerla.
Quì sopra parlavo del tuo thread sulla RAF a Punta Raisi per il quale non sono riuscito, almeno per ora a darti informazioni, e in seguito (b) invece che avrei avviato (anticipazione) le ricerche sul caso Tuninter al più presto.
Buon serata e a presto
Re: Aero Trasporti Italiani
ehm...no,no,questo era chiarissimo!
mi riferivo al fatto del presunto suicidio...nel caso Tuninter si parlò di questo?Non ho memoria di questo particolare e non avevo ben capito se ti riferissi a questo episodio!
mi riferivo al fatto del presunto suicidio...nel caso Tuninter si parlò di questo?Non ho memoria di questo particolare e non avevo ben capito se ti riferissi a questo episodio!
Una metà di me non sopporta l'altra.E cerca alleati!
Re: Aero Trasporti Italiani
Era una delle ipotesi, una "rissa" nel cockpit tra il comandante e il secondo, sfociata poi nel suicidio "di massa" compiuto dal comandante (inizialmente si pensava, giravano voci su rapporti tra uno dei due e la compagna/moglie dell'altro), ma era solo un'ipotesi, la realtà, o almeno i fatti parlano prevalentemente di problemi meccanici, revisioni scadenti, ricambi non originali e non nuovi.Syn ha scritto:ehm...no,no,questo era chiarissimo!
mi riferivo al fatto del presunto suicidio...nel caso Tuninter si parlò di questo?Non ho memoria di questo particolare e non avevo ben capito se ti riferissi a questo episodio!
Oltre a questi ovviamente rimane la questione legata al misuratore del carburante mal-funzionante e quindi forse il conseguente spegnimento dei motori e l'ammaraggio finito male.
Re: Aero Trasporti Italiani
Un Atr 72 della Tuninter partito da Bari e diretto a Djerba precipita nelle acque di Capo Gallo, davanti a Palermo, dopo un tentativo di ammaraggio. I morti sono 16.
Evento simile e simile ipotesi:
Le vittime sono 37 ipotesi suicidio Un Atr 42 della Royal Air Maroc partito da Agadir e diretto a Csablanca cade vicino a Tizounine, in Marocco: 40 i morti. Si pensa al suicidio del pilota, ipotesi poi abbandonata.
http://it.wikipedia.org/wiki/Volo_Tuninter_1153
Evento simile e simile ipotesi:
Le vittime sono 37 ipotesi suicidio Un Atr 42 della Royal Air Maroc partito da Agadir e diretto a Csablanca cade vicino a Tizounine, in Marocco: 40 i morti. Si pensa al suicidio del pilota, ipotesi poi abbandonata.
http://it.wikipedia.org/wiki/Volo_Tuninter_1153
Re: Aero Trasporti Italiani
Decisamente OT ma....doverosa
Re: Aero Trasporti Italiani
vado off topic solo per scrivere poche parole: finalmente liberaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
detto ciò,quanto prima provvederò a dare un mio contributo a questo thread...non foss'altro perchè i-daxi si merita un pò di aiuto,anche se credo che la sua cultura aeronautica sia quasi "sovrannaturale" rispetto alla mia!
detto ciò,quanto prima provvederò a dare un mio contributo a questo thread...non foss'altro perchè i-daxi si merita un pò di aiuto,anche se credo che la sua cultura aeronautica sia quasi "sovrannaturale" rispetto alla mia!
Una metà di me non sopporta l'altra.E cerca alleati!
Re: Aero Trasporti Italiani
Ciao!Syn ha scritto:vado off topic solo per scrivere poche parole: finalmente liberaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
detto ciò,quanto prima provvederò a dare un mio contributo a questo thread...non foss'altro perchè i-daxi si merita un pò di aiuto,anche se credo che la sua cultura aeronautica sia quasi "sovrannaturale" rispetto alla mia!
Congratulazioni!!!!!!
Per il resto, grazie mille, ma sono un semplice appassionato come te e come tutti gli altri, e questo forum, così come voi mi stimola a scoprire tante cose nuove e a condividerle, diciamo che imparo con voi e soprattutto grazie a voi e anche a te!
