Almost Blue ha scritto:Valerio Ricciardi ha scritto: ha scritto: Pechino infatti iniziò in modo cinicamente assai lungimirante ad acquistare a basso prezzo ettari cubici di titoli di Stato americani e già alla fine della presidenza di George Bush (padre) il 58,3% del debito pubblico degli USA impoveriti era saldamente nelle mani della Cina, che così ebbe in mano un'arma di ricatto tanto efficace e inoppugnabile... da poter pretendere che gli USA appoggiassero incondizionatamente contro le perplessità franco-tedesco-anglo-nipponiche l'entrata della Repubblica Popolare Cinese nel WTO.
I risultati, sono sotto gli occhi di tutti (a cominciare dalla nostra economia).
E quindi che facciamo?
Poco o nulla, temo. Noi, almeno.
Per difenderci da cose del genere ci vuole un Adenauer, un De Gasperi, un Roosevelt o un De Gaulle, con tutti i loro difetti; gente che rischiava una visione di insieme che cercava di guardare su una prospettiva ben più lunga delle successive tre o quattro tornate elettorali. Qui in Italia, nulla di tutto ciò è all'orizzonte.
Da noi un Giorgio Amendola o un Ugo La Malfa, anche un Berlinguer (Enrico, non quell'idiota del cugino Luigi che ha iniziato la distruzione dell'Università italiana insieme a Ortensio Zecchino) e perché no, uno Spadolini (ebbe ad esempio l'intuizione dell'istituzione del Ministero dei Beni Culturali, rendendosi conto benissimo che la nostra arte, archeologia e il nostro patrimonio culturale in genere erano fra le poche cose che nessuno un giorno avrebbe potuto proporre a un terzo del prezzo) potevano tentare di guardare oltre la punta del proprio naso; ma le figure attuali non mi danno, traversalmente. molta speranza. Napolitano è equilibrato e saggio, ma vecchio, finito il "giro" da presidente si ritirerà; Ciampi è vecchissimo, non ce la fa più, e perde anche qualche colpo (sulla questione del nucleare da quel che ha affermato di recente si rivela assai poco informato dell'immane pasticcio che si sta configurando, al solito la scelta peggiore per chi voglia guardare al nucleare civile con una ottica finalizzata all'interesse del Paese e non solo degli stranieri che ci debbon vendere le loro attuali tecnologie e danno mazzette in proporzione).
Potremmo puntare sull'eccellenza della qualità della nostra produzione, che non vuol dire banalmente Ferrari o Valentino o Luxottica ma tutta una miriade di prodotti impostati su una qualità di progetto e di produzione superiore alla media.
Dai prodotti alimentari DOP con dei sistemi anticontraffazione (potrebbero ben inventarsi degli ologrammi specialissimi sull'etichetta, dei minitrasponder dentro la confezione, che ne so, per evitare le diffusissime contraffazioni), alle tecnologie avanzate di nicchia destinate a un indotto in cui più che il prezzo unitario ed i grandi numeri di produzione conti il fatto che uno lo sa fare e gli altri no.
Ma questo comporta un mutamento di mentalità cui penso noi non si sia assolutamente pronti. Né come "popolo", semianestetizzato da trent'anni di televisione commerciale, né come "capi", né in servizio né aspiranti (l' "opposizione" in Italia a mio avviso con poche eccezioni non rilevantissime è costituita da nanetti della politica senza carisma né progetto, e se possono anche ampiamente imbroglioncelli; la maggioranza a mio avviso con poche eccezioni anche lodevoli è fatta di una manica di arroganti, mediamente anche più imbroglioni - se possibile - e pure culturalmente ed intellettualmente ancora davvero rozzi).
Quando il Muro di Belrino iniziava a mostrare delle belle crepette niente male, ed i moti in Estonia e nelle altre repubbliche baltiche davan l'idea che l'impero sovietico potesse essere prossimo se non al dissovimento (come in realtà è stato) quanto meno a una fortissima ridefinizione sul piano strategico, commerciale ed economico, un paese come la Finlandia, aveva l'URSS come principale partner commerciale e dalla quale importava, almeno percentualment ein modo proprio dominante, quasi tutti i prodotti finiti che non fossero... di legno.
C'era un patto non scritto ma chiarissimo, Finlandia lontana dalla Nato e senza basi americane né disponibilità generiche in tal senso, URSS come partner principale; in cambio l'URSS si "accontentava" che la Finlandia fosse solo nell'orbita economica ma non
dichiaratamente politica e strategica sovietica.
I russi si "facevano bastare" una Repubblica sostanzialmente socialdemocratica, tristanzuola, pulitina, metodica, abitudinaria, efficiente ma grigetta e relativamente povera (molto meno avanzata economicamente di Svezia e Danimarca, un po' ai livelli della Norvegia prima della scoperta del petrolio nel Mare del Nord), però... non l'invadevano, il che non era poco visto quel che avevano riservato a Ungheria e Cecoslovacchia fra il '56 e il '68.
