malpensa

Le "case" dei nostri aerei e il punto di transito di ogni passeggero, parliamo degli aeroporti di tutto il mondo, ognuno con la sua storia, il suo fascino, le sue peculiarità

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giangoo
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malpensa

Messaggio da giangoo »

da Repubblica.it

Se una mattina di fine estate un viaggiatore di media cultura capita alla Malpensa, e si ricorda di com'era sino a due anni fa, può pensare a due libri: Dissipatio H. G., di Guido Morselli, e il Deserto dei tartari, di Dino Buzzati. Il primo libro parla di un uomo che si sveglia solo al mondo. Intorno a lui non c'è più il genere umano, ma "relitti fonico-visivi". Il secondo è l'eterna attesa di un impegno, nel fronteggiare un nemico, che forse non arriverà mai, forse chissà. E da una signora alta, vestita di nero, negozio agli Arrivi, piove una frase che vale una sintesi della vita agra di quest'aeroporto: "Siamo passati in un amen dagli uomini d'affari ai turisti per caso". Il che significa calo degli incassi, dell'educazione media, del piacere di vendere: "Una volta - spiega - vedevi entrare in negozio quelle persone danarose, da prima classe, internazionali, ora entrano queste famiglie delle vacanze tutto compreso, sono proprio cambiate le facce della gente".

Davanti alle grandissime finestre rettangolari, che si affacciano luminose sulle piste e sulle Prealpi, camminano poche persone. Qualche coppia. Un gruppo di anziani. Per gli abiti, per il tipo di valigie, persino per le pettinature sembra, in effetti, più un pubblico da stazione Centrale che da un aeroporto internazionale, com'era e come resta Malpensa. Al piano superiore, zona check-in, davanti all'insegna verde e rossa del "Panino giusto", marchio famoso nella Milano da bere anni Ottanta, altra conferma della "dissipazione" umana: "Un po' di movimento c'è venerdì e sabato, con i charter. Nel resto della settimana a volte non passa anima per ore. Abbiamo avuto, rispetto a tre anni fa, e io c'ero - dice la ragazza in divisa, finendo di spillare una birra - un calo direi del sessanta per cento".

E nella cartolibreria ex Marcos y Marcos una precisa lettura del fenomeno viene fatta dalla signora Lucia attraverso le riviste che vende: "Noi - racconta - siamo sotto del quaranta per cento rispetto all'anno scorso ma il senso della trasformazione sta in questo. Una volta vendevamo non poche riviste di nautica, e quelle le compra la gente che ha una barca, o vuole avere una barca, in ogni modo persone danarose. Bene, di queste non se ne vendono più. Zero. E invece vendono di più le riviste di gossip. E poi, l'unico dato sempre in crescita sono i "Gratta e vinci". Così - conclude Lucia - ci siamo attrezzati, cambiando un po' la merceologia del negozio, lucchettini, pennine... ".

Da quando Malpensa non è più "hub", e cioè un centro di raccolta passeggeri, come Parigi, Londra o Francoforte, e da quando Alitalia è passata da oltre 1200 voli a settimana al misero dieci per cento del traffico totale, con cinquanta movimenti al giorno, lo sconforto, la stanchezza, la sfiducia per il "torto subito" crescono. I conti si fanno in fretta. Nel luglio 2007 c'erano stati 309 mila passeggeri nei voli nazionali, e oltre due milioni degli internazionali, frequentati da top manager. Nel 2009 sono 96mila quelli dei nazionali, e un milione e 600mila agli internazionali, quasi tutti charter. Se fosse un ristorante, avrebbe chiuso.

I segni si vedono. Della "Casa di Topolino" restano i poster incollati sul pavimento. Chiuso il negozio che vendeva le magliette delle squadre italiane. Non più orario continuato in moltissimi negozi di moda, dove le commesse, truccate come dive dei serial, passano ore senza vedere un cliente. Stessa "rella", come si dice da queste parti, nella Farmacia, dove il calo dei farmaci corrisponde ovviamente al calo dei passeggeri.
Eppure, si resiste al "nemico". E, quasi, si lotta: "Tutti i dipendenti hanno accettato di fare quattro giorni di cassa integrazione al mese, sì, tutti quanti, per non far pesare questa crisi per esempio nel nostro settore", dice C., del reparto bagagli, "dove andavamo benissimo. Erano stati spesi 60 o 70 milioni di euro per far girare meglio i bagagli dei voli in transito, con tanto di microchip sotto ogni carrello, e ora voli in transito non ce ne sono praticamente più", racconta. Chi passa nell'"Area transiti" del Terminal 1, un tempo affollatissima tra salite e discese, resta impressionato dalla sua ambivalenza. C'è un gran silenzio. I tabelloni raccontano voli internazionali rarefatti. I pavimenti, vasti come quelli di una cattedrale quando non c'è messa, luccicano e non si sentono tacchi. Però ecco spuntare nel deserto anche un ala nuova: sta crescendo in previsione di un "terzo satellite", cioè di una terza pista. Indispensabile sino a quando Malpensa era hub, ma ora? L'idea non è stata mollata: "Abbiamo presentato ad Enac il piano di sviluppo ormai sei mesi fa e, appena avremo ricevuto tutte le autorizzazioni, dobbiamo indire una gara per i lavori di costruzione della terza pista", tuona Giuseppe Bonomi, il presidente della Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi.