Re: Aero Trasporti Italiani
Grande Paolo!
Re: Aero Trasporti Italiani
cIAO!stefflier ha scritto:Grande Paolo!
Grazie a te!
Hai anche una bella immagine dell'interno del cockpit di un DC9 ATI
Re: Aero Trasporti Italiani
Ma davvero "l'aero-bus" faceva 2 "fermate" per andare da Brindisi a Milano? Dovevano essere estremamente efficienti per minimizzare gli inevitabili tempi morti. Quanto tempo impiegava? Nessuno ha delle timetables dell'epoca o più in generale un riassunto delle rotte?i-daxi ha scritto:Aeroporto di Brindisi:
Nel '74, con l'introduzione del DC 9/30, l'Ati inaugura il servizio Brindisi–Bari–Genova–Milano Linate.
Re: Aero Trasporti Italiani
Ciao!stefflier ha scritto:Ma davvero "l'aero-bus" faceva 2 "fermate" per andare da Brindisi a Milano? Dovevano essere estremamente efficienti per minimizzare gli inevitabili tempi morti. Quanto tempo impiegava? Nessuno ha delle timetables dell'epoca o più in generale un riassunto delle rotte?i-daxi ha scritto:Aeroporto di Brindisi:
Nel '74, con l'introduzione del DC 9/30, l'Ati inaugura il servizio Brindisi–Bari–Genova–Milano Linate.
Proprio così
Re: Aero Trasporti Italiani
Un immagine d'epoca, penso anche rara, un Fokker F27 Ati nella prima livrea fermo sul piazzale dello scalo Gino Lisa di Foggia in un immagine della seconda metà degli anni '60 primi anni '70.
Re: Aero Trasporti Italiani
Una storia triste e misteriosa:
La lancetta dell’orologio del tempo si sposta indietro, alle 20,40 del 30 ottobre del 1972. È buio pesto quando un Fokker F27, il volo di linea 327 ATI proveniente da Roma verso Bari si schianta sulla Murgia, tra Corato e Poggiorsini, contro la stalla di un complesso colonico a Masserie Nuove. Perdono la vita 27 persone (22 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio). Salva per miracolo un’intera famiglia di coloni, quella del 51enne coratino Giuseppe Rutigliano, che pranzava con sua moglie, la 47enne Eugenia Tarantino, ed il piccolo Paolo, di soli 10 anni. Il Fokker termina la sua corsa distruggendo la stalla della masseria, uccidendo circa 200 tra pecore e vitelli. I cronisti, arrivati sul posto poco dopo i soccorsi, descrivono l’atmosfera come assolutamente surreale, stridente nei contrasti.
«Una scena terribile, – ricorda Antonello Ambruosi, all’epoca giovane cronista – una vera tragedia. Per superare il cordone di polizia e carabinieri dovemmo aggirare la masseria a piedi nel buio pesto. Ci capitò di passeggiare sui rottami nostro malgrado e, forse, di schiacciare anche qualche cadavere. Ma la scena più sinistra era costituita dalla visione delle pecore, nella stalla. Ancora su quattro zampe. Ma carbonizzate. Nessuno capì nulla di quello che era realmente accaduto, si fecero tante congetture. Ma il fatto restò avvolto nel mistero».
Per davvero. L’altimetro, che funzionava, segnalava la quota esatta, 1.450 piedi, ossia 460 metri sul livello del mare. Il bollettino meteo non parlava di turbolenze, il cielo stellato, la voce del pilota che aveva comunicato «pista in vista» a 50 km circa dall’atterraggio, nonostante le condizioni di visibilità ottimali. Tutte argomentazioni troppo stridenti con quello che accadde.
Si finì per dare la colpa al pilota, Giuseppe Cardona, palermitano, veterano del volo, il cui corpo venne trovato fuori dalla cabina, in prossimità della coda del velivolo, dando vita a congetture strane sugli ultimi istanti del Fokker. Poi ogni altra supposizione venne congelata. Ed il caso venne mandato in archivio.
Strane coincidenze. Anche se nessuno mai si disse abbastanza soddisfatto dall’esito delle indagini parallele della Direzione aeroportuale di Bari e delle procure di Trani e Bari, coordinate dai magistrati Piccarreta e Bisceglia.