Esportava in URSS un po' di carbone, parecchio ferro e soprattutto pasta di legno per cellulosa. Se andava a gambe per aria l'URSS, i boscaioli finlandesi che si mangiavano? Le legnaie dietro casa? Un po' di Renne? Vivevano di turismo sulla favola di Babbo Natale e della sua slitta volante? Avevano una biodiversità scarsissima (la penisola baltica fu "spianata" ed "azzerata" sul piano geologico dall'ultima glaciazione di Wurm, risultato fra pini abeti e betulle hai già quasi esaurito il quadro vegetazionale della Finlandia), tecnologie obsolete visto che compravano quasi tutto dall'URSS o dalla vicina Svezia...
Ci ragionarono parecchio PRIMA di trovarsi nella "cacca alta", e decisero di puntare sulla ricerca e sulla tecnologia avanzata. Che ha bisogno di minori megainvestimenti a livello di impianti, non rende molto a livello di ritorni elettorali col popolo bue (quando inauguri un megaponte sospeso con megadiretta a reti unificate e tagli il nastro il popolo bue applaude la Grande Opera, quando migliori ogni anno i programmi della scuola dell'obbligo o attui una continua riqualificazione e aggiornamento del personale insegnante in tutti i gradi di studio non se ne accorge quasi nessuno che non sia del mestiere) piuttosto di un grande microinvestimento diffuso sui cervelli dei giovani.
Nokia, che già esisteva, puntò sulla tecnologia della telefonia mobile che in Paesi così grandi in rapporto alla popolazione (mi pare che la Finlandia sia di ben cpoco più piccola dell'Italia, con circa 5 milioni di abitanti sparpagliati per ogni dove) era assai più conveniente che srotolare cavi in cima a pali per arrivare dappertutto... incentivarono la nascita di nuovi politecnici... puntarono sulla progettazione di software avanzato...
Risultato: oggi in Italia su 60 milioni di abitanti abbiamo DUE Politecnici, nonostante la Grande Rivoluzione Liberale piena di Informatica, Inglese ed Imprenditorialità che un ridanciano signore assai più attento alla permeabilità del fondoschiena delle fanciulle che a una visione di lungo termine che travalichi i suoi interessi personali e quelli dei suoi gruppi ci ha promesso dal 1994 in poi ad ogni campagna elettorale senza che NULLA ancora si sia visto in merito, ripeto dicasi DUE Politecnici come ai tempi di Craxi, Andreotti e Forlani; e sì che lo stesso ridanciano signore una volta ha governato con una solidissima maggioranza per CINQUE anni CONSECUTIVI, senza nemmeno realizzare il famosissimo SPORTELLO UNICO PER L'IMPRESA che doveva semplificare la vita e gli aspetti burocratici di chi volesse tentare una intrapresa perché riteneva di avere avuto una buona idea. Gli adempimenti per aprire una SRL che provi a progettare e vendere anche solo un nuovo tipo di...interfono senza fili sono gli stessi richiesti a metà degli anni '80!
Però di recente si è atuodefinito "
il miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni", bontà sua. Io mi aspettavo che arrivasse un furgone bianco con vistose scritte in colore fluorescente sirena bitonale...
Dal lato dell'attuale opposizione.... mammamia, che pena... non siamo nemmeno a livello di bisticci condominiali...
Giusto Marchionne, curando naturalmente gli interessi del Gruppo che gli paga un sontuoso stipendio, sta a volte realizzando a volte tentando delle cose che hanno un respiro mondiale; ovviamente c'è una ricaduta anche per il "sistema Paese", non c'è dubbio, ma non è che l'Italia può andare a rimorchio della Fiat e della Ferrari.
Invece la povera Finlandia di boscaioli, su 5 milioni di abitanti, conta oggi 37 (TRENTASETTE, hai letto bene) Politecnici, e perché ciò abbia un senso per giunta oggi gli studenti delle scuole secondarie superiori finlandesi sono già riconosciuti come i più preparati nelle materie scientifiche con particolare riferimento a matematica e fisica, appena conseguita la maturità, NEL MONDO. Nokia è un gigante mondiale, la Finnish Forest Industries Federation (un po' una Confindustria settoriale finalizzata alla gestione ecosostenibile del patrimonio forestale per legname da costruzione e pasta di cellulosa per carta) ha fatto arrivare la minuscola Finlandia al SECONDO POSTO MONDIALE nella produzione di carta, cellulosa per carta e legname di prima scelta per costruzione dopo il gigantesco Canada e PRIMA della Russia, che in Siberia qualche alberello forse ce l'ha pure...
E sempre la Finlandia è al PRIMO posto in Europa come tasso di innovazione e numero di brevetti depositati in rapporto alla popolazione totale.
Perciò, per l'Italia, non mi riesce proprio di essere ottimista. Ho citato l'esempio della Finlandia perché parlare di nazioni tradizionalmente più potenti e tecnologiche di noi come Francia o Germania o Giappone sarebbe stato facilmente contestabile, ci si poteva appellare al gap storico.
Ma farci mangiare la pastasciutta in testa - a alla grande - pure dai simpatici boscaioli finlandesi... che finaccia...