"Che differenza c'è tra uno della Brianza e una mosca? Nessuna, tutti e due s'attaccano ai vetri", dice un proverbio. Questo spirito lombardo sembra dunque procedere. Davanti all'aeroporto, enorme, al posto del parcheggione multipiano, sta spuntando uno Sheraton. Il progetto dell'albergo ricorda i tasti di un pianoforte, con rettangoli larghi, bassi, dalle linee eleganti: "Sembravano aver smobilitato, gli operai sono stati fermi un po', ma da due settimane abbiamo visto tornare a lavorare ben tre squadre", raccontano i negozianti. Un'altra mano è arrivata da Easy-Jet, la compagnia aerea che al Terminal 2 ha sistemato moltissimi dei suoi voli a basso costo e arriverà presto a "posizionare" qui il suo sedicesimo aereo.

Per tutto questo, Malpensa ha appena tirato un sospiro di sollievo: a luglio è rimasto sostanzialmente stabile rispetto all'anno scorso. Sembra piccola cosa, invece il presidente Bonomi ci decifra un pezzo di futuro: "Dall'anno zero, che io fisso nel marzo 2008, la Sea, a differenza di altri casi noti a livello europeo, continua a crescere sia come volume di traffico che come passeggeri".

Nessuno di quelli che contano ama però dire, intorno a Malpensa, una verità oggettiva (e non politica). Questo aeroporto era stato voluto dai politici del Nord, Lega e Roberto Formigoni in testa, come dimostrazione di imperio, senza badare troppo alla logica industriale. A quella clientelare sì: posti di lavoro, indotto, assunzioni, si vociferava persino di un compratore in caso di privatizzazione. Ma nelle campagne lombarde le "Malpensaa", e cioè "malpensate" (si chiamava così quella di Pontevico del bresciano, dove emerse il primo caso di "mucca pazza"), sono le cascine che hanno qualche cosa che non va, dall'orientamento solare alla distanza dall'acqua. E il grande aeroporto internazionale non si è sottratto a questo destino. Non è mai stato "comodo". È lontano da Milano, e ci si arriva dopo una quarantina di chilometri di tangenziali e di un'autostrada gonfia d'auto e Tir. I taxi costano 85 euro, il doppio di Roma. Le Ferrovie Nord hanno corse minime, due all'ora, e la sera i treni si dissolvono. Gli stessi politici che l'hanno voluto ieri, sembrano incerti oggi. Quando il governo ha "salvato" (si fa per dire) Alitalia, affidandola alla Cai, la Cai non sapeva che farsene di questa Malpensa. E ha trasferito quasi tutto a Roma-Fiumicino.

Se c'è stato chi, come l'ex ministro Roberto Castelli, aveva minacciato "una Lega pronta a tutto per difendere Malpensa, anche geometrie variabili in Parlamento", la politica del centrodestra si è allineata ai desideri del premier Silvio Berlusconi. Molte speranze sono riposte adesso nei tedeschi di Lufthansa, la compagnia che dal gennaio all'agosto di quest'anno ha avuto un incremento del 104 per cento. E che dal febbraio di quest'anno a oggi ha trasportato quasi 600mila passeggeri. E che per di più ha già programmato per il 2010 nuovi voli intercontinentali tra Malpensa e varie capitali, con la speranza di far riqualificare come hub lo scalo.

"Lo stivale è sempre di moda", dice la sua pubblicità. Campeggia anche in un incrocio" al piano "meno uno", dove convergono i viaggiatori arrivati dai parcheggi, dai bus e dai treni. Un luogo che sembra studiato per incrementare l'amicizia tra sconosciuti e l'inglese, visto è tutto un domandarsi: "Per gli Arrivi?". "E le Partenze?". I troppi lavori in corso hanno fatto scordare di piazzare qualche cartello: e i nuovi viaggiatori, meno internazionali, in ciabatte e short, si scrutano e si perdono. Ma chissà, forse già nel 2010, se davvero gli organizzati tedeschi isseranno la loro bandiera sull'aeroporto padano...