Erano, infatti, passati solo 17 giorni dal disastro aereo delle Ande, in cui perirono 29 persone a bordo del volo 571 della Fuerza Aerea Uruguaya che trasportava in Chile una squadra di rugby. La storia dei 16 sopravvissuti, salvati due mesi dopo, è arrivata a noi attraverso la cinematografia. Ma nessuno pensò che, anche per quel disastro, si trattava di un Fokker F27, attrezzato con un sistema di navigazione uguale a quello dell’incidente pugliese, il cosiddetto Vor (Vhf Omnidirectional Range), che ha costituito, fino alla rivoluzione del Gps, lo standard di navigazione aerea per voli a corto e medio raggio. Un sistema ritenuto sicuro, ma pur sempre condizionato dal magnetismo terrestre.
L’osservatorio Bendandi di Faenza, a tal proposito, parlò di influsso nefasto di una tempesta solare sulla sciagura del 30 ottobre, azzardando una congettura suggestiva per i tempi. Affascinante come quella del «disco rosso», un oggetto volante misterioso avvistato da un testimone a poche decine di minuti dalla caduta del Fokker nei cieli di Corato, dettaglio che venne inserito nel corposo faldone d’indagine dal direttore dell’aeroporto di Bari, Mario Cascella.
La seduzione misterica dei luoghi, poi, ha fatto il resto. A 200 metri dalla masseria centrata dall’aereo giace la necropoli di San Magno, misterioso complesso di tumuli funerari dell’Età del bronzo ancora parzialmente da indagare. L’occhio attento scorge in lontananza la sagoma inconfondibile del Castel del Monte, un’icona del dubbio ed un trattato architettonico di alchimia ed esoterismo. Ad un tiro di schioppo, la più grande polveriera d’Europa, quella di Poggiorsini, ed almeno tre siti nucleari. E, nella memoria collettiva, le tante storie di pastori che cianciano ancora di una grande collina cava, proprio tra le tante alture steppiche, un sesamo stipato di improbabili aggeggi.
Il mistero. L’arcano resta in piedi gagliardo, anche grazie ad un autovettura che si muove da sola, in un luogo misterioso, nel cuore della Murgia nucleare. Potere della suggestione, o c’è davvero qualcosa di più?
«L’unico modo per fugare i dubbi – precisa Riccardo Losito, geologo andriese, profondo conoscitore della Murgia – è quella di procedere scientificamente, effettuando misurazioni sui luoghi e cercando di capire se siano o meno interessati da fenomeni di magnetismo terrestre. L’esistenza di un forte campo magnetico spiegherebbe tutto. Forse».
E forse qualcuno controllerà, incuriosito da questo intrigante patchwork che seduce e rimanda alla condizione oscura del mistero. Già, il mistero, «la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza». Così, almeno, la pensava Albert Einstein.
La lancetta dell’orologio del tempo si sposta indietro, alle 20,40 del 30 ottobre del 1972. È buio pesto quando un Fokker F27, il volo di linea 327 ATI proveniente da Roma verso Bari si schianta sulla Murgia, tra Corato e Poggiorsini, contro la stalla di un complesso colonico a Masserie Nuove. Perdono la vita 27 persone (22 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio). Salva per miracolo un’intera famiglia di coloni, quella del 51enne coratino Giuseppe Rutigliano, che pranzava con sua moglie, la 47enne Eugenia Tarantino, ed il piccolo Paolo, di soli 10 anni. Il Fokker termina la sua corsa distruggendo la stalla della masseria, uccidendo circa 200 tra pecore e vitelli. I cronisti, arrivati sul posto poco dopo i soccorsi, descrivono l’atmosfera come assolutamente surreale, stridente nei contrasti.
«Una scena terribile, – ricorda Antonello Ambruosi, all’epoca giovane cronista – una vera tragedia. Per superare il cordone di polizia e carabinieri dovemmo aggirare la masseria a piedi nel buio pesto. Ci capitò di passeggiare sui rottami nostro malgrado e, forse, di schiacciare anche qualche cadavere. Ma la scena più sinistra era costituita dalla visione delle pecore, nella stalla. Ancora su quattro zampe. Ma carbonizzate. Nessuno capì nulla di quello che era realmente accaduto, si fecero tante congetture. Ma il fatto restò avvolto nel mistero».
