E allora passo i controlli e raggiungo una deserta sala d'attesa grigia e immersa nella penombra. La vetrata ha vista sulla pista e sul piazzale, ma lascia molto a desiderare perchè il campo visivo è fortemente limitato. Nessun aereo in vista, scopro che lo scalo genovese è davvero poco trafficato, conto a malapena un volo ogni ora. L'ora e mezza di attesa passa tra un cappuccino e una brioche al bar, un giro in duty free, una telefonata, una capatina al bagno, la contemplazione della veloce variazione delle condizioni meteo, infiniti sguardi all'orologio e tante musiche ascoltate. La sala si riempie lentamente, sono il più giovane certamente. I passeggeri sono quasi tutti uomini d'affari o, comunque, vecchi

Verso le 14 10 vedo atterrare il 737-300 AP che mi porterà a FCO, atterra sulla 29 e va a posteggiarsi in una zona del piazzale che non posso vedere. L'imbarco inizia puntuale, alle 14:40. La prima passeggera imbarcata è una arzilla vecchietta in sedia a rotelle che di cognome fa Savoia ma che nega assolutamente ogni traccia di sangue blu. Io sono il terzo, percorro il finger ed entro nel veivolo accolto da un sorridente steward. Occhiata in cabina: l'ingresso è sbarrato dallo strapuntino occupato da qualcuno in camicia bianca, un allievo probabilmente. Preflight in corso penso. Prendo il mio posto, 7A. Lato sinistro, finestrino. L'ala e il motore li vedo solo se guardo nel finestrino dietro di me. Siamo circa 90 passeggeri e l'imbarco termina in fretta. Porta chiusa, pushing back, messa in moto. I flaps vanno a 5 e si inizia a rullare verso la testata della pista 11. Si arriva in testata, vedo la pista larghissima.
Il comandante nemmeno ferma l'aereo e inizia a correre sulla pista. Ben presto si decolla e si sale velocemente. Nel primo minuto di volo godo di una vista mozzafiato su Genova e riconosco tutti i luoghi che bazzicavo poche ore prima. Poi virata a destra e si attraversano gli strati... Arriviamo alla quota di crociera ed inizia il servizio di bordo, scelgo salatini e un bicchiere di succo d'ananas. La discesa inizia presto, si sorvolano le coste e i campi del lazio.
All'orizzonte vedo gli appennini innevati ma a LIRF il tempo è sereno. Si atterra puntuali sulla 16 L, frenata potente e si libera. Il percorso fino al gate è corto, ci si ferma, tutti si alzano, prendono borse e giubbotti e... si resta in piedi per cinque minuti causa assenza della scaletta. In qualche modo si scende, si sale sul pullman interpista e tutti tornano al loro rapporto con la vita reale... tutti incluso me, ma solo in parte.