Di Piero Colaprico
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Re: malpensa

Messaggio da I-LUVI »

:shock: :shock: :shock: :shock: NoN Ho parole.....ok siamo in itala e siamo sempre prondi a tagliarci le gambe a vicenda, ma qui la faziosità mi sembra raggiungere livelli mai visti. Ok MXP ha problemi ..ok ..ma pere favore qui mi si cerca di far passare per deserto un terminal il T! che comunque nonostante il Dehub (che per me è stata cosa buona e non per AZ ma per MXP) viaggia sui 14 milioni di PAX/anno. mi sembra tutto costruito ad arte.... e si sa a pensare male .. in italia si fa peccato ma sempre più spesso ci si azzecca :evil: :evil: :evil:
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mermaid
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Re: malpensa

Messaggio da mermaid »

giangoo ha scritto:da Repubblica.it






Se c'è stato chi, come l'ex ministro Roberto Castelli, aveva minacciato "una Lega pronta a tutto per difendere Malpensa, anche geometrie variabili in Parlamento", la politica del centrodestra si è allineata ai desideri del premier Silvio Berlusconi. Molte speranze sono riposte adesso nei tedeschi di Lufthansa, la compagnia che dal gennaio all'agosto di quest'anno ha avuto un incremento del 104 per cento. E che dal febbraio di quest'anno a oggi ha trasportato quasi 600mila passeggeri. E che per di più ha già programmato per il 2010 nuovi voli intercontinentali tra Malpensa e varie capitali, con la speranza di far riqualificare come hub lo scalo.

"Lo stivale è sempre di moda", dice la sua pubblicità. Campeggia anche in un incrocio" al piano "meno uno", dove convergono i viaggiatori arrivati dai parcheggi, dai bus e dai treni. Un luogo che sembra studiato per incrementare l'amicizia tra sconosciuti e l'inglese, visto è tutto un domandarsi: "Per gli Arrivi?". "E le Partenze?". I troppi lavori in corso hanno fatto scordare di piazzare qualche cartello: e i nuovi viaggiatori, meno internazionali, in ciabatte e short, si scrutano e si perdono. Ma chissà, forse già nel 2010, se davvero gli organizzati tedeschi isseranno la loro bandiera sull'aeroporto padano...
Ma non se ne stavano andando? :roll:
Per fortuna l'ha scritto la Repubblica.... :mrgreen:
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Re: malpensa

Messaggio da Paolo_61 »

L'unica definizione adatta all'articolo è: parole in libertà.
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Re: malpensa

Messaggio da Atr72 »

Paolo_61 ha scritto:L'unica definizione adatta all'articolo è: parole in libertà.
Quoto
mermaid ha scritto:
giangoo ha scritto:da Repubblica.it






Se c'è stato chi, come l'ex ministro Roberto Castelli, aveva minacciato "una Lega pronta a tutto per difendere Malpensa, anche geometrie variabili in Parlamento", la politica del centrodestra si è allineata ai desideri del premier Silvio Berlusconi. Molte speranze sono riposte adesso nei tedeschi di Lufthansa, la compagnia che dal gennaio all'agosto di quest'anno ha avuto un incremento del 104 per cento. E che dal febbraio di quest'anno a oggi ha trasportato quasi 600mila passeggeri. E che per di più ha già programmato per il 2010 nuovi voli intercontinentali tra Malpensa e varie capitali, con la speranza di far riqualificare come hub lo scalo.

"Lo stivale è sempre di moda", dice la sua pubblicità. Campeggia anche in un incrocio" al piano "meno uno", dove convergono i viaggiatori arrivati dai parcheggi, dai bus e dai treni. Un luogo che sembra studiato per incrementare l'amicizia tra sconosciuti e l'inglese, visto è tutto un domandarsi: "Per gli Arrivi?". "E le Partenze?". I troppi lavori in corso hanno fatto scordare di piazzare qualche cartello: e i nuovi viaggiatori, meno internazionali, in ciabatte e short, si scrutano e si perdono. Ma chissà, forse già nel 2010, se davvero gli organizzati tedeschi isseranno la loro bandiera sull'aeroporto padano...
Ma non se ne stavano andando? :roll:
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I-LUVI ha scritto::shock: :shock: :shock: :shock: NoN Ho parole.....ok siamo in itala e siamo sempre prondi a tagliarci le gambe a vicenda, ma qui la faziosità mi sembra raggiungere livelli mai visti. Ok MXP ha problemi ..ok ..ma pere favore qui mi si cerca di far passare per deserto un terminal il T! che comunque nonostante il Dehub (che per me è stata cosa buona e non per AZ ma per MXP) viaggia sui 14 milioni di PAX/anno. mi sembra tutto costruito ad arte.... e si sa a pensare male .. in italia si fa peccato ma sempre più spesso ci si azzecca :evil: :evil: :evil:
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nonostante legga Repubblica, stamattina mi ha fatto andare la colazione di traverso :roll: :roll: :roll:
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O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza.