Per davvero. L’altimetro, che funzionava, segnalava la quota esatta, 1.450 piedi, ossia 460 metri sul livello del mare. Il bollettino meteo non parlava di turbolenze, il cielo stellato, la voce del pilota che aveva comunicato «pista in vista» a 50 km circa dall’atterraggio, nonostante le condizioni di visibilità ottimali. Tutte argomentazioni troppo stridenti con quello che accadde.
Si finì per dare la colpa al pilota, Giuseppe Cardona, palermitano, veterano del volo, il cui corpo venne trovato fuori dalla cabina, in prossimità della coda del velivolo, dando vita a congetture strane sugli ultimi istanti del Fokker. Poi ogni altra supposizione venne congelata. Ed il caso venne mandato in archivio.
Strane coincidenze. Anche se nessuno mai si disse abbastanza soddisfatto dall’esito delle indagini parallele della Direzione aeroportuale di Bari e delle procure di Trani e Bari, coordinate dai magistrati Piccarreta e Bisceglia.
Erano, infatti, passati solo 17 giorni dal disastro aereo delle Ande, in cui perirono 29 persone a bordo del volo 571 della Fuerza Aerea Uruguaya che trasportava in Chile una squadra di rugby. La storia dei 16 sopravvissuti, salvati due mesi dopo, è arrivata a noi attraverso la cinematografia. Ma nessuno pensò che, anche per quel disastro, si trattava di un Fokker F27, attrezzato con un sistema di navigazione uguale a quello dell’incidente pugliese, il cosiddetto Vor (Vhf Omnidirectional Range), che ha costituito, fino alla rivoluzione del Gps, lo standard di navigazione aerea per voli a corto e medio raggio. Un sistema ritenuto sicuro, ma pur sempre condizionato dal magnetismo terrestre.
L’osservatorio Bendandi di Faenza, a tal proposito, parlò di influsso nefasto di una tempesta solare sulla sciagura del 30 ottobre, azzardando una congettura suggestiva per i tempi. Affascinante come quella del «disco rosso», un oggetto volante misterioso avvistato da un testimone a poche decine di minuti dalla caduta del Fokker nei cieli di Corato, dettaglio che venne inserito nel corposo faldone d’indagine dal direttore dell’aeroporto di Bari, Mario Cascella.
La seduzione misterica dei luoghi, poi, ha fatto il resto. A 200 metri dalla masseria centrata dall’aereo giace la necropoli di San Magno, misterioso complesso di tumuli funerari dell’Età del bronzo ancora parzialmente da indagare. L’occhio attento scorge in lontananza la sagoma inconfondibile del Castel del Monte, un’icona del dubbio ed un trattato architettonico di alchimia ed esoterismo. Ad un tiro di schioppo, la più grande polveriera d’Europa, quella di Poggiorsini, ed almeno tre siti nucleari. E, nella memoria collettiva, le tante storie di pastori che cianciano ancora di una grande collina cava, proprio tra le tante alture steppiche, un sesamo stipato di improbabili aggeggi.
Il mistero. L’arcano resta in piedi gagliardo, anche grazie ad un autovettura che si muove da sola, in un luogo misterioso, nel cuore della Murgia nucleare. Potere della suggestione, o c’è davvero qualcosa di più?
«L’unico modo per fugare i dubbi – precisa Riccardo Losito, geologo andriese, profondo conoscitore della Murgia – è quella di procedere scientificamente, effettuando misurazioni sui luoghi e cercando di capire se siano o meno interessati da fenomeni di magnetismo terrestre. L’esistenza di un forte campo magnetico spiegherebbe tutto. Forse».
E forse qualcuno controllerà, incuriosito da questo intrigante patchwork che seduce e rimanda alla condizione oscura del mistero. Già, il mistero, «la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza». Così, almeno, la pensava Albert Einstein.