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Re: malpensa

Messaggio da Fabri88 »

Articolo scritto dai locali romani di Repubblica.

Non c'è da meravigliarsi se il contenuto è chiaramente offensivo e/o qualunquista.

Secondo i dati di Assaeroporti Malpensa ha avuto, fino al 31 Luglio 2009, 9.997.938 passeggeri in 212gg dell'anno su 365.

Facendo le proporzioni si arriverebbe a 17.213.431 passeggeri, un dato, visto il de-hubbing in concomitanza con la crisi e il conseguente calo della domanda di voli aerei (specie per turismo), che mi sembra di tutto rispetto.

Significa che sotto questa quota Malpensa, alle condizioni attuali, non ci va.

Inoltre credo che un aeroporto non vive solo di passeggeri ma anche di altre cose: chissà come mai non si fa riferimento alla puntualità di Malpensa (la migliore d'Europa). Oppure all'apertura dell'hangar di Lufthansa Technik per la manutenzione degli aerei.
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Re: malpensa

Messaggio da Atr72 »

Fabri88 ha scritto:Articolo scritto dai locali romani di Repubblica.

Non c'è da meravigliarsi se il contenuto è chiaramente offensivo e/o qualunquista.

Secondo i dati di Assaeroporti Malpensa ha avuto, fino al 31 Luglio 2009, 9.997.938 passeggeri in 212gg dell'anno su 365.

Facendo le proporzioni si arriverebbe a 17.213.431 passeggeri, un dato, visto il de-hubbing in concomitanza con la crisi e il conseguente calo della domanda di voli aerei (specie per turismo), che mi sembra di tutto rispetto.

Significa che sotto questa quota Malpensa, alle condizioni attuali, non ci va.

Inoltre credo che un aeroporto non vive solo di passeggeri ma anche di altre cose: chissà come mai non si fa riferimento alla puntualità di Malpensa (la migliore d'Europa). Oppure all'apertura dell'hangar di Lufthansa Technik per la manutenzione degli aerei.
Per non parlare dello smistamento bagagli, ricordo che mandarono a MXP i bagagli persi all'inaugurazione del t5 di LHR per accoppiare le valigie ai rispettivi propietari.... :roll: :roll:


a proposito..un gradito ritorno
SriLankan relaunch Milan service

As per GDS timetable display on 08SEP09, SriLankan Airlines is resuming service to Milan starting 16DEC09. Service operates once a week, routing via Frankfurt or Paris CDG.

With the launch of Milan service, flights to Rome that also routes via Paris CDG is to be reduced from 3 to 2 weekly

Schedule as follows:
Colombo - Paris CDG - Milan - Colombo 16DEC09 - 06JAN10, 20JAN10 -
UL565 CMB0310 - 1010CDG1130 - 1300MXP1430 - 0455+1CMB 332 3

Colombo - Frankfurt - Milan - Colombo 19DEC09 - 16JAN10 (Frankfurt increase from 3 to 4 weekly during this period as well)
UL555 CMB1235 - 1900FRA2020 - 2140MXP2310 - 1325+1CMB 343 6

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Re: malpensa

Messaggio da Fabri88 »

Si vabbeh, un mese sta qui.

Buono come appuntamento per spotters. Mai visto un SriLankan io.
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Re: malpensa

Messaggio da Atr72 »

Gli scrivo una mail a repubblica, fabri ti offendi se ti rubo un paio di frasi del post sopra?
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Re: malpensa

Messaggio da Atr72 »

A proposito... non mi hanno risposto :|
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Re: malpensa

Messaggio da I-LUVI »

Atr72 ha scritto:A proposito... non mi hanno risposto :|
non l'avrei mai detto....... anzi secondo me ti hanno dato del pazzo visionari :lol:
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Re: malpensa

Messaggio da i-daxi »

Ho letto sia i giornali che i vostri commenti e devo dire che sono daccordo con quello che avete scritto, volevo solo aggiungere un'immagine, tanto per testimoniare quanto Malpensa o almeno quella zona sia da ormai quasi un secolo dedicata al volo.

L'immagine é del 1910, 27 maggio per la precisione e mostra il primo aereo a staccarsi da terra in quello che hai tempi era un semplice campo di volo ad uso della Caproni e l'aeroporto si chiamava Cascina Malpensa.

Pubblico anche quest'estratto:

I Caproni a Cascina Malpensa
Nella primavera del 1909 mio fratello ed io stavamo costruendo in Arco, nel Trentino, un aeroplano. Si accarezzava la speranza, tradottasi più tardi in realtà, che quel nostro apparecchio potesse il primo, di concezione e costruzione completamente italiane, a librarsi nell'aria, ma non si sapeva ancora dove avremmo potuto trovare una larga distesa di terreno, sgombra da alberi, adatta per provarlo. Attorno a noi non vi erano che campi alberati e, per giunta, rinchiusi fra alte montagne. Vi era di peggio. Su tutto sovrastava l'Austria, che noi, ancora irredenti, non amavamo. Per questo si auspicava che il volo potesse essere spiccato partendo da un lembo di Patria già redento. Ci demmo subito alla ricerca di un campo di prova entro i vecchi confini del Regno. Le prime trattative si conclusero in Piemonte. Si trascinavano già da qualche tempo, quando in treno, fra Alessandria e Milano, appresi dai giornali la traversata della Manica di Bleriot.

Alla notizia provai l'impressione che il terreno venisse a mancarci sotto i piedi. Tanta è la fretta che si ha da giovani ! Dopo altri mesi perduti infruttuosamente - le pratiche andavano per le lunghe perché si voleva l'uso gratuito del terreno e, per di più, cercavamo quattrini, sotto forma di azioni - un compagno di università, milanese, ebbe la felice idea di suggerirmi la Cascina Malpensa come il luogo meglio indicato per le nostre esperienze. Si trovava nell'alto Milanese, a nove chilometri da Gallarate, sperduta in una brughiera. Veniva adibita alle esercitazioni annuali della cavalleria e dell'artiglieria ed era di proprietà del demanio militare. Dipendeva dal Comando del Corpo d'Armata di Milano. Si ottenne con facilità il permesso di provarvi l'aeroplano. Fu quello lo svolto decisivo della nostra vita. Ci portò in un ambiente che fin'allora non avevamo sospettata l'esistenza.

Giunti al ciglione che chiude la "brughiera grande" verso Gallarate, i nostri occhi spaziarono per la prima volta su di una pianura desertica, dall'aspetto contrastante in pieno con quello vario del paese da cui provenivamo, paese sovrappopolato di contadini, sfruttatori di ogni minuzzolo di terra. Dalla vista piana emergeva un unico fabbricato, di forma quadra, grande, semi abbandonato. Addossammo ad esso il nostro capannone di legno. Poche settimane dopo le prove ci diedero la certezza che avevamo loro richiesta e insegnarono a noi e agli altri che il modo migliore di utilizzare quelle brughiere era quello di servirsene come magnifici campi naturali di aviazione. Ai primi voli, ai primi successi, seguirono gli immancabili contrattempi. Il nostro soggiorno in brughiera, preventivato di qualche settimana, si protrasse a lungo. Durò tanto che io ci sto ancora!

Nelle lunghe sere del primo inverno passato colà, il vecchio custode dell'immobile militare ci raccontò la sua storia e quella dell'insolito ambiente che ci albergava. Apprendemmo con sorpresa che ancora nel 1880 alla Malpensa si esercitava un'agricoltura fiorente. Il nostro narratore era stato l'ultimo agente di quell'azienda che per molti anni, aveva dato da vivere a ventiquattro famiglie e nella quale si produceva foglia di gelso bastante ad allevare trentacinque oncie [sic] di seme bachi. Dentro e ai lati dei 65 ettari di terreni arati, disposti attorno al fabbricato, campeggiavano grandissimi ciliegi che davano frutti abbondanti. La vigna, presso la casa, produceva un buon vino. Al nostro arrivo, come ho già detto, di tutto ciò non era rimasta neppure l'ombra. Da per tutto dominava l'incolto."


(Federico Caproni nella memoria "Primi risultati di una bonifica in brughiera", letta alla Regia Accademia dei Georgofili di Firenze, 11 aprile 1937)

Ora gli anni sono passati, anche se devo dire una cosa, la mi a prima visita a Malpensa che risale ai primi anni '80 era stata abbastanza desolante, ma definire l'aeroporto ora con aggettivi che potevano essere calzanti al limite prima del suo ampliamento mi sembra eccessivo.

Buon pomeriggio. :)
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